Autore Topic: Maschicidi  (Letto 62954 volte)

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Offline Giuseppe83

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Maschicidi
« il: Febbraio 22, 2012, 16:21:58 pm »
Propongo di far diventare questa discussione importante.
Si conteranno tutte le morti maschili volute e causate da donne. Con la precisazione che si conteranno anche gli omicidi commessi da uomini ed i "suicidi" quando sono stati voluti ed istigati da donne o associazioni femministe, poichè la criminalità femminile non necessariamente si manifesta nelle stesse forme di quella maschile.
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2012, 17:00:20 pm da Guit »

Offline Giuseppe83

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Re: Maschicidi
« Risposta #1 il: Febbraio 22, 2012, 16:32:17 pm »
http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/443227/

milano
Un detenuto di 21 anni si è impiccato nel carcere milanese di San Vittore: «aveva più volte denunciato di aver subito violenze», secondo l’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. Da inizio anno «sono 10 i detenuti che si sono tolti la vita e 24 il totale dei decessi avvenuti nelle carceri (di cui 10 per cause ancora da accertare)». Alessandro Gallelli, 21 anni compiuti da poche settimane, era accusato di violenza sessuale e molestie ai danni di ragazze minorenni. Da quattro mesi era in carcere in attesa di giudizio.
«Sono sconcertato per quanto di terribile è successo - ha detto l’avvocato Giuseppe Lauria-. I genitori mi avevano affidato l’incarico di difenderlo ed io, fin da subito, avevo presentato istanza di scarcerazione con richiesta di arresti domiciliari, ma era stata respinta. Dopo l’emissione di rigetto, datata metà gennaio, il padre mi aveva revocato il mandato di conferimento, ma questa vicenda mi era rimasta a cuore. Non vi erano, a mio parere, gravi indizi di colpevolezza e Alessandro era incensurato».
Il giovane si sarebbe ucciso subito dopo una seduta psichiatrica. «Mi chiedo come possano avvenire queste cose -aggiunge il legale- e, qualora fosse vero, è inaccettabile che venisse picchiato da altri detenuti. Alessandro sarebbe dovuto essere controllato a vista». Dal carcere garantiscono che il giovane era in isolamento e che quindi non poteva essere vittima di pestaggi o percosse. «Quel che è certo - ha concluso l’avvocato - è che Alessandro è una delle tante vittima di questo malcostume giudiziario di italica abitudine: si ricorre alla carcerazione in maniera del tutto indiscriminata».


CHIUNQUE ABBIA COMMESSO MATERIALMENTE IL FATTO NON E' IL COLPEVOLE PRINCIPALE. PIU' COLPEVOLI SONO QUELLE CHE HANNO VOLUTO UNA LEGGE DICHIARATA INCOSTITUZIONALISSIMA, CIOE' OGNI FEMMINISTA CHE ESISTA IN ITALIA E GLI ZERBINI CHE LE APPOGGIANO.  
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2012, 17:01:43 pm da Guit »

Alberto86

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Re: Maschicidi
« Risposta #2 il: Febbraio 22, 2012, 16:36:26 pm »
Propongo di far diventare questa discussione importante.
Si conteranno tutte le morti maschili volute e causate da donne. Con la precisazione che si conteranno anche gli omicidi commessi da uomini ed i "suicidi" quando sono stati voluti ed istigati da donne o associazioni femministe, poichè la criminalità femminile non necessariamente si manifesta nelle stesse forme di quella maschile.



Non è malaccio come idea, anche se secondo me primo entra un po' in conflitto con questo topic http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/violenze-come-donne-aggressori/ col problema di riportare una qualsiasi notizia su vari post e secondo ci abbassiamo alla genetica psicopatia femminista.

Secondo me si potrebbe continuare a riportare tutti i fatti di cronaca e violenza femminile sul topic specifico e questa discussione che hai aperto dedicarla ai suicidi maschili causati dalla componente femminista/femminile, cambiando il nome del titolo.
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2012, 17:01:58 pm da Guit »

Offline Guit

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Re: Maschicidi
« Risposta #3 il: Febbraio 22, 2012, 16:57:13 pm »


Non è malaccio come idea, anche se secondo me primo entra un po' in conflitto con questo topic http://www.metromaschile.it/forum/libri-links-e-articoli/violenze-come-donne-aggressori/ col problema di riportare una qualsiasi notizia su vari post e secondo ci abbassiamo alla genetica psicopatia femminista.

