Autore Topic: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?  (Letto 32914 volte)

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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #15 il: Marzo 18, 2012, 08:05:29 am »
Secondo me quindi tutta la spinta viene dalla ricerca del benessere e della felicità nel possesso materiale e nella tecno-scienza.

Con questa logica la forma vivente umana cesserà di esistere per come la conosciamo e sarà un'altra cosa. Sempre ammettendo che sarà.

Nessuno ci sa spiegare con precisione perché i tassi di fertilità maschile continuino a scendere. Non ho mai sentito qualcuno ipotizzare la mortificazione del fantasma erotico nella mente degli uomini di oggi, causata dalla sostituibilità tecnica della funzione riproduttiva biologica maschile.

Non ho mai sentito trattare la cosa sulla base di una ipotesi simile a questa, che a me sembra più che plausibile.

Io sono del parere che per ragioni soprattutto psicodinamiche, quando non ci dovremo più riprodurre accoppiandoci, il sesso scomparirà, lentamente ma scomparirà. Già sta succedendo.

Se avete letto il topic inserito ieri da bhisma già siamo sul declino demografico che ci porterà a essere solo 10 milioni di italiani alla fine di questo secolo. Ci stiamo già dentro.

Non sto scrivendo di fantascienza.


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Online Cassiodoro

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #16 il: Marzo 18, 2012, 08:11:41 am »
Citazione da: Guit
Se avete letto il topic inserito ieri da bhisma già siamo sul declino demografico che ci porterà a essere solo 10 milioni di italiani alla fine di questo secolo. Ci stiamo già dentro.
10 milioni di Italiani, ma forse i residenti in Italia saranno sempre circa 60 milioni.
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #17 il: Marzo 18, 2012, 08:17:43 am »
10 milioni di Italiani, ma forse i residenti in Italia saranno sempre circa 60 milioni.

Mi aspettavo questa obiezione. Non lo sappiamo, dipende se il programma NWO riuscirà a cambiare la gente di tutto il pianeta così come ha cambiato noi, portando i nostri schemi culturali ovunque. In quel caso troveranno la soluzione anche per l'immigrazione, che sempre stando ai miei deliri, è un tassello della strategia tecnocratica proprio perché ci dà questa illusione.

In ogni caso, per il mio modo di pensare, anche la fine di una singola civiltà e cultura è triste.

Pensare che in futuro nessuno parlerà più la mia lingua mi fa sentire inutile anche scrivere queste cose. Viviamo in un sistema intrinsecamente decadente e autodistruttivo.

Credo che il sacro servisse proprio a evitare tutto ciò, ma con la scienza non serve più.


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Offline ilmarmocchio

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #18 il: Marzo 18, 2012, 09:30:08 am »
Guit :
Nessuno ci sa spiegare con precisione perché i tassi di fertilità maschile continuino a scendere.

La spiegazione c'è : l'inquinamento ormonale di cibo e ambiente.
L'uso massiccio degli estrogeni e fitoestrogeni per l'allevamento e la produzione agricola fa sioche la fertilità maschile sia in continuo calo dagli anni 50. Ci sono anche altfre sostanze. Vedrò diu reperire i documenti che ho sul computer, ma credimi, non è un mistero.
Se ne parlava già ai miei tempi della tesi ( 1984 ) di laurea : feci una tesi di andrologia, materia allora semisconosciuta.
Ricordo benissimo un episiodio occorso dalle mie parti :
un' intera scolaresca maschile  delle elementari con le tette : colpa dei polli mangiati .
Fu accertato, non ti sto parlando di ipotesi

p.s . ho trovato qualcosa :

