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Mantenimento senza figli
Achab:
la normativa in teoria prevede questo:
- il coniuge più ricco (indipendentemente dal fatto che sia l'uomo o la donna), se gli è addebitabile la "colpa" della separazione deve fornire all'altro i mezzi per continuare a mantenere lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio. Poteva avere un senso una volta, quando le classi sociali erano più rigide e la rottura di un matrimonio un eccezione traumatica.
- in ogni caso non si può abbandonare l'ex coniuge all'indigenza, questo è giusto perchè l'ex coniuge presumibilmente avendo pianificato la propria vita all'interno del matrimonio potrebbe non avere approntato alcun mezzo per sostenersi autonomamente.
- discorso a parte per i figli: a loro i genitori (coniugi o no) devono provvedere entrambi in proporzione alle proprie sostanze e reddito.
L'interpretazione della normativa credo sia tutt'altra cosa...
Cassiodoro:
--- Citazione da: Achab - Febbraio 25, 2012, 00:49:17 am ---la normativa in teoria prevede questo:
- il coniuge più ricco (indipendentemente dal fatto che sia l'uomo o la donna), deve fornire all'altro a cui NON è addebitabile la "colpa" della separazione, i mezzi per continuare a mantenere lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio. Poteva avere un senso una volta, quando le classi sociali erano più rigide e la rottura di un matrimonio un eccezione traumatica.
- in ogni caso non si può abbandonare l'ex coniuge all'indigenza, questo è giusto perchè l'ex coniuge presumibilmente avendo pianificato la propria vita all'interno del matrimonio potrebbe non avere approntato alcun mezzo per sostenersi autonomamente.
- discorso a parte per i figli: a loro i genitori (coniugi o no) devono provvedere entrambi in proporzione alle proprie sostanze e reddito.
L'interpretazione della normativa credo sia tutt'altra cosa...
--- Termina citazione ---
ilmarmocchio:
Già c'è molto da dire sul fatto che uno con un reddito più alto deve provvedere a una col reddito più basso.
Guadagnare è forse una colpa ?
al di là di questo, c'è però un fatto che non può più essere nascosto :
il concetto di colpa ( o responsabilità), è stato abolito.
le numerose sentenze , apparentemente assurde, lo dimostrano.
Non c'è da scomodare la misandria o il pregiudizio antimaschile oggi vigente nella società e quindi nella magistratura, che del consenso mediatico ha fatto una bandiera.
Il punto è che fare una sentenza senza accertare le responsabilità ( la colpa) , è molto più facile.
Lo schema è semplice : il coniuge più debole ( ovviamente sempre la donna ) va indenizzato.
E' lo stesso procedimento dei processi penali : si controllano i telefoni e i computers, ma se a commettere il reato è uno abbastanza sveglio da non fare lo scemo con tali mezzi elettronici,
addio, buio pesto.
Ecco che la soluzione pronta e facile, per dei pelandroni abituati alla impunità assoluta in caso di errore, è a portata di mano :
hai più reddito ? paghi, indipendentemente dalla colpa.
Del resto, i sempre maggiori margini di aleatorietà introdotti nelle sentenze, i criteri soggettivi, lo sconfinamento dei magistrati nel campo legislativo ( di esclusiva pertinenza del Parlamento ), confermano quanto scrivo.
maggior potere con minor sforzo.
C'è anche una componente ideologica, ovvio, e non deve sorprendere :
la legge è ideologia, figuriamoci la sua interpretazione.
ma non perdiamo di vista il punto nodale :
la colpa è stata abolita.
Che l'uomo paghi, e tutto è più facile
poisonmind:
e questo?
http://www.trentinocorrierealpi.gelocal.it/cronaca/2012/02/29/news/dovra-mantenere-l-ex-moglie-a-vita-5658746
DAL QUOTIDIANO "IL TRENTINO" DEL 01.03.2012
Dovrà mantenere la moglie a vita. Non importa che, all'atto della separazione, la coppia avesse sottoscritto un accordo che prevedeva che il marito avesse dovuto versare l'assegno di mantenimento per tre anni dopo il divorzio. La donna ha impugnato l'accordo.
L'uomo, trascorsi i tre anni previsti dall'accordo, ha smesso di pagare. Ma la donna non è stata a guardare. Nonostante avesse firmato l'accordo, ha impugnato il documento e ha chiesto al tribunale che obbligasse il marito a continuare a versare l'assegno divorzile
L'uomo, dal canto suo, ha sostenuto di aver aiutato a lungo l'ormai ex moglie e di non essere più in grado di farlo, anche perché ormai aveva un'altra famiglia. Per questo motivo, faceva presente che la donna poteva cercarsi un lavoro. L'ex moglie, però, da questo orecchio non ci sentiva. Il Tribunale di primo grado ha respinto la richiesta della donna sostenendo che ormai doveva rispettare i patti e trovarsi un lavoro. La donna, però, non si è data per vinta e ha presentato ricorso in appello. A sorpresa, i giudici di secondo grado hanno accolto il ricorso condannando l'uomo a mantenere l'ex moglie praticamente a vita. Per la Corte d'appello, l'uomo, in forza di un vincolo di solidarietà con l'ex moglie, deve versare l'assegno di 250 euro al 29 febbraio 2012
mese.
Cancellato:
Mi piacerebbe che il marito ricorresse in Cassazione per sentire cosa ne pensano i Parrucconi !! Ad ogni modo è comunque una cosa scandalosa che dura a morire. In primo grado avevano mostrato un po' di ... Giudizio. Che pena !!!
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