Autore Topic: Babbo Natale  (Letto 900 volte)

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Offline Guit

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Babbo Natale
« il: Marzo 17, 2012, 11:53:37 am »
Ho trovato questo tra i commenti al video sulla violenza di genere pubblicato sul sito di Uomini Beta. Si riferisce al rapporto tra mito e verità.


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Martella:

>>
Per esempio, il fatto di celebrare la festa della nascita a dicembre con il rito dei doni da parte di Babbo Natale non deve imporre la necessità dell’inganno sulla reale esistenza di un personaggio della fantasia come se fosse reale! …. altra cosa è la pelosa e deleteria attitudine degli adulti di vedere realizzate le proprie istanze di insoddisfazione infantile facendo credere per forza l’esistenza del falso. Forse che non si può giocare o godere di un rito gioioso sapendo che è un rito in quanto tale?
>>

Incollo qui integralmente (non ho tempo per modifiche) un mio post (nov 2011) ad un blog in cui lo stesso tema veniva trattato nello stesso modo:

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Salve.
Questa vorrebbe essere una critica limitata alle opinioni espresse da Ivo Silvestro, ma poiché ad esse ha correlato un comportamento, essa diventa inevitabilmente una critica anche alla persona e ciò può ferire. La propongo egualmente perché penso che sia preferibile difendere i piccoli che non i grandi, che possono farlo da soli ...
Egli ha dunque spiattellato davanti a qualche bambino la cruda verità: Babbo Natale non esiste. Non potendo essere suo scopo quello di nuocere, l’ha fatto forse immaginando che la verità in sé non nuoccia, che anche ai bambini debba comunque essere svelata in quanto, alla fine, è preferibile alla bugia. D’altra parte esiste un versante dell’esistenza (e dell’Esistente) in cui la questione “verità” non si pone. Ad es. in psicoterapia non ci si cura della verità del racconto che tessiamo insieme al paziente a fini di ristrutturarne la costellazione psicoemotiva: conta solo l’efficacia. Nient’altro. Là non ci sono verità o menzogne: c’è un racconto che deve risanare e rivitalizzare, se ci riesce. Che sia vero o falso è irrilevante. Ora, poiché Babbo Natale (pur se in cento versioni e forme) è presente in moltissime culture, è lecito almeno sospettare che la sua esistenza si debba ad un'intuizione degli adulti che in tal modo hanno dato risposta ad una richiesta-bisogno forse universale dell’età infantile.
Risposta mitica ad esigenze di integrazione, maturazione, rassicurazione o chissà di quale altro genere, presenti in età evolutiva. Insomma una sorta di psicoterapia preventiva a fini di svezzamento psicologico. In questo senso, stabilire se BN esista o meno è come questionare sull’esistenza “vera” di tutti i personaggi e le entità del Mito. Mito che accompagna l’umanità adulta da sempre, con cento finalità. Perché non dovrebbe farlo anche con l’umanità bambina?
La resistenza che i piccoli oppongono alla lacerazione dell’incantesimo è fortissima. Di fatto (e lo capiamo benissimo) ogni loro richiesta sul tema è una domanda retorica: vogliono, esigono di venir rassicurati sull’esistenza di BN (o dei suoi omologhi). Non raramente, di fronte alla verità scoppiano in pianto. E’ una verità cruda … o crudele? Cosa guadagna un bambino da quella verità e cosa invece perde? Si sa che BN porta i doni solo ai bambini buoni.
Li porta a lui, a loro, a te … ma anche a me! Anch’io dunque sono buono! Il che vuol dire (e questo è ovvio): il mondo mi giudica buono, dunque mi valuta, dunque mi accetta per quello che sono. Il mondo mi accoglie comunque. Questo non è importante? La genitorializzazione di BN viene in ogni caso a suo tempo, da sola, come esito (e concausa) del processo di maturazione.
Il danno dello smascheramento precoce non è forse così grave. Tuttavia l’azione rimanda e si riallaccia – absit injuria verbis – all’insolente tracotanza, all’altezzosa superbia con la quale i civilizzati umiliarono e distrussero l’universo totemico e i Miti delle comunità tradizionali esercitando una violenza psichica che forse poté più di quella fisica. Ciò nella presunzione di aver superato l’età del Mito e di esserne … al di là. E’ troppo qualificare questa hybris come ideologia della verità scientifica, Mito fondante della società occidentale, Vitello d’oro del materialismo scientifico, e financo totem del realismo ingenuo?
Non basta. Dire che BN non esiste vuol forse comportare che esista solamente ciò che si può toccare con le mani, percepire con i sensi? Ciò che si può misurare e pesare? Chiedo: i sogni esistono? Il denaro esiste? Qual è l’odore della gelosia? Quanto pesa un metrocubo di futuro? I progetti, le rimembranze, gli incubi, le immagini della mente esistono? Cosa significa “esistere” per il e nel mondo della psiche? C’è in essa qualcosa di più solido di Babbo Natale, qualcosa che “materialmente” lo distingua da questo fantasma?
Le devastazioni operate sull’intero pianeta dall’Occidente sono senza numero e forse ormai senza rimedio. E’ bene essere prudenti e circospetti almeno davanti alle nuove creature qui presenti, che beneficino dell’incantesimo di cui hanno bisogno, finché può durare. Il disinganno li attende, immancabile. Non c’è ragione di anticiparne l’avvento. Il lascito della beatitudine infantile può riscaldare una vita.
Basta devastazioni.

Rino Della Vecchia

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A questo post nessuno rispose.
Ora io no voglio essere duro con Martella, ma su quelle basi, se io fossi il suo prof di psicologia, l’esame non lo passa. Questo è certo.

RDV



« Ultima modifica: Marzo 17, 2012, 12:10:14 pm da Guit »
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