Autore Topic: La QM e l'omosessualita' maschile  (Letto 59781 volte)

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #120 il: Aprile 20, 2012, 01:46:06 am »
il giudizio machista (non maschile) è diverso dal giudizio femminile.
il primo è semplicemente che non devi "fare prigionieri",
 il secondo è che A) idealmente non devi fare prigionieri (beneficio per tutto il genere); B) non devi rifiutare me (se no è oltraggio); C) col cavolo che mi piace uno che gli basta che respirano. è un po piu complesso.
 



Alla fine cambia poco.
Ex Andrea

Hitler scopre che le femministe copiano il nazismo:


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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #121 il: Aprile 20, 2012, 01:57:24 am »

Ma il fatto è che la QM-antifemminismo secondo me (ma potrei sbagliare) interessa poco ai gay ( gay= colui che è attratto sesssualmente dal corpo maschile da sempre) xchè  si rapportano in modo diverso con le donne e non percepiscono certi disagi che può percepire un etero e cmq si sentono coinvolti poco.

Insomma :hmm: In teoria anch'io, allora, non dovrei sentirmi coinvolto visto che da quando ho preso coscienza del problema evito le donne.

Invece, no, anzi. Diciamo le cose come stanno: massima solidarietà perché dal punto di vista morale anch'io mi sento discriminato dalla situazione dei separati ma se un uomo, nonostante tutto si sposa e fa figli, un po' se la cerca. Cioè, quanti separati si sono sposati senza sapere che in caso di divorzio l'avrebbero preso in quel posto? Anzi, solitamente molti di loro nascono maschi pentiti. Quindi questo è un problema, ma quello meno grave. Mentre invece...

-leggi discriminatorie contro gli uomini nel mondo del lavoro
-pene più leggere per le donne a parità di reato
-rischio galera solo perché una donna si inventa di esser stata picchiata
-misandria sui media

...sono problemi che colpiscono TUTTI gli uomini, purtroppo. E a differenza dei padri separati, in questo caso gli uomini non possono pararsi il culo, almeno che si sparino un colpo di pistola in testa.
Ex Andrea

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Offline Fazer

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #122 il: Aprile 20, 2012, 08:49:46 am »
Ok, ho capito meglio, ma devo dire non sento minimamente il "problema" cui fai riferimento. Se qualcuna mi accusa di insensibilità in quei termini, la cosa la posso capire ma non mi fa neppure il solletico, del tutto onestamente e sinceramente.

Per contro riesco a comprendere bene (sarà perchè ho fatto sport) ad es. il campione di rugby (successo di recente) che perde la finale e piange come un bambino (non si dirà che è un omosex, spero) ed altre manifestazioni simili. E devo dire che le rispetto profondamente. Quelli sono uomini, signori miei.

Insomma, su questo filone non vi seguo.
Poco male.
Passo e chiudo. :)

Io sono il primo a ribellarmi a questa gabbia.
E non giudico meno "uomo" un maschio che piange.
Allo stesso tempo, non posso non riconoscere il fatto che trattenere le lacrime, mantenere un certo contegno, è dimostrazione di forza ed è stata cosa necessaria quando dalla "stabilità" emotiva del capo (dell'uomo) dipendevano le vite del gruppo.
Ancora una volta non dobbiamo dimenticare che certi comportamenti sono nati in altre epoche, quando c'erano ben altre esigenze.
Tutto qui.  :)

P.S.
Si osservi lo svolgimento di una cerimonia funebre.
Se tutti cominciassero a sbattersi a terra come fanno le donne, che in molti casi non riescono nemmeno a reggersi in piedi e hanno bisogno, guardacaso, di un uomo che le sorregga, beh...non ci sarebbero i cortei funebri. :D
Come dire che un certo modo di comportarsi è sempre stato ed è tuttora necessario a...mandare avanti la baracca. :lol:
E a chi toccava e tocca tuttora l'onere di farlo?  ^_^



Offline Guit

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #123 il: Aprile 20, 2012, 23:07:01 pm »
x Red. Non capisco. Chi ha mai detto che l'uomo non deve piangere?

