Qua, secondo me, si finisce per intorcinarsi sul significato dei termini cui ognuno da una sfumatura diversa, come già avvenne per il termine "maschilismo".
Esistono due sessi, diversi e complementari, ma la diversità ha richiesto e richiede continui aggiustamenti di tiro per far sì che questa complementarità non si risolvesse in un eccessivo dominio da parte di uno dei due sessi. Dire che il femminismo ha sempre presentato istanze sbagliate non è corretto, la Badinter per esempio ha appoggiato e appoggia istanze femministe per definizione, quali la condivisione del ruolo domestico, o l'emancipazione femminile lavorativa però evidentemente l'ha voluto fare in modo che, personalmente definirei "onesto" (poi vedete voi come volete definirla).
Peraltro è stata contestata per l'anti-femminismo, contestata per il maschilismo, ma contestata anche per il veterofemminismo. Mi sembra che fu lei a dire che la vocazione al femminismo non dovrebbe implicare una guerra dei generi, non che lei non avesse la vocazione al femminismo. E credo che non abbiamo il diritto di definire noi la sua vocazione.
Ripeto: non vorrei che rinascesse la querelle sull'opportunità o meno di utilizzare il termine "maschilista" e quale accezione dargli
perchè non ne usciremmo vivi.
Credo che quello che si intendesse era che, in certe stagioni temporali, luoghi etc, erano rimaste sacche di discriminazioni non giustificate da stati di necessità che sono state rimosse (andare a stabilire cosa e chi ha influito o accellerato questa rimozione è un'operazione complessa e praticamente irrealizzabile).
Possiamo chiamarlo umanesimo come ha più volte suggerito Beta, mi sembra, ma non ci faremmo capire, se non a prezzo di lunghe spiegazioni.
Quel movimento di umanesimo che diede il diritto di voto alle donne, il libero accesso alle professioni etc, e anche parità di salario a parità di lavoro, alle origini si chiamò femminismo. Si puo' decostruirne la narrazione (come in effetti fanno i qmmisti) non il movimento stesso, IMHO.
Negare che alcune istanze portate avanti e sostenute da quei movimenti non fossero istanze di giustizia e di umanesimo mi sembra non porti da nessuna parte.
Negare che in certe stagioni ci fosse bisogno di un po' di femminismo sarebbe come negare che in questa stagione c'è bisogno di mascolinismo.