www.corriere.it/salute/cardiologia/12_marzo_20/adolescenti-obesi-feeling-mamma-gaviraghi_4336d1ca-67a9-11e1-894d-3b3e16fcb429.shtmlnon un minimo accenno ai padri nell'articolo, nella ricerca nemmeno probabilmente.
Dopo aver eliminato l'uomo al 100% hanno già distrutto il 20% della già decimata prole.
MILANO – Secondo il Centers for Disease Control and Prevention, negli Stati Uniti circa il 17 per cento di chi ha tra i due e i 19 anni sarebbe obeso, un numero che corrisponde a circa un milione e mezzo di persone e che è triplicato dagli anni ottanta a oggi. In Italia l’Istituto Superiore di Sanità stima che un bambino su tre, tra i sei e gli 11 anni, abbia un girovita non proprio ideale. Tutta colpa di cibo spazzatura, TV e videogiochi? Cattiva alimentazione e sedentarietà hanno le loro responsabilità, ma forse l’obesità giovanile ha anche radici più lontane, così remote da risalire ai primi anni di vita del bambino. Secondo uno studio pubblicato su Pediatrics, la rivista ufficiale dell’Accademia Americana di Pediatria, l’obesità in età adolescenziale sarebbe legata a un cattivo rapporto che la mamma ha con il figlio ancora in tenera età.
LO STUDIO – Un gruppo di ricercatori americani guidati da Sarah Anderson, psicologa e docente di epidemiologia presso l’Ohio State University College of Public Health, ha raccolto dati riguardanti quasi 1.000 bambini e la qualità del rapporto che essi avevano con la loro madre. In particolare gli esperti si sono concentrati sul legame madre-figlio quando questi aveva 15, 24 e 36 mesi e, successivamente, hanno messo in relazione i dati rilevati con il peso che gli stessi bambini avevano raggiunto all’età di 15 anni. Secondo la scala di valutazione elaborata dal team della Anderson, i bambini che avevano totalizzato un punteggio superiore a tre, corrispondente a un legame madre-figlio di bassa qualità, rischiavano più del doppio di diventare obesi una volta adolescenti, rispetto a chi aveva raggiunto un punteggio prossimo allo zero, indice di un buon rapporto con la mamma. Nel primo caso infatti, la percentuale di ragazzini obesi andava oltre il 26 per cento, mentre nel secondo, si fermava al 13 per cento.
CURE MATERNE – Sembrerebbe dunque che uno scarso feeling tra madre e figlio non abbia solo effetti sulla sfera emotiva del piccolo, ma che influenzi anche il suo peso a distanza di anni. A mettere a rischio il girovita dei ragazzi sarebbero, per dirla come fanno gli psicologi, una scarsa “sensibilità materna” e un elevato “attaccamento insicuro” da parte del piccolo. In altre parole: meno una mamma sa interpretare i bisogni e gli stati emotivi del proprio bambino intervenendo con affabilità e coerenza e più un piccolo non vede nella madre un porto sicuro a cui fare sempre riferimento, tanto maggiore sarà per lui il rischio di diventare obeso una volta raggiunta l’ adolescenza. «In realtà - puntualizza la Anderson, avevamo già visto in un precedente studio una correlazione tra il senso di insicurezza che il bambino ha nei confronti della mamma e la sua tendenza all’obesità intorno ai quattro-cinque anni di vita. Con questa nuova ricerca però, abbiamo riscontrato che le alterazioni del peso, causate da un cattivo rapporto madre-figlio, possono comparire anche dopo molti anni».
RESISTENZA ALLO STRESS – Come può accadere però che il legame tra una mamma e il suo piccolo abbia influenza sul peso del bambino? La questione è ancora tutta da esplorare, ma una possibile risposta risiederebbe nella modalità con cui il bimbo impara ad affrontare e gestire situazioni di stress a livello cerebrale. «Sembra esserci una sovrapposizione - puntualizza la Andersen - tra le aree del cervello che regolano la risposta agli stress, i ritmi sonno-veglia, il bilancio energetico e la regolazione dell’appetito. La mancanza di fiducia tra mamma e figlio, minerebbe l’abilità di quest’ultimo di far fronte agli stress, influenzando così anche la sua capacità di regolare sonno e fame». Per gli esperti però la soluzione non è colpevolizzare le madri. Non sempre infatti la sensibilità con cui interagiscono coi figli è influenzata da fattori che riescono o possono controllare. Oltre a promuovere doverosamente la cultura di una corretta alimentazione e di un costante esercizio fisico tra bambini e adolescenti, se i dati dello studio venissero confermati per fronteggiare il rischio di sovrappeso e obesità, bisognerebbe pensare anche a favorire la qualità del rapporto madre-figlio, dato l’impatto che questo può avere sulla salute dei ragazzi.