Roma, 26 feb. (Adnkronos Salute) - Giovani italiani più alti e grassi ma sempre meno 'dotati'. La
statura dei maschi delle nuove generazioni, infatti, raggiunge una media di un metro e 79
centimetri e uno su quattro è obeso. Ma la lunghezza del pene 'a riposo' si è ridotta da 9,7
centimetri a 8,9 centimetri. Il 10% in meno negli ultimi 60 anni e un ulteriore 1% in meno rispetto
al 2001, come dimostrano le indagini più accreditate. Riduzioni importanti, considerata la
lentezza con cui gli organismi viventi si modificano, da imputare soprattutto all'inquinamento,
come spiegano gli esperti che aprono oggi, ad Abano Terme, il XXV convegno sulla Medicina
della riproduzione in corso fino a domani.
Le cattive notizie, sul fronte delle 'misure', non finiscono qui. Aumentano, infatti, anche di casi
di 'micropene' (sotto ai 5 centimetri 'a riposo'), che oggi riguardano il 3,5% dei diciottenni
coinvolti nello studio, a fronte di una media dello 0,6%. Misurazioni fatte su 2.123 diciottenni
veneti dall’equipe del Centro regionale di crioconservazione dei gameti maschili dell'università
degli Studi di Padova, diretto da Carlo Foresta. Sotto accusa l'inquinamento ambientale e i suoi
effetti "anti-androgenici", legati in particolare a diossine, pesticidi, metalli pesanti, additivi di
plastiche, vernici e materiali tossici liberati dai detergenti. L'inquinamento, spiega Foresta,
"danneggia lo sviluppo e la funzione dell’apparato sessuale maschile già nel periodo
embrionale".
Le dimensioni del pene, continua l'esperto, "sono androgeno-dipendenti e la crescita dell'organo
si verifica nei primi quattro mesi di vita embrionale, entro i primi quattro anni di vita e durante lo
sviluppo adolescenziale". E la riduzione di androgeni è legata anche allo sviluppo di tumori e
all’aumento della sterilità. "In Italia il tumore ai testicoli è la neoplasia più frequente fra gli
uomini fra i 15 e i 39 anni e l’incidenza, in questa fascia di età, è di 10,2 ogni 100.000 uomini",
precisa Andrea Lenzi, docente di endocrinologia e direttore del dipartimento di fisiopatologia
medica all’università di Roma La Sapienza.
« Ultima modifica: Marzo 18, 2012, 09:45:01 am da ilmarmocchio »

Offline ilmarmocchio

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #19 il: Marzo 18, 2012, 09:40:21 am »
A proposito, questo vecchio episodip mi pare indicativo :

                             ----------------------------------------------


della Sera
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_22/alessa...
stampa | chiudi
IL CASO IMPUNITI I FUNZIONARI ACCUSATI DI ABUSI SESSUALI, LICENZIATE LE DONNE CHE LI DENUNCIAVANO
Molestie all’Onu, scandali insabbiati
L’inchiesta del Wall Street Journal: Ban Ki-moon responsabile
NEW YORK — «Le Nazioni Unite, che aspirano a proteggere i diritti umani in tutto il pianeta, sono inondate
da una sfilza di imbarazzanti cause di molestie sessuali nei loro ranghi». La denuncia, peraltro non nuova,
viene da un’inchiesta del Wall Street Journal dalla quale emerge la tesi, questa sì inedita, sulle presunte
responsabilità del Segretario generale Ban Ki-moon nel proseguire ciò che egli stesso ha definito «la piaga
Onu delle molestie sessuali». Sbarcato al Palazzo di vetro nel 2007 con la promessa di «far piazza pulita»,
l’anno scorso il numero uno dell’Onu aveva pubblicato un documento dove dichiarava che «ogni forma di
discriminazione, molestia sessuale e abuso di potere è proibito». «Contro questo tipo di crimine l’Onu
implementerà la tolleranza zero», spiegò più tardi il suo portavoce, impegnandosi a «perseguire con serietà
ogni singolo caso».
Ma dopo aver visionato centinaia di documenti giudiziari riservati e intervistato dozzine tra avvocati, assistite
e personale Onu, il giornalista del Journal Steve Stecklow giunge a una verità ben diversa. «Le donne che
hanno querelato i funzionari hanno tutte perso il lavoro, mentre questi ultimi sono rimasti impuniti». Alcuni
continuano a lavorare per l’Onu, altri sono usciti dall’organizzazione internazionale, l’unica ad avere
giurisdizione su di loro. Tra i cinque casi analizzati c’è quello di Yusuf Mansur, ex capo del programma Onu
per lo sviluppo (Undp) in Kuwait. Nel 2002 fu accusato di molestie dalla segretaria, la cittadina siriana
Joumana Al-Mahayni. L’indagine interna raccolse prove che il diplomatico aveva assoggettato la sua
subordinata ad «assalto fisico, abusi verbali, palpeggiamenti e continue richieste di atti sessuali». Ma
nell’aprile 2004, dieci giorni dopo la richiesta ufficiale di prendere «azioni appropriate » contro di lui,
Mansur si è dimesso.
Un caso simile è quello di Lionel Brisson, ex direttore per le operazioni dell’agenzia per i rifugiati Onu a
Gaza (Unrwa), accusato di spiare con un binocolo una dipendente, francese come lui, allungando le mani e
umiliandola con giudizi di natura erotica. «Ecco come ti ringraziano quando cerchi di far avanzare la carriera
di una donna», è sbottato l’uomo interpellato dal Journal. Anche lui ha raggiunto l’età obbligatoria per la
pensione prima che l’indagine fosse completata, evitando così ogni punizione. Quando la sua accusatrice,
che nel frattempo ha perso il posto, si è appellata a Ban—cui spetta l’ultima parola in sede d’appello—questi
si è rifiutato di intervenire a suo favore. E ha fatto lo stesso con Fatima Moussa, un’interprete libanese che
aveva accusato una guardia di sicurezza Onu di stupro.
Mentre lei oggi è disoccupata, l’uomo continua a lavorare indisturbato per l’Onu in Darfur. Per farsi giustizia
alcune donne hanno cercato di bypassare il circuito legale kafkiano dell’Onu, appellandosi ai tribunali
1 di 2
23/05/2009 08:30
Corriere della Sera
http://www.corriere.it/esteri/09_maggio_22/alessa...
tradizionali. È il caso di Archana Pandey, ex addetta stampa Unicef a Nuova Delhi, che nel 2006 accusò il
capo di origine filippina Cecilio Adorna di tentato stupro. Quando l’Onu ha respinto la sua causa, lei si è
rivolta alla polizia della natia India. Peraltro senza successo: Adorna gode di immunità diplomatica e i fori
indiani non possono processarlo. Il prossimo 1 ̊ luglio le Nazioni unite inizieranno una riforma del sistema di
giustizia interna, che risale al 1946 ed è gestito, in maniera spesso discorde, dalle dieci agenzie Onu. Ma
Yasmeen Hassan, ex impiegata Onu oggi avvocato dell’Ong internazionale per l’avanzamento femminile
«Equality Now» è pessimista. «Il sistema non migliorerà », mette in guardia dopo aver incontrato Ban per
discutere la riforma, «perché l’Onu continuerà a negare l’accesso ai dossier investigativi alle donne che
hanno sporto denuncia».
Alessandra Farkas
                                            ---------------------------------------------------------------------


