Autore Topic: solidarietà a Massimo di Natale  (Letto 49272 volte)

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Re: solidarietà a Massimo di Natale
« Risposta #60 il: Febbraio 26, 2012, 01:21:34 am »
Io, per la prima volta, inizio a stancarmi. Se non siete capaci di dialogare il problema è vostro. Cosmos, ti avevo chiesto una cortesia e tu non puoi fare a meno di continuare a chiamarle vaginesecche e via dicendo. A me questi modi danno fastidio.

E vedo che per tutta risposta alle mie obiezioni, non avete praticamente cambiato di una virgola il linguaggio.

Evidentemente per i paucineuronici di questo forum Guit non conta un cazzo. L'importante è saperlo.

sugli insulti e sulle censure sono d'accordo (i primi non portano niente agli argomenti, le seconde non ci convengono perche quello che scrivono è bene che venga letto da piu gente possibile) fermo restando che qualche debolezza, come la chiami tu, puo scapparmi (ho usato spesso "naziste a sud" che non è propiamente un insulto ma una mia opinabile descrizione simbolica dei loro metodi). il punto è che si puo parlare di azioni o di discussioni dialettiche, nel nostro caso parliamo di discussioni dialettiche. nel momento in cui una femminista mi dice "donne uccise ogni 8 secondi dai maschi" e io gli rispondo "non è vero niente" di fatto cerco di negare il diritto di esistere di quella affermazione. secondo te sbaglio?

Offline Guit

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Re: solidarietà a Massimo di Natale
« Risposta #61 il: Febbraio 26, 2012, 02:33:20 am »
Il considerare il primo femminismo in un modo o nell'altro fa parte di una analisi ontologica che è lunga e complessa. Conosco Renato il tuo punto di vista, se ne può parlare, ma in una diversa discussione.

In questa discussione si affronta il rapporto con la controparte politica e rappresentativa, che consiste di donne che si riconoscono nel femminismo, a diversi gradi, così come uomini si riconoscono, come possiamo ben vedere a diversi gradi, nella qm.

Bene. In questa prospettiva pragmaticamente politica possiamo dire che con il femminismo egualitarista delle origini il dialogo è possibile, mentre con il femdominismo suprematista che si afferma nel post anni 80, il dialogo è difficile.

Colpa degli estremismi. Il femminismo "ufficiale" si è estremizzato. Questo è il dato politico, dato che comporta, più che una diversa visione ontologica sui femminismi, una diversa strategia nella ricerca dialettica e del contraddittorio.

Se vogliamo capire che questa faccenda è seria, iniziamo a diventare seri noi stessi. Per rivendicare una dinamica democratica bisogna in primo luogo porci noi stessi in compatibilità con la dinamica democratica e non uscirne.

Per quanto riguarda la questione della liceità o meno di certe espressioni, come quella di "mentecatte", sotto un profilo puramente legale, vi dico che la mia polemica con il forum non attiene alla legalità delle espressioni, o meglio, attiene alla legalità delle espressioni usate ma questo è solo un aspetto secondario, addirittura irrilevante.

La mia obiezione attiene invece all'opportunità e al fatto che il reiterato utilizzo di forme espressive provocatorie, è un momento di sfogo della piccola rabbia che alberga negli uomini quemmisti, ma rivela allo stesso tempo una debolezza e rappresenta un ostacolo al superamento della guerra tra i sessi, che si deve muovere in primo luogo come rifiuto della provocazione e del rinnovo dei motivi di rancore.

Questa secondo me è la linea quemmista che ci distingue da quella femminista radicale.

Noi vogliamo rappresentare il contraddittorio maschile al femminismo. Vogliamo ristabilire la comunicazione collettiva uomo donna su binari dialettici e paritetici. Non chiediamo alcuna tacitazione ma con fermezza, ci vogliamo rivolgere come uomini onesti a gruppi di donne oneste.

Se siamo fermi su questa linea li troviamo, altrimenti troviamo solo organizzazioni radicali come FaS, con cui vivere di infiniti flame che non portano da nessuna parte e che francamente, se portati davanti a un giudice, lo farebbero probabilmente sorridere come se avesse a che fare coi bambini di un asilo.

In tutto questo la forma, legale o non legale che sia, è un contenuto. Una questione centrale. E' la lingua del movimento maschile.



« Ultima modifica: Febbraio 26, 2012, 03:31:27 am da Guit »
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Offline Guit

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Re: solidarietà a Massimo di Natale
« Risposta #62 il: Febbraio 26, 2012, 04:07:03 am »
Cosmos, non concordo sulla distinzione tra ingiuria al singolo e al movimento. Tu dici che quella verso un movimento in realtà è una ridicolizzazione delle idee e non degli individui, ma non trovo alcuna ridicolizzazione di idee nel "patate al sud" o nel "vaginesecche", e nemmeno nel "paucineuroniche". Ci trovo invece una classificazione delle persone che vivono in quel movimento a prescindere dalle loro idee.

Ironia? Bene. Una volta, in un messaggio, ma qui abbiamo sostituito il loro acronimo con l'ingiuria sistematica e non si può più parlare di ironia.

Sai come la penso di chi usa additare il gruppo sociale dei preti come "pedofili". Sai che non la considero né ironia né attacco alle idee ma semplice diffamazione. In questo caso, devo vedere il "mio" forum al quale ho dato tanto, fare la stessa cosa?

E sai bene che chi chiama i preti pedofili non è giustificabile con l'ateismo ... Pensarla diversamente non ammette la ridicolizzazione o peggio la criminalizzazione dell'altro. Anche se c'è chi lo fa, noi dobbiamo essere migliori.


