Autore Topic: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?  (Letto 32641 volte)

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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #165 il: Marzo 24, 2012, 01:38:40 am »
no, tanto è vero che anche in questa società misandrica l'odio non si estende al principio maschile o alle sue peculiarità, tanto è vero che più volte, si è fatto il discorso dell'usurpazione delle qualità maschili. La stessa invasione dei campi maschili è avvenuta all'insegna del "lo posso fare anch'io" e soltanto più avanti si è rivalutato una "differenza" nel fare che rivalutasse principi e peculiarità femminile, ma a quel punto è ovvio che ci si pone in un principio di superiorità. Mi rendo conto che non lo sto scrivendo molto bene.. ma è pure tardi e ho sonno. Però la sequenza è questa:
-inutilità del principio femminile
-usurpazione del principio maschile
-tentativo di recupero del principio femminile senza perdere quello maschile

Io non so se gli orientali siano più femminili, rispetto a chi? agli occidentali? In che senso? Esiste un modello assoluto di riferimento dell'essere maschile, il macho palestrato è forse più maschio, o solo più sciovinista?
A me sinceramente sembra che ci siamo imputati su questa cosa dell'uomo più femminile, che è una nozione abbastanza vaga. Secondo me.

Più interessante invece notare che tu hai qui sopra descritto l'evidenza del fenomeno, ma lo studio della fenomenologia, cioè delle premesse da cui esso trae origine, può portare a conclusioni in antitesi con l'evidenza.

Un esempio classico di questa dinamica sta nel debunking tipico femminista alle nostre denunce di discriminazione legislativa e di non rappresentanza democratica delle ragioni maschili. La loro risposta è una evidenza inconfutabile: <<La maggior parte dei parlamentari sono uomini, quindi ciò di cui parlate è solo una vostra pippa mentale>>. Non è così, noi sappiamo bene dallo studio fenomenologico di quella discriminazione, che quegli uomini seduti lì, non stanno rappresentando il loro genere.

Bisogna distinguere la denuncia di una discriminazione dalla sua fenomenologia. Sono vere entrambe ognuna nel proprio contesto.



« Ultima modifica: Marzo 24, 2012, 01:50:56 am da Guit »
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Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #166 il: Marzo 24, 2012, 02:32:44 am »
Secondo me in questa discussione manca ancora l'intervento finale dei poteri per la diffusione dell'ingegneria sociale tecnocratica, che abbracciano a piene mani il femdominismo, ed oggi prescindendo dalle vere origini e finalità, ci troviamo ormai di fronte a un fenomeno quasi totalmente gestito dall'alto.

Hanno deciso che la gente dev'essere come dicono loro. Il congedo di paternità facoltativo non dava i risultati voluti? Non c'è problema, lo rendiamo obbligatorio.

L'unica cosa che ha fatto questo governo per i padri, è stato quindi introdurre l'obbligo simbolico di diventare mammi.

Ne prendiamo atto. Ma così facendo si sta allargando la frattura sociale coi milioni di uomini che non si identificano in quel modello, e che sono a un passo, per questa loro libera scelta esistenziale, visto che nessuno obbliga le donne a sposarli, dall'essere definiti illegali.

Ecco a voi signori e signore, la parità-truffa sta gettando la maschera.

La parità tra i sessi consisteva quindi nell'obbligo di adeguarsi a modelli contro-natura, per legge.





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Offline TheDarkSider

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #167 il: Marzo 24, 2012, 07:12:47 am »
E però se il risultato è un'apparenza di principio femminile sparso ovunque persino negli uomini il risultato non è uguale? Senza dolore e senza sofferenza ok. Però se tutti appaiono più femminili significa comunque che una parte si è perduta. O che comunque l'equilibrio nei tempi moderni richiede un eccesso di yin ?
Rita ti stai perdendo nel classico bicchier d'acqua.
Dire che gli in Asia gli uomini sono più femminili, non implica che quegli stessi uomini abbiano perso o ripudiato la propria maschilità.
Semplicemente, come ha capito benissimo beta, vuol dire che in un contesto dove il principio femminile è accettato e valorizzato, anche gli uomini partecipano a quel principio e dunque sono più femminili senza per questo perdere le proprie prerogative maschili.
Quando si tratta di usare violenza a scopo di difesa o offesa, ad esempio, non preoccuparti che anche in Asia si mandano avanti gli uomini.

