Autore Topic: Un femminismo al maschile  (Letto 2524 volte)

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milo

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Un femminismo al maschile
« il: Novembre 30, 2009, 19:30:15 pm »
Diana Zuncheddu è una giornalista del Foglio. A me sta simpatica. Di solito è meglio di come appare in questo penultimo post del suo blog (sempre sul Foglio). Tralascio quindi il "maschietti" iniziale e l'invito a tornare alle gonne perché spavento meno. Non ho capito neanche chi quando e dove avrebbe accusato le donne per il vizietto di Marrazzo per i travestiti. L'ha scritto anche quell'altra, sempre del Foglio, la Bennini, pure simpatica. Ma quando è successo? Vabbè... comunque la Zuncheddu segnala un interessante articolo del Times (recente, neanche il primo) che si chiede se sia arrivata l'ora di fare un femminismo al maschile. Ma il movimentismo è troppo OUT! :dry:

27 novembre 2009 - ore 18:10
E' l'ora di un femminismo maschile

Forse è ora di un femminismo per i maschietti. Qui si sostiene che è tempo.

(...)

http://www.ilfoglio.it/mammamia/127

QUI l'articolo del Times in inglese:

http://www.timesonline.co.uk/tol/life_and_style/men/article6931914.ece


Offline XY

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #1 il: Novembre 30, 2009, 19:38:09 pm »
si anche io avevo postato lo stesso riferimento al men's lib sul forum
http://www.metromaschile.it/forum/index.php/topic,483.0.html

comunque femminismo x maschietti suona male (e non fa ridere)
io seriamente lo chiamerei neo-maschilismo (o lascerei men's lib,liberazione del maschio)

Offline ventiluglio

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #2 il: Dicembre 01, 2009, 00:31:36 am »
... Non ho capito neanche chi quando e dove avrebbe accusato le donne per il vizietto di Marrazzo per i travestiti.

Credo ci si riferisca a Marina Terragni, ed al suo recente articolo sul Corriere:
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_28/marina_terragni_gli_uomini_i_trans_e_quel_mondo_dove_non_ce_posto_per_le_donne_e60e560c-c391-11de-a7c3-00144f02aabc.shtml

Dove conclude dicendo:
Mi scrive, straordinariamente sincero, un lettore sul blog: «Il vero unico desiderio è vivere momenti di bel cameratismo con altri maschi... Anche il travestito ama esclusivamente il mondo maschile e ritiene che la sua 'missione' sia dare amore ad altri maschi, di cui comprende le sofferenze profonde che nessuna donna potrebbe lenire».
Non varrebbe la pena di pensarci un po’ su?
Dispensatrici di bellezza e di gioia, le donne hanno rinunciato per sempre a questa prerogativa divina?
Valgono questo prezzo, i loro strepitosi guadagni?
« Ultima modifica: Dicembre 01, 2009, 00:34:53 am da ventiluglio »

Offline Utente Cacellato

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #3 il: Dicembre 01, 2009, 00:50:08 am »
Non abbiamo bisogno di essere sdoganati dalle donne per portare avanti le nostre rivendicazioni.
Non abbiamo bisogno del loro avvallo e della loro autorizzazione!

Se le donne si mettono a parlare per noi anche in questo campo, diamo loro in mano un'ulteriore arma formidabile per denigrarci, giacché diranno che non siamo nemmeno in grado di pensare ai nostri diritti.

Certe iniziative femminili vanno stigmatizzate e fermate.

I diritti maschili li devono portare avanti solo gli uomini come e quando essi lo desiderano senza inviti e autorizzazioni da parte di nessuno nello stesso momento in cui essi sentono che è il caso di iniziare simili lotte, poiché per noi deve essere importante il NOSTRO sentire in primis e di ciò che le donne pensano in merito non ci deve importare più di tanto. Bene se sono d'accordo con noi, non ce ne deve fregare nulla se non sono d'accordo. Guai se diamo in mano alle donne anche questo argomento! Sarebbe pericolosissimo.

