Autore Topic: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?  (Letto 32622 volte)

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Offline Rita

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #150 il: Marzo 23, 2012, 13:40:31 pm »
Sposo in toto la tesi di Salar, che mi pare basata su fatti incontrovertibili:

1) l'unica zona del mondo dove non c'è il femminismo misandrico è l'Asia meridionale e orientale

2) in questa parte del mondo, non sono femministi né paesi in via di sviluppo né paesi ricchi come Giappone o Corea del Sud

3) viceversa, in Occidente sono femministi sia paesi ricchi (  USA ) che paesi in via di sviluppo ( Brasile )

4) infine, chiunque ha vissuto o vive in Asia si accorge subito che le donne MA ANCHE GLI UOMINI sono molto più femminili che da noi, nel senso che possiedono molto più quel principio femminile-yin di cui parla Salar: le donne, anche se attive e con un lavoro impegnato, sono rispettose e accoglienti verso il loro compagno, e gli uomini sono più educati e meno aggressivi, e anche fisicamente hanno meno muscoli e meno peli corporei
Tutti questi fatti combaciano con la tesi di Salar.

 :unsure: scusa Dark, non per fare l'avvocato del diavolo, ma detto così, allora ha ragione chi dice che il mondo governato dalle donne (o meglio dal principio femminile) è migliore e quindi.. avanti con la rieducazione alla femminilizzazione (o alla yinazzione).

Come a dire.. lì non c'è bisogno del femminismo perchè gli uomini sono molto più femminili, più educati, meno aggressivi e quindi non c'è stato bisogno di lotte culturali per educarli, femminilizzarli renderli meno aggressivi.
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Offline Giuseppe83

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #151 il: Marzo 23, 2012, 14:08:57 pm »
Interessantissimo questo dibattito.
Le argomentazioni di Salar mi sembrano più convincenti anche se non sono del tutto antitetiche a quelle di Guit (molto interessanti anch'esse).

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #152 il: Marzo 23, 2012, 14:13:16 pm »
...
Ed è qui,che il mio discorso si discosta in modo marcato da quello di Guit,io vedo che il femminismo è una forma di reazione,al pensiero razionalista,di reazione mal posta,mal compresa,anche dalle femministe stesse.
...
Quindi anch'io identifico come Guit,il responsabile,nel razionalismo positivista,ma non attribuisco al razionalismo positivista,la volontà,di selezionare il femminile,semmai l'opposto.
...

Scusa Salar ma io non vedo il discostamento e mi pare che le nostre analisi siano addirittura complementari.

Tu sei sceso con osservazioni interessanti a un livello di dettaglio nel quale non mi ero sognato di addentrarmi. Ma basta aggiungere alla mia visione delle cose, che il positivismo razionalista si modella su una psicodinamica maschile, ammissibile, perché la mia versione e la tua siano perfettamente compatibili, sebbene espresse con linguaggi differenti.

La donna liberata dalla tecnica, cioè per mezzo di qualcosa intrinsecamente maschile, ha rivendicato un ruolo ed ha preteso di trasformarsi in qualcosa che non le appartiene, e questo avrebbe ingenerato in essa un conflitto, che come dici giustamente tu, peraltro, non è perfettamente divisibile in uomini e donne ma è trasversale e avviene tra principio femminile e maschile, che poi sfocia in quello che tu chiami sintomo di conversione.

Io mi sono fermato all'odio, tu sei entrato nella fenomenologia dell'odio.

Ma anche l'occidente aveva nelle proprie tradizioni il concetto di sacro e quindi le difese contro la deriva scientista. Fai attenzione perché io non parlo di una volontà in favore delle donne bensì di una accidentalità favorita dalla mancanza di senso critico verso gli eccessi della tecno-scienza. Una sconsideratezza audace nei confronti della collateralità e della negatività tecnologica. Non ritengo, e tu me lo insegni, quello che sta avvenendo una necessaria conseguenza della tecnica. Quindi ci dev'essere qualche equilibrio che s'è rotto, che non può secondo me essere descritto deterministicamente. Per questo ho portato l'esempio dell'incidente nucleare, e ho parlato di accidentalità, di nocività latente.