Come sempre c'è la realtà soggettiva e quella collettiva. Quello che io non accetto è il discorso anti-male sul piano  identitario che assegna alla cultura storica maschile un significato di "ideologia squallida". Non mi colpisce il fatto che un campione di rugby pianga dopo la finale persa, quanto la richiesta agli uomini, misteriosa e inquietante, proveniente dal mondo gay femminista, di piangere di più. Di mostrare la propria "debolezza". Perché quest'ansia di rendere simbolicamente deboli gli uomini? Perché questa fretta nel destrutturare simbolicamente la loro virtù e la loro forza apparente, di trasfigurarla in colpa ed espressione di socialmente dannoso sciovinismo?

Stanno chiedendo agli uomini di disfarsi della propria identità storica, di rinunciare a essere qualcosa, non capite il peso di questa posizione? Non capite l'oltraggio che si nasconde dietro?

In cambio di cosa? Cosa vi danno in cambio uomini, alla vostra rinuncia? La discriminazione nel divorzio? Vi chiedono di mostrarvi sensibili per poi farvi dormire in macchina? Oppure accusarvi a ogni manifestazione del vostro desiderio sessuale chiamandovi molestatori anche per uno sguardo?

Mi sembra che anche nella QM le idee siano un po' confuse. Malgrado a volte mi sia stato dato del filo-femminista per la mia volontà di dialogo con la parte avversa, mi sembra che anche qui ci si sia adagiati sulla rinuncia alla identità collettiva.

Troppa responsabilità per questi tempi vero? Meglio essere indistinti, circolari e autoreferenziali individui. Singole unità numeriche senza patria e senza sesso. Non so se questa sia la vittoria del femminismo, ma è certo la vittoria della tecnocrazia.


Take the red pill

Offline Guit

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #124 il: Aprile 20, 2012, 23:14:53 pm »
Gli uomini hanno sempre pianto Red. Non piangono solo da quando c'è il calcio in tv. Perché allora tutta questa voglia di vederli piangere?

Da dove viene?

Chi lo sta chiedendo?

Per quali finalità?

E' nel nostro interesse?


Take the red pill

Offline beta

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #125 il: Aprile 20, 2012, 23:54:20 pm »
Che c'entrano gli omosessuali? Le femministe odiano i maschi in quanto tali, fine. Io sono un uomo, quindi le femministe mi odiano. E continuerebbero ad odiarmi pure se dicessi di essere gay. Le donne normali disprezzano i gay quanto e più degli uomini...questo mi pare ovvio.

per me non è cosi ovvio. se fai caso alle domande appena poste da guit, ti accorgi che cè una volonta di far diventare l'uomo un essere che si mostra debole e piange..questo modello di uomo che il femminismo ci vuole imporre assomiglia almeno ad una tipologia di gay (sono tante e complesse mi dicono). i gay sono portati dal femminismo ad esempio di come dovrebbe diventare il maschio. e in questo aspetto a mio parere si fonda l'alleanza femminismo/gay. se ci fai caso il malebashing non riguarda quasi mai i gay, e non sentirai mai attaccare in tv il signorini di turno. signorini è l'unico modello di uomo che il femminismo loda invece di denigrare come di solito fa.

Offline Red-

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #126 il: Aprile 21, 2012, 00:16:09 am »
Citazione
x Red. Non capisco. Chi ha mai detto che l'uomo non deve piangere?

Come sempre c'è la realtà soggettiva e quella collettiva. Quello che io non accetto è il discorso anti-male sul piano  identitario che assegna alla cultura storica maschile un significato di "ideologia squallida". Non mi colpisce il fatto che un campione di rugby pianga dopo la finale persa, quanto la richiesta agli uomini, misteriosa e inquietante, proveniente dal mondo gay femminista, di piangere di più. Di mostrare la propria "debolezza". Perché quest'ansia di rendere simbolicamente deboli gli uomini?
Ora capisco bene il discorso; per me prima non era chiaro ed ho semplicemente cercato spiegazioni, anche a beneficio di chi ci dovesse leggere per caso e per la prima volta.
Quel che dici lo trovo assolutamente sensato e certamente è successo negli anni appena trascorsi.
Un tentativo di condizionare culturalmente, un condizionamento tra l'altro contro natura.

Ora però mi sembra di notare un'inversione di tendenza. La noto solo io?


