Autore Topic: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?  (Letto 32695 volte)

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Offline falseaccuse

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Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« il: Marzo 17, 2012, 14:51:52 pm »
Vorrei riaprire il discorso che era stato aperto in una discussione poi cancellata. Il femminismo è uno strumento nelle mani di poteri forti oppure no? E' stato strumentalizzato dal mercato, dagli Stati, dai Re e dal Clero come dice Gabriele Cripezzi per raggiungere un recondito fine, oppure non esiste alcun burrattinaio che non sia la cultura stessa delle persone. Questa è la mia domanda.

Beta sostiene ad esempio, e Ethans lo quota, che il mercato abbia strumentalizzato il femminismo per le seguenti ragioni

Citazione
sul mercato:
1) che il femminismo sia proliferato nei paesi dove regna il mercato (e solo in quei paesi, no mercato no party) mi pare di poter dire sia un fatto.
2) il mercato ha bisogno del consumismo, e se le risorse passano dalla mani di persone frugali (uomini) alle donne (che spendono molto di piu nel superfluo) per il mercato è un bene. se i soldi finiscono sara la donna a convincere l'uomo a fare finanziamenti, e rateizzazioni, sara la tv a convincere la donna (ai venditori vieni insegnato a puntare sulla moglie e ad ignorare il marito) a fare i finanziamenti.
3) mentre per i singoli stati avere uomini senza palle puo essere un problema, per le multinazionali ad esempio non lo è per niente.
4) fare entrare le donne nel mondo del lavoro, riduce la capacita contrattuale di tutti, e porta flessibilita (se cè bisogno di produrre di piu, si lavora in di piu ma a stipendi ridotti, e quindi con minori costi...se invece non cè bisogno di maggiore produttivita si lavora in numero uguale, ma con una percezione di disoccupazione doppia, a costi quasi dimezzati (attraverso il non adeguamento all'inflazione).

hanno fatto guerre per molto meno, a mio parere.

cio non toglie che possono esserci altre motivazioni. controllo demografico in primis.

Assumendo che il mercato si un ente inpersonificato (e con questo non voglio dire che non è composto da persone ovviamente, ma solo dire che le spinte al suo interno premono in una specifica direzione comune) il cui obiettivo è la propria sopravvivenza, le mie obiezioni sono le seguenti

1) si, il femminismo è nato nelle economie di mercato perchè sono quelle in cui il benessere è maggiore e le donne hanno acquisito consapevolezza della loro situazione. Ma questo non significa che sia il mercato ad aver voluto il femminismo; al limite si può supporre che l'abbia strumentalizzato ma IMHO non è così
2) l'intraprendenza finanziaria degli uomini rispetto alla maggiore cautela delle donne è un fatto: gli uomini investono miliardi in grosse imprese e in grandi affari, le donne al massimo possono spendere in quanto consumatrici. Che poi siano loro a spendere di più come consumatrici è anche possibile, ma facciamo attenzione a non ignorare i mercati azionari, finanziari, bancari etc.
3) pensa a Steve Jobs. Lui ha fatto grande la Apple perchè aveva le palle
4) il femminismo non vuole parità di lavoro per tutti; al femminismo importa niente delle quote rosa nelle fabbriche, nei cantieri, nella manodopera. Preme solo per l'ingresso delle donne nei CdA, nei Governi, nelle Giunte e nei Parlamenti

idem per quanto riguarda lo Stato: le mie obiezioni erano che lo Stato non vuole il femminismo per

Citazione
1. salvaguardia della famiglia (lo Stato non può accollarsi la gestione dei futuri cittadini)
2. intraprendenza nell'investire, dote tipicamente maschile
3. meritocrazia, che fa a pugni con le quote rosa volute dal femminismo

a cui ha controbiettato Fazer

Citazione
1) Parli di salvaguardia della famiglia, ma il mercato ha tutto da guadagnare dalla morte della famiglia. Due case invece di una, due macchine, due di tutto. Senza contare lo shopping compulsivo dovuto in parte anche alla mancanza di serenità che la famiglia offre.
2) Intraprendenza nell'investire. Non serve, nella loro visione: stabilità è meglio di incertezza, sarà un mercato di "uova oggi" senza nessuna "gallina domani".
3) Meritocrazia. Non serve. Chi merita di solito pensa, ragiona, deduce: è pericoloso. meglio un branco di mentecatte messe lì in virtù di qualche quota verdegiallarossablu ed eternamente riconoscente: un nuovo e politicamente corretto sistema di raccomandazioni, insomma...

