http://www.italiainformazioni.it/articolo.zsp?id=15353 Quella sua vicina di casa proprio gli piaceva. Cosi' quando e' salito su un treno della Sondrio-Lecco-Milano e l'ha vista, si e' seduto in posizione strategica e per tutto il viaggio ha continuato a guardarla. Nessun complimento sconcio, non un dito mosso: solo gli occhi perennemente fissati sul seno della donna, che l'ha denunciato alla Polfer per molestie a sfondo sessuale.
Nei giorni successivi agenti in borghese hanno tenuto d'occhio l'uomo ma non e' successo nulla. L'episodio e' avvenuto tre anni fa ed ora e' approdato davanti al Giudice monocratico del Tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, che ha condannati l'uomo, residente a Mandello del Lario (Lecco), a 10 giorni di reclusione e a 40 euro di multa. Inutilmente l'avvocato Richard Martini ha cercato di evitare la pena ottenendo solo la sospensione: ha gia' annunciato il ricorso in appello.
"Sono semplicemente sconcertato. Aspetto di poter leggere le motivazioni della sentenza, ma gia' ora posso dire che quasi certamente faro' ricorso in appello". Parola dell'avvocato Richard Martini di Lecco che assiste il 30enne di Mandello del Lario condannato dal Giudice Monocratico Paolo Salvatore a dieci giorni e a 40 euro di multa per aver guardato con insistenza il seno di una donna durante i viaggi in treno sulla linea Sondrio-Lecco-Milano. "Credo proprio che siamo arrivati all'assurdo - afferma il legale - Una volta una questione del genere si risolveva magari con un ceffone. Oggi si arriva davanti ad un Giudice dopo ben tre anni d'inchiesta. Riconoscere il reato di molestie sessuali solo perche' il mio assistito ha guardato insistentemente il seno di quella donna, francamente mi sembra esagerato".
La vicenda risale a tre anni fa quando la donna, una 55enne, si rivolse alla Polfer denunciando quegli sguardi. Cosi' al 'guardone' fu messo alle calcagna un poliziotto che davanti al giudice ha spiegato: "Si limitava a fissare quel vistoso seno. Non ha mai fatto null'altro". Non un ammiccamento, non una palpata. "Questa e' una condanna ingiusta: il mio assistito non aveva fatto nulla di male. Aveva guardato quella donna perche' attratto da quel seno. Visto poi che non e' gay nei giorni successivi ne ha approfittato per deliziarsi ulteriormente la vista