"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Number10

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #127 il: Aprile 21, 2012, 06:51:15 am »
per me non è cosi ovvio. se fai caso alle domande appena poste da guit, ti accorgi che cè una volonta di far diventare l'uomo un essere che si mostra debole e piange..questo modello di uomo che il femminismo ci vuole imporre assomiglia almeno ad una tipologia di gay (sono tante e complesse mi dicono). i gay sono portati dal femminismo ad esempio di come dovrebbe diventare il maschio. e in questo aspetto a mio parere si fonda l'alleanza femminismo/gay. se ci fai caso il malebashing non riguarda quasi mai i gay, e non sentirai mai attaccare in tv il signorini di turno. signorini è l'unico modello di uomo che il femminismo loda invece di denigrare come di solito fa.

Mah, come ho scritto più volte, invece noto, per esempio, che i maschi gay sono molto più discriminati delle lesbiche. Spesso in tv non si fa altro che ridicolizzarli proponendo macchiette patetiche dell'uomo gay, descritto come una sorta checca isterica che sculetta e che, più in generale, imita le femmine, tanto che io stesso mi sento colpito perché in tutto ciò vedo del male-bashing e non certo dell'omofobia. Chiediti perché un uomo gay è un mostro, mentre invece una lesbica un'eroina che si ribella al maschilismo. O perché due uomini gay debbano nascondere la propria sessualità mentre invece due donne etero si baciano in pubblico per farsi vedere. Prima tutti gli omosessuali erano discriminati, gay e lesbiche, senza nessuna distinzione di sesso. Oggi si prendono di mira solo i maschi gay, chissà perché. Sento puzza di femminismo. Ripeto, questo discorso mi ricorda le teorie di alcuni antifemministi convinti che il femminismo, per esempio, colpisca solo i maschi occidentali, a differenza dei musulmani che invece sarebbero adorati dalle complessate :lol: Siamo tutti maschi. Le femministe odiano i maschi, fine. Il resto sarebbe inutile ripeterlo.


Per quanto riguarda il discorso di Guit, condivido questa frase...

Citazione
Perché quest'ansia di rendere simbolicamente deboli gli uomini?

...e rispondo così: semplice, tutto si collega all'Invidia Penis. Le complessate non solo sono invidiose, ma sono soprattutto letteralmente terrorizzate dall'Uomo che fa l'Uomo anziché il maschietto (da non confondere col mostro violento che uccide tutti di cui parlano sempre loro), quindi l'unico modo che hanno per poterlo dominare è quello di trasformarlo in una sorta di femminuccia debole, indifesa e sottomessa. Insomma, in una femmina col cazzo. Allo stesso tempo invece vorrebbero "trasferire" il tanto disprezzato machismo nelle femmine, proponendo un modello di donna macho con le palle, aggressiva, ecc ecc. Insomma, un maschio con la vagina, la famosa "uoma" di cui parlano spesso (ma loro non sono invidiose, nooooooooooooooooooo :lol:). Lo scopo è appunto quello di poterci dominare ma soprattutto di eliminare l'Invidia Penis, però, come ho scritto più volte, il loro piano sta fallendo miseramente perché la natura non accetta che qualcuno osi sfidarla. L'uomo è diverso dalla donna e nessun essere umano potrà mai cambiare le cose.

Il problema però è che qui si fa confusione tra debolezza e lacrime. Un uomo che piange non è debole. Ho visto uomini fortissimi piangere e uomini zerbini e sottomessi freddissimi. Anzi, per me un uomo che vuole fare il duro a tutti i costi perché ha paura del giudizio della gente è più debole di uno che se ne sbatte e fa ciò che vuole.

Questa mattina stavo leggendo dei commenti femminili sull'argomento. Bè, ho letto cose bellissime, anche se comunque non cambierò idea sulle donne dato ormai questa storia del femminismo me la sono legata al dito: tutte ovviamente -come noto- vogliono l'uomo forte ma non ci trovano nulla di scandaloso se qualche volta, senza esagerare, piange. Anzi, molte hanno detto che l'uomo che piange fa tenerezza, che avrebbero voglia di proteggerlo, coccolarlo, ecc ecc e che vederlo in lacrime è una sensazione bruttissima. Molte hanno detto che soffrono di più quando vedono un uomo piangere anziché una donna. E questi non mi sembrano discorsi femministi.