Comunque c'è da rifletterci perché le domande che mi sorgono sono parecchie.


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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #153 il: Marzo 23, 2012, 14:50:25 pm »
Vedo che si gioca a fare i piccoli scienziati qui... :D

Giubizza, ti faccio notare che il Darwinismo è strettamente correlato con questi discorsi: ti rimando alle ultime battute che ho fatto con la fikasicula (che si è dimostrata molto più aperta al dialogo rispetto a quanto avvenuto in precedenza) a proposito dell'evoluzione dell'uomo e del perchè la donna abbia partecipato così poco allo sviluppo culturale e sociale http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/03/13/viaggio-allinferno-e-ritorno/#comments fra parentesi segnalo che lei sarebbe disponibile a intervenire qui perchè è interessata allo studio dei casi di bullismo e di violenza da parte delle donne, se siete d'accordo...

Il fatto che venga citata la parola "darwinismo" non vuol dire che si stia parlando davvero della teoria scientifica dell'evoluzione.
E' un po' come citare la teoria della relatività in relazione all'andamento dei consumi. Di tutto si parla tranne che della vera teoria della relatività, visto che non c'entra una cippa coi consumi.
Poi fate voi. :)

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #154 il: Marzo 23, 2012, 15:08:03 pm »
Il fatto che venga citata la parola "darwinismo" non vuol dire che si stia parlando davvero della teoria scientifica dell'evoluzione.

Però tu potresti aiutarci a capirlo. Cos'è esattamente il darwinismo?



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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #155 il: Marzo 23, 2012, 17:18:34 pm »
Giubizza, ti faccio notare che il Darwinismo è strettamente correlato con questi discorsi: ti rimando alle ultime battute che ho fatto con la fikasicula (che si è dimostrata molto più aperta al dialogo rispetto a quanto avvenuto in precedenza) a proposito dell'evoluzione dell'uomo e del perchè la donna abbia partecipato così poco allo sviluppo culturale e sociale http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2012/03/13/viaggio-allinferno-e-ritorno/#comments fra parentesi segnalo che lei sarebbe disponibile a intervenire qui perchè è interessata allo studio dei casi di bullismo e di violenza da parte delle donne, se siete d'accordo...

Mi ero perso questo dettaglio. Per me quando vuole, sarà la benvenuta.

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #156 il: Marzo 23, 2012, 18:03:55 pm »
:unsure: scusa Dark, non per fare l'avvocato del diavolo, ma detto così, allora ha ragione chi dice che il mondo governato dalle donne (o meglio dal principio femminile) è migliore e quindi.. avanti con la rieducazione alla femminilizzazione (o alla yinazzione).

Come a dire.. lì non c'è bisogno del femminismo perchè gli uomini sono molto più femminili, più educati, meno aggressivi e quindi non c'è stato bisogno di lotte culturali per educarli, femminilizzarli renderli meno aggressivi.

no non desumerei che è meglio il principio femminile al governo. se ad essere attaccato fosse il principio maschile l'occidente sarebbe maschilista. dunque il punto non è quale sia il principio migliore, il punto è c'è un equilbrio fra yin e yang, quando questo equilibrio si rompe nascono dei mostri come il femminismo. in pratica da quello che ho capito, salar mi correggerà se sbaglio, il femminismo è la reazione alla cancellazione del principio femminile in occidente, la volonta di rivalsa femminile/sta ad esempio in questo senso trova una motivazione piu comprensibile e diversa dal semplice odio immotivato e fine a stesso.

Offline Rita

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #157 il: Marzo 23, 2012, 18:34:33 pm »
no non desumerei che è meglio il principio femminile al governo. se ad essere attaccato fosse il principio maschile l'occidente sarebbe maschilista. dunque il punto non è quale sia il principio migliore, il punto è c'è un equilbrio fra yin e yang, quando questo equilibrio si rompe nascono dei mostri come il femminismo. in pratica da quello che ho capito, salar mi correggerà se sbaglio, il femminismo è la reazione alla cancellazione del principio femminile in occidente, la volonta di rivalsa femminile/sta ad esempio in questo senso trova una motivazione piu comprensibile e diversa dal semplice odio immotivato e fine a stesso.



detto così no...scusa ma dire che anche gli uomini sono più femminili (e in definitiva più "uguali" alle donne) e possiedono più principio yin non lo leggo come un equilibrio.