Secondo me si potrebbe continuare a riportare tutti i fatti di cronaca e violenza femminile sul topic specifico e questa discussione che hai aperto dedicarla ai suicidi maschili causati dalla componente femminista/femminile, cambiando il nome del titolo.

Donna come aggressore e maschicidio non sono la stessa cosa. Le due notizie coincidono solo quando un uomo viene ucciso da una donna, ma come dice giustamente Giuseppe non tutte morti "di genere" maschili seguono questa dinamica. Ho segnalo la discussione come importante.
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Offline Giuseppe83

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Re: Maschicidi
« Risposta #4 il: Febbraio 22, 2012, 16:58:50 pm »
Potremmo fare così: inserire in questa sezione solo i casi di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio.
Per il nome per me è indifferente. Trovatene uno che possa esprimere il concetto di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio (che è troppo lungo e noi non siamo tedeschi).
« Ultima modifica: Febbraio 22, 2012, 17:02:21 pm da Guit »

Offline Guit

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Re: Maschicidi
« Risposta #5 il: Febbraio 22, 2012, 17:00:55 pm »
Potremmo fare così: inserire in questa sezione solo i casi di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio.
Per il nome per me è indifferente. Trovatene uno che possa esprimere il concetto di morti maschili cagionate da uomini e suicidi in cui ha avuto un peso determinante la volontà e l'istigazione di una donna o delle donne in generale, tanto da farla apparire come la vera colpevole dell'omicidio (che è troppo lungo e noi non siamo tedeschi).


Ho solo convertito il titolo in minuscolo.
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Alberto86

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Re: Maschicidi
« Risposta #6 il: Febbraio 22, 2012, 17:03:11 pm »
Donna come aggressore e maschicidio non sono la stessa cosa. Le due notizie coincidono solo quando un uomo viene ucciso da una donna, ma come dice giustamente Giuseppe non tutte morti "di genere" maschili seguono questa dinamica. Ho segnalo la discussione come importante.


Si hai ragione ma comunque poi bisognerebbe riportare tutti i fatti di cronaca e le notizie dove una femmina uccide in qualsiasi modo un maschio e quindi fare un doppio post qui e sul topic della violenza femminile...Non che ci sia alcun problema per me sia chiaro  :)

« Ultima modifica: Febbraio 22, 2012, 17:05:22 pm da Guit »

Offline Guit

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Re: Maschicidi
« Risposta #7 il: Febbraio 22, 2012, 17:52:33 pm »

La metà dei morti sul lavoro andrebbe conteggiata come maschicidio, perché ogni due uno è morto al posto di una quotarosata che lì non c'era.

In un colpo solo fanno circa 500 all'anno.


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Offline Giuseppe83

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Re: Maschicidi
« Risposta #8 il: Febbraio 23, 2012, 19:59:34 pm »
http://www.centriantiviolenza.com/the_truth_archives/spagna-femminismo-denunciato-per-genocidio/

UN GENOCIDIO DI UOMINI AD OPERA DEL GOVERNO FEMMINISTA DI ZAPATERO

Spagna: ex-governo femminista denunciato per genocidio
Posted on 19 febbraio 2012 by Paola

Dopo la peggiore sconfitta elettorale della storia, per il governo Zapatero che aveva messo femministe al potere è arrivata una denuncia penale presentata dalla Associazione Catalana Nonne e Nonni per l’Affido Condiviso.  La associazione considera che la legge integrale sulla “violenza di genere” e l’ideologia femminista su cui è basata «costituiscono presunti delitti di genocidio, crimini di lesa umanità dai tratti inumani e degradanti nei confronti dei cittadini, codificati nei trattati internazionali e nel codice penale».

La denuncia è stata formulata anche presso il Tribunale Supremo, passo preliminare affinché la denuncia sia «inoltrata alla Corte Penale Internazionale, affinché si proceda a nominare un tribunale speciale per perseguire i crimini commessi sotto il governo Zapatero contro più di un milione di cittadini uomini perseguitati in quanto maschi, sia spagnoli che stranieri», afferma la associazione in una nota stampa.

