...il maggiore e più facile accesso al materiale porno ha favorito la riduzione degli stupri, il cui numero si è ridotto dal 1980 ad oggi addirittura dell’85%.
Io mi arrendo a tutte queste notizie farlocche, prima ci intontiscono inventandosi statistiche allucinanti sulla percentuale di stupri e di cause morte delle donne ad opera di uomini violenti, ora dicono che gli stupri sono ridotti fino quasi a sparire.
Qualsiasi persona che abbia masticato almeno una volta nella vita la teoria degli errori e le statitische dovrebbe capire che qualsiasi dato fornito senza una adeguata spiegazione circa i parametri usati per raccogliere i dati e i dati stessi, non dovrebbe essere presa nemmeno in considerazione. Le notizie che come queste che compaiono sui giornali sono da scartare a priori... servono solo a fare incacchiare la gente o fare pubblicità a qualcuno.
Piuttosto sarebbe meglio leggere l'articolo "scientifico" da cui è stato estrapolato o si è voluto estrapolare questo pezzo.
http://eprints.qut.edu.au/14575/1/14575.pdfdi cui ne riporto le conclusioni che non parlano di riduzione del numero di stupri(si parla di una ipotesi, non di una conclusione), quanto invece ad una apertura mentale delle persone verso il sesso. Inoltre nel testo sottolineo un punto che dovrebbe fare capire quanto sia da prendere con le pinze questa analisi
Conclusion
This data has important implications for future research into the effects of pornography. It is
vital that we do not take the responses from the surveys on face value, but that we begin to
research their validity. It is bad science to start from the assumption that there is only one
possible effect of exposure to pornography without asking as a first step what range of effects
in fact might be produced.
We now have an extensive experimental literature examining one possible effect of such
exposure ― the possibility of creating negative attitudes towards women. But according to
consumers of pornography themselves, this is one of the least likely effects of exposure
(1.8%). They report, as more likely effects, becoming less repressed about sex, becoming
more open-minded about sex, becoming more tolerant of other people’s sexualities, giving
them pleasure, providing sexual education, maintaining sexual interest in long term
relationships, being more attentive to a partner’s sexual pleasure, finding an identity or
community, and making it possible to open discussions with their partners about sex. All of
these effects were reported more commonly than the creation of objectifying attitudes. It
seems only reasonable that research into the effects of pornography should be broadened in
order to see whether it is possible to replicate these effects experimentally. It may indeed be
that future research finds it impossible to create such effects, but it behoves us as social
scientists to find out whether this is the case.