Riquoto, rileggo bene ...  Le donne sono più femminili ma anche gli uomini sono più femminili..  :blink:
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4) infine, chiunque ha vissuto o vive in Asia si accorge subito che le donne MA ANCHE GLI UOMINI sono molto più femminili che da noi, nel senso che possiedono molto più quel principio femminile-yin di cui parla Salar: le donne, anche se attive e con un lavoro impegnato, sono rispettose e accoglienti verso il loro compagno, e gli uomini sono più educati e meno aggressivi, e anche fisicamente hanno meno muscoli e meno peli corporei

Citazione
il femminismo è la reazione alla cancellazione del principio femminile in occidente

quello che dice Salar è molto chiaro. In sostanza e in parole molto povere,  se si è reso inutile il principio femminile è facile che le donne si buttino all'arrembaggio dell'usurpazione del principio maschile. Oppure ad esasperare certi aspetti della femminilità fino a renderli grotteschi. E' sempre stato un mio pensiero.

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #158 il: Marzo 23, 2012, 18:42:57 pm »

detto così no...scusa ma dire che anche gli uomini sono più femminili (e in definitiva più "uguali" alle donne) e possiedono più principio yin non lo leggo come un equilibrio.

Riquoto, rileggo bene ...  Le donne sono più femminili ma anche gli uomini sono più femminili..  :blink:
quello che dice Salar è molto chiaro. In sostanza e in parole molto povere,  se si è reso inutile il principio femminile è facile che le donne si buttino all'arrembaggio dell'usurpazione del principio maschile. Oppure ad esasperare certi aspetti della femminilità fino a renderli grotteschi. E' sempre stato un mio pensiero.

non capisco cosa ti rende perplessa  :unsure:
dove il principio femminile è accettato, anche gli uomini sono piu femminili. se ci vedi qualcosa di male puo essere un indizio del tuo non accettare il principio femminile. senza offesa da psicologo da 2 lire eh :)

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #159 il: Marzo 23, 2012, 19:05:08 pm »

Quello introdotto da Salar è un ragionamento importante, più ci penso più è una specie di anello che mi mancava. E' tutto da sondare, da mettere a confronto, si regge su postulati un po' instabili, dal mio punto di vista di occidentale, ma è una interpretazione che personalmente trovo verosimile, forte, piena di riscontri. E per nulla in antitesi con la mia personale lettura dei fatti. Ci sono delle discordanze secondarie ma su cose che io stesso voglio capire meglio.

Il suo discorso non dev'essere credo nemmeno frainteso, se ho ben capito lui considera l'attuale stato di cose in occidente come una schizofrenia, una dissociazione interiore collettiva. Questa è un'osservazione piena di senso, che io stesso ho sempre covato, ma lui mi ha dato una descrizione fenomenologica accettabile. Da parte mia, bravo Salar e grazie.

Non conosco la filosofia orientale ma credo che il dualismo sia anche una unità, dove la corruzione di uno corrisponde alla corruzione dell'altro, non come causa effetto ma come essenza. Dico giusto?


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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #160 il: Marzo 23, 2012, 19:30:59 pm »
:unsure: scusa Dark, non per fare l'avvocato del diavolo, ma detto così, allora ha ragione chi dice che il mondo governato dalle donne (o meglio dal principio femminile) è migliore e quindi.. avanti con la rieducazione alla femminilizzazione (o alla yinazzione).

Come a dire.. lì non c'è bisogno del femminismo perchè gli uomini sono molto più femminili, più educati, meno aggressivi e quindi non c'è stato bisogno di lotte culturali per educarli, femminilizzarli renderli meno aggressivi.

Allora. Per prima cosa l'unico mio contatto con la Cina sono stati due anni di arti marziali, da ragazzo, con un maestro cinese che a malapena riusciva a farsi capire, un cinese autentico, e vi posso assicurare che da come menava tutto gli avrei detto tranne che non era "maschile".