e a cui io controcontrobietto

1) morte della famiglia significa ad esempio fallimento delle imprese di pannolini. Tanto per fare un esempio cretino: ma il business dei figli è qualcosa che trascende anche le nostre più argute supposizioni, si passa dai pannolini al commercio dei bambini "mai abusati" del quale ho ampiamente discusso qui http://falsiabusi.blogspot.it
2) ricorda che siamo in un'economia di mercato, l'intraprendenza è fondamentale. Se l'economia stagna, la produzione diminuisce rapidamente, e non è neanche una previsione troppo a lungo termine
3) qui non posso controbattere, semplicemente dico che non sono d'accordo

questo tuttavia è valido se si ipotizza l'esistenza di un burrattinaio, cioè si immagina il mercato o lo Stato come un'entità che preme per la sua autoconservazione. Secondo me, ed è quello che ho provato a spiegare a Gabriele Cripezzi, il principio fondamentale è che ognuno fa i propri porci comodi: gli avvocati divorzisti fanno i loro, gli abusologi i loro, i mafiosi i loro. Secondo me, non c'è più un'oligarchia che preme per rincoglionire il popolo, e questo dal '700 quando la borghesia ha preso il controllo degli Stati e soverchiato i Re. Vorrei che ognuno esprimesse compiutamente le proprie argomentazioni; la mia opinione è che il femminismo sia penetrato come un virus nella psicologia delle persone che compongono il Sistema. Giudici che emettono sentenze differenziate per punire l'uomo e premiare la donna; Governi che premono per le quote rosa, che secondo me non hanno alcun razionale; divorzisti come la Merdardini De Pace che fanno interventi sui media carichi di odio nei confronti del maschio; e così via.

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #1 il: Marzo 17, 2012, 15:41:24 pm »
Hai fatto bene a riaprire la discussione.
Io proprio non riesco a mandar giù la teoria del burattinaio unico.
A mio parere oggi il femminismo è (soprattutto) uno strumento utilizzato da alcuni poteri forti poichè i suoi effetti fanno comodo.

Ora:

1) Mercato. E' evidente che la famiglia così come l'abbiamo conosciuta non tira a sufficienza dal punto di vista della domanda di beni. Un padre di famiglia che debba pensare a moglie/figli/casa si concentrerà sulle spese essenziali, provocando rapidamente la morte del mercato del superfluo, che invece oggi è predominante. Viceversa, due persone (M-F), ognuna col proprio reddito (e la propria inquietudine da fallimento esistenziale), costituiscono l'ideale. I-Pad al posto dei pannolini, vacanze a Sharm al posto delle tasse scolastiche, yogurt col bifidus al posto delle spese per il pediatra...
Ed ecco che la macchina pubblicitaria si mette in moto, e per ogni spot riguardante l'utile, ce ne sono dieci che propongono il dilettevole/inutile.

2) Politica. Odio tra i sessi? Precedenza alla carriera? Ottimo, poichè mi consentono di limitare l'incremento demografico. Figli affidati alle madri in via esclusiva? Ottimo, poichè mi cresceranno una generazione di psico-castrati buoni come agnellini, troppo occupati nei loro giochi per contrastare le mie decisioni, incapaci di "adattarsi-aggregarsi-combattere" (copyright Uriel Fanelli).

Prova invece ad immaginare un occidente nel quale c'è una bassa conflittualità tra coniugi, pochi divorzi, spese effettuate in maniera intelligente, maschi cresciuti (anche) dai padri e quindi ben consci dei valori maschili. Che ne sarebbe dell'economia per come la conosciamo, che ne sarebbe di questa masnada di politici inutili/ladri, etc?
Sarebbe il tracollo del mercato basato sul nulla, la cacciata a pedate della cosiddetta "casta", e magari uno straccio di rivoluzione che potrebbe anche portare a condizioni non migliori di quelle precedenti (vedi Fulgencio Batista-Fidel Castro), ma che intanto scoppierebbe certamente.
Sono sempre più convinto che le femministe siano, come ho detto, le "utili idiote" di quest'epoca.

Offline beta

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #2 il: Marzo 17, 2012, 16:35:46 pm »
attenzione falseaccuse, io avevo anche detto (quotato da ethans) che "se proprio bisogna trovare un burattinaio". ergo se non cè un burattinaio non cè un burattinaio, ma se cè... allora gli indizi piu grossi ricadono sul mercato.

