Autore Topic: Strumentalizzazione padri separati?  (Letto 2904 volte)

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Offline in vino veritas

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Strumentalizzazione padri separati?
« il: Febbraio 09, 2012, 17:25:18 pm »
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/02/09/sono-padre-e-separato-e-non-voglio-essere-usato-contro-le-donne/#more-15301


Non ho MAI visto i padri separati puntare il dito contro le donne.MAI.
Né in televisione   né in qualsiasi altra parte.Anzi quelle poche volte che in televisione si parla di padri separati , l' argomento rimane su un tono "politically correct".Nel senso che il punto rimane sempre sui magistrati e non sull' infiltrazione femminista nella magistratura.
Quindi la questione dei padri NON viene ASSOLUTAMENTE strumentalizzata per spargere odio contro le donne.

Daltronde non siamo noi che strumentalizziamo la violenza sulle donne per dire che tutti gli uomini sono potenziali stupratori :feminist:.Non siamo noi che gonfiamo i dati sulla violenza sulle donne.

Ma apparte questo , la questione dei padri separati è solo la punta dell' iceberg.

Già l' ho detto e lo ripeterò sempre:Gli Ovini del Sud sono terrorizzate da noi.Erano così ben abbituate a inventarsi le loro belle storielle.
Ora c' è qulcuno che non ci crede più... :hmm:
Ovviamente devono inventarsi qulcosa per toglierci di mezzo.


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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #1 il: Febbraio 09, 2012, 18:14:36 pm »
Attenzione però, non dobbiamo avere remore e sentirci in sudditanza psicologica quando affermiamo che tante, troppe donne che definire donne è un'offesa per quelle (poche) oneste rimaste, si approfittano oltremodo della nostra situazione di "discriminati" dai Giudici per infierire ed ottenere tutto ciò che vogliono.
Questo è un dato di fatto tanto palese che non devere essere taciuto per la paura di sentirsi definire maschilisti e/o misogini.

Le donne seguono un'altra strada rispetto alla violenza fisica e visibile (quindi condannabile facilmente); quella della violenza psicologica e di Stato con Leggi ed applicazione delle stesse a totale loro favore. Rimarcare questo e denunciarlo in ogni occasione non ci deve far sentire assolutamente in colpa.

Offline in vino veritas

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #2 il: Febbraio 09, 2012, 18:41:13 pm »
Attenzione però, non dobbiamo avere remore e sentirci in sudditanza psicologica quando affermiamo che tante, troppe donne che definire donne è un'offesa per quelle (poche) oneste rimaste, si approfittano oltremodo della nostra situazione di "discriminati" dai Giudici per infierire ed ottenere tutto ciò che vogliono.
Questo è un dato di fatto tanto palese che non devere essere taciuto per la paura di sentirsi definire maschilisti e/o misogini.

Le donne seguono un'altra strada rispetto alla violenza fisica e visibile (quindi condannabile facilmente); quella della violenza psicologica e di Stato con Leggi ed applicazione delle stesse a totale loro favore. Rimarcare questo e denunciarlo in ogni occasione non ci deve far sentire assolutamente in colpa.

Appunto.
è ridicolo parlare di strumentalizazzione contro le donne se viene tacuto per paura di essere degli "eretici"   che molte "buone" donne approfittano di questa situazione.

Offline jorek

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #3 il: Febbraio 09, 2012, 19:22:07 pm »
dopotutto dire che molti padri separati hanno problemi derivati dagli assegni da desstinare alle ex è strumentalizzazione? E poi dite al signore che è undato a parlare di contro-strumentalizzazione dalla gente sbagliata...che altrimenti qui si va sul ridicolo. Piuttosto venga su questo forum a parlarne

Offline beta

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #4 il: Febbraio 09, 2012, 22:56:48 pm »
questo è un inedito. il maschio separato pentito. non si finisce mai di imparare :sick:

Online Massimo

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #5 il: Febbraio 09, 2012, 23:31:35 pm »
Anche da padri separati i maschi pentiti riescono a restare tali. Quanto lavoro c'è da fare, gente!