E che non si parli di "femminismo al maschile". Si parli di "rivendicazioni maschili per i diritti negati e i privilegi femminili" tout court.
Mai contraddire una femmina: riuscirà tranquillamente a farlo da sola in 5 minuti!
La donna che costa di meno è quella che paghi
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Offline Giulia

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #4 il: Dicembre 01, 2009, 01:20:55 am »
Citazione
Anche il travestito ama esclusivamente il mondo maschile e ritiene che la sua 'missione' sia dare amore ad altri maschi, di cui comprende le sofferenze profonde che nessuna donna potrebbe lenire». Non varrebbe la pena di pensarci un po’ su?
Dispensatrici di bellezza e di gioia, le donne hanno rinunciato per sempre a questa prerogativa divina?
Valgono questo prezzo, i loro strepitosi guadagni?
:hmm: ma ... è impossibile farlo come un travestito o come un altro uomo...

milo

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #5 il: Dicembre 01, 2009, 01:22:04 am »
Citazione
anche io avevo postato lo stesso riferimento al men's lib

Sì, ma, se non sbaglio, l'altro articolo era di 40 anni fa, giusto?

http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,902960,00.html

Quest'ultimo, invece, è più recente; fresco di settimana. E' interessante il confronto.

Citazione
comunque femminismo x maschietti suona male (e non fa ridere)

Sono d'accordo.

Citazione
io seriamente lo chiamerei neo-maschilismo (o lascerei men's lib,liberazione del maschio)

Per me la questione è: una corrente di pensiero oppure un movimento organizzato? Io, per esempio, non riesco a comprendere come la Legge attuale non contempli al pari dell'aborto, per gli stessi ragionamenti, il rifiuto alla paternità; oppure come possano essere legittimate, se non proprio incentivate, le tecniche di fecondazione assistita, che umiliano il maschio escludendolo dalla riproduzione. E moltissime altre cose per le quali non ci sarebbe alcun bisogno di un movimento o di militanti che s'incatenano alle Nazioni Unite, ma semplice buon senso e onestà intellettuale. Una campagna culturale, al più, se i nostri politici sono così tonti da non arrivarci da soli; qualche storico serio che impedisca si riscriva la Storia; così per gli scienziati la scienza, ecc. In tutta onestà io non vedo un movimento popolare. E' incredibile anche che i padri separati debbano lottare così tanto per ottenere così poco essendo pienamente nel giusto. E' incredibile che un reato, per quanto odioso, spazzi via il diritto di essere innocente - e non colpevole - fino a prova contraria. In verità, io, se venissi da Marte, non capirei perché siamo arrivati a questo punto, perché esiste una QM. Oppure mi sfugge qualcosa? Degli articoli inglesi non mi piace ancora il tono, poco solenne, e l'assenza di un filo conduttore.

Tra i commenti al blog c'è questo:

"Lei,sigra Zuncheddu,ha proprio ragione:dipende solo da noi,la colpa è nostra"


Rai, sei film tv per vincere la violenza contro le donne

La scelta di Margarethe von Trotta, autrice di tante storie al femminile, è stata naturale per Claudia Mori. E la regista tedesca ha accettato la proposta senza esitazioni.

(...)

La proposta è quella di fare sei film-tv sul tema della violenza contro le donne: una serie che si girerà da febbraio e andrà in onda sulla Rai il prossimo autunno. Il progetto coinvolge tre registi (ognuno girerà due film) Liliana Cavani, il 43enne Marco Pontecorvo e la regista tedesca.

(...)

L'età è l'elemento che più ha colpito Marco Pontecorvo, il regista di Parada, che non a caso ha scelto di occuparsi del caso delle ragazzine che "si vendono" sul web. "L'escalation è continua, cominciano in rete fino ad entrare in certi giri molto pericolosi. Parlo di ragazzine italiane, ed è pazzesco che alcune abbiano solo 12, 13, 14 anni", dice Pontecorvo, unico maschio tra i registi. "All'inizio ero scettico, che c'entro io con la violenza sulle donne ( :ohmy: ). Poi l'idea di affrontare un'attualità così calda a fianco di registe che ammiro tanto come la Cavani e Margarethe, che conosco da sempre, mi ha convinto".

