Autore Topic: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.  (Letto 1572 volte)

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Offline Fazer

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Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« il: Febbraio 20, 2012, 12:57:29 pm »
http://27esimaora.corriere.it/articolo/donne-e-potere-nella-silicon-valleyserve-un-cambiamento/

Donne e potere nella Silicon Valley
Serve un cambiamento?

di Marta Serafini

Tornate a casa stasera e chiedetevi:
 
“Cosa farei se non avessi paura?. E poi fatelo!”.
 
A pronunciare queste parole è stata Sheryl Sandberg, direttore operativo di Facebook, fautrice del passaggio in borsa del social network più frequentato del mondo. Quarantadue anni, ex responsabile delle vendite online di Google, Sheryl si è laureata ad Harvard con il massimo dei voti, con una tesi sulle conseguenze delle disuguaglianze economiche nella violenza domestica. Il suo cv potrebbe essere dunque un fiore all’occhiello della Silicon Valley. Ma manca ancora qualcosa. Primo: la Sandberg, come fa notare il Wall Street Journal, non siede nel consiglio di amministrazione di Facebook, e nessun’altra manager è stata inserita nel board. E secondo: tra i personaggi che hanno ideato e programmato il social network non ci sono donne.
 
Lo spirito d’iniziativa di Sandberg in Facebook non si esaurisce nel passaggio in borsa. Ha assunto una donna come responsabile del reclutamento del personale che a sua volta si è impegnata ad aumentare la presenza femminile. Inoltre, ha cambiato regolamento aziendale per permettere alle donne e agli uomini di assentarsi dal lavoro per quattro mesi dopo la nascita di un figlio.
 
Sheryl versione femminile  di Steve Jobs? Lei è pronta a spronare, determinata, capace di darsi sue regole e  consapevole di quanto
 
le donne debbano smetterla di piangersi addosso e “sedersi al tavolo”,
 
come lei stessa ama ripetere e come ha ribadito anche in una lunghissima intervista rilasciata al New Yorker .
 
Oltre a lei sono tante altre le donne che hanno conquistato un ruolo di comando nella Silicon Valley, e ci sono figure femminili anche nei consigli di amministrazione: tra le altre Carol Bartz, 63 anni, CEO di Yahoo!, Marissa Mayer, 36 anni, vice presidente per i prodotti legati alla ricerca e per l’esperienza dell’utente di Google, Ursula Burns, 53 anni, afroamericana, CEO della Xerox.
 
L’elenco potrebbe continuare. Ma quello che salta agli occhi è che queste donne, con curricula impressionanti, lauree nelle più prestigiose università americane, mariti e figli, hanno ruoli dirigenziali e amministrativi.
 
Nessuna di loro ha scoperto l’algoritmo di Facebook o scritto i codici di Google. A ben guardare, in questo settore negli ultimi anni la lampadina “eureka” si è quasi sempre accesa sopra la testa di un uomo.
 
Come mai?, mi sono chiesta Premetto che trovare una risposta non è per nulla facile. In realtà la Silicon Valley rappresenta un modello di meritocrazia, tanto richiamato dai gruppi femminili e femministi in nome della parità di opportunità
 
Dal 1995 al 2005, il 52 per cento delle sue start-up è stato fondato da persone nate all’estero e quelle provenienti dall’India oggi rappresentano la comunità dominante, per impegno e capacità. Questa stessa meritocrazia, però, continua a non premiare alcuni gruppi specifici, come le donne, i neri o gli ispanici.
 
Vivek Wadhwa, professore, consulente ed editorialista, ha cercato di indagare i motivi di questo squilibrio e, prima della questione etnica, ha deciso di affrontare della scarsità di donne nel mondo tecnologico.
 
L’analisi dei dati forniti da Dunn e Bradstreet (D&B) alla Fondazione Kauffman ha rivelato che
 
su 237.843 società fondata negli Stati Uniti nel 2004, il 19% aveva una donna come principale proprietario. Eppure solo il 3% delle aziende nel settore hi tech era stata fondata da donne.
 
Le donne sono, dunque, meno competenti rispetto agli uomini?
Non si direbbe. Uno studio effettuato dalla Fondazione Kauffman sull’imprenditoria maschile e femminile ha mostrato che  a parità di formazione (le lauree in ingegneria o matematica sono scelte da un numero sempre crescente di studentesse) ed esperienza, le donne che ricoprono posizioni di vertice sanno essere, in realtà, anche più efficienti e la loro gestione porta a tassi di fallimento inferiori e a fatturati annui spesso superiori.E una lettrice della 27esima ora mi segnala un documento che spiega quanto le donne abbiano avuto in passato un ruolo importantissimo nei primi passi dell’informatica.
 
Dopo aver parlato con circa 300 donne inserite in settori tecnologici, Wadhwa sintetizza:
 
mancano modelli di ruolo e finanziamenti.
 
