Autore Topic: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì  (Letto 4783 volte)

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Offline jorek

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"Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« il: Febbraio 10, 2012, 19:19:46 pm »
Un altro sasso nello stagno
Etichette: fainotizia, femminismo, questione maschile



Nel corso di alcune conversazioni tenute con lettori anche occasionali di questo blog è emersa, in diversi momenti, l'esigenza che la questione maschile smetta di essere un problema puramente teorico per approdare ad una dimensione più concreta, pratica ed operativa.
Ciò che segue va interpretato come una proposta di riflessione, come una provocazione costruttiva ed anche come il tentativo di dare risonanza a queste giustificate istanze, nelle quali personalmente mi riconosco.
Per dirla in altre parole, questo è ciò che farei se dipendesse solo da me, il tassello che comincerei a deporre sul piatto per la risoluzione di un rompicapo che necessita di essere composto in un'immagine chiara ed in un tutto coerente, ciò che mi piacerebbe succedesse da domani mattina.
Non nutro particolari illusioni sul buon esito dell'iniziativa che, peraltro, vuole solo simboleggiare che qualcosa in più può essere fatto.
Dovrebbe essere fatto.
Perché «se non ora, quando?» dovremmo essere noi a dirlo e non loro.
Come ho avuto modo di osservare in alcuni momenti, coltivare l'impossibile è la grande, esclusiva saggezza maschile.

Il linguaggio utilizzato è volutamente piano, sintetico e diretto allo scopo di una maggiore accessibilità.
Il testo resterà tra gli articoli per sollecitare eventuali commenti, proposte, osservazioni, critiche, per poi essere trasferito, al momento che si dimostrerà opportuno, tra le pagine fisse.



Manifesto breve per una questione maschile militante


Definizione

Per questione maschile si vuole intendere la posizione di sacrificio e subordinazione a cui è sottoposto il mondo maschile sul piano politico – e, quindi, legislativo e giuridico - allo scopo di agevolare, sostenere, tutelare e promuovere il mondo femminile nel contesto sociale.


Dimensioni

Le dimensioni del fenomeno interessano la maggior parte dei rapporti di particolare significato che ogni uomo tende a stabilire nel corso della vita:
- i rapporti della vita di relazione, in primo luogo, dove i codici di condotta devono essere uniformati alle esigenze, alle insicurezze ed alla particolarità della psicologia femminile, nonostante l’asserito ed invocato principio della pari dignità;
- i rapporti della vita sessuale, dove la disciplina legislativa ed il “diritto vivente” demandano al mondo femminile l’interpretazione di ammissibilità e di liceità penale dei comportamenti, ponendo tutte le donne su un piano di supremazia ricattatoria rispetto agli uomini ed entrando così in aperto contrasto anche con i principi fondamentali della civiltà giuridica propri dello stato di diritto liberale;
- i rapporti della vita familiare ed affettiva dove, soprattutto in caso di separazione o divorzio, gli interessi maschili, sia materiali che morali, vengono subordinati a quelli femminili in maniera sistematica, costante e gravosa;
- i rapporti della vita professionale e lavorativa, dove una pletora di provvedimenti informati alla dottrina delle “azioni positive” assegna agevolazioni, vantaggi, quote riservate, strumenti speciali di tutela a favore delle donne e disparità di trattamento previdenziale ed assistenziale a loro esclusivo vantaggio;
- i rapporti con il potere politico, dove non esiste rappresentanza alcuna degli interessi maschili effettiva a fronte di una sovra-rappresentanza, anche trasversale agli schieramenti, di quelli femminili, tanto a livello nazionale quanto a livello internazionale;
- i rapporti con il potere economico, dove il principio della libera concorrenza decade a concorrenza controllata e pubblicamente pilotata in presenza di competitor femminili;
- i rapporti con il potere giudiziario, dove la severità dell’azione sanzionatoria pubblica viene mitigata, sovente sino alla pratica impunità, quando l’inquisito è donna;