L'altra storia che girerà Pontecorvo è quella di una ragazzina di 14 anni violentata dal nuovo compagno della madre. "L'ho letta proprio su Repubblica, è una storia che si svolge tra l'Italia e la Germania e nella realtà il padre ha lottato per 27 anni per far processare il colpevole, superando mille ostacoli burocratici e di estradizione, finché ha fatto prelevare l'uomo da un kosovaro e l'ha incatenato davanti a un tribunale".

http://www.repubblica.it/2009/09/sezioni/spettacoli_e_cultura/fiction/fiction-donne/fiction-donne.html

milo

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #6 il: Dicembre 01, 2009, 01:42:06 am »
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Credo ci si riferisca a Marina Terragni,

Citazione
Valgono questo prezzo, i loro strepitosi guadagni?

Ecco! Ma secondo voi è possibile? Per me è assurdo. Ho avuto esperienze belle e brutte con le donne, come tutti, ma neanche nei momenti di maggiore sconforto ho mai provato il "prurito" di andare con un uomo, oppure una via di mezzo!. Con tutto il rispetto, per carità!, per i trans e chi ci va, ma non vedo alcuna relazione tra il ruolo della donna moderna e andare a trans. Ma fosse l'ennesimo inganno, tipo il push-up: faccio vedere che mi prendo una qualche responsabilità, millanto responsabilità in quanto donna bravissima, ben sapendo, poi, che nessuno sano di mente la darebbe realmente, così da fare una bella figura in pubblico.

Offline ilmarmocchio

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #7 il: Dicembre 01, 2009, 16:19:10 pm »
Concordo completamente con LesPaul : cio' che e' bene per gli uomini, lo devono dire gli uomini. Il femminismo per maschietti e' derisorio
.Se al liceo, avessi scritto un tema con una punteggiatura cosi',  il prof me lo avrebbe tirato in faccia.
Condivido anche MIlo : la storia dei trans ha rotto . Poverini questi maschietti: vanno dai trans perche' noi donne li spaventiamo . Su,siamo un po' meno forti. NO. Della gonna dellaZaccheddu et similia non me ne frega un tubo, e se dovessi aver  voglia di andare a trans ci andrei. Per cambiare minestra, non per lo spavento provocato dalla presunta forza feminile.
Condivido anche il commento di un lettore : la colpa e' NOSTRA ( di noi uomini mascoli, intendo  :mad:)

e-manuel

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #8 il: Dicembre 01, 2009, 23:47:24 pm »
Credo ci si riferisca a Marina Terragni, ed al suo recente articolo sul Corriere:
http://www.corriere.it/editoriali/09_ottobre_28/marina_terragni_gli_uomini_i_trans_e_quel_mondo_dove_non_ce_posto_per_le_donne_e60e560c-c391-11de-a7c3-00144f02aabc.shtml


In quell' articolo c'è scritto: "Questo delle trans non è solo un vizietto per potenti. Se una metà abbondante di chi fa il «mestiere» è pene-dotata".
Ora, non so se ci si riferisca a quelle di strada e in tale caso non so che dire; ma non mi risulta che al chiuso operi una siffatta percentuale di trans  :huh:

Offline fabriziopiludu

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Re: Un femminismo al maschile
« Risposta #9 il: Dicembre 02, 2009, 01:07:27 am »
Non abbiamo bisogno di essere sdoganati dalle donne per portare avanti le nostre rivendicazioni.
Non abbiamo bisogno del loro avvallo e della loro autorizzazione!

Se le donne si mettono a parlare per noi anche in questo campo, diamo loro in mano un'ulteriore arma formidabile per denigrarci, giacché diranno che non siamo nemmeno in grado di pensare ai nostri diritti.

Certe iniziative femminili vanno stigmatizzate e fermate.

I diritti maschili li devono portare avanti solo gli uomini come e quando essi lo desiderano senza inviti e autorizzazioni da parte di nessuno nello stesso momento in cui essi sentono che è il caso di iniziare simili lotte, poiché per noi deve essere importante il NOSTRO sentire in primis e di ciò che le donne pensano in merito non ci deve importare più di tanto. Bene se sono d'accordo con noi, non ce ne deve fregare nulla se non sono d'accordo. Guai se diamo in mano alle donne anche questo argomento! Sarebbe pericolosissimo.

E che non si parli di "femminismo al maschile". Si parli di "rivendicazioni maschili per i diritti negati e i privilegi femminili" tout court.
GIUSTISSIMO!!!!