2) l'intraprendenza finanziaria degli uomini rispetto alla maggiore cautela delle donne è un fatto: gli uomini investono miliardi in grosse imprese e in grandi affari, le donne al massimo possono spendere in quanto consumatrici. Che poi siano loro a spendere di più come consumatrici è anche possibile, ma facciamo attenzione a non ignorare i mercati azionari, finanziari, bancari etc.
(false accuse cit)

quando parlo delle mercato, evidentemente parlo delle lobby gia esistenti. che interesse avrebbero a incentivare nuovi imprenditori che gli faranno concorrenza? stesso discorso per steve jobs del tuo punto 3: non so quanto gli sarebbe piaciuto se fosse nato un nuovo steve jobs che gli soffiava una fetta di mercato.

4) il femminismo non vuole parità di lavoro per tutti; al femminismo importa niente delle quote rosa nelle fabbriche, nei cantieri, nella manodopera. Preme solo per l'ingresso delle donne nei CdA, nei Governi, nelle Giunte e nei Parlamenti
(false accuse cit)

scusa ma se leggi bene il mio punto 4 capisci che non c' entra nulla che con il tuo punto 4. non ho detto che il femminismo vuole la parita del lavoro per tutti, ho detto introdurre al lavoro il 50% di persone in piu (le donne che prima non lavoravano) ha avuto i suoi effetti.

Offline GIUSTIZIALISTA

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #3 il: Marzo 17, 2012, 18:48:35 pm »
Hai fatto bene a riaprire la discussione.
Io proprio non riesco a mandar giù la teoria del burattinaio unico.
A mio parere oggi il femminismo è (soprattutto) uno strumento utilizzato da alcuni poteri forti poichè i suoi effetti fanno comodo.

Ora:

1) Mercato. E' evidente che la famiglia così come l'abbiamo conosciuta non tira a sufficienza dal punto di vista della domanda di beni. Un padre di famiglia che debba pensare a moglie/figli/casa si concentrerà sulle spese essenziali, provocando rapidamente la morte del mercato del superfluo, che invece oggi è predominante. Viceversa, due persone (M-F), ognuna col proprio reddito (e la propria inquietudine da fallimento esistenziale), costituiscono l'ideale. I-Pad al posto dei pannolini, vacanze a Sharm al posto delle tasse scolastiche, yogurt col bifidus al posto delle spese per il pediatra...
Ed ecco che la macchina pubblicitaria si mette in moto, e per ogni spot riguardante l'utile, ce ne sono dieci che propongono il dilettevole/inutile.

2) Politica. Odio tra i sessi? Precedenza alla carriera? Ottimo, poichè mi consentono di limitare l'incremento demografico. Figli affidati alle madri in via esclusiva? Ottimo, poichè mi cresceranno una generazione di psico-castrati buoni come agnellini, troppo occupati nei loro giochi per contrastare le mie decisioni, incapaci di "adattarsi-aggregarsi-combattere" (copyright Uriel Fanelli).

Prova invece ad immaginare un occidente nel quale c'è una bassa conflittualità tra coniugi, pochi divorzi, spese effettuate in maniera intelligente, maschi cresciuti (anche) dai padri e quindi ben consci dei valori maschili. Che ne sarebbe dell'economia per come la conosciamo, che ne sarebbe di questa masnada di politici inutili/ladri, etc?
Sarebbe il tracollo del mercato basato sul nulla, la cacciata a pedate della cosiddetta "casta", e magari uno straccio di rivoluzione che potrebbe anche portare a condizioni non migliori di quelle precedenti (vedi Fulgencio Batista-Fidel Castro), ma che intanto scoppierebbe certamente.
Sono sempre più convinto che le femministe siano, come ho detto, le "utili idiote" di quest'epoca.


Per come la penso io questo mi sembra quello che più si avvicina alla realtà.
Niente complotti pluto-giudaico-massonici da romanzo fantapolitico (da quando è caduto il muro di berlino le ideologie si sono andate a fare benedire): solo meri interessi privati: su piccola e larga scala: si va dal politico che con la misandria acquisisce consensi, potere e voti (e spesso mazzette!) dai banchieri/grandi imprenditori che utilizzano la politica come un loro strumento personale, fino a scendere in basso alla donna comune che utilizza il divorzio come un bancomat agli avvocati che ci ingrassano, allo zerbino che rimedia comparsate in tv e vende più libri a parlare bene degli uomini e male delle donne ecc.........
insomma l'orticello (piccolo o grosso che sia) planetario!!

Sic transit gloria mundi.

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #4 il: Marzo 17, 2012, 18:48:42 pm »
attenzione falseaccuse, io avevo anche detto (quotato da ethans) che "se proprio bisogna trovare un burattinaio".

Si in effetti è da un pò che 'sto cercando di farglielo capire...

Tra l'altro nella discussione che è stata cancellata ho quotato anche quello che segue:

Citazione da: falseaccuse
Servono delle prove per dimostrare che il femminismo è stato strumentalizzato da poteri forti e che le femministe sono strumenti di attori più grandi di loro.

Inoltre, giusto per essere coerenti  :D, trovo interessante anche il seguente post:

Citazione da: Guit
L'ONU per esempio è un centro di potere anti-uomo e anti-padre. E' inutile girarci intorno, è così. L'ONU è il principale dispatcher della menzogna della "prima causa di morte ...". Loro sanno benissimo che è una menzogna.

Intrigante questo 3D, spero di avere il tempo di leggerlo con calma.

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #5 il: Marzo 17, 2012, 19:50:17 pm »
Quello che mi lascia perplesso è l'apparente stupidità, o meglio scarsa lungimiranza degli occupanti la stanza dei bottoni.
Passi per i mercati, ma è possibile che i "comandanti" non si rendano conto che questa strategia può portare risultati positivi nell'immediato ma che si rivelerà distruttiva nel lungo periodo?
Ecco perchè nell'altra discussione ho fatto l'esempio del virus, "stupido" perchè uccide il corpo che attacca autocondannandosi a morire a sua volta.
Così pare sia per i "piani alti": che accidenti governeranno quando la società sarà allo sfascio? Di quali divorzi si occuperanno gli azzeccagarbugli quando i matrimoni saranno più rari della neve a Mogadiscio? Quali carriere faranno quando sarà il drago cinese a dettare legge?
Insomma, se un burattinaio c'è, l'è propri un pirla, neh... :D
Oppure è (sono) talmente furbo/i da avere una visione strategica molto più fine di quanto sembri... :hmm:

Offline Red-

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #6 il: Marzo 17, 2012, 20:47:50 pm »
Per me il neofemminismo è un virus diventato un utilissimo strumento nelle mani dei cd poteri forti.
Per me poi non è molto esatta l'analisi secondo cui il virus ucciderà anche chi oggi lo sostiene e lo difende.
Infatti si parla di tempi molto lunghi. Si sa con certezza che la popolazione italiana è destinata a scomparire, ma si parla cmq di più di cento anni. Nessuno di noi  ci sarà più.
Il pianeta è in continuo rivolgimento, è lecito ad es. pensare che tra 200 anni la gran parte delle popolazioni del sud-pianeta si sarà trasferita nel nord. Quindi non si sa se sarà ancora plausibile parlare di "italianità" et similia.
Chi oggi ha il potere di decidere sa anche che lui stesso e i suoi discendenti potranno agevolamente trasferirsi dove si starà meglio, e non avrà scompenso alcuno.
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline GIUSTIZIALISTA

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #7 il: Marzo 17, 2012, 21:08:59 pm »
Quello che mi lascia perplesso è l'apparente stupidità, o meglio scarsa lungimiranza degli occupanti la stanza dei bottoni.
Passi per i mercati, ma è possibile che i "comandanti" non si rendano conto che questa strategia può portare risultati positivi nell'immediato ma che si rivelerà distruttiva nel lungo periodo?
Ecco perchè nell'altra discussione ho fatto l'esempio del virus, "stupido" perchè uccide il corpo che attacca autocondannandosi a morire a sua volta.
Così pare sia per i "piani alti": che accidenti governeranno quando la società sarà allo sfascio? Di quali divorzi si occuperanno gli azzeccagarbugli quando i matrimoni saranno più rari della neve a Mogadiscio? Quali carriere faranno quando sarà il drago cinese a dettare legge?
Insomma, se un burattinaio c'è, l'è propri un pirla, neh... :D
Oppure è (sono) talmente furbo/i da avere una visione strategica molto più fine di quanto sembri... :hmm:


Fa parte della mentalità materialistica odierna: solo previsioni e scenari a breve termine: come per l'inquinamento, l'esaurimento delle risorse, ecc, per loro se è un problema che riguarderà figli e nipoti chi se ne frega?
Sic transit gloria mundi.

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #8 il: Marzo 17, 2012, 21:24:07 pm »
Fa parte della mentalità materialistica odierna: solo previsioni e scenari a breve termine: come per l'inquinamento, l'esaurimento delle risorse, ecc, per loro se è un problema che riguarderà figli e nipoti chi se ne frega?

Può essere...
Ma "ripesco" un attimo alcune frasi di Red presenti nella vecchia discussione che sembrano indicare invece una certa lungimiranza e capacità di analisi dei poteri forti, limitatamente al problema dell'incremento demografico:

Cosa ci fa pensare che chi sta ai vertici del mondo sia stupido!? Lo pensiamo davvero?
..E se ai vertici del pianeta non si fossero mai interessati della più grave questione del''epoca moderna (l'incremento demografico incontrollato) noi dovremmo ancora fidarci di chi governa? Non sarebbero davvero degli irresponsabili totali? Non è molto-molto più probabile che se ne siano occupati, ma di nascosto? No!? E perchè non è più probabile?  A te la risposta.


Quindi avremmo a che fare con persone che, almeno in questo caso, guardano lontano... :hmm:

Per me poi non è molto esatta l'analisi secondo cui il virus ucciderà anche chi oggi lo sostiene e lo difende.

Ma scusa Red, non è un po' quello che per certi versi stà succedendo?
Volevano ingrassare a forza di cause di divorzio, stanno ottenendo la fine del matrimonio. Risultato: il virus morirà.
Volevano controllare facilmente un branco di maschi psico-castrati? Bene, arrivano mediorientali e sudestasiatici a rimpiazzarli, creando i casini che già vediamo, visto che questi non si piegano certo alle nostre assurdità sociali e legislative. Risultato: il virus morirà.
Etc, etc, etc...
 

Offline Cato

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #9 il: Marzo 17, 2012, 22:08:22 pm »
il femminismo è una delle manifestazioni del Marxismo: una categoria si auto-proclama "vittima" della società e pretende di avere privilegi e odiare gli altri.

Offline beta

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #10 il: Marzo 17, 2012, 23:14:51 pm »
il femminismo è una delle manifestazioni del Marxismo: una categoria si auto-proclama "vittima" della società e pretende di avere privilegi e odiare gli altri.

il femminismo ha sposato il marxismo. e poi l'ha buttato fuori di casa.

Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #11 il: Marzo 17, 2012, 23:56:30 pm »
il femminismo ha sposato il marxismo. e poi l'ha buttato fuori di casa.

Soprattutto perchè c'era un certo Capitalismo che era molto più permissimo e seducente... altrimenti sai che sbattimento "la collettivizzazione dei mezzi di produzione": col cazzo che trovavi Channel n.5 bell'e pronto sullo scaffalino del supermercato...


Offline ilmarmocchio

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #12 il: Marzo 18, 2012, 00:14:52 am »
Red : ...Chi oggi ha il potere di decidere sa anche che lui stesso e i suoi discendenti potranno agevolamente trasferirsi dove si starà meglio, e non avrà scompenso alcuno...

Infatti, i pesci grossi hanno diverse residenze in diverse nazioni.
Io ho avuto modo di parlare abbastanza confidenzialmente con un ex CEO di multinazionale ( da 2 anni in pensione ).
A parte il fatto che che ad agosto del 2010 mi aveva anticipato il quasi default dell'Italia, mi sono rimaste in mente alcune sue affermazioni :
- una madre non sarà mai in grado di dichiarare una guerra
- non è possibile fare piani che vadano oltre i 3 mesi. devono comunque essere aggiustati dopo tale data
- gli americani ( USA ) sono pazzi. :ohmy: ( il tipo è svedese )
A proposito : ha la residenza a Waterloo , dove ci sono tutte le sedi centrali perb l'Europa delle multinazionali ( Sony, Ikea, ecc ).
Waterloo è praticamente un sobborgo di Bruxelles.
A Bruxelles ci sono le istituzioni europee.
Il legame è chiaro.
Per venire alla Q.M. , a me pare chiaro che il femminismo è implementato dalle organizzazioni sovranazionali:
ONU e sue dipendenti,
U.E.
Gli scopi ?
Possono essere tanti :
controllo demografico : già citato da Red   http://www.ippf.org/en/
controllo sociale : le donne, come non faranno ami guerre , neanche faranno rivoluzioni.
la forza delle donne , ecc , è una bufala e i padroni del vapore lo sanno quanto noi.
esercito di forza lavoro, conn abbassamento degli stipendi.
Indebolimemto delle professioni e del ceto medio: credo non si discuta che tutte le professioni femminilizzate hanno perso, e stanno perdendo, prestigio sociale : insegnati, medici, ecc .
Multinazionali : le donne sono il motore del consumismo
Quindi : nessun burattinaio, ma una sostanziale convergenza di interessi
Un pò come il nostro Monti : da buon banchiere da i soldi alle banche, le quali non ci pensano neranche ad aprire il crediti e ridar fiato all'economia . No, comprano titoli di Stato , che poi rivendono facendo cos' ulteriori utili.
Certo, i gruppi di studio e di elaborazione ci sono : il Bildeberg e la Trilateral esistono e la loro funzione, non necessariamente cospirativa, la svolgono
« Ultima modifica: Marzo 18, 2012, 00:31:20 am da ilmarmocchio »