Le femministe non vogliono che l'uomo pianga, ma che sia sottomesso e docile. Ma non solo: sulla storia delle lacrime ci hanno marciato a suon di male-bashing per togliere libertà all'uomo, tanto che pure molti antifemministi si sono lamentati di ciò. La donna può fare ciò che vuole, l'uomo non può nemmeno piangere altrimenti passa per un coglione. E tutto ciò è collegato alla storia del sesso, della protezione della donna, della cavalleria, ecc ecc...ossia vero e proprio femminismo spacciato per machismo per favorire la donne e togliere libertà all'uomo. E questo è il motivo per cui tanti uomini, tra cui i gay, sono contro queste imposizioni femministe, degne di uno schiavetto delle donne, spacciate per mascolinità o cultura maschile. Praticamente chi non si adegua non merita di essere chiamato UOMO.

L'Uomo vero, virile, maschio ha carattere (vedi palle), coraggio, autostima ma soprattutto è indipendente dal giudizio della gente, in modo particolare da quello femminile.

Nulla a che fare con quella macchietta, spacciata per uomo virile e che per fortuna era poco diffusa (il vero uomo di una volta stava su un livello superiore), con la clava che si sottomette alla donna (mi riferisco alla storia della fica, della protezione, della cavalleria, ecc ecc...ma ne abbiamo già parlato) e magari attacca altri uomini per far vedere che è il più forte del branco perché è proprio questa mentalità che ha permesso alle malate di mente di combinare tutto ciò di cui parliamo in questo forum.

La fica al primo posto. La donna è sacra e non si contraddice mai. La donna si protegge sempre e comunque. L'uomo non piange mai. Ecc ecc. Altrimenti non sei un vero uomo. E intanto, proprio a causa di queste teorie, le complessate hanno fatto i propri comodi. E se qualche uomo reagisce:

-è frocio, la fica al primo posto
-maschilista, la donna è sacra e dovresti proteggerla
-l'uomo non piange mai, quindi devi stare zitto e subire altrimenti non hai palle (la stessa risposta che hanno dato ad un padre che ha protestato perché il figlio gli ha chiesto per quale motivo vendessero le magliettine che offendevano i bimbi maschi).

Ecc ecc.

Ma perché siamo così masochisti? :D

Come ho detto più volte, l'uomo e la donna sono diversi, quindi non c'è bisogno di imposizioni sociali, la natura farà il suo corso. Io, nel mio piccolo, so essere Uomo senza che nessuno mi costringa a comportarmi in un determinato modo. Io voglio essere libero di fare ciò che voglio senza imposizioni sociali per il solo fatto di avere il pene. Questa è la vera uguaglianza: la libertà.

L'uguaglianza che vorrebbe proporci la cultura sinistroide del politicamente corretto è un'altra imposizione sociale che limita la libertà dei singoli individui, quindi cambierebbe poco, anche se bisogna dire che, almeno in teoria (ma non in pratica perché tutto ciò andrebbe contro la natura*), questa è l'unica soluzione per vivere in pace. La gente è troppo ignorante per accettare le differenze e di conseguenza in un Mondo simile continueranno ad esistere maschilismo, femminismo, razzismo, omofobia, ecc ecc. Per la gente, diverso è uguale a inferiore. Il femminismo, appunto, non parla di uguaglianza, ma di inversione di ruoli e di superiorità femminile. Come risolviamo questo problema?

Citazione
Ora però mi sembra di notare un'inversione di tendenza. La noto solo io?

No, ogni tanto se ne parla pure sui media. Tempo fa, proprio su questo forum, qualcuno ha postato un articolo, scritto da una donna, intitolato "E' tornato l'uomo forte**" o una cosa simile. E non è l'unico articolo che ho letto. Inoltre, tornando al solito discorso, sono le stesse donne le prime a pretendere che l'uomo faccia l'uomo, rifiutando di fatto i maschietti zerbini che poi vanno a lamentarsi su tutti i forum perché "voi ragazze preferite gli stronzi a noi ragazzi dolci, sensibili, disponibili (schiavetti)".