La risposta – non so a voi – mi soddisfa poco. Rileggendo l’intervista alla Sandberg del New Yorker mi è saltata agli occhi una frase pronunciata da Randi Zuckerberg, sorella di Mark. E cioè:
 

“Quando eravamo piccoli a lui regalavano i videogame, a me le bambole”.
 
Potrebbe essere allora il modello educativo la causa della nostra “inferiorità tecnologica” o il nostro modo di apprendere, come ha spiegato Federico Fubini in un post della 27esima ora. Ma questo probabilmente è solo un lato della medaglia e la domanda rimane aperta.
 
Siamo davvero portate a concentrarci più sull’amministrazione delle cose piuttosto che sulla creazione perché da piccole non ci hanno comprato il Commodore 64? Oppure sarà perché abbiamo più paura di osare e quindi meno spirito imprenditoriale?


 :cool:

Come al solito, la maggior parte dei commenti è confortante.


Offline Stealth

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #1 il: Febbraio 20, 2012, 13:10:09 pm »
Tutti questi contorcimenti paralogici fatti pur di eolgiare le donne non fanno altro che confermare i motivi per cui le donne specialiste siano così poche...

Ma poi a quali "studi da cui si evincerebbe una maggiore efficienza delle donne" si riferisce l'articolo?

Offline Fazer

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #2 il: Febbraio 20, 2012, 13:19:03 pm »
Mah, alla fine, comandano, gestiscono, dirigono, ma...
Non hanno inventato (quasi) un cazzo.  :P
E la sorella di Mark Zuckerberg cerca di difendersi dicendo che a suo fratello regalavano i videogames mentre a lei le bambole... :D

Offline Stealth

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #3 il: Febbraio 20, 2012, 13:20:13 pm »
Mah, alla fine, comandano, gestiscono, dirigono, ma...
Non hanno inventato (quasi) un cazzo.  :P
E la sorella di Mark Zuckerberg cerca di difendersi dicendo che a suo fratello regalavano i videogames mentre a lei le bambole... :D


E ovviamente non sono mai contente...

Offline Giuseppe83

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #4 il: Febbraio 20, 2012, 13:48:05 pm »
E infatti sono gli ingegneri ed i tecnici che fanno andare avanti le aziende. I dirigenti economici sono spesso parassiti (leggere il blog di Uriel) inutili o anche dannosi.
OT: le aziende italiane hanno scelto di competere con i bassi prezzi anzichè con l'innovazione: vedo un futuro non molto brillante per noi.

Online Massimo

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #5 il: Febbraio 20, 2012, 16:34:57 pm »
Benettazzo ha detto recentemente che la Silicon Valley ha quasi del tutto delocalizzato e si è
trasferita in Estremo Oriente, portandovi le produzioni più importanti ed innovative. Nella Silicon
Valley è arrivata l'industria pornografica e quella della produzione di protesi mammarie. Questo è
il nuovo significato del nome "Silicon" Valley. E questo spiega anche il successo femminile in quei
siti (è il caso di dirlo).

Offline ilmarmocchio

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #6 il: Febbraio 20, 2012, 20:12:43 pm »
L'autrice dell'articolo ha preso il amssimo dei voti con una tesi femminista : mi immagino la sua qualità.
la randi Zukemberg è patetica, con la sua storia delle bambole, ne parlavano si tempi di " dalla parte delle bambine ".
la scarsità di donne nella tecnologia : un mistero affascinante.
Come quello della scarsità dei pesci nella cintura degli asteroidi.
Una cospirazione maschilista

Offline Ethans

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #7 il: Febbraio 21, 2012, 00:46:46 am »
Come quello della scarsità dei pesci nella cintura degli asteroidi.
Una cospirazione maschilista...

 :rofl2:

Grande Marmocchio... ahahah!!!

Alberto86

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Re: Silicon Valley: molte le manager, poche le programmatrici.
« Risposta #8 il: Febbraio 21, 2012, 01:32:02 am »
Nulla di nuovo! Per le femministe anche la natura è maschilista, dato le che ha dotate di un inefficienza celebrale tale da essere come sono  :lol:

Comunque quel pollaio femminista sul corriere della sera è uno schifo assurdo....Non oso immaginare che schifo proverebbero i giornalisti di una volta se leggessero queste femministate moderne...

Come al solito le frustrate cercano studi idioti, leggende metropolitane,  formulano teorie che neanche una scimmia si sognerebbe, per placare i soliti complessi di inferiorità..


Per le femministe: starnazzate quanto volete e vomitate tutte le teorie femministe che vi passano per le ovaie, tanto tutte le costruzioni, invenzioni, scoperte, conquiste,ecc. cosi come tutte le eccellenze sia passate CHE PRESENTI sono maschili...

"Maschilismo? Le donne erano e sono oppresse? Da piccole invece di comprarci le pistole ed i videogames ci compravano le bambole? " Ma vaff...và mentecatte!!!  :lol:

Altro che pregiudizi su molte donne donne...Leggendo simili vaginate ci sono solo giudizi netti...