Però Rita, in base alla loro filosofia, ma anche alla nostra tutto sommato, almeno della maggioranza dei quemmisti, al governo non ci deve stare né il maschile né il femminile. Ci deve stare l'equilibrio.

Le principali associazioni etiche nel nostro campo, U3, MS e adesso anche MUB, tutte rivendicano, anche se con ontologie diverse, un equilibrio; e tutte denunciano l'attuale corruzione delle relazioni in un sistema dove qualcosa di fondamentale s'è guastato, ha smesso di funzionare. Direi di più, anche le associazioni dei separati per la bigenitorialità, denunciano la perdita di equilibrio nel diritto di famiglia.


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Offline Rita

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #161 il: Marzo 24, 2012, 00:49:56 am »
non capisco cosa ti rende perplessa  :unsure:
dove il principio femminile è accettato, anche gli uomini sono piu femminili. se ci vedi qualcosa di male puo essere un indizio del tuo non accettare il principio femminile. senza offesa da psicologo da 2 lire eh :)

 :unsure:boh non vi seguo.. non è che ci sia qualcosa di "male" ma non lo comprendo. Infatti è lo stesso discorso che fa una Zanardo, tanto per dirne una, quando parla di questione maschile associandola al motociclista maleducato come se l'aggressività fosse un male ontologico maschile che in una società dove è accettato il principio femminile si attenuerebbe perchè anche gli uomini sono più femminili. In sostanza è come dire la stessa cosa, però la Zanardo la contesti ma apprezzi la società in cui sono tutti più femminili.. :huh: continuo a non capire ma ci rinuncio.

Davvero non vedete che dire che in una società che accetta il principio femminile anche gli uomini sono più femminili e quindi ciò è bene significa porre su un piano di superiorità e non di equilibrio il principio femminile?  :huh:

Equilibrio significa che entrambi i principi sono accettati, che le donne porteranno un sano principio femminile e gli uomini un sano principio maschile a bilanciarli, IMHO.
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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #162 il: Marzo 24, 2012, 01:03:43 am »
...
Equilibrio significa che entrambi i principi sono accettati, che le donne porteranno un sano principio femminile e gli uomini un sano principio maschile a bilanciarli, IMHO.

Io credo che ti sia sfuggito un dettaglio: stiamo cercando di capire le ragioni dell'odio viscerale di questa società nei confronti del genere maschile, non credo in effetti, più ci penso più mi pare chiaro, che questa condizione sia propria della dimensione femminile, né di quella maschile. Quindi non è il semplice prodotto di una guerra tra due parti, di un confronto. Ci troviamo di fronte a una vera e propria psicopatologia di massa, a una schizofrenia, a una rottura quasi totale di ogni equilibrio. Le ragioni vanno cercate quindi non con la logicità della contrapposizione (distruggere l'altro) bensì con l'illogicità dell'autodistruzione.

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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #163 il: Marzo 24, 2012, 01:17:11 am »

Della Invidia penis [1]

