http://www.centriantiviolenza.com/the_truth_archives/lexpress-bambini-devastati-da-avvocata-femminista-specializzata-in-calunnie-pedofile/L’Express: bambini devastati da avvocata femminista specializzata in calunnie pedofile
Posted on 25 dicembre 2011 by Paola
15 madri separate accecate dall’odio.
15 papà separati falsamente accusati di pedofilia. 15 e più bambini devastati.
1 avvocata femminista, con sempre la stessa tecnica: false accuse con la formula che ne impedisce l’archiviazione.
Chi chiede che venga legalizzata la giustizia fai-da-te per proteggere i bambini da pedofili e nazi-femministe ha qui un forte argomento: se il primo papà avesse ghigliottinato l’avvocata, tanti bambini innocenti non avrebbero subito un abuso grave quanto la pedofilia. Come persone moderate e civili, noi chiediamo che vengano approvate le leggi proposte per contrastare il nazi-femminismo, in base alle quali l’avvocata che ha devastato decine di bambini verrebbe radiata e condannata a circa 40 anni di galera.
Traduciamo l’articolo in merito pubblicato da L’Express:
L’arma della falsa accusa di pedofilia
Un inquietante fenomeno prende piede nei Tribunali francesi: centinaia di papà si vedono falsamente accusati, di montagne di crimini. Alcuni perdono il loro lavoro, la loro onorabilità e l’amore dei loro bambini.
Il tribunale penale di Pontoise ha appena preso una decisione insolita. Ha condannato una madre che aveva presentato una denuncia contro il marito per molestie sulla loro figlia di 2 anni. Motivo: calunnia «La sig.ra K., al fine di separare definitivamente il padre dai figli, ha fatto gravi accuse essendo a conoscenza della loro falsità». Il papà, ingegnere, è triste: «Sono stato allontanato dai miei bambini per mesi, niente potrà veramente porre rimedio a questo».
La vicenda era iniziata con una separazione conflittuale. Bambini affidati alla madre, il papà lamenta diritti di visita non rispettati. Lei risponde con un’altra accusa: un bel mattino il papà si vede convocato dalla polizia, sua figlia sostiene che papà le avrebbe messo un dito nella vagina. Dopo interrogatori ed esami medici, l’accusa viene archiviata. La donna reitera la denuncia, questa volta con la formula che ne impedisce l’archiviazione. La macchina giudiziaria si mette automaticamente in moto, il papà vede sospesi i suoi diritti di visita. Non può più vedere i suoi bambini che in incontri protetti. Dopo un anno, viene ancora riconosciuto innocente. La donna fa appello, ed alla fine l’innocenza viene confermata.
Questo allucinante regolamento di conti è ben lungi dall’essere un caso isolato. Apparso negli USA qualche anno fa, un allarmante fenomeno ha preso piede nei tribunali, una sorta di follia che porta le coppie in guerra per l’affido dei figli a usare la più terribile accusa, quella di incesto. Centinaia di papà — molto più raramente le madri — si dichiarano oggi calunniati dall’ex: «È l’arma atomica delle separazioni conflittuali». [...]
Da 3 o 4 anni sono aumentate in maniera allarmante queste accuse, basate spesso sulla sola parola del bambino o della madre, conferma Yvon Talle, sostituto procuratore a Parigi. [...] «Ancora 3 anni fa, questo genere di accuse erano rarissime» ricorda Pascaline Saint-Attoman, avvocatessa che collabora con SOS Papà «ora sono due o tre a settimana».
Così Bouchaib Raye, un lavoratore ospedaliero la cui moglie ha rapito i due figli prima di effettuare una accusa contro di lui per aver toccato la figlia di 4 anni. Un anno più tardi è stato anche accusato — falsamente, secondo la giustizia — di aver abusato della nuova partner della ex, nel frattempo diventata lesbica.
Come per Jean-Pierre Atlas, anche lui falsamente accusato, che sta cercando di ripristinare un rapporto normale con il suo bambino di 8 anni che lo definisce un “bastardo” ogni volta che lo incontra: «Ho iniziato la terapia con lui da uno psicologo, ma due ore alla settimana non è affatto sufficiente quando il resto del tempo, la madre continua a lavaggio del cervello».
Secondo gli esperti, le calunnie hanno quasi tutte le stesse caratteristiche: vengono usati bambini piccoli, da 2 a 5 anni, che non presentano alcun segno di violenza, coinvolti in separazioni conflittuali in cui i nonni spesso assumono un ruolo decisivo. [...]