Viene denunciata «una attività politica che incita all’odio contro i maschi» e la «implementazione di eccezioni proibite dalla Costituzione e dai Trattati Internazionali», riferendosi a leggi diverse per uomini e donne.


Il Tribunale di Norimberga
La associazione ricorda che già «il Tribunale di Norimberga [che giudicò i crimini del nazismo] considerò gli organi creati per applicare queste leggi collaboratori e quindi colpevoli dell’olocausto» e segnala di aver ricevuto «l’appoggio di più di 50 organizzazioni di difesa dei diritti umani su tutto il territorio nazionale».

La denuncia è stata appoggiata dal Giudice Francisco Serrano Castro [...] presidente della Piattaforma per l’Eguaglianza che parla di «detenzioni illegali, suicidi di uomini… in definitiva un genocidio» e che considera questa denuncia «un passo importante per abrogare la legge sulla “violenza di genere” ed avere una legge sulla “violenza domestica”.  La società non è cosciente che si sta attentando ai diritti umani.  Io non giustifico la violenza, ma nemmeno quello che si sta facendo per criminalizzare la famiglia da parte di determinati settori».

[Tratto da http://www.abcdesevilla.es/20111215/sevilla/sevp-denuncian-zapatero-genocidio-violencia-20111215.html]

Non sappiamo se la denuncia andrà avanti, ma intanto per capire cosa ha portato a questa situazione, riproduciamo un articolo in merito:

Spagna: la Guantanamo femminista
Il 28 dicembre 2004, mascherata da legge contro la violenza domestica, il governo Zapatero composto da varie femministe varò la Ley Integral contra la Violencia de Género. Oggi spagnoli riconoscono che ha provocato un “olocausto” di 600 morti all’anno, trasformando la Spagna in una “Guantánamo femminista”. Già dal primo articolo si vede che è una legge anti-uomo, anti-padre, anti-famiglia:

Artículo 1. Objeto de la Ley. La presente Ley tiene por objeto actuar contra la violencia que, como manifestación de la discriminación, la situación de desigualdad y las relaciones de poder de los hombres sobre las mujeres
Traduzione: solo le donne sono vittime, solo gli uomini sono colpevoli. Un Giudice, intervistato su tali leggi femministe, ha osservato che un codice penale con leggi diverse per diverse categorie di persone “nel secolo XX in Europa è esistito solo sotto due regimi: quello nazista e quello Stalinista”.

Artículo 20. Asistencia jurídica. Las mujeres víctimas de violencia de género [...] tienen derecho a la defensa y representación gratuitas por abogado y procurador en todos los procesos y procedimientos administrativos que tengan causa directa o indirecta en la violencia padecida
Traduzione: se vuoi divorziare, denuncia “violenza di genere”, sulla parola vieni nominata “vittima” e ti pagano una avvocata femminista

Artículo 21. Derechos laborales y de Seguridad Social. La trabajadora víctima de violencia de género tendrá derecho, en los términos previstos en el Estatuto de los Trabajadores, a la reducción o a la reordenación de su tiempo de trabajo … Las ausencias o faltas de puntualidad al trabajo motivadas por la situación física o psicológica derivada de la violencia de género se considerarán justificadas
Traduzione: se hai un lavoro ma non hai voglia di lavorare, denuncia “violenza di genere”, potrai lavorare meno dei colleghi, ed avrai più diritti.

Artículo 22. Programa específico de empleo. En el marco del Plan de Empleo del Reino de España, se incluirá un programa de acción específico para las víctimas de violencia de género inscritas como demandantes de empleo.
Traduzione: se vuoi lavorare ma non hai un lavoro, denuncia “violenza di genere” e ti daranno un lavoro, a spese degli altri disoccupati. Sotto Zapatero, il tasso di disoccupazione spagnolo è raddoppiato, salendo al 21%.

