Trolled
no sul serio, stavolta niente foto, dovrete aspettare la prossima iniziativa.
Comunque ecco il riassunto dell'incursione.
Va detto innanzitutto che è difficilissimo imboscarsi nelle conferenze delle femministe. Praticamente se non sei una faccia nota, cioè un militante del movimento stesso, vieni immediatamente preso di mira. Nel senso: quello è un possibile dissidente e potrebbe fare domande scomode. Secondo: loro hanno a disposizione uno spazio loro derivato da una vecchia caserma
http://www.excasermaoccupata.org/ che in linea di principio sarebbe spazio libero; in effetti, quando sono arrivato e ho chiesto se l'ingresso era libero qualcuno mi ha detto di si. Solo dopo che hanno fatto il giro di domande "ma quello lì lo conosce nessuno?" e avendo collezionato solo risposte negative, si è organizzato il plotone delle mentecatte a Sud che mi è venuto incontro e mi ha detto "tu vieni con noi" in perfetto stile da polizia del pensiero. Mi hanno molto cortesemente portato fuori e fatto notare che quello "non è uno spazio libero": cioè, l'hanno occupato loro e quindi è diventato di loro proprietà, in base a un non meglio specificato principio del diritto civile. Alla fine mi hanno gentilmente intimato di "levarmi dalle palle" affermando di "sapere chi ero".
Tutto questo per farvi capire come queste qua non tollerano per niente ogni possibile contraddittorio: se vai ai loro convegni devi essere uno di loro, roba che nemmeno nel 68. Allora non chiamateli convegni ma riunioni segrete, e soprattutto non pubblicizzatele. Cioè ragazzi: servono più iniziative mirate e pubblicizzate da parte nostra, in modo che la gente si renda conto chi è che regge il dialogo e chi invece non può sostenerlo. Loro sono organizzazioni chiuse che si fingono aperte, noi invece siamo organizzazioni aperte ma che sembrano chiuse. Dobbiamo ribaltare questo punto di vista.