Autore Topic: Intervista a Wendy McElroy  (Letto 944 volte)

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Offline Marco.Faraci

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Intervista a Wendy McElroy
« il: Marzo 08, 2012, 13:57:26 pm »
Ciao a tutti,
su Libertiamo mia intervista a Wendy McElroy, massima esponente del femminismo individualista nordamericano.

Oggi la prima parte, domani la seconda:
http://www.libertiamo.it/2012/03/08/8-marzo-ripensare-il-femminismo-intervista-a-wendy-mcelroy1/


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Re: Intervista a Wendy McElroy
« Risposta #1 il: Marzo 08, 2012, 21:34:09 pm »
ti ho "i likato"   sulla fiducia.
leggo tutto domani.
e diffondo se lo trovo interessante, in ogni caso commenterò(qui)
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Re: Intervista a Wendy McElroy
« Risposta #2 il: Marzo 08, 2012, 21:43:42 pm »
vabbeh. ho letto.
la cosa che mi trova d'accordo è che una politica preferenziale porta rancori verso le donne.

comunque voglio proprio vedere dove va a parare.
se è dove penso io... basta dirsi individualisti o liberisti, mica femministi! 

intanto a me questo:"Ma se si intende “completa correttezza” o “giustizia sociale”, allora la mia risposta è no, il mercato non li fornirà da solo. Servono altre forze pacifiche, come la persuasione morale verso coloro che sono ingiusti, offensivi, che denigrano, etc. – questa era la tattica utilizzata dal movimento dei diritti civili in America prima che fosse cooptato dallo Stato.
Quello che io sostengo riguardo al mercato è che è in grado di condurre all’emancipazio
"  sembra una forma di politicamente corretto.
sono d'accorso sulla questione dell'istituzionalizzazione/cristallizzazione dell'idea ma questa potrebbe un giorno valere anche per il femminismo individualista.


secondo me, il punto  non è tanto nel prevalere di una differenza, di un egualitarismo o di un individualismo
ma che non si oscilli dall'uno all'altro a secondo di quel che conviene AL MOMENTO alla donna.

io sono cavaliere se tu sei dama,
se tu sei individualista io sono individualista....


sullo Stato che non deve mettere bocca nei rapporti tra persone(fatti salvi i diritti inalienabili) concordo.
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline jorek

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Re: Intervista a Wendy McElroy
« Risposta #3 il: Marzo 08, 2012, 22:16:38 pm »
direi che concordo con l'articolo....il fatto è, come dice bishma, che comunque l'uguaglianza, insomma "quell'uguaglianza", vada imposta....sembra quasi che la signora dica"non deve essere llo stato a imporre certe cose, lo deve fare l'educazione"...ovvero mi scusi?

Offline Marco.Faraci

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Re: Intervista a Wendy McElroy
« Risposta #4 il: Marzo 08, 2012, 23:40:42 pm »
@bshishma
Se valga la pena per la McElroy dirsi "femminista" è in effetto proprio una domanda che le ho fatto esplicitamente nell'intervista.
Mi pare che lo faccia sostanzialmente per due ragioni - la prima è sostanzialmente di marketing politico, nel senso che in Nordamerica si tratta di un'etichetta che "tira" sufficientemente perché possa valer la pena provare a contenderla.
La seconda è che la sua analisi si concentra sulla condizione della donna e sulle modalità attraverso le quali tale condizione può trarre beneficio da un arretramento, anziché da un rafforzamento dell'intervento statale.

@jorek
A mio modo di vedere in assenza di interventi impositivi da parte dello Stato, si confronteranno comunque visoni e sensibilità culturali diverse che vanno a modificare nel tempo la condizione dei due sessi.
Il fatto che si sia contrari, ad esempio, alle quote non significa negare che possano esistere in alcuni campi pregiudizi non necessariamente motivati nei confronti delle donne e che possa essere legittimo od utile un impegno culturale per superarli. Così come magari ci può essere che pensa che i pregiudizi non esistano o che ci sono siano giustificati e contrasterà questa posizione. Alla fine chi avrà più filo da tessere, tesserà.
E' lo stesso meccanismo per cui essere contrari all'"antirazzismo per legge" non significa che non si debba ritenere molto sgradevole che dei ristoranti espongano il cartello "qui non si accettano negri" e che non sia utile e giusto impegnarsi per cambiare le cose, ad esempio non frequentandoli e facendo loro cattiva pubblicità.
E' lo stesso meccanismo per cui noi, anche al di là della "politica" e delle leggi, ci impegniamo per superare i pregiudizi che esistono contro gli uomini (che gli uomini sono violenti, che sono meno "innocenti", che sono genitori peggiori), attraverso un lavoro di "educazione" ad un nostro concetto di parità e di pari dignità.

Offline Marco.Faraci

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Re: Intervista a Wendy McElroy
« Risposta #5 il: Marzo 09, 2012, 11:57:25 am »