Artículo 27. Ayudas sociales. …. las víctimas de violencia de género … recibirán una ayuda de pago único. El importe de esta ayuda será equivalente al de seis meses de subsidio por desempleo. En el caso de que la víctima tenga responsabilidades familiares, su importe podrá alcanzar el de un período equivalente al de 18 meses de subsidio.
Traduzione: se vuoi soldi, denuncia “violenza di genere” e per un anno e mezzo ti mantiene lo Stato. Questo parassitismo sociale è finanziato da fondi europei: lo paghiamo anche noi.

Artículo 28. Acceso a la vivienda y residencias públicas para mayores. Las mujeres víctimas de violencia de género serán consideradas colectivos prioritarios en el acceso a viviendas protegidas y residencias públicas para mayores, en los términos que determine la legislación aplicable.
Traduzione: se vuoi una casa pubblica, denuncia “violenza di genere”.

Articulo 43. En cada partido habrá uno o más Juzgados de Violencia sobre la Mujer, con sede en la capital de aquél y jurisdicción en todo su ámbito territorial.
Traduzione: tribunali speciali, come ai tempi della dittatura Franchista.

Artículo 65. De las medidas de suspensión de la patria potestad o la custodia de menores. El Juez podrá suspender para el inculpado por violencia de género el ejercicio de la patria potestad o de la guarda y custodia, respecto de los menores a que se refiera.
Artículo 66. De la medida de suspensión del régimen de visitas. El Juez podrá ordenar la suspensión de visitas del inculpado por violencia de género a sus descendientes.
Traduzione: se vuoi appropriarti dei figli, denuncia “violenza di genere” e sulla base della tua sola parola i bambini saranno resi orfani di padre vivo per 5 anni, nei quali potrai plagiarli con calunnie femministe fino a provocare l’Alienazione Genitoriale.

Mentre nel mondo vengono varate leggi ed iniziativeper proteggere i bambini da questo abuso, organi legati al governo spagnolo cercano di negarlo (un sito femminista riferisce che in Spagna un medico o uno psicologo che faccia la diagnosi di Alienazione Parentale potrebbe essere denunciato!), suscitando la reazione indignata del Giudice familiare Serrano Castro:

L’evidenza della PAS, palese a qualunque cittadino comune, non viene riconosciuta dagli esperti nella commissione governativa scelti in modo esclusivo ed escludente fra chi rappresenta l’ideologia di genere. [...] Questi sedicenti esperti sono pochi, ma rumorosi e con potere politico, economico e mediatico. [...] Il Tribunale Europeo dei Diritti Umani in varie sentenze ha espressamente dichiarato che i Tribunali devono determinare l’esistenza della PAS e delle sue conseguenze sullo sviluppo dei minori. [...] Pertanto, nel rispetto della legge, mi dichiaro non sottomesso alle istruzioni ed orientamento del governo su come dovrei giudicare. Mi dichiaro più incline a seguire le indicazioni e le linee guida della Corte Europea per i Diritti Umani.


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Re: Maschicidi
« Risposta #9 il: Febbraio 23, 2012, 22:31:13 pm »
Assolda killer per uccidere il marito:

Avrebbe assoldato un killer per uccidere suo marito. Con questa accusa è stata arrestata l’ex moglie di Mario Gaspani, commerciante d’auto bergamasco di 57 anni ucciso a coltellate la notte del 26 marzo scorso nella sua abitazione di Boltiere, nella Bergamasca, e abbandonato in una roggia ad Osio Sopra.

 

La donna, 37 anni, è stata fermata su ordine del Gip di Bergamo, perchè sospettata di essere la mandante dell’assassinio, per cui sono già finiti in cella due fratelli calabresi, A e S. L., 37 e 41 anni, ritenuti gli esecutori materiali del delitto.

 

Secondo l’accusa, la donna - che ora dovrà rispondere dell’ accusa di concorso in omicidio - avrebbe ingaggiato due killer per uccidere il marito, dal quale voleva separarsi, per motivi di denaro. Insieme all’ex moglie, ènstato arrestato anche il suo attuale compagno, di 41 anni, con l’accusa di favoreggiamento. I due sono ora rinchiusi nel carcere di Bergamo, in attesa di essere interrogati.


http://affaritaliani.libero.it/cronache/killer_uccidere_marito_arrestata270611.html

Sarrebbe interessante sapere se per la donna è stata disposta la custodia cautelare in carcere oppure agli arresti domiciliari.
Io scommetterei per la seconda.

