Autore Topic: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa  (Letto 1420 volte)

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http://affaritaliani.libero.it/cronache/festa-papa190312.html

Festa del papà, festa della famiglia

Dedicata a tutti i papà e figli del mondo, a quelli che si vedono, a quelli che si vedono poco, a quelli che vorrebbero vedersi, a quelli che si vedranno
Lunedì, 19 marzo 2012 - 08:29:00
Scrisse Barack Obama nel suo discorso elettorale per il Fathers Day 2008: "Di tutte le rocce sulle quali costruiamo le nostre vite, l’occasione che oggi festeggiamo serve a ricordarci che la famiglia è la più importante. E siamo chiamati a riconoscere e onorare quanto importante sia per queste fondamenta il ruolo del padre. Il padre è insegnante e maestro. Ma se siamo onesti con noi stessi, dobbiamo anche ammettere che questo ruolo del padre oggi risulta mancante in molte case e famiglie. Conosciamo le statistiche: i bambini che crescono senza la figura del padre sono molto più facilmente soggetti a lasciare la scuola, a compiere crimini e a finire in prigione. Sono anche molto più facilmente vittime di disturbi comportamentali."

E anche in Italia è così: il 12% dei figli nasce già senza padre, mentre 25.000 minori ogni anno perdono dignitosi rapporti col genitore non affidatario/collocatario (Istat 2008/11) causa divorzi e discriminazione verso il genitore di sesso maschile.

Eppure da sempre il padre, con la madre, è stato il pernio della famiglia, famiglia che, dicono le Costituzioni, la storia ed il buon senso, è la "CELLULA" fondante di ogni società, quel centro di esperienza umana e sviluppo dei valori di educazione, rispetto, solidarietà e fiducia.

Eliminare il padre dunque vuol dire destrutturare la famiglia (cellula) e ciò porta inevitabilmente al degrado ed alla frammentazione della società (corpo) lasciata in balia di bizzarre ideologie, individualismi, caos.

Per questo oggi c'è bisogno di rafforzare il ruolo paterno. Il nostro Network ha attivato (anche grazie al Dott. Giancarlo Ragone, Consigliere per la Bigenitorialità) dei Corsi di Paternità i cui filmati sono finalmente pubblici e gratuitamente scaricabili a questo indirizzo:
http://www.youtube.com/dirittidelfanciullo
Mentre dal portale Paternita.info è possibile prenotarsi per i nuovi corsi ed incontri di orientamento rivolti non solo ai padri e neopadri, ma anche alle coppie che vogliono prepararsi a convivere o sposarsi.
Infine le nostre più recenti proposte di legge per la tutela dei figli e dei padri sono scaricabili attraverso questo PDF:
http://www.paternita.info/network-idea.pdf
Ma la paternità e l'infanzia non sono solo statistiche e leggi, e mi piacerebbe concludere, con una breve poesia dedicata, da uomo, a tutti gli uomini:

"Vorrei che non ci fosse più sulla terra un singolo fratello che non sappia cos’è l’amore di un padre per un figlio. Vorrei che nessun uomo si perdesse più, restasse solo. Vorrei che non ci fossero più stereotipi, che machismo e femminismo implodessero, per far spazio alle mani ed ai volti dei papà e dei loro figli, per poter finalmente stare insieme, crescere e vivere. Bisognerebbe rispettare ed amare di più la paternità e l’infanzia e farle camminare insieme libere come due innamorati in un giardino luminoso a primavera."

Fabio Barzagli
resp. nazionale del Network Educativo
www.paternita.info
www.infanzia-adolescenza.info
www.facebook.com/paternita

« Ultima modifica: Marzo 19, 2012, 16:59:02 pm da Guit »

Offline Guit

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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #1 il: Marzo 19, 2012, 16:19:51 pm »
http://www.abruzzo24ore.tv/news/San-Giuseppe-festa-dei-papa-anche-separati-Papa-ti-voglio-bene-anche-se-non-ami-piu-mamma/75696.htm

San Giuseppe, festa dei papà, anche separati: "Papà ti voglio bene, anche se non ami più mamma"

I papà separati, i nuovi poveri

"Papa` ti amo, ti voglio un bene infinito...auguri!!! Mi manchi tanto"

E’ la festa dei papà oggi, di tutti i papà anche quelli separati. Non per tutti i separati la fine dell'amore con la moglie o con la compagna significa solo la fine di una relazione. Ci sono padri che rischiano di perdere anche il loro ruolo di "papà” e non per scelta.