Cause

Le cause della subordinazione degli interessi maschili a quelli femminili risponde essenzialmente alla logica risarcitoria implicita nelle dottrine politiche del livellamento sociale.
Ciascuno dei punti toccati nel precedente paragrafo potrebbe dar luogo ad approfondimenti corredati di evidenze documentali, portare alla ricerca delle premesse culturali che hanno dato origine alla tendenza in atto, porre sotto la lente d’ingrandimento le teorie che giustificano e legittimano il fenomeno, individuare i momenti storici della sua realizzazione e le strategie politiche e culturali votate al suo sostegno.
Pur non essendo inutile, tuttavia, l’enorme massa di teorizzazioni possibili e praticabili finisce per essere ricompresa in un’unica, fondamentale domanda: uomini e donne sono uguali?
Devono esserlo? Possono essere indotti politicamente all'uguaglianza - e, quindi, all'intercambiabilità sociale - senza perdere la propria intima natura ed autenticità?
Se la risposta è no – come qui si intende sostenere – la vera, essenziale causa del fenomeno in questione sta nella pretesa di costruire politicamente un’uguaglianza forzata, che non può trovare altro modo di attuarsi se non attraverso meccanismi distributivi di vantaggi e svantaggi sociali, artificiosamente concepiti in sede politica e sottoposti a disciplina giuridica vincolante.
Una precisazione teorica è, tuttavia, necessaria.
Molti ritengono che la società egualitaria sia diretta emanazione e conseguenza delle filosofie politiche liberali e che, pertanto, la tensione morale verso quest’idea conduca ad un mondo più libero ed equo.
Niente di più sbagliato e fuorviante.
Nessuna teoria liberale vera ha mai affermato che le società devono essere "costruite" nell'uguaglianza ma, semmai, che esse siano lasciate libere di evolvere e svilupparsi per proprio conto, esattamente attraverso il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze, dei meriti, delle capacità, delle inclinazioni, delle attitudini, dell’intraprendenza e delle qualità umane di ciascun individuo, messo nelle condizioni di partenza di poterle esprimere al di fuori delle determinazioni sociali di casta, di ceto, di classe o di gruppo sociale.
Ciò non conduce affatto all’uguaglianza ma al suo esatto contrario; alla gerarchia dei meriti, dei diversi talenti, dei valori personali e dei riconoscimenti sociali.
Unica uguaglianza sostenuta dalle teorie liberali è quella di ogni cittadino davanti alla superiore autorità della legge.
Tutto ciò che oltrepassa questo confine, tutto ciò che intende costruire la vita sociale uniformandola a qualche idea particolare di giustizia collettiva va in direzioni coercitive ed illiberali ma anche, soprattutto, contro gli interessi maschili.


Soluzioni

Da quanto detto sinora, appare ineludibile il carattere essenzialmente politico della questione maschile.
La pressoché totale assenza di rappresentanza nelle istituzioni, il radicamento di una diffusa apatia morale verso i problemi maschili, la perdurante e inacidita guerra condotta dai femminismi contro gli uomini ed il graduale, inarrestabile passaggio da un gradino di soggezione giuridica al successivo, in una salita interminabile di subordinazione crescente, imporrebbero una risposta politica non ulteriormente rinviabile.
Si renderebbe quanto mai urgente, perciò, dare vita ad un movimento stabile, organizzato, gerarchicamente strutturato ma aperto alla partecipazione democratica di tutti, regolamentato allo scopo, pubblicamente trasparente e dotato di identità chiara e definita, capace di dare voce e sostanza alle legittime istanze maschili.
Rigettando ogni forma di estremismo, di intolleranza e di dogmatismo ideologico il movimento sarebbe caratterizzato dall’adesione ai principi liberali dello stato di diritto, per la tutela dei valori fondamentali della libertà, del merito individuale e dell’identità nazionale.
Strumento essenziale e vincolante per la vita del movimento sarebbe il suo statuto, attraverso il quale vengono definiti scopi, mezzi, modalità di partecipazione, organi di gestione e disciplina degli associati.
La necessità di accreditarsi presso la pubblica opinione renderebbe quanto mai opportuna - anche avvalendosi delle possibilità offerte dal web - la costituzione di una testata, organo ufficiale del movimento, nella quale confluiscano i contributi teorici, politici, documentali e critici, che consentano un’adeguata espressione della proposta politica, l’elaborazione delle tematiche di interesse ed il dibattito interno.


La logica della lamentazione fine a sé stessa non produce risultati, non può produrne - e soprattutto per il mondo maschile - sino a che non vengano indicate alternative alla situazione esistente e strategie d'uscita.
Tutto questo non può essere realizzato dai singoli individui, dai singoli sforzi e dalle singole iniziative.
Sino a che la questione maschile sarà trattata in modi e forme disorganiche e improvvisate nessun obiettivo possibile potrà essere raggiunto.
Questa è la convinzione che anima questo manifesto ed il motivo della sua stesura.
Pubblicato da Gibbì
venerdì 10 febbraio 2012

Offline jorek

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Offline Guit

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #2 il: Febbraio 11, 2012, 00:31:10 am »
Sottoscrivo ed è quello che stavo aspettando e di cui cercavo recentemente di parlare in privato con altri.

D'ora in poi il mio personale impegno sarà principalmente direzionato verso la costruzione di un movimento di rappresentanza politica maschile.

