Su metaforum, nella discussione che prende il via dall'articolo di repubblica, citata in apertura, è stata copiaincollata una pagina di QMDT di Rino, alla quale una utente ha reagito citando il Gender Gap Index del WEF, come documento autorevole di smentita alle teorie e alle denunce quemmiste di quella pagina.
L'autorevolezza delle indagini atlantiste, ammantate del carattere liberale della liberazione dal nazismo e ancora creditrici di quei fatti storici malgrado non ne tengano più conto, sono spesso usate come verità inconfutabile. Spesso oggi le organizzazioni che le promulgano sono monopolizzate dal pensiero femminista radicale, da una rete di associazioni e organizzazioni non governative apparentemente neutrali e di progresso, ma che in realtà sono strumento per la diffusione di un'antropologia laica con precisi connotati ideologici e dogmatici, come è quella neo-malthusiana e tecnocratica.
Gli intellettuali più o meno tali di tipo organico si rivolgono per il loro debunking agli studi prodotti da queste istituzioni, la cui attenta analisi di numeri, metodologie e presupposti politici invece ne rivela il carattere manipolatorio e falsificante della realtà sociali, per fini apparentemente occulti.
Uno di questi esempi è il GGI del WEF, che si propone di misurare in un campione vasto di paesi la discriminazione su basi sessuali.
Lo so che è difficile da credere, ma nella metodologia di questa mega inchiesta internazionale super finanziata, c'è praticamente scritto che se in un paese, ipoteticamente, ci fossero solo donne che lavorano e non uomini, solo donne al governo e non uomini, solo donne che studiano e non uomini, l'indice prodotto darebbe un risultato di perfetta parità tra i sessi.
Lo so. Siamo bombardati noi occidentali da notizie su tg e stampa che riportano la verità di quello studio, ma quello studio in realtà si basa sul principio che vi ho appena detto. Difficile da credere. Eppure è così.
La parità, secondo l'organizzazione atlantica, non riguarda gli uomini ma solo le donne. Siamo vittime di una mistificazione planetaria, dove viene usato un concetto, quello di parità, per identificare una prassi che non è di parità, ma che sulla carta, può preludere a ogni tipo di discriminazione. Basta che sia contro i maschi, e la cosa non verrà nemmeno misurata. Così come basta che in Spagna l'omicidio di genere sia solo contro uomini, e il governo non pubblicherà nemmeno i dati. Strane coincidenze di un pensiero neo-razzista che si estende dalle coste della California ai confini dell'Eurasia.
Questa analisi dei metodi WEF fu scritta da tale mik, utente di questo forum, sul mio invito di fare le pulci a quello studio. Vi consiglio di leggere attentamente, se vi va pure tutto il thread.
http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/classifica-gender-gap-del-wef/Uomini ma anche donne. Uscite dall'incantesimo.