I casi di false accuse sembrano curiosamente molto più numerosi nella piccola città di Pontoise, vicino a Parigi, dove il fenomeno ha assunto l’aspetto di una epidemia. 15 papà accusati nello stesso tribunale per storie simili, alla fine si sono uniti per proclamare la propria innocenza. Nessuno è mai stato condannato e 9 già assolti. In 10 di questi casi le madri accusatrici erano rappresentate dalla stessa avvocata. Che in tutti i casi ha presentato la denuncia secondo la formula che impedisce di archiviare il caso obbligando ad aprire un procedimento penale. «La sig.ra M. è una attivista femminista che fa da avvocata per la locale Casa della Donna» [n.d.t. le femministe usano il termine “Donna” per indicare i loro centri] dice Dominique Marion, uno dei padri falsamente accusati «si è specializzata in tali accuse, che usa per mettere i papà fuori gioco e allontanarli dai figli». La relazione di uno psicologo esperto nominato dal Tribunale parla apertamente di «ruolo nefasto» giocato dall’avvocata femminista, qualificata come «fanatica» e «settaria»: «I suoi eccessi, la sua abitudine alla menzogna, a volte diffamatoria, dimostrano la sua incapacità a mantenere una distanza sana ed oggettiva in queste faccende».
L’avvocata sotto accusa replica seccamente «Mi hanno rotto gli attacchi delle associazioni dei padri separati [...]».
La situazione è diventata così grave che il Procuratore ha ricevuto 10 di questi papà. Oltre agli eccessi dell’avvocata femminista, hanno lamentato la lentezza della giustizia ed il ruolo negativo di alcuni «esperti» abusologi che rilasciano certificati di convenienza alle madri calunniatrici.
Una pedopsichiatra, la dr. B, coinvolta nei fattacci di Pontoise è stata interdetta per 3 anni dall’Ordine dei Medici per aver ripetutamente denunciato «la responsabilità di un papà in abusi sessuali privi di fondamento» [...].
«Certe madri fanno il tour degli abusologi fino a quando trovano quello che certificano quello che vogliono» constata Nicole Tricart, presidente del Tribunale dei Minori di Parigi «a volte ci troviamo di fronte certificati che fanno rabbia. Come quella psicopatica che ha descritto in dettaglio l’esame con il quale decideva che una bambina di 5 anni era stata abusata: le sentiva il polso mentre sussurrava all’orecchio della bambina la parola “incesto”, dall’aumento dei battiti ha dedotto un forte trauma sessuale». QED
«Molto spesso il primo passo compiuto dal magistrato è quello di sospendere i diritti di accesso del genitore accusato. Che nel caso di una falsa accusa, è esattamente ciò che il genitore accusatore sta cercando».
Nessuno esce indenne dalle accuse, né il bambino né l’imputato né l’accusatore, ha detto Lawrence Becuywe, giudice del tribunale di Pontoise. Dal momento in cui sono stati lanciati, si entra nel campo della follia, odio o perversione allo stato puro. Il problema del magistrato incaricato delle indagini penali è quello di raccogliere prove per condannare o assolvere. [...]
Lo psicologo canadese Hubert Van Gijseghem, specialista mondiale nel settore, afferma che le false accuse hanno conseguenze gravi quanto la pedofilia vera e propria. Ma ha anche sottolineato che le accuse sono spesso indotte in buona fede da un genitore, che interpreta i cambiamenti di comportamento dovuti al divorzio come indice di abuso Il genitore che si sente colpevole di infliggere ai figli la ferita del divorzio, ha la tendenza a voler pensare che il malessere è dovuto a «qualcosa d’altro».
Psichiatri americani hanno definito una “sindrome da alienazione genitoriale” caratteristica del bambini coinvolti in divorzi che, traumatizzati per la scomparsa di un genitore, per paura di perdere il legame con il genitore che li ha in custodia, ne diventano succubi e denigrano sistematicamente il genitore assente.
Il mancato pagamento degli alimenti, che è il crimine di cui sono più frequentemente accusati gli ex mariti, viene condannato nel 90% dei casi, con la prigione nel 24% dei casi. Ma solo l’11% dei casi di mancato rispetto del diritto di visita, crimine più frequentemente commesso dalle ex mogli, comporta sanzioni penali, con la prigione nello 0.47% dei casi. E otto denunce su dieci denunce sono respinte. «Odio ammetterlo, dice la Commissaria Nicole Tricart, ma la stragrande maggioranza dei professionisti che si specializzano i diritto minorile e familiare — avvocati, giudici, esperti, funzionari di polizia — sono donne…»
Fonte:
http://www.lexpress.fr/informations/l-arme-du-soupcon-d-inceste_633287.htmlSuccessivamente a questi orrori, la Francia ha approvato un vero affido condiviso. L’avvocatessa Pascaline Petroff, colpevole di aiutare i papà, ha subito un tentato omicidio ad opera di due feminazi.