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Napolitano in occasione del il 25 novembre

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Carlo Zijno:
ROMA - "Molto resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare": a dirlo è il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio diffuso in occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne.

"La Giornata internazionale contro la violenza alle donne deve rappresentare - afferma Napolitano - un'occasione per riflettere su un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale, individuando gli strumenti idonei a combatterlo in quanto coinvolge tutti i paesi e rappresenta una vera emergenza su scala mondiale".

"La conferenza su questo tema tenuta a Roma in occasione del G8 ha fornito dati che - icorda il capo dello Stato - valutano in più di 140 milioni le donne vittime di violenze di ogni tipo. Matrimoni forzati che coinvolgono anche bambine, mutilazioni genitali, stupri generalizzati in contesti di guerra non devono apparirci lontani e a noi estranei. Il dolore di quelle donne, di quelle bambine riguarda tutti noi, anche perché la barbarie della violenza contro le donne non è stata estirpata neppure nei paesi economicamente e culturalmente avanzati".

"Molto resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può anche appropriare: è infatti la persistenza di questi aberranti schemi mentali a favorire il riprodursi di insopportabili atti di sopraffazione anche in ambito familiare". Anche in l'Italia purtroppo si contano innumerevoli episodi di violenza contro le donne: "E' triste dover ricordare - sottolinea infatti Napolitano - che anche in Italia, nonostante la recente introduzione di norme opportunamente più severe, i casi di violenza, i soprusi e le intimidazioni sono in aumento".

"Ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si debbono affiancare - conclude il presidente - azioni concrete per diffondere, in primo luogo nella scuola e nella società civile, una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità. Solo così sarà possibile creare una cultura di autentico rispetto, innanzitutto sul piano morale, nei confronti delle donne".

(25 novembre 2009)

Ethans:

--- Citazione da: Carlo Zijno - Novembre 25, 2009, 11:30:01 am ---valutano in più di 140 milioni le donne vittime di violenze di ogni tipo. Matrimoni forzati che coinvolgono anche

--- Termina citazione ---

Da dove sono stati presi questi dati?

Animus:

--- Citazione ---Napolitano in occasione del il 25 novembre  
--- Termina citazione ---

Razza di pagliaccio...a quello serve, a fare il buffone.
Almeno si rende utile, e' uno degli ultimi compiti che sono rimasti al capo dello stato, visto che anche di circhi in giro non se ne vedono quasi piu'.  :hmm:


ilmarmocchio:
Quoto al 100%
  un tragico pagliaccio. ma che pensasse ai carri armati di BUdapest.

ilmarmocchio:
(ASCA) - Roma, 25 nov - Oggi, Giornata Mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne Amnesty International da' un rinnovato impulso alla campagna ''Mai piu' violenza sulle donne'', promuovendo nuove azioni per garantire a tutte le donne il diritto a vivere una vita dignitosa e libera dalla violenza.

L'azione di Amnesty International si concentra quest'anno sul legame tra poverta' e violenza, per spezzare questo circolo vizioso in cui moltissime donne nel mondo sono costrette a vivere. Le donne e le ragazze che vivono in poverta' spesso vedono violati i loro diritti umani, costrette a sposarsi in eta' precoce, discriminate a causa di etnia, religione, stato civile o disabilita', senza autonomia economica. Le loro vite sono segnate dalla violenza sessuale, dallo scarso accesso a un'istruzione adeguata e dalla mancata protezione dai rischi collegati alla gravidanza e al parto.

La poverta', per queste donne, non e' solo mancanza di reddito ma anche impossibilita' di vivere una vita dignitosa, di partecipare ai processi decisionali e di fare sentire la loro voce.

L'organizzazione per i diritti umani ha lanciato a livello mondiale tre appelli per chiedere la fine dell'impunita' e della violenza sulle donne, in situazioni in cui il perpetrarsi degli abusi e' alimentato dall'indigenza e dall'insicurezza. Le donne del Darfur nei campi profughi in Ciad rischiano quotidianamente violenze e abusi sessuali, sia quando escono per andare alla ricerca di acqua, cibo e legna da ardere, sia all'interno dei campi. In Tagikistan, il fenomeno dell'abbandono prematuro del sistema educativo da parte delle bambine e delle ragazze e' molto diffuso; il mancato accesso a un'istruzione adeguata le rende estremamente vulnerabili allo sfruttamento, ai matrimoni forzati, precoci e poligami e alle violenze domestiche. Le donne sopravvissute agli stupri e ad altre forme di violenza durante il conflitto degli anni Novanta in Bosnia ed Erzegovina attendono ancora giustizia e riparazione.

Migliaia di donne sopravvissute allo stupro hanno perso i loro parenti; molte non sono in grado di trovare o mantenere un posto di lavoro a causa della loro fragilita' psicologica e altre vivono senza una fonte fissa di reddito e in poverta'.

Quanto all'Italia, i dati Istat riferiscono che una donna su tre tra i 16 e i 70 anni nella sua vita e' stata vittima dell'aggressivita' di un uomo, ma solo pochissime lo hanno denunciato: 6 milioni 743 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita violenza fisica e sessuale (il 31,9% delle donne che vivono in Italia), mentre il 4% di loro ha chiesto l'aiuto delle forze dell'ordine o di centri d'ascolto e associazioni.

In quasi 4 milioni sono state vittime di violenza fisica (il 18,8%) circa 5 milioni (il 23,7%) di violenza sessuale (da parte del proprio partner il 6,1% e di un altro uomo il 20,4%).

Piu' di un milione di donne ha subito la piu' brutale delle violenze sessuali, lo stupro o il tentato stupro. A ottenere con la forza rapporti sessuali e' spesso il partner (il 70% delle volte) e in questo caso lo stupro e' reiterato. Il 6,6% delle donne ha subito una violenza sessuale prima dei 16 anni, e piu' della meta' di loro (il 53%) non lo ha mai confidato a nessuno. Gli autori delle violenze sulle minorenni sono degli sconosciuti una volta su quattro, nello stesso numero di casi sono parenti (soprattutto zii e padri) e conoscenti.

 Forse questi ?



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