Autore Topic: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire  (Letto 1319 volte)

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Offline Giuseppe83

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strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« il: Gennaio 17, 2012, 18:10:08 pm »
http://claudiorise.wordpress.com/2012/01/15/casa-e-figli-persi-come-la-separazione-puo-colpire-lidentita-maschile/

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15 gennaio 2012 2 commenti

(Intervista a Claudio Risé, di Viviana Daloiso, da “Avvenire”, 13 gennaio 2012, www.avvenire.it)

Il disagio psichico dei padri rimane ancora invisibile alla società

Padri disperati. E, tuttavia, invisibili. Non solo ai servizi sociali, ma alle comunità d’appartenenza, alle istituzioni, all’intera opinione pubblica. C’è una “leggerezza” diffusa, alla base di stragi come quella di Trapani: quella che non coglie, spiega lo psicoanalista Claudio Risé, «come il più delle volte la separazione pesi con violenza inaudita sui mariti e in particolare sui padri».

Cosa intende dire? Che gli uomini sono più fragili delle donne? Che soffrono di più?
Non mi riferisco a fragilità e sofferenza, ma al tipo di perdita che la separazione comporta per gli uomini. Questi ultimi nell’80% e forse più dei casi oltre a “perdere” la moglie, lasciano anche figli e casa.
Si tratta di un trauma affettivo fortissimo, che comporta una perdita contestuale di identità: non a caso lo step successivo è quasi sempre anche la perdita di lavoro e il progressivo impoverimento.
Sta dicendo che il fattore economico, dal suo punto di vista, non è prioritario?
Esatto. E’ anzi un sintomo del malessere, qualcosa che subentra in seguito a una situazione di disagio. L’uomo che ha compiuto la strage di ieri a Trapani non è stato spinto dalla disoccupazione, o dalla povertà, ma da un disturbo psichiatrico sviluppatosi in seguito a un trauma affettivo.

Una donna avrebbe reagito nello stesso modo?
Intanto, va detto che nessun altro avrebbe agito nel modo in cui ha agito quell’uomo. Ogni persona è un universo a parte, con le sue caratteristiche, le sue emozioni.
Certo è che la mentalità contemporanea che tende a “ugualizzare” i sessi porta anche a commettere l’errore che uomini e donne siano uguali dal punto di vista psichico. Niente di più falso.
Ai traumi, per esempio, è più facile che gli uomini reagiscano con la violenza. Come avrebbe reagito quest’uomo. Di quale entità, quel trauma e questa reazione, avrebbe dovuto stabilire un esperto, inserendo il padre di Trapani in un percorso di cura appropriato.

Ma ecco l’“invisibilità” di cui parlavamo; sembra che, nonostante fossero suonati tutti i campanelli d’allarme, nessuno si sia accorto della disperazione di quest’uomo…
Purtroppo quello dei servizi sociali è un ambito problematico.

A che problemi si riferisce?
A una visione ancora troppo ideologica delle situazioni familiari. Nel caso del padre separato, per esempio, si tende sempre a interpretare il suo comportamento come “dolo” invece che come il possibile segnale di un malessere psichico. A questo si aggiunge un’eccessiva burocratizzazione: si prendono in esame fascicoli e casi, non persone. Infine la legge italiana…

Qui cosa c’è che non funziona?
I padri sono svantaggiati, l’affido condiviso resta lettera morta. Serve una svolta, e al più presto.


Offline Guit

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #1 il: Gennaio 17, 2012, 18:22:01 pm »

Bellissima la prima domanda ... Cosa intende dire? Che gli uomini sono più fragili delle donne? Che soffrono di più?

Una domanda come dire, dal diffuso sapore femdominista ...

Take the red pill

Offline jorek

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #2 il: Gennaio 17, 2012, 18:41:20 pm »
devo dire che rise si è difeso bene davanti ad alcuni sporchi da parte dell'intervistatrice

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #3 il: Gennaio 17, 2012, 18:47:01 pm »
Importante che qualcuno (e Risé lo fa da tempo) cominci a dire senza reticenze la realtà di questi casi. Ormai non si può sempre classificare una tragedia come questa nel "delitto della follia"! Non regge più; la Menzogna fa crepe da tutte le parti. Il resto lo farà la crisi economica.

Online Massimo

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #4 il: Gennaio 17, 2012, 20:21:54 pm »
Caro Uomoinnocente, la spiegazione che le mentecatte del Sud danno al fatto non è "una tragedia
della follia". Sarebbe troppo sperare. E' atto criminoso e criminale di una merda di uomo che doveva porre fine alla sua inutile vita senza ammazzare altri. E basta. Punto e basta.

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #5 il: Gennaio 17, 2012, 21:33:57 pm »
Caro Uomoinnocente, la spiegazione che le mentecatte del Sud danno al fatto non è "una tragedia
della follia". Sarebbe troppo sperare. E' atto criminoso e criminale di una merda di uomo che doveva porre fine alla sua inutile vita senza ammazzare altri. E basta. Punto e basta.

In questo forum si da troppa importanza, a mio avviso, alle mentecatte a Sud. Non solo loro il problema; sarebbe troppo bello. Il vero problema sono i media in primis, e subito dopo il maschiopentitismo. Il viatico femministoide si è sempre basato su questi due capisaldi difficilissimi da eradicare purtroppo.

Offline Stealth

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #6 il: Gennaio 17, 2012, 21:36:27 pm »
In questo forum si da troppa importanza, a mio avviso, alle mentecatte a Sud. Non solo loro il problema; sarebbe troppo bello. Il vero problema sono i media in primis, e subito dopo il maschiopentitismo. Il viatico femministoide si è sempre basato su questi due capisaldi difficilissimi da eradicare purtroppo.

E non dimentichiamo i Signori Giudici... :D

Online Massimo

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Re: strage di trapani: intervista di Risè sull'Avvenire
« Risposta #7 il: Gennaio 17, 2012, 21:59:05 pm »
Sbagliate entrambi: il sito mentecattismo a Sud (oppss..femminismo a sud) è il punto di riferimento
dei maschi azzerbinati, ad alcuni dei quali consentono perfino di scrivere sul loro sito, tanto sono
vomitevolmente schierati a loro favore. Da una loro costola, infatti, è spuntato "Maschile plurale"
sito dei collaborazionisti di Vichy del nazifemminismo, veri asini zelanti e pecore belanti, ancora più
radicali nel combattere e denigrare i maschi non azzerbinati (e d'altra parte i collaborazionisti di
Vichy erano zelantissimi nel ricercare, braccare, stanare e deportare verso la Germania gli ebrei
ricercati dai nazisti). E' su questo sito che si abbeverano i maschi poveri di identità maschile e
quindi disposti a rinnegare la loro, per indossare la giubba e la maschera del pagliaccio femminista
Per quanto riguarda i giudici, essi risentono del clima morale creato dal femminismo e dal silenzio
maschile che del femminismo è stato complice. La stupidissima cavalleria, elargita a tutte e a
pioggia, a meritevoli e a stronze, (tutte fate e dee) ha fatto poi il resto. Si poteva pretendere che
i giudici non fiutassero il vento e soprattutto l'autolesionistica passività maschile? Cominciamo a colpire il pilone femminista. Il resto dell'edificio pseudoculturale e giuridico poi crollerà da sè!