Offline Ryu

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #6 il: Febbraio 10, 2012, 17:54:38 pm »
Ahah a parte che non c'è modo di stabilire le credenziali di chi scrive su internet, io posso benissimo chiamarmi Gisella!
Detto questo non è una guerra fazionista,NON  è che se un uomo/donna dice una cosa a favore/contro un/una donna/uomo magicamente acquisce qualche tipo di rilevanza.
non c'è nemmeno un numero in quel post, i fenomeni sociologici vanno analizzati con i numeri e le statistiche non con le chiacchiere!
Odio il femminismo perché amo le donne

Online Jason

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #7 il: Febbraio 10, 2012, 18:30:18 pm »
questo è un inedito. il maschio separato pentito. non si finisce mai di imparare :sick:

Potrebbe essere pure un fake.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
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Offline falseaccuse

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #8 il: Febbraio 10, 2012, 20:15:36 pm »
Ahah a parte che non c'è modo di stabilire le credenziali di chi scrive su internet, io posso benissimo chiamarmi Gisella!
Detto questo non è una guerra fazionista,NON  è che se un uomo/donna dice una cosa a favore/contro un/una donna/uomo magicamente acquisce qualche tipo di rilevanza.
non c'è nemmeno un numero in quel post, i fenomeni sociologici vanno analizzati con i numeri e le statistiche non con le chiacchiere!
Le statistiche dell'Istat, di Amnesty o quelle dell'ONU/Cedaw?

Offline in vino veritas

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #9 il: Febbraio 10, 2012, 20:49:31 pm »
Potrebbe essere pure un fake.

Molto probabile ;)

Offline Ryu

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #10 il: Febbraio 11, 2012, 11:40:36 am »
Le statistiche dell'Istat, di Amnesty o quelle dell'ONU/Cedaw?
Capisco che le statistiche come qualsiasi altro documento può essere un artefatto plaesemente falsificato, infatti a statistica ti insegnano sempre che oltre al numero devono essere riportate minuziosamente le procedure di campionamento, il modello usato, gli assunti utilizzati, i coefficienti arbitrariamente scelti ecc.. Infatti molto spesso si legge sui mezzi di comunicazione solo il numero, e se usi assunti, modelli ecc diversi vengono fuori numeri diversi, se invece li accompagni dalle altre informazioni non si può "barare" oppure è molto difficile farlo
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Online Cassiodoro

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Re: Strumentalizzazione padri separati?
« Risposta #11 il: Febbraio 13, 2012, 11:33:26 am »
Citazione da:  
Da Marco: un antispecista, padre e separato che non vuole diventare un “padre separato”. Grazie a lui e buona lettura a voi!

>>>^^^<<<

    Vorrei dare una testimonianza, come padre separato, sulla strumentalizzazione in funzione anti-femminile dei problemi legati alle separazioni.

...

    Sono separato (non sposato) e ho una figlia.
Se sei separato è perchè sei stato sposato, altrimenti se intendi "separato da tua figlia" saltano tutti i tuoi ragionamenti sull'onesta intellettuale della madre e le tue considerazioni sull'affido condiviso

 Pur con qualche difficoltà e attrito iniziale, io e la mia ex-compagna abbiamo optato fin da subito per l’affido condiviso, “informalmente” per oltre un anno, poi formalizzato con richiesta congiunta al tribunale minorile: la bambina passa grosso modo lo stesso tempo con ciascuno dei genitori, e la potestà è condivisa.

...
Sarebbe interessante per tutti conoscere tutti i termini della sentenza o dell'omologa del tribunale dei minori, vi ricordo che sono rarissime le omologhe, anche di affidameno condiviso, che non prevedono un contributo al mantenimento da parte del padre, che si aggira in media sui 500 Euro, poi sarebbe interessante sapere che fine ha fatto la casa familiare, con tutti i suoi suppellettili, chi è il proprietario ed a chi  è stata assegnata.
Il bravo Marco può renderla pubblica sul sito "affidamentocondiviso.it" tale da poterla prendere come esempio anche per gli altri tribunali.


    Nonostante questo, mi è capito spesso che altri padri separati (o altri uomini, semplicemente), scoprendo che faccio parte di questa “categoria”, mi attribuissero quasi automaticamente il ruolo di padre-perseguitato-dalla-ex, o che più o meno esplicitamente sollecitassero la mia “solidarietà maschile” nei loro confronti. In alcuni casi, costoro trovano addirittura normale inveire contro le donne o le “femministe”, sentendosi liberi di farlo di fronte ad un “separato”, cioè una vittima delle vessazioni femminili, dei giudici che stanno dalla parte delle donne, delle madri che “spillano soldi”, e così via…

    Ora, pur in un mondo in cui la principale forma di violenza è verso le donne, esistono senz’altro episodi di ricatto, violenze psicologiche, ecc. commesse dalle donne. Può darsi che alcuni di questi padri di cui sopra siano davvero delle vittime. Quello che è quantomeno fastidioso, però, è che si dia per scontata la solidarietà di genere (maschile).


...

    Mi sembra che queste persone – che talvolta mi segnalano siti ed associazioni come quelle dei padri separati – cerchino di usare le mie difficoltà per attaccare tutto il genere femminile.
Azzo, se hai difficoltà (nel rapporto con tua figlia) devi anche essere arrabbiato e la rabbia ti ha fatto confondere l'attacco delle associazioni dei padri separati CONTRO LE LEGGI ad un attacco verso le DONNE in generale. Eppure la legge sull'affidamento condiviso è stata fortemente appoggiata dalle associazioni dei padri separati, per cui dovresti essere loro grato della tua situazione di "padre separato dalla figlia con vero affido condiviso" di aver fatto approvare una tale legge, che come hai potuto ben vedere non è contro le donne, ma a favore dei figli che mantengono i rapporti e prendono le cure da entrambi i genitori.

Queste difficoltà, però, non hanno a che fare necessariamente con la discriminazione dei padri, ed anche quando questo si verificasse non potrebbe essere generalizzato così facilmente. Al contrario, se analizzassimo seriamente il problema, potrebbe anche costituire la base per un’analisi di fenomeni che costituiscono un riflesso del patriarcato che genera sofferenza anche ai maschi. Può succedere che alcuni aspetti degli orientamenti giuridici “favoriscano” le madri: nel caso in cui la mia ex-compagna usasse tali orientamenti per “ricattarmi”, questo non costituirebbe comunque una base per un’ambigua solidarietà con altri padri, che spesso sono soltanto preoccupati di non pagare gli alimenti, di riaffermare il proprio potere di pater familias, o che si scoprono genitori “presenti” solo dopo la separazione. Anzi, costituirebbe più facilmente una base per una solidarietà con tutti i genitori (soprattutto madri) posti in situazione di sudditanza o di ricatto durante il processo di separazione.

Ritornando alla domanda iniziale: ma tu li paghi gli alimenti, o meglio "il contributo al mantenimento" che è diverso dagli"alimenti"????

    Mentre strumentalizzano i miei, probabilmente strumentalizzano i loro stessi problemi. Perché non credo che il punto sia quello di negare i problemi, e neppure di negare dei torti subiti. Io per esempio ho delle cose da rimproverare alla madre di mia figlia, posso anche pensare di avere subito dei torti e me ne lamento. Il punto è proprio che voglio lamentarmene liberamente, senza che questo significhi attaccare “le donne”, o portare acqua al mulino di chi poi potrà persino usare tutto ciò, magari, per “difendere il diritto” di un padre violento a vedere i figli, come accaduto spesso in casi di separazioni dopo le violenze. Questo clima, in ultima analisi, lede il mio stesso diritto di criticare liberamente gli atteggiamenti della persona da cui mi sono separato.

Ripeto  la domanda: ma hai o non hai problemi con la tua figlia o con sua madre????
Continua o inizia a pure a criticare gli atteggiamenti della persona da cui ti sei separato, senza dover per forza credere che attacchi "tutte" le donne, che anche i padri hanno diritto di vedere e prendersi cura dei propri figli e se sono violenti lascia che sia il tribunale a deciderlo.

Se tu non ti senti discriminato non per questo non  lo sono gli altri uomini padri.


    Marco


Marco è una mascherina
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"