Le donne, tutte, sono tutelate di fronte alla legge quando c'è una separazione non consensuale, il papà`, anche quando fosse il migliore del mondo, rischia invece di essere messo da parte.

Non solo, per molti dietro la separazione c'è il rischio del nuovo status di povertà.

In Italia sono circa 2 milioni e 200.000 i padri separati. Il numero è evidentemente elevato, ma questo non è l’unico dato su cui riflettere.
Non tutti ce la fanno a continuare a vivere una vita dignitosa dopo la separazione, soprattutto perché lo stipendio percepito non riesce più a coprire le spese legate al mantenimento dei figli, delle ex mogli e quelle di routine.

Ultimamente, diversi padri separati hanno deciso di uscire allo scoperto, trovando il coraggio di ammettere le proprie difficoltà economiche, appellandosi alle Caritas e a varie associazioni per la tutela dei genitori separati. Ed ecco che, nel giro di poco tempo, mense gratuite e dormitori non sono più frequentati solamente dai senzatetto, ma anche da padri separati, in molti casi entrati nelle schiere dei cosiddetti nuovi poveri.

Secondo l’Associazione avvocati matrimonialisti, 800mila padri separati vivono al di sotto della soglia di povertà, e 250mila con meno di 300 euro al mese. Parte dello stipendio deve andare in assegni di mantenimento ai figli e alla moglie

Non c’è solo la questione economica, ma anche quella affettiva.

Circa centocinquantamila hanno perso ogni contatto con i propri figli, e altri 950mila possono vederli solo un pomeriggio a settimana, spesso perché non hanno un letto dove farli dormire. A volte perché loro stessi non hanno una casa. Per questo in diverse città italiane sono nate le case famiglia dedicate ai padri separati e ai loro figli.

In Italia, c’è poco da dire,  manca una legge, lo sottolinea Gian Ettore Gassani, avvocato presidente dell’Ami, “nel nostro Paese ci sono 165 tribunali ed ognuno decide a proprio piacimento l’entità dell’assegno di mantenimento che il marito deve dare all’ex-moglie. È possibile un simile caos? Non sarebbe il caso di fissare dei criteri oggettivi e soprattutto dei paletti? Stabilire, ad esempio, che l’assegno di mantenimento non può essere superiore alla metà dello stipendio di chi lo deve erogare”.

Noi oggi dedichiamo questa festa soprattutto ai papà che vedono i loro figli da tanto tempo.

"Dai papà chiamali, scrivigli la tua situazione e non avere paura di dire 'non ho i soldi…' l’amore non ha nulla a che vedere con le possibilità economiche. Ai tuoi figli regala il tuo abbraccio, il sorriso e non mancare mai ai loro momenti importanti. Guardali negli occhi, e vedrai ti ameranno senza fine. Auguri papà!”. Da una figlia…

« Ultima modifica: Marzo 19, 2012, 16:59:17 pm da Guit »
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Offline Guit

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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #2 il: Marzo 19, 2012, 16:20:57 pm »
http://www.metronews.it/master.php?pagina=notizia.php&id_notizia=2862

Papà precari over 40 un esercito di invisibili

Roma. Avere oltre  40 anni, uno o più figli e un lavoro atipico. Per molti la Festa del papà, che si celebra oggi, ha un sapore amaro. Si allunga l’arco di vita dei precari, chi lo era 12 anni fa in molti casi è rimasto nel limbo dei contratti a termine o delle collaborazioni a progetto. E la generazione dei papà precari ha formato un esercito  di invisibili che sfuggono alle statistiche.

Se la Cgia di Mestre nel 2011 sosteneva che la totalità dei precari era pari a 3 milioni 315 mila persone, equamente divise tra uomini e donne, bisogna incrociare dati Istat e Ires (istituto ricerche economiche e sociali) per scoprire che in Italia i maschi 40 enni e precari sono oltre 200 mila, circa il 12% sul totale degli occupati di sesso maschile, a 1.200 euro al mese. Difficile fare una stima su quanti di loro sono padri. Ma esistono, e lo testimonia il lavoro delle associazioni che si occupano di atipici. Come lo sportello del precario di Milano. «Chi ha un figlio e un contratto a termine, spesso evita di farlo sapere al proprio datore di lavoro, perché ritiene di essere più ricattabile» spiega l’avvocato Francesca Borsa.

Un capitolo a parte sono i padri separati: «Possiamo parlare di nuovi poveri» sostiene Tiziana Franchi (Associazione padri separati), che aggiunge: «Un precario separato si ritrova in molti casi a pagare l’affitto per vivere per conto suo, il mutuo della casa dove abitano ex moglie e figli, e in più deve pagare l’assegno di mantenimento».  

Le storie

C’è il papà separato di 40 anni che  ha perso il lavoro e pur facendo debiti ha aperto un’attività. La banca gli ha concesso delle dilazioni. Invece il giudice gli ha imposto di passare alla moglie l’assegno di mantenimento per il figlio, sei mesi di arretrato più gli interessi, tutti e subito. Morale: nuovi debiti e richieste di soldi a parenti e amici. È una delle storie che l’Associazione padri separati affronta tutti i giorni. C’è poi chi è felicemente sposato ma ha perso il lavoro. È il caso di un ingegnere chimico di 45 anni, con moglie cassintegrata e due figli, convinto dalla sua azienda a dimettersi accettando un contratto a progetto economicamente più vantaggioso. «Poi il progetto è fallito, lui non è stato riassunto e sopravvive coi soldi della suocera» spiega l’avvocato Paolo Angelone, uno dei legali dello sportello del Precario, attivo a Milano presso il consiglio di Zona 3 (Info: 02-88464514).

L'intervista

Andrea Ichino, professore di Economia Politica all’Università di Bologna e collaboratore della Voce.info, non ha dubbi: «Per ridistribuire i diritti  bisogna espugnare la cittadella in cui si è asserragliata una minoranza di privilegiati, che impedisce a un esercito di precari qualsiasi prospettiva».
La cittadella, parlando fuor di metafora è l’articolo 18?
Sì. Oramai c’è una generazione di neo padri, che si scontra con dei “nonni” decisi a non cedere nulla dei loro privilegi.
Un esempio?
Se io, docente universitario di ruolo, smettessi di lavorare sarei tutelato, perché la legge me lo consente.
Questo non consola i precari, anzi. Cosa dovrebbero fare?
I precari pagano i privilegi di chi è nella cittadella. Dovrebbero accettare l’idea che in futuro, se passerà la riforma, ci sarà un mercato del lavoro in cui per ogni posto perso ci saranno più occasioni di impiego.

« Ultima modifica: Marzo 19, 2012, 16:59:36 pm da Guit »
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Offline Guit

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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #3 il: Marzo 19, 2012, 16:22:04 pm »
http://www.dazebaonews.it/dazebao-news/societa/item/9316-festa-del-pap%C3%A0-tra-poche-luci-e-molte-ombre

Festa del papà tra poche luci e molte ombre

ROMA - 19 Marzo. Festa del papà. Per molti un’occasione per festeggiare assieme a moglie e figli. Per altri, molti, un giorno amaro che mette ancora più in risalto la loro difficoltà e precarietà.

Secondo la Cgia di Mestre infatti la figura del padre in Italia, come quella della maternità del resto, è entrata in profonda crisi, colpa anche dell’incertezza economica, della precarietà e di una visione individualista, nichilista della nostra società che mette alla berlina il valore e il ruolo della paternità. Nel 2012, in questo nostro strano assurdo Bel Paese, i maschi quarantenni precari o con stipendi da 1.200 euro al mese sono oltre 200 mila, circa il 12% del totale degli occupati maschili e molti con figli a carico, tanti separati e in situazione di estremo bisogno. Per loro non c’è proprio nulla da festeggiare, anzi parlare di Festa del Papà ha quasi il sapore di una beffa.

