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Incorruttibilità femminile: donne truffatrici

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Alberto86:
Belluno: scoperta psicologa evaditrice di 1 milione e 200 mila euro.

La Guardia di Finanza di Belluno ha scoperto una psicologa che ha nascosto al fisco 1,2 milioni di euro: la professionista ha dichiarato redditi per 20 mila euro, ma ne guadagnava moltissimi di più, omettendo un versamento di imposte per 450 mila. I militari della Compagnia di Belluno, partendo da un'analisi di rischio attraverso lo sviluppo e l'incrocio di informazioni tratte dalle banche dati, da attività di intelligence hanno evidenziato gravi indizi di evasione, come la notevole sproporzione tra gli appuntamenti annotati in agenda e il numero di documenti fiscali emessi.
Dopo i riscontri contabili le Fiamme gialle hanno avviato accertamenti bancari riuscendo a quantificare gli incassi, che con frequenza settimanale la psicologa versava in contanti sui propri conti correnti, profitto delle prestazioni sanitarie effettuate senza il rilascio ai pazienti di alcun documento fiscale: in tutto 1.200.000 euro dal 2007 al 2011.
La professionista, che è stata denunciata all'autorità giudiziaria, ha presentato regolarmente le dichiarazioni, ma nelle stesse ha esposto un reddito decisamente inferiore a quello reale: un dodicesimo di quello effettivamente percepito, con conseguente omissione del versamento delle relative imposte. A garanzia delle entrate vantate dal fisco è stato proposto il sequestro dei beni. Dall'inizio dell'anno sono stati avviati controlli nei confronti di diverse categorie professionali: avvocati, medici, notai, architetti, promotori finanziari.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/10/01/Psicologa-evade-1-2-mln-euro-denunciava-20-mila-euro-_7557552.html

Alberto86:
La vedova di Fortugno condannata per truffa e falso.

LOCRI (REGGIO CALABRIA) - Condanna a due anni per tentata truffa, falso e abuso per la parlamentare del Pd, Maria Grazia Laganà. È quanto ha deciso il tribunale collegiale di Locri al termine del processo che ha visto imputata l'esponente politico nella qualità di ex vicedirettore dell’Azienda sanitaria del centro jonico reggino, in relazione a una fornitura di materiale per l'ospedale. La Laganà non andrà in carcere perché l'esecuzione della pena è sospesa. La parlamentare ha deciso di autosospendersi dal partito
L'indagine che ha portato alla condanna della Laganà risale al 2006 e fu avviata dalla Guardia di finanza sulla base della relazione del prefetto Paola Basilone, nominato commissario all’Asl di Locri dopo lo scioglimento dell’Azienda disposto all’indomani dell’omicidio del vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno (marito della Laganà), avvenuto il 16 ottobre 2005, lo stesso giorno in cui si celebrarono le primarie dell'Unione che incoronarono Romano Prodi. Sempre nell'abito dello stesso processo, sono stati condannati a un anno e quattro mesi per falso e abuso, Pasquale Rappoccio, ex titolare della Medinex, la ditta fornitrice di materiale sanitario che avrebbe beneficiato degli appalti illeciti e l'ex dirigente dell'Asl di Locri, Maurizio Marchese. Assolti, invece, altri due ex dirigenti dell'Azienda sanitaria di Locri, Albina Micheletti e Nunzio Papa. Il sostituto procuratore Giuseppe Adornato, nella sua requisitoria, aveva chiesto la condanna di Maria Grazia Laganà a tre anni, quella di Marchese e Rappoccio a due anni e l'assoluzione di Papa e Micheletti.
LA REAZIONE DELLA LAGANÀ - A stretto giro dalla lettura della sentenza è arrivato il commento della parlamentare eletta per la prima volta alla Camera nel 2006 con la Margherita e riconfermata nel 2008 con il Pd: «Prendo atto della decisione dei giudici, che rispetto ma che non posso assolutamente accettare, ribadendo ancora una volta la mia completa estraneità ai fatti contestati. La presunta tentata truffa che avrei commesso si basa su atti che non recano la mia firma ma quella di un'altra persona che, imputata nello stesso processo, è stata assolta. Par di capire che i giudici hanno ritenuto che chi ha firmato le carte incriminate lo avrebbe fatto su mia istigazione e senza volerlo, cosa abbastanza difficile da credere quando parliamo di figure apicali aventi una diretta responsabilità nella gestione di un servizio delicato come può essere quello di un pronto soccorso». La Laganà si augura adesso «che la sentenza venga depositata rapidamente, per poter procedere in tempi brevissimi a ricorrere in appello, dove sono certa che verrà pienamente riconosciuta la mia innocenza, dando anche una risposta alle tante persone che continuano a sostenermi. In attesa di tutto ciò reputo doveroso autosospendermi da ogni incarico di partito, dal gruppo parlamentare e anche da iscritta del Partito democratico. Lo faccio per rispetto al Pd, lo faccio per evitare qualsiasi speculazione politica ulteriore e lo faccio per avere ampia possibilità di difendere la mia rettitudine e la mia trasparenza professionale ed umana ancor prima che politica».
http://www.corriere.it/cronache/12_ottobre_06/lagana-condannata-locri_9451fd6a-0fb4-11e2-8a30-964199cb16b3.shtml



Ancona: donna 37enne evadeva dagli arresti domiciliari per rubare in ospedale. Arrestata.