gli animali sono tutti uguali, ma ... alcuni sono più uguali degli altri

Offline Cato

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Le Nazioni Unite usate per imporre il femminismo: una denuncia dall’interno
« Risposta #20 il: Marzo 18, 2012, 12:09:32 pm »

Alexandra Cohen ha rappresentato il Belgio a conferenze dell’ONU sullo “stato delle donne” ed indignata ha denunciato i meccanismi con cui le femministe usano l’ONU per imporre la propria ideologia Marxista in un articolo su The Brussels Journal dal titolo “The United Nations Exposed: A View From Within”.

La Cohen narra che a queste riunioni in realtà partecipano una “pletora di istituiti per le pari opportunità ed organizzazioni, tutte mantenute e che non rendono conto a nessuno. Nel nome dell’impadronimento del potere della donna erano primariamente preoccupate per la continuazione dell’attenzione e dei fondi per le proprie attività”.

Ad esempio la Cohen denuncia di come un programma per contrastare la mortalità al momento del parto venisse usato come occasione per usare il nome ONU per portare avanti le proprie politiche abortiste.

Che qualcosa di grave stesse accadendo si era anche capito da siti femministi che partendo da

“Il Rapporto Ombra, alla cui stesura hanno collaborato tantissime persone, donne, lesbiche, che sono attivamente impegnate nella difesa dei loro diritti”

arrivano a

“L’ONU richiama il governo italiano su femminicidi e uso della PAS”

Nella realtà:

Non esiste nessun femminicidio: gli uomini italiani uccidono al 75.4% altri uomini; ed anche le donne italiane uccidono al 67.4% gli uomini (fonte: dati Dipartimento Pubblica Sicurezza, pubblicati nella tavola IV.17 del Rapporto del Viminale sulla Criminalità in Italia).
La PAS (Alienazione Genitoriale) è un abuso sull’infanzia subito da bambini coinvolti in separazioni conflittuali, troppo frequentemente accese da avvocate femministe per dare sfogo al proprio odio di genere ed arricchirsi.
L’ONU svolge un’importante ruolo di tutela dei diritti umani, e non può rischiare di perdere credibilità venendo percepito come mandante dei progetti del lesbo-femminismo.

Da http://www.ilfemminismo.com/the_archives/onu-femminismo

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #21 il: Marzo 18, 2012, 13:33:41 pm »
Ecco credo anch'io che si verifichino delle dinamiche di questo tipo all'interno dell'ONU. Molto interessante 'sto post.

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #22 il: Marzo 18, 2012, 14:13:14 pm »
Insomma, all'interno di questa pazza Organizzazione delle Fazioni (Sanzioni ?) Unite accade tutto e il contrario di tutto... :doh:
Se provi a denunciare qualcuno per violennza sessuale ti ritrovi licenziata in tronco, altro che potere femminista...
Dall'altra gruppi di pressione femministi fanno i loro porci comodi...
Boh... :hmm: :doh:

Offline falseaccuse

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #23 il: Marzo 18, 2012, 14:33:36 pm »
attenzione falseaccuse, io avevo anche detto (quotato da ethans) che "se proprio bisogna trovare un burattinaio". ergo se non cè un burattinaio non cè un burattinaio, ma se cè... allora gli indizi piu grossi ricadono sul mercato.

