In rilievo > Leggi, sentenze e doppi standard antimaschili

Quando il coniuge è "maschio"

<< < (7/8) > >>

vnd:

--- Citazione da: Warlordmaniac - Ottobre 22, 2014, 15:12:43 pm ---Certo che dipende da quello, ma le donne in generale sono cesse o belle nella media. Inoltre è proprio la donna bella, oggi, a trovare più facilmente lavoro e quindi ad essere mediamente più ricca dei loro coetanei e coetanei precario-disoccupati.

--- Termina citazione ---

Eppure loro frignano lamentando il contrario...
Strano.

Ma non troppo.

Eric Lauder:

--- Citazione da: Rita - Ottobre 22, 2014, 10:10:15 am ---oggi come oggi, non è che i laureati abbiano maggiori possibilità di guadagno rispetto a un non-laureato.

--- Termina citazione ---

Dipende: un ingegnere delle telecomunicazioni, ad esempio, ha ottime possibilità di guadagno, ed anche un esperto pasticcere, che pure laureato non è.

Cad.:
Laddove si scrive "ma non è sempre così" ben aggiungerei: in base al genere di appartenenza del richiedente



Separazione: valido l'accordo anche se la moglie ricatta il marito
La minaccia però non deve risultare idonea a rappresentare un pericolo tale da invalidare il negozio
 di Valeria Zeppilli – Anche se il placet del marito è stato estorto con il ricatto, la separazione consensuale è comunque da ritenersi valida.

Con una recente ordinanza a firma del giudice Dott. Giuseppe Buffone, il Tribunale di Milano ha infatti respinto l'azione di annullamento proposta da un uomo avverso l'accordo raggiunto con la ex moglie e fondata sulla circostanza che la donna, prima dell'omologa, lo aveva minacciato di trasferirsi con il figlio a 900 chilometri di distanza se non avesse firmato l'accordo.
Per il Tribunale, infatti, una simile condotta non integra comunque il vizio del consenso che l'articolo 1435 del codice civile richiede per l'annullamento di un contratto.
In generale, in realtà, i patti che marito e moglie raggiungono in sede di separazione sono dei veri e propri contratti atipici, meritevoli di tutela ai sensi dell'articolo 1322 del codice civile e sottoposti alle azioni di annullamento in presenza dei vizi contemplati dal nostro ordinamento.

Nel caso di specie, tuttavia, la minaccia del trasferimento, pur se ancorata a circostanze oggettive, non è stata considerata idonea a rappresentare un pericolo tale da invalidare il negozio.

Ma non sempre è così.

Qualche tempo fa, ad esempio, una questione simile è stata decisa in maniera diversa. Nel caso affrontato dalla Cassazione e sfociato nella sentenza numero 17902/2004, infatti, le minacce avanzate dal marito nei confronti della moglie sono state reputate idonee a far dichiarare l'annullamento della separazione consensuale per vizio del consenso.

In quell'occasione, comunque, la Corte aveva affermato che "l'accordo di separazione ha natura negoziale e ad esso possono applicarsi, nei limiti della loro compatibilità, le norme del regime contrattuale che riguardano in generale la disciplina del negozio giuridico o che esprimono principi generali dell'ordinamento, come quelle in tema di vizi del consenso".



Fonte: Separazione: valido l'accordo anche se la moglie ricatta il marito
(www.StudioCataldi.it)

ilmarmocchio:
quindi, a parte le farneticazioni sul negozio giuridico, il contratto, ecc , il ricatto non è reato ( ovviamente se commesso dalla moglie )
Dico bene ?

Vicus:
Sarebbe anche reato (estorsione o come minimo violenza privata, art. Art. 610 c.p.: chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare, od omettere qualche cosa), oltre a determinare la nullità del contratto per vizio del consenso.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa