L'occidente deve scegliere. Se sceglie Darwin è come dico io, se sceglie la creazione no. Non si può parlare di evoluzionismo e poi negare che la tecnica concorre all'evoluzione.
E qui mi allargo pure io con i filosofemi.
Comunque secondo il mio parere il Darwinismo,non funge.
A parte la discussione (interessante),che posterò poi,sulla mancanza di anelli intermedi,il darwinismo decade,dal mio punto di vista,perchè il prodotto di una teoria di causa-effetto materialista.
Aldilà del darwinismo,e del creazionismo,suo opposto io introduco,un ennesimo filosofema buddhista:quello di originazione dipendente.
L'occidente si è slambiccato il cervello da secoli,con questo quesito,che per quanto banale,non è ancora risolto:''è nato prima l'uovo o la gallina?''
Questo quesito,è la madre di tutti gli altri,ed è anche se vogliamo,il grosso limite del darwinismo.
Non è tanto il punto dell'uovo,quanto di una teoria di causa ed effetto materiale,secondo una scansione temporale.
L'obiezione degli antievoluzionisti,è robusta:come ha potuto evolversi,la catena della coagulazione,in cui ci sono dieci proteine diverse,dal momento,che fintantochè anche l'ultima proteina non diventava funzionale,l'intero sforzo evolutivo era inutile?
Complessità irriducibile,è il nome di questa obiezione,più banalmente,è l'estensione delquesito dell'uovo e della gallina.
Ma questa obiezione è anche figlia dell'idea che i rapporti di causa effetto,siano una serie cronologica di cambiamenti,come in un biliardo in cui ogni boccia,ne va a colpire un'altra.
Ma se noi utilizziamo il concetto di originazione dipendente,ci rendiamo conto,che tutti questi fenomeni si originano insieme,improvvisamente,perchè c'è un seme,nella mente,che li fa fiorire,essi dunque si aprono,come i petali di uno stesso fiore.
Anche il femminismo non fa differenza,tutte le condizioni,tecnica compresa,senza le quali esso non poteva esistere,si sono sviluppate insieme,e lo hanno liberato,in un preciso momento storico.
Quello di cui parlo,la teoria del karma,per il buddhismo è infatti una teoria della mente,per cui è centrale sapere cosa l'uomo pensa,più che cosa l'uomo fa.
''Noi siamo ciò che pensiamo''.
Ciò che va chiarito,è dunque il seme nella mente,che ha permesso,a tutte le condizioni materiali favorenti quel fenomeno di sviluparsi in simultanea.