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Re: solidarietà a Massimo di Natale
« Risposta #63 il: Febbraio 26, 2012, 09:30:27 am »

Sai come la penso di chi usa additare il gruppo sociale dei preti come "pedofili". Sai che non la considero né ironia né attacco alle idee ma semplice diffamazione. In questo caso, devo vedere il "mio" forum al quale ho dato tanto, fare la stessa cosa?

E sai bene che chi chiama i preti pedofili non è giustificabile con l'ateismo ... Pensarla diversamente non ammette la ridicolizzazione o peggio la criminalizzazione dell'altro. Anche se c'è chi lo fa, noi dobbiamo essere migliori.





mi permetto di andare un attimo ot e di parlare di qualche numero sui presti pedofili

i numeri generali:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pedofilia_e_Chiesa_cattolica#Estensione_del_fenomeno

un esempio che paragona i numeri sacerdotali con quelli della popolazione laica:
http://metilparaben.blogspot.com/2010/03/vi-conviene-parlare-di-numeri.html

 ;)
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Offline COSMOS1

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Re: solidarietà a Massimo di Natale
« Risposta #64 il: Febbraio 26, 2012, 13:59:30 pm »
dobbiamo rimanere on topic e mettere fine a una discussione che sta uscendo dai binari

non c'è modo migliore che riportare l'intervento di Rino

con il quale considero chiusa la questione

chi ha capito ed ha fatto concretamente qualcosa per incoraggiare Massimo di Natale, ha fatto, chi non ha fatto non ha fatto!
Poichè prima o poi la campana suona per tutti, chi non ha fatto si ponga una mano sulla coscienza quando verrà il suo turno.


Citazione


Si sarà notato che seguo pochissimo il forum. Per varie ragioni che non sto a dire. Mi è stata segnalata questa dura querelle con le FaS così ho letto il 3D.
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Ha fatto bene MdN a scusarsi per l'insulto profferito nei confronti di una delle attiviste del FaS. Ciò gli torna ad onore.
Citare se stessi come esempio di qualcosa è penoso e antipatico, tuttavia lo faccio, pagandone quel prezzo.
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In 14 anni di militanza attiva sul web, dove ho scritto migliaia di interventi e centinaia di articoli, è impossibile trovare una sola parola di insulto da parte mia nei confronti delle femministe in particolare e delle donne in generale, né alcun augurio di male nei confronti di nessuna. Né alcuna richiesta di censura o cose simili. Nulla mai. Non una sola parola che non abbia valenza politica: “femminista” è di per sé un insulto bastante (ma è politico) e “feminazi” ne è l’esplicitazione morale (cioè immorale).  Queste sono le parole che ho usato.  Bastano e avanzano.
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Pur senza aver mai insultato nessuna, mi permetto di pensare di essere un grande attivista del Momas. Giacché si può – e di deve - essere dei combattenti durissimi ma leali e privi di risentimento.  Tanto leali da riconoscere, ad es. , che le FaS non sono delle ritardate mentali (se lo fossero cmq non lo si dovrebbe dire, giacché nessuno - a parte i nazisti -  dice a un ritardato “Sei un ritardato”). Anzi le FaS  (che poi sono forse una sola persona) sono molto intelligenti e preparate.  Informatissime e ovviamente piene di energie.
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Ad esse (essa) ho dedicato anni fa un piccolo intervento encomiastico sul mio blog, dal titolo “Una brillante nemica”.
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Le FaS sono femministe e quindi ci sono nemiche:  lavorano per la scomparsa totale e definitiva di ogni forma di maschilità dal mondo. Non vogliono la nostra scomparsa fisica, vogliono la cancellazione di ogni tratto psichico maschile in tutti gli uomini. L’eradicazione della maschilità (oltre ovviamente alla rapina delle fatiche maschili, ma questo è un dettaglio). Fatto che non confesseranno mai apertamente perché non lo possono ammettere neppure di fronte a se stesse:  eppure, negando l’esistenza dei sessi  (natura) e affermando quella dei “generi” (costruzione culturale) dicono precisamente la stessa cosa: il maschile in quanto tale non esiste. Possono solamente esistere uomini dalla “identità” gradita alle donne. Ossia alle femministe.  Ossia alle FaS.  Questi sono – e saranno – gli uomini con il diritto di vivere.
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Ora, poiché noi siamo uomini e lo vogliamo essere secondo le nostre determinazioni  e non secondo le loro, siamo scesi in lotta contro la volontà femminista di annichilire la psiche degli uomini, insomma, di cacciarci fuori dal mondo.  Questo è infatti l’obiettivo elementare – indicibile ma ovvio – del femminismo. Questo e nient’altro che questo (il resto sono dettagli, quisquilie).
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La lotta è perciò tremenda, radicale e planetaria.
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Ma dal fatto che il mio nemico mi voglia assolutamente sottomesso, docile, ubbidiente e che voglia diventare padrone della totalità di quel che sono e che possiedo, da ciò – dico – non discende che egli sia insultabile. Non lo è.  Il mio nemico è molto intelligente, preparato, astuto, dotato di armi modernissime e di strategie sofisticatissime.  Vuole la mia scomparsa: si capisce, è mio nemico.
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Gli insulti nascono anche dall’esacerbazione dell’anima.  Ci si può cadere, ma è doveroso scusarsene. Quelli che nascono dall'odio hanno una storia diversa e giovano solo al nemico.
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Quanto a me non mi aspetto nessuna scusa da alcuna femminista. Accetto solo i loro insulti. Mi tonificano. Da me non hanno da temere né querele né altro, qualsiasi cosa abbiano da aggiungere agli “encomi” di cui mi hanno “gratificato” in questi anni.
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Seguo questa strada - molto maschile - perché è la migliore.
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Rino DV



« Ultima modifica: Febbraio 26, 2012, 20:14:44 pm da COSMOS1 »
Dio cè
MA NON SEI TU
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