*ovviamente fino a quando non si violano i diritti umani, quindi un po' di politicamente corretto è necessario per evitare i deliri del passato (e del presente, vedi femminismo). Anche se fosse vero, dire che i gay sono malati, che le donne, gli ebrei, gli uomini, i neri, gli asiatici, ecc ecc sono inferiori, viola i diritti umani. E noi, in qualità di uomini, ne sappiamo qualcosa visto che non fanno altro ripeterci che siamo inferiori alle donne. Se il contrario di politicamente corretto è discriminare chiunque per non essere ipocriti e buonisti, allora poveri noi...

**l'uomo forte non è mai sparito, anche se questo è ciò che volevano farci intendere le cozze complessate.
« Ultima modifica: Aprile 21, 2012, 07:10:14 am da Andrea »
Ex Andrea

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Offline Number10

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #128 il: Aprile 21, 2012, 07:15:41 am »
credere*
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Offline renato.dg

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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #129 il: Maggio 02, 2012, 00:58:44 am »
Trovo che la retorica dell'uomo sensibile che piange sia un insulto all'intero genere maschile, perché presuppone che l'uomo che non piange lo fa perché non prova sentimenti e non li sa gestire.

Falso falso falso e nazista. Mettetevelo in testa eterofobici, questi racconti di merda non passeranno.

Chi non piange non è perché non soffre ma perché trova in sé la forza di resistere al pianto, la forza di non dover chiedere aiuto spostando sempre di più il limite di quando sarà costretto a farlo. Un immensa virtù maschile, che questo mondo ipocrita chiama "squallida ideologia".

Uomini, non piangete.




Il pianto facile e il pianto da commiserazione difronte alle donne lo trovo patetico anche io ossia il pianto di coloro  che cercano la commiserazione femminile, ma a differenza delle donne , non trovano compatimento e commiserazione dall'altra parte.Dettociò Guit se un uomo piange perchè gli viene da piangere e non per cercare il compatimento femminile , non c'è nessun problema farlo.Certo il pianto imbarazza, magari noi uomini tendiamo a  trattenerlo  parzialmente e lasciar scappare le lacrime senza fare le scenate femminili di pianto-spettacolo (esattamente come fanno i bambini) ma i duri che non versano mai una lacrima perchè il pianto è da "femminucce"  per me sono  ridicoli.La sensibilità non è cosa femminile così come la commozione, come anche la  la dolcezza che si ritiene cosa tipicamente femmnile  ma in realtà è cosa del tutto neutra anche se si manifesta in modi differenti.Gli uomini tendono di meno a piangere ma il pianto fa parte della natura umana e quando viene da piangere lo si fa senza cercare lo spettacolo.
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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #130 il: Maggio 02, 2012, 09:37:06 am »

Il pianto facile e il pianto da commiserazione difronte alle donne lo trovo patetico anche io ossia il pianto di coloro  che cercano la commiserazione femminile, ma a differenza delle donne , non trovano compatimento e commiserazione dall'altra parte.Dettociò Guit se un uomo piange perchè gli viene da piangere e non per cercare il compatimento femminile , non c'è nessun problema farlo.Certo il pianto imbarazza, magari noi uomini tendiamo a  trattenerlo  parzialmente e lasciar scappare le lacrime senza fare le scenate femminili di pianto-spettacolo (esattamente come fanno i bambini) ma i duri che non versano mai una lacrima perchè il pianto è da "femminucce"  per me sono  ridicoli.La sensibilità non è cosa femminile così come la commozione, come anche la  la dolcezza che si ritiene cosa tipicamente femmnile  ma in realtà è cosa del tutto neutra anche se si manifesta in modi differenti.Gli uomini tendono di meno a piangere ma il pianto fa parte della natura umana e quando viene da piangere lo si fa senza cercare lo spettacolo.

Al centro della storia di Cyrano c'è una sua lacrima caduta su una lettera per Rossana, che lei saprà solo anni dopo, quando lui starà per morire, che era la sua. Su quella lettera resteranno la lacrima di Cyrano e il sangue di Cristiano, che rappresentano l'amore ideale dell'attrazione dell'anima e quello fisico dell'attrazione del corpo. Ma Cyrano diceva di non voler piangere, e non lo faceva mai in pubblico.
 