Così va il mondo.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re: Maschicidi
« Risposta #10 il: Febbraio 23, 2012, 22:40:05 pm »
Morto il tassista ucciso per aver investito un cane
...aveva investito un cagnolino, la proprietaria si era avventata su di lui, sceso per scusarsi. Immeditamente è intervenuto il di lei fidanzato, che ha ucciso di botte il taxista .

È morto ieri all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Luca Massari, il quarantacinquenne tassista aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane. Non si era mai ripreso. Dopo il decesso il pm di Milano, Tiziana Siciliano, ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Luca Massari, dopo aver investito inavvertitamente un cocker scappato in strada, era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma era stato pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. «Il nostro Paese si è dato delle leggi civili per tutelare la vita degli animali – afferma il segretario SIVeMP Veneto, Roberto Poggiani - ma se il risultato di tante campagne in loro favore è questo, allora siamo sconfortati».

Non si era mai ripreso. Si aggrava la posizione dei suoi aggressori: ora sono imputati di omicidio volontario

(corriere.it - 11 novembre) Un fiocco nero stretto all'antenna del taxi. Così alcuni tassisti milanesi hanno voluto onorare il ricordo del collega, morto dopo un mese di coma in seguito a un brutale pestaggio. Luca Massari, il 45enne tassista di Milano aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane, è morto giovedì mattina all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Non si era mai ripreso. Due giorni fa era stato trasferito dal reparto di rianimazione in neurochirurgia, perché aveva ripreso a respirare da solo: tuttavia il quadro neurologico era rimasto invariato. I medici hanno spiegato che Massari aveva una «patologia cerebrale molto grave» ed aveva «funzioni cerebrali praticamente nulle». È stato sottoposto ad interventi salvavita che però non sono serviti. L'arresto cardiaco, hanno spiegato, è «abbastanza frequente per persone che hanno subito questi tipo di lesioni». I familiari avevano espresso il desiderio dell'espianto degli organi compatibilmente con le lesioni riportate, ma questo non è stato possibile a causa di uno stato infettivo che ha pregiudicato le condizioni degli organi stessi. L'autopsia verrà eseguita, come di norma, dopo le 24 ore dal decesso, quindi la salma verrà trasferita alla chiesa di Lambrate dove alla cerimonia funebre seguirà la cremazione. Dopo la morte di Luca Massari il pm di Milano Tiziana Siciliano ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La pena potrebbe anche essere l'ergastolo. La difesa sostiene invece la tesi dell'omicidio preterintenzionale. Alla notizia della morte di Luca Massari, la tensione nel quartiere è diventata palpabile. I residenti hanno organizzato una fiaccolata per venerdì pomeriggio.

IL CORDOGLIO - «È successo alle undici e mezza. Stavamo salendo e il medico ha allargato le braccia». Il padre di Luca Massari è riuscito a dire soltanto queste parole prima di scoppiare in lacrime, in attesa di salire al terzo piano, nel reparto di neurologia, per raggiungere gli altri congiunti. Patrizia, la fidanzata, è arrivata in ospedale e non ha potuto mascherare la disperazione. Nella camera ardente, è scoppiata in lacrime ed è solo riuscita a dire: «Amore mio, perché non vieni a prendermi?». In lacrime anche la mamma del taxista: «Luca non c'è più. Me l'hanno ammazzato». Molti i messaggi di cordoglio al Forum milanese «Casi metropolitani» del nostro sito Corriere.it. Appresa la notizia del decesso nel corso di una conferenza stampa in municipio, il sindaco Letizia Moratti non è riuscita a trattenere la commozione. «Le mie condoglianze più sentite alla famiglia. In questi giorni sono stata in contatto con il padre: è un episodio che mi ha colpita, mi addolora e mi tocca nel profondo. Una giovane vita è stata spezzata in modo assurdo, per motivi assolutamente futili». «La notizia mi ha colpito nel profondo: è assurdo che un uomo possa morire in questo modo così barbaro», dice il presidente della Regione Roberto Formigoni. «Mi voglio stringere al dolore della famiglia e delle persone che gli volevano bene - afferma Formigoni - e manifestare loro le mie più sentite condoglianze e quelle di tutta Regione Lombardia».

