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Maschicidi

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Red-:
Morto il tassista ucciso per aver investito un cane
...aveva investito un cagnolino, la proprietaria si era avventata su di lui, sceso per scusarsi. Immeditamente è intervenuto il di lei fidanzato, che ha ucciso di botte il taxista .

È morto ieri all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Luca Massari, il quarantacinquenne tassista aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane. Non si era mai ripreso. Dopo il decesso il pm di Milano, Tiziana Siciliano, ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Luca Massari, dopo aver investito inavvertitamente un cocker scappato in strada, era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma era stato pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. «Il nostro Paese si è dato delle leggi civili per tutelare la vita degli animali – afferma il segretario SIVeMP Veneto, Roberto Poggiani - ma se il risultato di tante campagne in loro favore è questo, allora siamo sconfortati».

Non si era mai ripreso. Si aggrava la posizione dei suoi aggressori: ora sono imputati di omicidio volontario

(corriere.it - 11 novembre) Un fiocco nero stretto all'antenna del taxi. Così alcuni tassisti milanesi hanno voluto onorare il ricordo del collega, morto dopo un mese di coma in seguito a un brutale pestaggio. Luca Massari, il 45enne tassista di Milano aggredito un mese fa per aver investito e ucciso un cane, è morto giovedì mattina all'ospedale Fatebenefratelli di Milano. Non si era mai ripreso. Due giorni fa era stato trasferito dal reparto di rianimazione in neurochirurgia, perché aveva ripreso a respirare da solo: tuttavia il quadro neurologico era rimasto invariato. I medici hanno spiegato che Massari aveva una «patologia cerebrale molto grave» ed aveva «funzioni cerebrali praticamente nulle». È stato sottoposto ad interventi salvavita che però non sono serviti. L'arresto cardiaco, hanno spiegato, è «abbastanza frequente per persone che hanno subito questi tipo di lesioni». I familiari avevano espresso il desiderio dell'espianto degli organi compatibilmente con le lesioni riportate, ma questo non è stato possibile a causa di uno stato infettivo che ha pregiudicato le condizioni degli organi stessi. L'autopsia verrà eseguita, come di norma, dopo le 24 ore dal decesso, quindi la salma verrà trasferita alla chiesa di Lambrate dove alla cerimonia funebre seguirà la cremazione. Dopo la morte di Luca Massari il pm di Milano Tiziana Siciliano ha modificato l'imputazione per i tre aggressori, che sono detenuti in carcere. La loro posizione ora è molto grave, perché sono accusati di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. La pena potrebbe anche essere l'ergastolo. La difesa sostiene invece la tesi dell'omicidio preterintenzionale. Alla notizia della morte di Luca Massari, la tensione nel quartiere è diventata palpabile. I residenti hanno organizzato una fiaccolata per venerdì pomeriggio.

IL CORDOGLIO - «È successo alle undici e mezza. Stavamo salendo e il medico ha allargato le braccia». Il padre di Luca Massari è riuscito a dire soltanto queste parole prima di scoppiare in lacrime, in attesa di salire al terzo piano, nel reparto di neurologia, per raggiungere gli altri congiunti. Patrizia, la fidanzata, è arrivata in ospedale e non ha potuto mascherare la disperazione. Nella camera ardente, è scoppiata in lacrime ed è solo riuscita a dire: «Amore mio, perché non vieni a prendermi?». In lacrime anche la mamma del taxista: «Luca non c'è più. Me l'hanno ammazzato». Molti i messaggi di cordoglio al Forum milanese «Casi metropolitani» del nostro sito Corriere.it. Appresa la notizia del decesso nel corso di una conferenza stampa in municipio, il sindaco Letizia Moratti non è riuscita a trattenere la commozione. «Le mie condoglianze più sentite alla famiglia. In questi giorni sono stata in contatto con il padre: è un episodio che mi ha colpita, mi addolora e mi tocca nel profondo. Una giovane vita è stata spezzata in modo assurdo, per motivi assolutamente futili». «La notizia mi ha colpito nel profondo: è assurdo che un uomo possa morire in questo modo così barbaro», dice il presidente della Regione Roberto Formigoni. «Mi voglio stringere al dolore della famiglia e delle persone che gli volevano bene - afferma Formigoni - e manifestare loro le mie più sentite condoglianze e quelle di tutta Regione Lombardia».

