http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/07/ma-che-noia-sti-antifemministi-del-piano-di-rinascita-neomaschilista/Ma che noia ‘sti antifemministi! (Del piano di rinascita neomaschilista!)
Com’è possibile che non ci sia un solo luogo in cui questi ultracorpi arrivano a tenere banco sugli stessi argomenti di sempre. Burocrazia e numeri, spostare l’attenzione, un po’ più in là, le cifre delle statistiche delle donne morte, che pure se gliele contiamo in faccia una a una per loro sono sempre troppo poche e allora dicono che quando proprio non gli riesce di negare che quel cadavere è di femmina che se l’è cercata e che è colpa sua perché – vado a memoria e cito la nota pagina fasulla gestita da maschilisti, misogini e padri separati No alla violenza sulle Donne – lei compirebbe atti così orribili da indurlo a fare una follia.
Li trovi ovunque e sono sempre gli stessi nomi. Vanno da Lorella Zanardo, poi sul blog Un altro genere di Comunicazione, poi da Loredana Lipperini, poi vanno da MenoePausa, poi vengono da noi e qui sbattono duro perché li ricacciamo fuori, ma altri arrivano, poi passano dal blog gestito dall’uomo che non è un antifemminista, lo chiamano maschiopentito, poi passano dal gruppo facebook di Maschile Plurale, poi li vedi a commentare su un articolo del Fatto Quotidiano, Poi gira che ti rigira, non si sa perché, tornano da noi e li ricacciamo fuori dalle ovaie. E vanno avanti così da anni e anni e se nessuno li paga per fare la via crucis delle sette sorelle e dei fratelli intelligenti che stanno in giro per il web non si capisce di che cosa campano.
Sono squadristi e siamo così stanche di dover ogni giorno riaffermare una verità che sfugge perché fanno di tutto per distorcerla e poi collaborano oramai pure le riviste femminili e metti un articolo, a firma di una donna, che gira che ti rigira, ti parla di crisi d’abbandono del maschio e della sua scarsa capacità di sopportazione e poi ci infila a forza quei poveri padri separati che se non li si infila oramai lo sanno, o per la pagnotta, o per il fatto che sono stanche pure loro di essere subissate di commenti, infine cedono, si lasciano usare e usano e dicono, e affermano e nascondono, e si rendono colluse, complici, perché di collusione qui si tratta.
Come si può affermare, per esempio, che il disgraziato violento che ha buttato il figlio nel fiume Tevere lo abbia fatto per colpa della sua ex moglie? Solo uno che ha parecchi problemi può dire una cosa del genere. Ebbene, sulle pagine facebook gestite da maschilisti e padri separati non si dice altro.
E pure Lipperini che se fa un programma in radio finisce per ricevere tremila messaggi dello stesso tenore e poi vai sulla pagina delle seconde spose, infuriate con le prime, che è tanto bello incazzarsi tra donne mentre lui fa il pascià, dove c’è il tipo che a caratteri cubitali scrive: c’è un articolo tal dei tali, andate in massa a commentare. E loro subito, obbedienti, vanno e poi tornano a riferire. Ho detto questo, ho scritto quello, e sai non me l’hanno pubblicato, così l’altro gli fa “e tu insisti” e quello dice, si, ma certo, figurati se mollo, piuttosto le denuncio, minaccio di andare alla postale, piuttosto io le faccio scoppiare, fino a che non mi mandano ‘affanculo.
Dopodiché qualcuno non gli pubblica i commenti e loro urlano alla censura. Commenti su commenti, addestrati ad avere l’ultima parola, fino a farti schiattare di noia e di fastidio. Oppure quel vaffanculo infine arriva e allora eccoli a gridare allo scandalo, le femministe cattive, quelle donne arpie, sono da ricovero, sono da Tso, ché dovete sapere che loro per ogni cosa invocano la psichiatria e che massima aspirazione per loro è il tuo ricovero dietro le sbarre e in manicomio. Oppure, ancora, intimidiscono dicendo che se non li pubblichi ti denunciano per reati vari e snocciolano numeri da codice penale per ottenere spazio. Ne abbiamo a centinaia di minacce di questo tipo perché alla fine le abbiamo pubblicate in tante e quelle non pubblicate le abbiamo condivise e viste e sappiamo tutto. Ed è quello che subiamo da TRE ANNI!