Per loro la condizione naturale è quella di condurre ogni giorno una lotta impari contro le pressioni di una realtà ostile, di una società, quella italiana che, a parole, afferma e garantisce il valore della famiglia e la tutela dei più bisognosi, ma che, nei fatti e contrariamente a quanto si realizza nel resto d’Europa, smantella lo Stato Sociale e nega i diritti più elementari, quelli per intenderci sanciti a chiare lettere nella nostra Costituzione. Aumenta dunque l’indebitamento dei padri separati, la povertà (sono in tanti che sono costretti a ritornare a vivere dai genitori o peggio in auto o per strada), la disperazione per chi è costretto a sostenere e gestire non solo un fallimento umano, emotivo e personale, ma anche quello economico e lavorativo. In tal senso, stanno sorgendo come funghi gli sportelli di soccorso per padri separati, le associazioni di sostegno e di recupero psicologico per uomini soli che non riescono più a far fronte all’enorme mole di obblighi, di impegni e di necessità che la nostra vita frenetica e priva di scrupoli ci impone. Merita una riflessione a parte poi la condizione di quei quarantenni, invisibili alle statistiche e alla lente dei sociologi, che vorrebbero costruirsi un futuro, una famiglia, una propria realizzazione umana e affettiva, ma non possono perché schiacciati non solo dalla precarietà, ma anche da un ricambio generazionale paralizzato (siamo la Nazione che ha più anziani nei ruoli dirigenziali o comunque più remunerativi in tutti i campi, persino in quello artistico ed espressivo) e da una folle staticità della scala mobile sociale, colpa anche di riforme del lavoro scriteriate e orientate per lo più alla conservazione dello Status Quo imperante.

In Italia purtroppo imperano ancora lobby, corporazioni e gruppi di potere con la complicità del sistema sindacale attuale che farebbero invidia persino al sistema delle caste indù, impedendo di fatto ogni possibilità di crescita per questo nostro paese. Lo dimostra in maniera lampante che l’Italia è ultima in tutti i settori produttivi, di ricerca e creativi e persino nazioni più arretrate ci superano di gran lunga. Chi è figlio di operai o di quella che, una volta, si chiamava micro-borghesia, è condannato quasi sempre a restare nella sua classe di appartenenza, mentre chi ha una condizione migliore ha di certo migliori possibilità di progredire e di affermarsi. Questo sconsolante panorama di padri poveri, di uomini ancora precari a quarant’anni, di giovani condannati a restare incatenati alla loro condizione di partenza contrapposto ad un clan di fortunati, furbi e avvantaggiati rende manifesto quanto ormai abbia poco senso festeggiare una Festa del Papà e sottolinea l’urgenza di una vera rivoluzione che vada a scardinare un modo di pensare vecchio, classista e superato imposto in Italia da un gruppo politico, manageriale e dirigenziale italiano incapace di dare risposte e soluzioni convincenti a chi affronta la durezza della vita ogni giorno.



« Ultima modifica: Marzo 19, 2012, 16:59:53 pm da Guit »
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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #4 il: Marzo 19, 2012, 16:32:29 pm »
Per tutta la stampa filo-femminista, per lo stato e per le pari opportunità, l'unico progresso indicato verso una pari dignità padre-madre in questo paese, è rappresentato dal congedo dipaternità (possibilmente, immagino, obbligatorio), cioè l'ennesimo step ipocrita che intende introdurre un ulteriore dovere per i padri, chiamandolo sotto falso nome diritto.
Alla luce di ciò che oggi è il diritto di famiglia e dell'affossamento del condiviso, questo diritto, che in realtà ad altro non serve che a liberare la donna dai figli, per la sua carriera e il suo bene egoistico, lo ritengo addirittura offensivo.