IL PESTAGGIO - Era esattamente un mese fa, il 10 ottobre, quando, poco dopo l'una, in Largo Caccia Dominioni a Milano, Luca Massari investiva inavvertitamente con il suo taxi un cocker scappato in strada. Il taxista era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma venne pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. Gravissimi i danni subiti: un grande edema cerebrale e lesioni al viso, ai polmoni e alla milza. Massari entrò in coma e subì anche un arresto cardiaco. Trasportato all'ospedale Fatebenefratelli, le sue condizioni apparvero subito disperate, tanto che i medici non garantirono ai familiari che avrebbe superato le 12 ore. Massari invece è sopravvissuto per un mese, fra tanti bassi - compreso un intervento al cervello per alleggerire la pressione esercitata dall'edema - e pochi alti. Non si è mai svegliato.

GLI AGGRESSORI - Subito dopo il pestaggio venne arrestato Morris Michael Ciavarella, 31 anni, e un paio di giorni dopo i fratelli Citterio, Piero, 26 anni, incensurato e senza un lavoro stabile, e Stefania, commessa di 28 anni e fidanzata di Morris. I tre erano finora detenuti in carcere per tentato omicidio in concorso. Ora l'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Le forze dell'ordine continuano anche le indagini sulle intimidazioni verificatesi nei giorni immediatamente successivi al pestaggio, con l'aggressione a un fotografo e l'incendio dell'automobile di uno dei testimoni del delitto. Stando alle indagini, sarebbe stata Stefania la prima a picchiare il tassista, dopo aver inveito a lungo contro di lui perché aveva investito con la sua auto il cane di una sua amica, la fidanzata di Piero. Poi sono intervenuti il fratello e il fidanzato Ciavarella. Piero Citterio ha ammesso in un interrogatorio di aver pestato con violenza il taxista, mentre Ciavarella avrebbe sferrato alla fine una ginocchiata contro la faccia di Massari, che è caduto a terra e ha battuto la nuca contro il marciapiede. Con un messaggio lasciato sulla propria pagina di Facebook, l'esponente milanese della Lega Nord Matteo Salvini invoca «per gli assassini il disprezzo e (spero) l'ergastolo, per i loro amici un futuro lontano (spero) da Milano». A poche ore dall'aggressione di Luca Massari, Salvini aveva invocato per i tassisti corsie privilegiate nel rilascio del porto d'armi e la possibilità di detenere a bordo delle proprie auto spray urticanti e scacciacani.


http://www.sivempveneto.it/leggi-tutte-le-notizie/301-morto-il-tassista-pestato-per-un-cane-loltrepassato-qualsiasi-limite-eticor.html

...Sarebbe interessante sapere se lei è in carcere, io scommetteri di no, in carcere infatti ci sarà solo il di lei fidanzato (per una volta tanto, ben gli sta: buttassero via la chiave e lo facessero violentare dagli altri carcerati)

...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.


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Offline Guit

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Re: Maschicidi
« Risposta #11 il: Febbraio 23, 2012, 22:55:05 pm »
...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.

Non c'è fretta Red. Piano piano.
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Re: Maschicidi
« Risposta #12 il: Febbraio 24, 2012, 00:02:07 am »
Citazione
No jail for woman who killed abusive husband

Posted July 01, 2011 12:11:00
Rajini Narayan's suspended sentence upheld on appeal

The Court of Criminal Appeal has upheld a suspended jail sentence given to a woman who burned her husband to death after discovering he was having an affair.

Rajini Narayan threw petrol and a candle on her husband's back while he was in bed, in 2008.

He died from his extensive burns a month later.

Narayan had been abused by her husband throughout their marriage, and the South Australian Supreme Court heard she broke down when she discovered her husband was being unfaithful.

The Adelaide woman said at trial she only intended burning his genitals, to ensure he would not go to another woman.

A jury found her not guilty of murder, but of manslaughter.

The prosecution appealed against Narayan's suspended sentence as being manifestly inadequate.

The appeal was unanimously dismissed. Outside court, Ms Narayan said she was relieved, but made no further comment.