Dove per rappresentanza maschile non intendo un movimento chiuso agli uomini bensì che sappia porre nel dibattito politico le esigenze e i diritti degli uomini. Cosa che oggi, malgrado l'alta presenza maschile nelle dirigenze nazionali, non viene fatta. Ma noi abbiamo già da tempo dipanato le dinamiche tra i sessi e abbiamo capito che il femminismo non vive di sole donne, così come questo movimento, di cui oggi non conosciamo nemmeno il nome, non vivrà di soli uomini.





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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #3 il: Febbraio 11, 2012, 02:06:58 am »
un'ottima iniziativa per chi condivide la collocazione politica:

"adesione ai principi liberali dello stato di diritto, per la tutela dei valori fondamentali della libertà, del merito individuale e dell’identità nazionale."    


personalmente penso che non si possa fare un unico movimento politico con la QM ma si debba pensare ad una federazione di vari movimenti politici di diversa cultura politica che si allarghi man mano che ogni tradizione politica veda la nascita di un movimento QM.
 
un po' come i sindacati dei lavoratori che sono diversi ma vanno insieme alle contrattazioni (od almeno ci provano) .

proprio per questo mi chiedo se non sia il caso di contare un attimo le varie idee politiche presenti nei vari sostenitori della QM, in modo da agevolare i contatti.

(per i marxisti credo vada bene Uomini Beta, sempre se Marchi concepisce Uomini Beta come movimento politico e non solo culturale)
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #4 il: Febbraio 11, 2012, 07:21:03 am »
Il nostro problema è che:

1) i risvegliati stanno aumentando a vista d'occhio, ma rappresentano ancora la minoranza del genere maschile

2) le femministe esistono grazie ai maschi pentiti. Le femmine pentite -ovviamente- non esistono.

Detto ciò, con un po' di buona volontà possiamo fare qualcosa.
I gay come hanno fatto a farsi sentire, nonostante siano una minoranza?
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


Offline Guit

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #5 il: Febbraio 11, 2012, 11:55:53 am »
un'ottima iniziativa per chi condivide la collocazione politica:

"adesione ai principi liberali dello stato di diritto, per la tutela dei valori fondamentali della libertà, del merito individuale e dell’identità nazionale."    


personalmente penso che non si possa fare un unico movimento politico con la QM ma si debba pensare ad una federazione di vari movimenti politici di diversa cultura politica che si allarghi man mano che ogni tradizione politica veda la nascita di un movimento QM.
 
un po' come i sindacati dei lavoratori che sono diversi ma vanno insieme alle contrattazioni (od almeno ci provano) .

proprio per questo mi chiedo se non sia il caso di contare un attimo le varie idee politiche presenti nei vari sostenitori della QM, in modo da agevolare i contatti.

(per i marxisti credo vada bene Uomini Beta, sempre se Marchi concepisce Uomini Beta come movimento politico e non solo culturale)

Questa sarebbe proprio la mia idea. Sommare le associazioni per perseguire obiettivi pratici, lasciando a ognuno la sua interpretazione etica, senza affrontare questioni conflittuali ma solo quelle condivise.

Per esempio c'è il tema della violenza sulla donna. Vorrei creare un movimento che pretenda una nuova inchiesta sulla violenza di genere, che deve significare violenza tra i generi e non solo violenza contro la donna, che utilizzi un metodo in doppio cieco: né l'intervistatore né l'intervistato conosce il sesso dell'altro; le domande sono formulate in maniera neutra; non c'è intervista diretta ma epistolare (telematica); se l'intervistato/a sbaglia e rivela il proprio sesso la scheda viene annullata; solo chi raccoglie i dati è in grado di ridividere le schede per sesso.

Questo sarebbe un obiettivo di lotta confederata che troverebbe tutti d'accordo e avrebbe bisogno dell'appoggio di tutti. Vorrei partire con questo.

Poi sullo stesso tema vorrei porre una moratoria sulla violenza di genere di stato, cioè tutte quelle forme di violenza che si agiscono non direttamente da persona a persona bensì a mezzo delle istituzioni su mandato di un genere. In questa tipologia ricadrebbe l'incarcerazione per false accuse, operata in virtù di una legislazione che ne incoraggia il ricorso e protegge il calunniatore conclamato.



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Offline fabriziopiludu

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #6 il: Febbraio 11, 2012, 13:45:40 pm »

Offline Giuseppe83

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #7 il: Febbraio 11, 2012, 13:57:05 pm »
Finalmente! Bravo Gibbì! Se c'è un manifesto, sono pronto a firmarlo.

Online Jason

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #8 il: Febbraio 11, 2012, 17:33:38 pm »
Citazione
I gay come hanno fatto a farsi sentire, nonostante siano una minoranza?