Un esempio, che sfrutta la festa del papà per rinnovare la proposta.

http://www.donna10.it/festa-del-papa-2012-in-spagna-si-legge-cosi-ma-si-dice-equal-24202.html

Festa del Papà 2012, in Spagna si legge cosi, ma si dice “Equal!”

E’ il 19 marzo e anche Google, come spesso accade, è in prima linea nel celebrare una giornata speciale con il suo tenerissimo Doodle: la Festa del Papà.
 
Festa dalle antiche tradizioni, quella di San Giuseppe è un appuntamento nato ai primi decenni del XX secolo e si festeggia nella maggior parte dei Paesi di matrice cattolica, dove radicato è il senso filiale rappresentato da San Giuseppe e Gesù. Nella tradizione mondiale però, la Festa del Papà è anche collegata ad altri avvenimenti, come ad esempio in Russia, dove è collegata ai padri nazionali, in particolar modo ai difensori della patria.

Senza andare troppo lontani però, in questo post ci occupiamo dei nostri cuginetti spagnoli, riportandovi una notizia che riguarda proprio i papà e che potrebbe essere di fondamentale importanza per quei pari diritti tra mamma-papà che anche l’Unione Europea ha stabilito essere necessari per il mantenimento di una società civile e democratica. Parliamo infatti del congedo di paternità e della richiesta, appoggiata come detto di recente dal Parlamento Europeo, di estendere anche ai papà il diritto di “allontanarsi” dal posto di lavoro nel momento in cui nasce un figlio.
...

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L'ipocrisia del femminismo non ha limiti.




« Ultima modifica: Marzo 19, 2012, 17:02:52 pm da Guit »
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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #5 il: Marzo 19, 2012, 16:58:06 pm »
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Re: Festa del papà, festa della famiglia - 2012 - Rassegna Stampa
« Risposta #6 il: Marzo 19, 2012, 17:25:20 pm »
http://www.medeu.it/notizia.php?tid=2064

UN DOODLE PER LA FESTA DEL PAPÀ

...

Saremmo più contenti, noi papà italiani, se si tenesse conto dei nostri bisogni di lavoratori, se i nostri figli potessero usufruire di nidi a norma e coerenti alle attività di gioco ed alla crescita; se le nostra compagne potessero vivere una più serena maternità, in termini di supporto ma anche di assegni e di aiuto - soprattutto alle mamme inoccupate e disoccupate; se le politiche per la famiglia viaggiassero veloci al posto della TAV in Val di Susa. Staremmo meglio se durante le fasi di separazione e in attesa del divorzio potessimo stare con i figli senza dover elemosinare una tregua alla guerra imbastita da molte mogli. Se avessimo un po' di tempo in più per stare con i figli, per partecipare ed essere presenza attiva all’interno dei loro spazi vitali.

Questo ultimo trentennio verrà anche ricordato perchè siamo riusciti a creare ovunque luoghi di segregazione dei minori trasformandoli in molti casi in piccoli tiranni: stanno fra loro a scuola, nelle feste, nei miniclub delle navi da crociera e dei villaggi turistici. I laboratori organizzati a scuola e nelle ludoteche quasi sempre lasciano fuori i genitori perchè si sa che non hanno tempo. Papà e Mamme si sono nel frattempo avvicinati ma c’è da chiedersi se per pareggiare i conti di un conflitto secolare (operazione che andava fatta comunque!) o se per venire incontro ai bisogni dei flgli.

Chi lavora nella scuola costituisce un punto di osservazione privilegiato dei desideri dei figli degli altri. Non sono solo capricci, anzi. Ci sono figli straordinari che in questa fase di recessione aiutano i genitori e li supportano non battendo ciglio se devono rinunciare al viaggio d’istruzione, a pezzi del loro tempo libero, se devono svolgere qualche lavoretto; c’è chi aiuta le mamme e i papà sofferenti a causa di malattie croniche; chi si prende cura in famiglia dei fratelli disabili. Insomma questi figli  - propri e degli altri -  sono ogni giorno una perenne scoperta; senza retorica in molti casi sono più competenti dei loro genitori. A loro andrebbe dedicata una festa.


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