IL PESTAGGIO - Era esattamente un mese fa, il 10 ottobre, quando, poco dopo l'una, in Largo Caccia Dominioni a Milano, Luca Massari investiva inavvertitamente con il suo taxi un cocker scappato in strada. Il taxista era sceso dall'auto per prestare soccorso al cane, rimasto ucciso, e per scusarsi, ma venne pestato brutalmente da un gruppetto di tre persone. Gravissimi i danni subiti: un grande edema cerebrale e lesioni al viso, ai polmoni e alla milza. Massari entrò in coma e subì anche un arresto cardiaco. Trasportato all'ospedale Fatebenefratelli, le sue condizioni apparvero subito disperate, tanto che i medici non garantirono ai familiari che avrebbe superato le 12 ore. Massari invece è sopravvissuto per un mese, fra tanti bassi - compreso un intervento al cervello per alleggerire la pressione esercitata dall'edema - e pochi alti. Non si è mai svegliato.

GLI AGGRESSORI - Subito dopo il pestaggio venne arrestato Morris Michael Ciavarella, 31 anni, e un paio di giorni dopo i fratelli Citterio, Piero, 26 anni, incensurato e senza un lavoro stabile, e Stefania, commessa di 28 anni e fidanzata di Morris. I tre erano finora detenuti in carcere per tentato omicidio in concorso. Ora l'accusa è di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Le forze dell'ordine continuano anche le indagini sulle intimidazioni verificatesi nei giorni immediatamente successivi al pestaggio, con l'aggressione a un fotografo e l'incendio dell'automobile di uno dei testimoni del delitto. Stando alle indagini, sarebbe stata Stefania la prima a picchiare il tassista, dopo aver inveito a lungo contro di lui perché aveva investito con la sua auto il cane di una sua amica, la fidanzata di Piero. Poi sono intervenuti il fratello e il fidanzato Ciavarella. Piero Citterio ha ammesso in un interrogatorio di aver pestato con violenza il taxista, mentre Ciavarella avrebbe sferrato alla fine una ginocchiata contro la faccia di Massari, che è caduto a terra e ha battuto la nuca contro il marciapiede. Con un messaggio lasciato sulla propria pagina di Facebook, l'esponente milanese della Lega Nord Matteo Salvini invoca «per gli assassini il disprezzo e (spero) l'ergastolo, per i loro amici un futuro lontano (spero) da Milano». A poche ore dall'aggressione di Luca Massari, Salvini aveva invocato per i tassisti corsie privilegiate nel rilascio del porto d'armi e la possibilità di detenere a bordo delle proprie auto spray urticanti e scacciacani.

http://www.sivempveneto.it/leggi-tutte-le-notizie/301-morto-il-tassista-pestato-per-un-cane-loltrepassato-qualsiasi-limite-eticor.html

...Sarebbe interessante sapere se lei è in carcere, io scommetteri di no, in carcere infatti ci sarà solo il di lei fidanzato (per una volta tanto, ben gli sta: buttassero via la chiave e lo facessero violentare dagli altri carcerati)

...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.


Guit:

--- Citazione da: Red- - Febbraio 23, 2012, 22:40:05 pm ---...raga, se fate qualunque ricerca in rete, di casi simili ne trovate a josa, molto più di un morto ogni tre giorni.

--- Termina citazione ---

Non c'è fretta Red. Piano piano.

falseaccuse:

--- Citazione ---No jail for woman who killed abusive husband

Posted July 01, 2011 12:11:00
Rajini Narayan's suspended sentence upheld on appeal

The Court of Criminal Appeal has upheld a suspended jail sentence given to a woman who burned her husband to death after discovering he was having an affair.

Rajini Narayan threw petrol and a candle on her husband's back while he was in bed, in 2008.

He died from his extensive burns a month later.

Narayan had been abused by her husband throughout their marriage, and the South Australian Supreme Court heard she broke down when she discovered her husband was being unfaithful.

The Adelaide woman said at trial she only intended burning his genitals, to ensure he would not go to another woman.

A jury found her not guilty of murder, but of manslaughter.

The prosecution appealed against Narayan's suspended sentence as being manifestly inadequate.