Accettare la propria identità sessuale e realizzarsi di conseguenza è dono/dato “naturale” ma necessita anche di un grande lavoro emotivo, psicologico e culturale. Compito di solito assolto dalla sapienza complessiva elaborata da una intera civiltà. Altrimenti è l’individuo con le sue sole forze a dover tracciare il percorso di identificazione ovvero fare il lavoro di solito svolto in decenni da più generazioni: oggi siamo in queste condizioni a mio avviso. Che la psicologia del profondo individui l’invidia poenis come una tappa e fase transitoria sulla strada della identificazione femminile, è evidenza di chiunque nonchè evidenza scientifica. E al posto di una civiltà che valorizza la femminilità ed è in grado di accoglierla nella sua specificità, è altrettanto evidente a mio avviso che ne abbiamo una che valuta tanto più autentica e libera la donna tanto più lei è disposta ad assimilarsi ai comportamenti maschili. Il femminismo/femdominismo  ha anche questa tragica responsabilità, quella di aver avallato questa totale indisponibilità della civiltà occidentale ad accettare il femminile. Pertanto l’invidia poenis, ovvero  l’assunzione del modello di identificazione maschile, da fase infantile della identificazione femminile, è stata ufficialmente proclamata sacrosanta rivendicazione sia dalle esigenze strutturali delle società occidentali sia dal femminismo, l’ideologia  del tutto coerente con le esigenze della struttura socieoeconomica in Occidente. Sulla possente spinta di queste tre componenti, l’odio/invidia verso il maschio è diventato non un valore, ma “il” valore, quello più propagandato  dai media occidentali e legittimato e difeso armi in pugno dagli apparati di potere. Su di esso si è strutturata e finanziata una imponente attività politica, con formidabili risvolti repressivi all’interno e imperialisti verso l’esterno. Nella realtà si tratta di una mascheratura più o meno consapevole della profondissima insofferenza della società industriale avanzata verso la femminilità (identificata tout court con l’arretratezza) e l’identificazione delle donne che ne consegue. Insomma il discorso che una ragazza si sente fare è il seguente: cara ragazza, voi donne o diventate come maschi o non c’è posto per voi: i ritmi, i tempi femminili,  le “inefficenze” della maternità e della vostra biologia,la diversità emotiva e psicologica femminile, non sono compatibili, sono out.

Non mi meraviglio pertanto che quella fase infantile della crescita psicologica femminile che è l’invidia poenis, sia diventata fase impossibile da superare per cui quello che una volta era vera malattia psicologica di poche, è diventata epidemia, ovvero condizione patologica delle masse femminili. Da cui quell’ autentico delirio di massa spacciato per liberazione femminile che coincide di fatto con l’accusa che le donne fanno ai maschi, che le donne sono costrette ad essere donne: il male supremo. Accusa che ormai lo abbiamo capito: è il comune denominatore e sostanza di ogni altra accusa contro i maschi. In  sintesi: l’odio verso se stesse è diventato odio antimaschile ed è stato riconosciuto come alto valore civile e chiamato amore.



1) http://www.uominibeta.org/2011/09/29/della-invidia-poenis/


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Offline Rita

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #164 il: Marzo 24, 2012, 01:27:14 am »
Io credo che ti sia sfuggito un dettaglio: stiamo cercando di capire le ragioni dell'odio viscerale di questa società nei confronti del genere maschile,



no no, questo dettaglio è l'unico che mi è ben chiaro

Citazione
non credo in effetti, più ci penso più mi pare chiaro, che questa condizione sia propria della dimensione femminile, né di quella maschile.

 no, tanto è vero che anche in questa società misandrica l'odio non si estende al principio maschile o alle sue peculiarità, tanto è vero che più volte, si è fatto il discorso dell'usurpazione delle qualità maschili. La stessa invasione dei campi maschili è avvenuta all'insegna del "lo posso fare anch'io" e soltanto più avanti si è rivalutato una "differenza" nel fare che rivalutasse principi e peculiarità femminile, ma a quel punto è ovvio che ci si pone in un principio di superiorità. Mi rendo conto che non lo sto scrivendo molto bene.. ma è pure tardi e ho sonno. Però la sequenza è questa:
-inutilità del principio femminile
-usurpazione del principio maschile
-tentativo di recupero del principio femminile senza perdere quello maschile

Citazione
Quindi non è il semplice prodotto di una guerra tra due parti, di un confronto. Ci troviamo di fronte a una vera e propria psicopatologia di massa, a una schizofrenia, a una rottura quasi totale di ogni equilibrio. Le ragioni vanno cercate quindi non con la logicità della contrapposizione (distruggere l'altro) bensì con l'illogicità dell'autodistruzione.

ok questo è chiaro, vuoi forse dire (e forse anche Salar e Dark) che le società asiatiche, conservando il principio femminile pur con l'avvento della tecnologia hanno evitato l'escalation misandrica diretta ai "portatori" del principio maschile. E però se il risultato è un'apparenza di principio femminile sparso ovunque persino negli uomini il risultato non è uguale? Senza dolore e senza sofferenza ok. Però se tutti appaiono più femminili significa comunque che una parte si è perduta. O che comunque l'equilibrio nei tempi moderni richiede un eccesso di yin ?
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