Nell'epoca del sentimentalismo mediatico di massa, dove la tv è diventata la piazza dove il popolo sfoga la propria rabbia, dove centri di potere manipolano dietro regia internazionale il modo di fare notizia, il forconismo non ha barriere.
Nell'epoca dove per destituire un politico eletto si deve ricorrere alla magistratura in luogo del consenso popolare, è assolutamente normale che la politica nel suo insieme si riproponga al popolo forcaiolo in chiave neo-forcaiola.
Non chiedetemi cosa tutto ciò abbia a che fare con la nostra storia del diritto o con la nostra Costituzione. Semplicemente niente.
Quelli "con la penna in mano", questa cosa lo conoscono? Certo che sì. Così come per il comune cittadino il giudizio della legge non ammette ignoranza, allo stesso modo per il comune intellettuale il giudizio della Storia non ammette ingenuità.
Come vampiri assetati, i poteri moderni che vivono di consenso massmediatico hanno un vitale bisogno di Bene. Loro devono agire il potere e strappano il consenso dichiarando di agire per il Bene Supremo. Il bene-sangue da succhiare alle masse, grazie alla costruzione artificiale di idee pericolose, categorie pericolose, nazioni pericolose, contro le quali combattere.
Poi un giorno scopriranno che quelle idee categorie nazioni erano pericolose solo al potere e non al popolo.
Il femminismo è conforme a questi poteri, perché grazie a esso si è potuta costruire artificialmente una delle categorie più pericolose di tutte: quella dei nati maschi. Il femminismo non trova sostegno istituzionale nella sua parte costruttiva, nel suo essere per le donne, ma più sottilmente nel suo essere contro gli uomini, quindi un buon motivo per ergersi a condottieri impegnati nella difesa dei popoli, rispetto alla grande minaccia dei maschi, che incombe sulla collettività.
E questi condottieri sono strapagati, ignorano le grida di dolore della gente, mirano ai propri interessi, distruggono la famiglia naturale. Per il bene del popolo.