The appeal was unanimously dismissed. Outside court, Ms Narayan said she was relieved, but made no further comment.
--- Termina citazione ---

Ammazzato perchè tradiva la moglie. Lei gli ha versato petrolio sulle palle e poi ha appiccato il fuoco. Sentenza: niente, come se non avesse fatto nulla. http://www.abc.net.au/news/2011-07-01/no-jail-for-woman-who-killed-abusive-husband/2779142?section=justin

JAROD72:
Buonissima idea quella del maschicidio.

Il politicamente corretto non conosce questa terminologia, anzi la sbeffeggerebbe e la negherebbe.

Speriamo che si riesca  a diffondere il più possibile questa terminologia.

Cancellato:
http://www.unionesarda.it/Articoli/Articolo/257625


--- Citazione ---Tommy, Cassazione conferma
"Conserva sconti 24 anni" La piccola vittima Tommy Conserva

E' definitiva la condanna a 24 anni di reclusione per Antonella Conserva, accusata di aver partecipato al drammatico sequestro del piccolo Tommaso Onofri, il bimbo di 18 mesi rapito e ucciso il 2 marzo del 2006 a Casalbaroncolo (Parma) dal manovale pregiudicato Mario Alessi, convivente della donna, e del suo complice Salvatore Raimondi.

Lo ha deciso la prima sezione penale della Cassazione confermando il verdetto emesso il 17 giugno 2011 dalla Corte di Assise di Appello di Bologna. Si chiude così la vicenda giudiziaria dei tre indagati per questo crimine: Alessi e Raimondi, infatti, stanno già scontando rispettivamente la condanna all'ergastolo e quella a 20 anni di reclusione. Anche la Conserva è in carcere da circa 6 anni. Nella requisitoria, la Procura della Suprema Corte aveva messo in evidenza come gli elementi dell'accusa a carico della Conserva - che avrebbe avuto il ruolo di carceriera del bimbo se Alessi non avesse deciso di ucciderlo subito perché piangeva troppo - "hanno la loro forza indiziaria indiscutibile e provano e giustificano l'affermazione della colpevolezza". La Procura aveva poi ricordato che l'imputata, prima del sequestro, a dicembre, si era offerta come baby-sitter di Tommaso, fatto messo in collegamento con il suo futuro ruolo di "custode". Inoltre la Procura, aveva dato rilievo probatorio anche alla telefonata, di soli nove secondi, ricevuta dalla Conserva e fatta da Alessi dopo l'omicidio, su schede sotto falso nome. Secondo la linea di difesa, sostenuta dagli avvocati, Luigi Vincenzo e Eduardo Rotondi, invece, si sarebbe trattato di un sequestro "su commissione a scopo di vendetta e non di estorsione, e l'omicidio è stato premeditato". "Occorre cercare il terzo livello, quello dei mandanti, che è collegato all'ambiente della pedopornografia e della pedofilia nella zona di Parma e Bologna", aveva sottolineato il criminologo Carmelo Lavorino dello staff difensivo, ricordando che il padre di Tommaso - in coma dopo un malore - deteneva "di nascosto dalla moglie, molti files con violenze sessuali su minori". Invece, per Donata Cappelluto, l'avvocato che ha difeso i familiari della piccola vittima, "la telefonata ricevuta da Conserva, da parte di Alessi, la sera del sequestro e omicidio del piccolo, rappresenta l'impronta digitale virtuale dell'imputata su questo gravissimo crimine: è la prova certa e diretta del suo coinvolgimento". "Una telefonata così breve - aveva aggiunto l'avvocato - dopo un delitto così grave, può essere fatta solo ad un soggetto direttamente coinvolto". Cappelluto aveva poi ricordato che Conserva "durante quattro interrogatori e ben trentadue udienze, ha sempre negato la telefonata, ammettendola solo quando è stata disposta la perizia sulle intercettazioni". In Cassazione è voluta essere presente anche Paola Pellinghelli, la mamma di Tommy, insieme a uno zio del piccolo che l'ha accompagnata. Ha pianto in silenzio mentre l'udienza ripercorreva i momenti dell'ultima giornata del suo Tommy.(ANSA). NM/VIT

Mercoledì 14 marzo 2012 08.06
--- Termina citazione ---


Qualche volta le condannano. Capita...

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