Andrea, è vero che i gay nonostante siano minoranza  siano riusciti a farsi sentire, ma non mi risulta che siano riusciti a far approvare legislazioni discriminatorie contro gli eterosessuali, al contrario invece del Femminismo che invece è appoggiato da trasversalmente da tutti gli schieramenti e correnti(al contrario del fronte gay che invece è appoggiato solo da una certa sinistra) è che invece non si rivolge solo ad una minoranza ma da ad una metà della popolazione(genere femminile). Quindi non mi sembra che il tuo esempio sia così calzante. Il Femminismo è tutt' altro che minoranza in questa società, se fosse minoranza non avremmo questi problemi e anzi avrebbero ragione le FAS a dire che loro sono minoritarie e quindi relegate ai margini, quando invece le loro idee(genere femminile "vittima" sempre e comunque) sono sposate, chi direttamente chi indirettamente, chi consapevolmente, chi inconsapevolmente, da gran parte della società.
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #9 il: Febbraio 11, 2012, 17:41:52 pm »
Andrea, è vero che i gay nonostante siano minoranza  siano riusciti a farsi sentire, ma non mi risulta che siano riusciti a far approvare legislazioni discriminatorie contro gli eterosessuali, al contrario invece del Femminismo che invece è appoggiato da trasversalmente da tutti gli schieramenti e correnti(al contrario del fronte gay che invece è appoggiato solo da una certa sinistra) è che invece non si rivolge solo ad una minoranza ma da ad una metà della popolazione(genere femminile). Quindi non mi sembra che il tuo esempio sia così calzante. Il Femminismo è tutt' altro che minoranza in questa società, se fosse minoranza non avremmo questi problemi e anzi avrebbero ragione le FAS a dire che loro sono minoritarie e quindi relegate ai margini, quando invece le loro idee(genere femminile "vittima" sempre e comunque) sono sposate, chi direttamente chi indirettamente, chi consapevolmente, chi inconsapevolmente, da gran parte della società.

Ma io non stavo paragonando il movimento dei gay al femminismo.
Intendevo dire che se i gay sono riusciti a farsi sentire nonostante siano una minoranza...bè, pure gli uomini potrebbero fare la stessa cosa.
Forse non è così importante aspettare che tutti gli altri uomini si sveglino, altrimenti poveri noi.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #10 il: Febbraio 11, 2012, 19:48:41 pm »
Ma voi pensate veramente che siamo così pochi?

Se il dibattito arrivasse nel main-stream invece di essere censurato, una importante fetta di uomini, che oggi non ha nemmeno il diritto di essere informata sull'esistenza di un movimento maschile, starebbe dalla nostra parte o comunque assumerebbe una posizione moderata. Non darebbe ragione a loro. Statene certi.

E più andranno avanti con la loro propaganda di stato anti-uomo e anti-padre, a misura di zerbino, più il risveglio sarà forte.

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #11 il: Febbraio 11, 2012, 19:51:43 pm »
Ma voi pensate veramente che siamo così pochi?

Se il dibattito arrivasse nel main-stream invece di essere censurato, una importante fetta di uomini, che oggi non ha nemmeno il diritto di essere informata sull'esistenza di un movimento maschile, starebbe dalla nostra parte o comunque assumerebbe una posizione moderata. Non darebbe ragione a loro. Statene certi.

E più andranno avanti con la loro propaganda di stato anti-uomo e anti-padre, a misura di zerbino, più il risveglio sarà forte.



è nel grassettato il punto chiave.

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #12 il: Febbraio 11, 2012, 19:53:08 pm »
I tempi non sono maturi ma quello che accadrà è inevitabile. Il potere anti-uomo non si fermerà, il potere rosa come tutti i poteri non è capace di auto-limitarsi, più passa il tempo, più la condizione delle donne migliora, anche superando quella degli uomini, più ci accusano. Guardate ciò che sta accadendo. Bene. Questo continuerà e loro continueranno a chiedere sempre maggiore discriminazione e compressione dei diritti e delle libertà individuali, finché un giorno non si ritroveranno con la bomba sociale tra le mani. Con o senza di noi, questa sarà la Storia.

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #13 il: Febbraio 11, 2012, 19:55:19 pm »
una spintarella alla maturazione dei tempi, come quella in topic, però non sarebbe male.

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Re: "Un altro sasso nello stagno" by gibbì
« Risposta #14 il: Febbraio 11, 2012, 19:56:47 pm »
una spintarella alla maturazione dei tempi, come quella in topic, però non sarebbe male.

Io sto provando a proporre qualcosa di simile. C'è ampio spazio per chi ha voglia di fare. Stare a leccarsi le ferite e a lamentarsi non serve più.

Lo Stato ha deciso che il condiviso, costato circa un decennio di fatiche prima di diventare Legge, non s'ha da fare ... Bene. Questa è la loro risposta.

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