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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #131 il: Maggio 02, 2012, 10:07:07 am »
Guit ha ragione: c'è un modo maschio di vivere i propri sentimenti
questo modo è ovviamente un misto di natura e cultura
la cultura nazifemminista odierna vorrebbe negare che la natura maschile tenda a realizzarsi in un modo diverso/differente rispetto alla natura femminile
negazione che va dalla censura pura e semplice, alla colpevolizzazione, alla denigrazione

insomma: io i miei sentimenti li mostro come decido io, e non accetto tribunali, da parte di chicchessia! :mad:
Dio cè
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Re: La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #132 il: Maggio 04, 2012, 09:35:48 am »
I problemi ci sono invece con le associazioni gay che sono filofemministe.
Sono pienamente d'accordo.
Una volta in una importante trasmissione uno dei più famosi "omosessuali militanti" disse che le donne preferiscono gli uomini gay perché le ascoltano e perché si lavano (sic!)
Trovo infatti che molti omosessuali, come molte donne, preferiscono brandire l'arma del vittimismo
I discorsi delle femministe fanno sempre molto "rumore"...il problema è che puzzano anche da morire

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Re:La QM e l'omossessualita' maschile
« Risposta #133 il: Marzo 10, 2016, 16:28:06 pm »
http://blog.ilgiornale.it/foa/2016/03/09/se-lomicidio-e-gay-va-detto-per-dovere-di-cronaca/

Se l’omicidio è gay, va detto. Per dovere di cronaca

luca varaniDi solito non mi occupo di fatti di cronaca, però in questo caso faccio un’eccezione e mi riferisco al terribile omicidio di Luca Varani. La versione che è stata diffusa all’inizio e che ha creato enorme sensazione è quella che il ragazzo sia stato ucciso da Manuel Foffo e Marco Prato “per vedere l’effetto che fa”. Col passare delle ore però sono emersi altri aspetti tutt’altro che secondari.

I due omicidi non erano semplici amici, erano gay. Ma non tutti i giornali lo hanno scritto. Non tutti i giornali hanno scritto che facevano pesante uso di stupefacenti, di cocaina e di GHB meglio nota come la droga dello stupro. Non tutti i giornali hanno scritto che la vittima avrebbe accettato un incontro omosessuale in cambio di 100 euro.

Soprattutto Repubblica ha brillato per ipocrisia e omissioni. Non una riga su questi aspetti. Ma perchè? Perchè non raccontare tutti i dettagli raccolti dai cronisti sulla base di testimonianze e delle solite confidenze degli inquirenti?

Il Corriere della Sera, ad esempio, ha raccontato tutto e nei toni giusti. Repubblica invece no. E chi lo ha denunciato per primo, come Mario Adinolfi, è stato sommerso da critiche e insulti
Il Fatto Quotidiano ha ripreso le sue denunce ma in modo davvero subdolo, usando tecniche ben note agli esperti di comunicazione, ad esempio facendo notare nel sommario dell’articolo che Adinolfi è l’ideatore del movimento No Gender nelle scuole ma è “un giocatore professionista di poker” e sin dalle prime righe dell’articolo che è uno degli animatori del Family Day, ma si è risposato a Las Vegas; insomma mettendo in dubbio implicitamente la credibilità dell’autore. Tecnica subdola ma sempre molto efficace, che mira a far sorgere nel lettore il pensiero: “Ah, ma è Adinolfi, un retrogrado”. Dunque, qualunque cosa scriva non ha legittimità.

Il problema è che ci troviamo di fronte agli eccessi del “politicamente corretto” che sfocia nel pensiero unico e settario. Qui non si tratta di criminalizzare i gay (ci mancherebbe altro!) ma di adempiere fino in fondo al proprio dovere di cronaca. Se questo omicidio fosse maturato sulo sfondo di relazioni eterosessuali, magari per gelosia, anche “Repubblica” avrebbe pubblicato tutto e con dovizia di dettagli. Invece in questo caso ha preferito l’omissione, totale, per ragioni fin troppo ovvie, evidenziando così un paradosso della nostra epoca. I gay, fortunatamente, possono vivere la propria sessualità senza più nascondersi e con ampia, diffusa accettazione da parte della popolazione. E’ una conquista civile, che comporta inevitabilmente anche parità di trattamento mediatico in casi drammatici di cronaca come quello di Roma.

Dovrebbe essere un requisito normale in una società libera e rispettosa. E di una stampa davvero oggettiva, davvero libera. Anche dai propri pregiudizi che sfociano in un’ingiustificata censura.