ANCONA - Era agli arresti domiciliari ma, di fatto, nel pomeriggio si allontanava per rubare all'ospedale. Un' anconetana di 37 anni è stata arrestata con le mani nel sacco. L'operazione è stata condotta dagli agenti della Divisione anticrimine in servizio presso il Posto di Polizia dell'ospedale di Torrette, diretti da Luigi Di Clemente. Già da qualche giorno i poliziotti tenevano d'occhio alcuni reparti nel tentativo di identificare la donna che era stata segnalata aggirarsi con fare sospetto tra le camere di degenza.
Ieri pomeriggio il blitz e l'arresto della pregiudicata che, entrando in una camera del reparto neurochirurgia, aveva approfittato delle precarie condizioni fisiche dei degenti arraffando dai comodini i loro portafogli. Bloccata in uno dei bagni del reparto ove aveva tentato di nascondersi, gli agenti trovavano i portafogli ed il denaro asportato, circa 200 euro, restituendoli alle due vittime. La donna, arrestata per furto aggravato ed evasione dagli arresti domiciliari, è ora in Questura in attesa della convalida dell'arresto.
http://www.ilmessaggero.it/marche/ancona_ospedale_domiciliari/notizie/223856.shtml

Alberto86:
Perugia: truffatrice da record. Denunciata 90 volte.

PERUGIA - Truffatrice record, da cento denunce. "Mi scusi, sono la dottoressa Citti, lavoro qui all’ospedale. Ho finito la benzina e non ho il portafogli. Se mi presta 20 euro domani può passare da me in reparto e glieli restituisco".
È così che la sedicente dottoressa da mesi truffa ignari e buoni samaritani nel parcheggio del Santa Maria della Misericordia. Tanto da aver ottenuto sette denunce per truffa solo negli ultimi giorni. Più una per resistenza a pubblico ufficiale che si è beccata per essere scappata dopo essere stata colta in flagrante da un agente del posto fisso di polizia, dopo la segnalazione di una ragazza che l’ha riconosciuta subito come la nota truffatrice dell’ospedale. E con questa ultima denuncia, dall’inizio dell’anno, la dottoressa Citti ha superato un record: è già a quota 90 denunce.
http://www.ilmessaggero.it/umbria/ospedale_perugia_truffa_dottoressa_citti_polizia/notizie/223935.shtml

skorpion72:
http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/articoli/1064825/bancarotta-arrestata-a-roma-miriam-ponzititolare-di-una-nota-agenzia-dinvestigazione.shtml

Bancarotta, arrestata a Roma Miriam Ponzi titolare di una nota agenzia d'investigazione
Trasferiva sistematicamente soldi dell'impresa a suo nome per pagare spese "voluttuarie"

Ida Miriam Ponzi, figlia del noto investigatore privato Tom e conosciuta come Miriam Tomponzi, è stata arrestata a Roma con l'accusa di bancarotta fraudolenta e documentale. Con lei, su disposizione del gip di Milano, è finito in manette anche il figlio Doriano Jaroudi. In base all'accusa, i due distraevano "sistematicamente gli importi fatturati" dall'agenzia investigativa Miriam Tomponzi srl a favore della stessa Ponzi per pagare spese "voluttuarie".
Finisce così, nel carcere milanese di Opera, l'avventura imprenditoriale di Miriam Ponzi, erede di una delle più conosciute agenzie investigative italiane, quella del padre Tom Ponzi, uno dei pionieri dell'investigazione privata.

Il gip ha proceduto all'arresto della Ponzi, del figlio e di altre tre persone su richiesta del pm Stefano Civardi. Tra gli altri, coinvolto anche Luigi Morosini, che è stato posto ai domiciliari a Roma. La Ponzi e il figlio sono invece già stati trasferiti nel carcere di Milano. Tra le spese voluttuarie individuate risulta che ci sia anche uno chalet in Svizzera.

I carabinieri hanno effettuato perquisizioni a Roma, setacciando anche l'abitazione e l'ufficio di Morosini, che viene difeso dall'avvocato Chiara Madia.

Secondo il decreto di perquisizione gli inquirenti sono riusciti a definire anche una serie di bonifici, a partite dal 2006, di importi che variano dai 15 ai 40mila euro. Alla Ponzi inoltre viene contestato di aver gestito le "scritture contabili in maniera tale da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e dei movimenti riconducibili alla società, occultando le distrazioni" fatte dai conti della società. Nel marzo del 2011 il tribunale di Milano ha dichiarato il fallimento dell'agenzia investigativa amministrata da Morosini.

Nonostante il fallimento, secondo l'accusa, la Ponzi, il figlio e Morosini, hanno continuato ad operare sfruttando la stessa organizzazione di impresa svuotando le casse della società.

Per gli inquirenti la figlia di Tom Ponzi, in sostanza, "pubblicizzando il marchio Tom Ponzi, costituiva e gestiva come amministratrice di fatto una pluralità di società allo scopo di svolgere - è detto del decreto di perquisizione - con modalità illecite investigazioni private".

La donna gestiva la rete di società avvalendosi di prestanome "unicamente come schermo giuridico per un'attività diretta e gestita personalmente non rispettando l'autonomia patrimoniale delle società".

JAROD72:
Scandalo nella sanità, blitz dei Nas Arrestati nove medici

 Bufera al Policlinico

Foto Le immagini del blitz


Tra questi l'ex primario del reparto di Cardiologia, la professoressa Maria Grazia Modena e l'ex direttore della struttura di emodinamica. L'Ausl: "Garantite tutte le attività del reparto"
 
di Valentina Beltrame



http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2012/11/09/799666-scandalo-sanita-blitz-nas.shtml



DUE SONO SIGNORE.

Una ex primario.

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