In questo caso specifico si tratta solo di una questione...pratica, il femminismo non c'entra nulla.
Quando ero in Marina, il comandante del pattugliatore sul quale ero imbarcato (CP) mi spiegò che tutto si riduce ad una questione di forza e fisica e quindi di maggiori probabilità di sopravvivenza (in acqua).
Quindi, per forza, prima i bambini per evidenti motivi, le donne perchè la minore forza fisica fa si che non sopravviverebbero a lungo restando a mollo e anche perchè i bambini rimangono più calmi e più gestibili se hanno le loro madri accanto.
Peraltro, così facendo, si aumentano di molto le probabilità di sopravvivenza dei bimbi, visto che le donne sarebbero disposte a sacrificarsi per loro (e solo per loro).
A questo si aggiunge il fatto che senza donne piangenti e bambini urlanti in mezzo alle palle, si può operare meglio per individuare i dispersi e persino per tentare di portare in secca il natante o rimorchiarlo.
E, aggiungo, senza i comportamenti meschini che troppi uomini assumono in presenza di donne, si ristabilisce immediatamente quel sano cameratismo che istantaneamente funge da moltiplicatore della forza del gruppo.