Si infatti io ho scritto "Assumendo che il mercato si un ente inpersonificato..."; ho capito cosa intendete dire

Citazione
quando parlo delle mercato, evidentemente parlo delle lobby gia esistenti. che interesse avrebbero a incentivare nuovi imprenditori che gli faranno concorrenza? stesso discorso per steve jobs del tuo punto 3: non so quanto gli sarebbe piaciuto se fosse nato un nuovo steve jobs che gli soffiava una fetta di mercato.

Questa potrebbe essere una dimostrazione di quanto il mercato non sia un burattinaio, ma un coacervo di spinte di singoli che singolarmente non vorrebbero una concorrenza di uomini intraprendenti ma solo di caprette debosciate: però tieni presente che questa è una prospettiva a lunghissimo termine. Sfido chiunque che nei CDA si parli di incentivare il femminismo perchè tra cento anni produrrà una massa di capre e una elite di padroni. A chi vuoi che interessi questo? Forse a qualche pazzo eugenetista, forse

Citazione
scusa ma se leggi bene il mio punto 4 capisci che non c' entra nulla che con il tuo punto 4. non ho detto che il femminismo vuole la parita del lavoro per tutti, ho detto introdurre al lavoro il 50% di persone in piu (le donne che prima non lavoravano) ha avuto i suoi effetti.

si ho capito ma tieni presente che se il mercato del lavoro è saturo adesso figuriamoci come lo sarebbe se le donne volessero premere in massa per entrare nei CdA: avremmo CdA composti solo da donne, e gli uomini tolti a quelle posizioni a costituire la bassa manovalanza, mandando a casa a loro volta gli ex operai. Non si avrebbe più forza lavoro, ma solo la creazione di un elite

Offline falseaccuse

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #24 il: Marzo 18, 2012, 14:37:09 pm »
Fa parte della mentalità materialistica odierna: solo previsioni e scenari a breve termine: come per l'inquinamento, l'esaurimento delle risorse, ecc, per loro se è un problema che riguarderà figli e nipoti chi se ne frega?
Giusta analisi: usare il femminismo come strumento sarebbe utile solo a lunghissimo termine. E' come la storia che Berlusconi vorrebbe usare le televisioni per rimbecillire il popolo italiano: a che pro? Per garantire alla sua stirpe il controllo del paese? Mi sembra una tesi assurda

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #25 il: Marzo 18, 2012, 14:37:56 pm »
Se provi a denunciare qualcuno per violennza sessuale ti ritrovi licenziata in tronco, altro che potere femminista...

Cioè?

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #26 il: Marzo 18, 2012, 14:54:40 pm »
Cioè?

Scusa Ethans, è colpa di Sturmovik che mi prende tutta l'attenzione; non ho il cervello multitasking... :D
Mi riferivo a questo:

IL CASO IMPUNITI I FUNZIONARI ACCUSATI DI ABUSI SESSUALI, LICENZIATE LE DONNE CHE LI DENUNCIAVANO

Mi pare che in un organismo nel quale le lobby femministe fanno (farebbero?) il bello e il cattivo tempo una cosa del genere sarebbe impossibile...avrebbero piazzato un casino formidabile...


 

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #27 il: Marzo 18, 2012, 14:56:49 pm »
Giusta analisi: usare il femminismo come strumento sarebbe utile solo a lunghissimo termine.

Quoto... in effetti non si può dire che dietro a tutto questo ci sia una strategia pianificata a tavolino. Però è perlomeno curioso constatare come un'organizzazione come l'ONU abbia fatto passare ad es. la bugia secondo cui nel mondo "mancano all'appello sessanta milioni di donne" (rapporto Unicef maggio 2000). Voglio dire, qui mi pare evidente che c'è stato qualcuno che ha manovrato per far si che passasse questa falsa informazione.

Mi sbaglio?

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #28 il: Marzo 18, 2012, 15:04:54 pm »
Scusa Ethans, è colpa di Sturmovik che mi prende tutta l'attenzione; non ho il cervello multitasking... :D
Mi riferivo a questo:

Mi pare che in un organismo nel quale le lobby femministe fanno (farebbero?) il bello e il cattivo tempo una cosa del genere sarebbe impossibile...avrebbero piazzato un casino formidabile...

In effetti è una cosa alquanto bizzarra... ;)

Sturmovik? Cos'è Playstation?

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #29 il: Marzo 18, 2012, 15:28:34 pm »
Sturmovik? Cos'è Playstation?

No, PC.  ;)