Veronica, chiesti 3 milioni e mezzo al mese
Il premier avrebbe rifiutato, offrendo 200 mila euro «trattabili» fino a 300 mila
Silvio Berlusconi e Veronica Lario fotografati a Roma nel maggio del 2005. Il loro matrimonio è durato 19 anni
MILANO — Una cosa è certa: le cifre in gioco nella separazione tra Veronica e Silvio Berlusconi sono sicuramente rilevanti. Quanto è ancora presto per dirlo. Tuttavia inizia a emergere qualche particolare del ricorso di separazione con addebito presentato all’inizio del mese da Veronica Lario Berlusconi. La moglie del premier, secondo fonti ben informate, avrebbe presentato una richiesta di 43 milioni di euro l’anno, ossia poco più di tre milioni e mezzo al mese come assegno di mantenimento. Una cifra importante, anche per un patrimonio come quello accumulato negli anni dal Cavaliere. Il quale a stretto giro avrebbe risposto giudicando inaccettabile la richiesta depositata in Tribunale. Ma la partita è solo all’inizio e sicuramente si trascinerà a lungo.
Il principio attorno al quale ruotano questo genere di cause è il mantenimento del tenore di vita precedente alla decisione di separarsi. L’assegno servirebbe quindi a questo: a garantire a Veronica le stesse possibilità che ha avuto finora. Ma la cifra richiesta è stata giudicata esorbitante. Secondo fonti ben informate la controfferta del Cavaliere sarebbe stata di circa 200 mila euro mensili, con la possibilità di arrivare fino a 300. Inoltre, fonti vicine al premier fanno presente che sarebbero già stati versati a Veronica tra i 60 e i 70 milioni di euro, probabilmente anche nell’interesse dei figli nati dal secondo matrimonio di Berlusconi. Vale a dire Barbara, Eleonora e Luigi, a tutela dei quali la signora Lario ha sempre detto di muoversi. A loro tre negli anni scorsi il Cavaliere ha girato il 7,5% ciascuno della Fininvest, la finanziaria posta a capo dell’intero gruppo della famiglia Berlusconi. Interpellata dal Corriere, l’avvocato della signora Lario Berlusconi, Maria Cristina Morelli, ha precisato: «Come già detto altre volte, non dichiaro nulla alla stampa riguardo i miei clienti».
C’è da pensare che, come di solito accade in questo genere di partite, la cifra messa nero su bianco da Veronica possa essere negoziale. Una richiesta elevata, insomma, dalla quale partire per cercare un accordo. Certo la distanza rispetto alla controproposta è piuttosto ampia. Parliamo di una richiesta dieci volte superiore a quanto Berlusconi avrebbe detto di essere disposto a sborsare per il mantenimento di Veronica. Secondo indiscrezioni, prima della decisione di presentare in Tribunale il ricorso con addebito per sciogliere il matrimonio, a Veronica sarebbe stata proposta un’altra soluzione: delegare la quantificazione dell’assegno di mantenimento a un soggetto terzo indicato dal lei. Il ricorso ha cancellato questa possibilità, investendo direttamente un giudice della questione. Sempre secondo le indiscrezioni, Berlusconi si era anche detto disponibile a lasciare alla moglie Villa Belvedere, la residenza di Macherio in cui vivono Veronica e i figli, con gli arredi compresi. Ma ora, a meno di sorprese, sempre possibili in questo tipo di vicende, la parola passa al giudice.