E ‘sti cazzi, che noia gli antifemministi, che sono petulanti, infidi, minacciosi, volutamente ambigui, con quell’idea di evangelizzare il web, con lo stesso piglio degli integralisti di altre barriere, pronti a dichiararti guerra per ogni cosa, comunque mai disposti a cambiare idea, ché vengono per dirti cose precise e per disseminare il web della loro opinione. Così scrivono.
Non è un dibattito. No. E’ una guerra tra gente che vuole condizionare l’opinione pubblica, che interferisce con chiunque e che come piano strategico ha quello di azzerare ciò che nei luoghi di donne viene detto. Non è una fantasia. Lo anno scritto. Lo abbiamo perfino documentato. Lo abbiamo denunciato.
Di che parliamo allora? Se quelle come noi che fanno comunicazione non spiegano alle altre e agli altri di cos’è fatta la comunicazione che vanno a leggere, noi che ci stiamo a fare?
Nota bene: alla vostra sinistra potete vedere un esempio di come è stato pianificato il piano di rinascita neomaschilista (abbiamo comunque una ampia documentazione che lo dimostra!).
L’esperto del settore, che poi ha familiarità con la falsa pagina NO alla Violenza Sulle Donne e con una serie di altre pagine, spiega ad un profano che di siti ce ne sono un’infinità. “Ne abbiamo un centinaio… capisci?” – dice, e poi continua “se due anni fa cercavi violenza donna trovavi solo roba femminista” – e per femminista costui intende cifre vere, dati reali, commenti di condanna della violenza sulle donne e non di giustificazione del carnefice come nelle pagine maschiliste viene fatto. Insomma poi conclude: “sul web… quello (l’impianto mediatico) è stato AZZERATO.” e lo scrive in maiuscolo per meglio far capire. Perché l’obiettivo ultimo di tante clonazioni e tante azioni di disturbo era L’AZZERAMENTO.
Esiste uno, più d’uno, un tot di neomaschilisti che vivono ogni giorno con l’obiettivo di AZZERARE l’opinione delle femministe, di prenderti per sfinimento, di inquinarti le discussioni. Tant’è che ad un certo punto, noi, quando abbiamo capito di che pasta erano fatti questi individui, abbiamo preso tutto e abbiamo denunciato e di commenti inclusi nei nostri contesti ne abbiamo presi zero perché qualunque molestia diventava e diventa cyberstalking.
Un Cyberstalking continuo, pressante, fatto di mille elementi, di controllo, innanzitutto, per farti intendere, come dice il tizio screenshottato in alto, che siamo accerchiate e l’abbiamo sentita intatta questa sensazione di accerchiamento, perché loro sono nei profili facebook di donne e femministe e chiedono l’amicizia con account fasulli, sono iscritti nelle nostre mailing list e ci controllano, sono lì a verificare ogni parola che ci diciamo e si permettono di sfotterci e di tanto in tanto con un nick fasullo buttano la loro pappa sui padri separati e infine se non dai spazio ti fanno sapere che hanno parlato di te, altrove, in uno dei tanti siti clonati, possibilmente nel clone del tuo blog, e ti mandano il trackback e ti inviano una mail e ne fanno tante che non ve lo potete immaginare.
Ma il punto è che quello a cui ci hanno costrette, in tante, è il fatto di stare a difendere i nostri fortini, mentre noi facciamo iniziative, mentre inventiamo cose, mentre la nostra creatività e i nostri progetti vanno avanti, mentre abbiamo le nostre vite da vivere, andiamo avanti e lottiamo, anche per difenderci da questa gente che fa crociate sante, in nome di un dio improbabile e in nome dell’affido condiviso e della Pas. Un esercito che non ha pace fintanto che noi non abbiamo più spazio per esprimere la nostra opinione. Questo è il loro piano e questo è quello che stanno facendo.
E noi ci rivolgiamo sempre alle persone di buon senso, comunque la pensiate, questi estremismi, questi fanatismi, non fanno bene. Non fanno bene a nessuno. Vi rendete conto che ora basta, si?