Offline ilmarmocchio

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #13 il: Marzo 18, 2012, 00:18:55 am »
Soprattutto perchè c'era un certo Capitalismo che era molto più permissimo e seducente... altrimenti sai che sbattimento "la collettivizzazione dei mezzi di produzione": col cazzo che trovavi Channel n.5 bell'e pronto sullo scaffalino del supermercato...



vero. da notare che nei paesi dell'Est non è esistito il femminismo, pur essendo le donne di quei paesi emancipate.
Il che è una ulteriora prova del fatto che il femminismo è figlio della società industriale e post-industriale occidentale.
Un cancro sviluppato nel nostro organismo, che oltretutto cerchiamo di far attecchire in altri contesti.
Il perchè è ovvio, vista l'azione destabilizzante di tale mortifera ideologia

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #14 il: Marzo 18, 2012, 03:16:12 am »
E' un discorso complicatissimo.

La descrizione materialista non mi soddisfa perché non spiega quale sia la visione che ci spinge verso l'adozione del modello. L'umano senza riferimenti ideali e senza miti cerca solo il soddisfacimento dei bisogni primari; per inventare il femminismo si deve avere una visione. Quale può essere il mito della modernità?

La lettura materialista è spesso facilmente confutabile, per esempio: se smembrare la famiglia ha lo scopo di creare nuovi acquirenti, allora anche l'incremento demografico sortirebbe lo stesso effetto. Più persone, più consumatori.
Il consumo in massima parte non dipende dal numero di persone bensì dalla disponibilità di ricchezza. Vendere dieci automobili a dieci persone o a una sola, per il venditore, è indifferente. Non è invece indifferente per il compratore, che nel secondo caso si gode dieci auto tutte per sé, scegliendo ogni giorno quella del colore intonato all'umore, con meno traffico sulle strade. Lo smembramento della famiglia allora sarebbe finalizzato all'accentramento di ricchezza in poche mani, grazie alla minore popolazione, che non apporterebbe differenze al mercato ma solo alla possibilità di godimento dei beni.

In tal caso sembra più ricerca della felicità (benessere) che funzione economica.

E c'è subito da notare come la felicità sia un edonismo.

Il punto cruciale della questione secondo me è quindi il seguente: come fanno gli umani a produrre lo stesso essendo di meno, in modo tale da poter ottenere pari ricchezza con minore popolazione, quindi maggiore accentramento e godimento dei beni?

Civiltà della tecnica.

Nel modello teorico però c'è però un problema. Se il femminismo è utile a portare da 60 a 10 milioni la popolazione italiana nel giro di un secolo, poi per mantenerla a 10 milioni le donne dovrebbero comunque ricominciare a fare due/tre figli a testa. Che è la soglia di mantenimento.

Ma chi l'ha detto che i figli a quel punto continueranno a farli le donne? I figli nasceranno con fecondazione e gravidanza extra utero, dentro un macchinario. Ma non ne sono così certo perché la donna onnipotente con buone probabilità non vorrà privarsi del vezzo di aver creato la vita.

Più importante invece il fatto che se non ci fossero gli uomini invece di fare due figli, basterebbe farne uno ... Anzi una.

Non avere l'uomo, non più necessario alla riproduzione partenogenetica della civiltà della tecnica, significa dimezzare il lavoro di maternità necessario al mantenimento demografico, per dedicarsi totalmente al proprio edonismo, che include l'esperienza materna primigenia.

Questa secondo me è la distopia tecnocratica in sintesi, che renderà l'umana sola e schiava della macchina.

Che tutto ciò si realizzi o meno, non cambia il fatto che la visione di questa modernità è quella, ed è quindi a e per quella che si tende e si agisce.

Il mondo dell'umano trasformato in paradiso tecno-lesbico.



« Ultima modifica: Marzo 18, 2012, 03:39:33 am da Guit »
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