E' vero, e la legge sarebbe giusta, se non ci fosse un inghippo.
L'inghippo è che la donna tende sempre ad innamorarsi di chi ha più di lei. L'uomo è affascinato principalmente dall'apparenza estetica, la donna dall'apparenza materiale e psicologica (idolum maschile).
In sostanza vuol dire che una donna non si metterà quasi mai con uno più povero di lei, (non sentirà il famoso "brivido lungo la schiena") e così sarà quasi sempre lei a guadagnarci (materialmente) in caso di divorzio.
Così è, raga, fatevene una ragione.
-_-
La legge non è giusta per una insanabile contraddizione logica :
o il matrimonio c'è, o non c'è.
altrimenti potremmo avere un morto in costanza di vita.
E' una assurdità possibile solo nel mondo malato della giustizia italiana .
Innanzi tutto , andrebbe accertata la responsabiltà della rottura di un matrimonio.
Visto che i giudici e i legislatori non sono quelle cime che credono di essere, tale accertamento è spesso per loro impossibile.
E allora scelgono la via più semplice : diamo addosso allo scemo ( l'uomo).
Non è nuova la constatazione : ricordiamoci del paese di acchiappacitrulli in Pinocchio.
Potete non crederci, ma non mi è riuscito di far capire a un paio di magistrati ( uomo e donna ) che magistratura è un ordine e non un potere, e perchè non può essere un potere.
Lo dice letteralmente la Costituzione.
Niente.
E già che ci siamo, sfatiamo un altro mito: quella della modernità della nostra Costituzione :
in realtà è un ferrovecchio che nel malsano tentativo di dare un colpo al cerchio e uno alla botte,
è oramai la zavorra che sta affondando l'Italia.
Non c'è appello: la giustizia italiana, nel suo complesso, è fallimentare