Ammazzato perchè tradiva la moglie. Lei gli ha versato petrolio sulle palle e poi ha appiccato il fuoco. Sentenza: niente, come se non avesse fatto nulla. http://www.abc.net.au/news/2011-07-01/no-jail-for-woman-who-killed-abusive-husband/2779142?section=justin

Offline JAROD72

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Re: Maschicidi
« Risposta #13 il: Febbraio 24, 2012, 21:41:17 pm »
Buonissima idea quella del maschicidio.

Il politicamente corretto non conosce questa terminologia, anzi la sbeffeggerebbe e la negherebbe.

Speriamo che si riesca  a diffondere il più possibile questa terminologia.

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Re: Maschicidi
« Risposta #14 il: Marzo 14, 2012, 08:50:08 am »
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/257625

Citazione
Tommy, Cassazione conferma
"Conserva sconti 24 anni" La piccola vittima Tommy Conserva

E' definitiva la condanna a 24 anni di reclusione per Antonella Conserva, accusata di aver partecipato al drammatico sequestro del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi rapito e ucciso il 2 marzo del 2006 a Casalbaroncolo (Parma) dal manovale pregiudicato Mario Alessi, convivente della donna, e del suo complice Salvatore Raimondi.

Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione confermando il verdetto emesso il 17 giugno 2011 dalla Corte di Assise di Appello di Bologna. Si chiude così la vicenda giudiziaria dei tre indagati per questo crimine: Alessi e Raimondi, infatti, stanno già scontando rispettivamente la condanna all'ergastolo e quella a 20 anni di reclusione. Anche la Conserva è in carcere da circa 6 anni. Nella requisitoria, la Procura della Suprema Corte aveva messo in evidenza come gli elementi dell'accusa a carico della Conserva - che avrebbe avuto il ruolo di carceriera del bimbo se Alessi non avesse deciso di ucciderlo subito perché piangeva troppo - "hanno la loro forza indiziaria indiscutibile e provano e giustificano l'affermazione della colpevolezza". La Procura aveva poi ricordato che l'imputata, prima del sequestro, a dicembre, si era offerta come baby-sitter di Tommaso, fatto messo in collegamento con il suo futuro ruolo di "custode". Inoltre la Procura, aveva dato rilievo probatorio anche alla telefonata, di soli nove secondi, ricevuta dalla Conserva e fatta da Alessi dopo l'omicidio, su schede sotto falso nome. Secondo la linea di difesa, sostenuta dagli avvocati, Luigi Vincenzo e Eduardo Rotondi, invece, si sarebbe trattato di un sequestro "su commissione a scopo di vendetta e non di estorsione, e l'omicidio è stato premeditato". "Occorre cercare il terzo livello, quello dei mandanti, che è collegato all'ambiente della pedopornografia e della pedofilia nella zona di Parma e Bologna", aveva sottolineato il criminologo Carmelo Lavorino dello staff difensivo, ricordando che il padre di Tommaso - in coma dopo un malore - deteneva "di nascosto dalla moglie, molti files con violenze sessuali su minori". Invece, per Donata Cappelluto, l'avvocato che ha difeso i familiari della piccola vittima, "la telefonata ricevuta da Conserva, da parte di Alessi, la sera del sequestro e omicidio del piccolo, rappresenta l'impronta digitale virtuale dell'imputata su questo gravissimo crimine: è la prova certa e diretta del suo coinvolgimento". "Una telefonata così breve - aveva aggiunto l'avvocato - dopo un delitto così grave, può essere fatta solo ad un soggetto direttamente coinvolto". Cappelluto aveva poi ricordato che Conserva "durante quattro interrogatori e ben trentadue udienze, ha sempre negato la telefonata, ammettendola solo quando è stata disposta la perizia sulle intercettazioni". In Cassazione è voluta essere presente anche Paola Pellinghelli, la mamma di Tommy, insieme a uno zio del piccolo che l'ha accompagnata. Ha pianto in silenzio mentre l'udienza ripercorreva i momenti dell'ultima giornata del suo Tommy.(ANSA). NM/VIT

Mercoledì 14 marzo 2012 08.06


Qualche volta le condannano. Capita...