Il punto, in definitiva, è che c'è equilibrio tra yin e yang, tra maschile e femminile. E gli uomini sono più femminili senza che questo danneggi il loro lato prettamente maschile, che esiste ed è in ottima salute, visto che in quelle parti del mondo la maschilità non è sotto attacco mediatico quotidiano come in Occidente.
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Offline Rita

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #168 il: Marzo 24, 2012, 14:12:36 pm »
E gli uomini sono più femminili senza che questo danneggi il loro lato prettamente maschile, che esiste ed è in ottima salute, visto che in quelle parti del mondo la maschilità non è sotto attacco mediatico quotidiano come in Occidente.

Forse ho capito.. stai dicendo che in un clima di collaborazione e non di competizione si crea comunque un'emulazione che riguarda soltanto gli aspetti positivi, ma in assenza di competizione quest'emulazione ha soltanto ricadute positive.
 Un po' come capita a chi si frequenta spesso (che sia per amicizia, amore, o anche rapporto di lavoro che in certi casi crea comunque un legame di tipo affettivo) pur mantenendo i propri caratteri, le proprie peculiarità e modi di fare si tende comunque ad assomigliarsi in certe cose e ad emularli, vuoi per compiacerlo, vuoi perchè s'impara anche da chi ci sta a fianco.

Se però il rapporto è privo della volontà di collaborazione ma c'è predominante l'istinto di contrapposizione non si tende ad imitare i comportamenti virtuosi ma a "rubarli", l'usurpazione di cui parlavamo prima.

E' così suppergiù?
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline TheDarkSider

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #169 il: Marzo 24, 2012, 16:10:11 pm »
Forse ho capito.. stai dicendo che in un clima di collaborazione e non di competizione si crea comunque un'emulazione che riguarda soltanto gli aspetti positivi, ma in assenza di competizione quest'emulazione ha soltanto ricadute positive.
Rita purtroppo non sono un esperto di cultura e storia orientale, e quindi non mi azzardo a mettere bocca su quale possa essere il processo che ha portato tale cultura ad essere quello che è.

Ma di certo in Oriente tra i due sessi c'è effettivamente più collaborazione che competizione, rispetto all'Occidente. Quindi sì, la tua ipotesi è degna di essere messa sul tavolo.

Ma per darti più elementi per capire, io siccome vivo metà dell'anno in Thailandia mi limito a descrivere quello che vedo.
E quello che vedo e vivo è questo: la gente tutta, uomini e donne, è molto più educata nel modo di fare, questo per via del fatto che lì ( ma anche in tutto il resto dell'Oriente, a quanto mi dicono ) è fondamentale "salvare la faccia" nei rapporti sociali. Si tratta cioè di "società della vergogna" mentre noi siamo "società della colpa". Società della vergogna significa che il contegno e la reputazione nei rapporti sociali sono tutto, mentre la responsibilità o la colpa sono concetti poco importanti, ecco perché gli uomini di quei paesi sono immuni dalla colpevolizzazione femminista di cui parla Rino DV.

Tornando a bomba, al visitatore occidentale superficiale , gli uomini così educati e affabili appiano in effetti più femminili, nel senso di più docili e accomodanti nei modi di fare. E in effetti LO SONO.

Ma c'è un però: fai perdere a un uomo Thai la faccia ( basta poco: lo sgridi ad alta voce davanti a tutti, magari pure se lui è più anziano di te, circostanza che aggrava l'insulto ) e la facciata femminile d'improvviso scompare e lascia immediatamente il posto alla brutalità maschile: se sei una donna ti limiteria a ricevere uno sberlone di rimprovero, se sei un uomo verrai aggredito con tutta la violenza del caso.
Se poi hai pestato i piedi all'uomo sbagliato, nel senso che lui è un giovane scapestrato o un violento, stai pur certo che in quanto uomo rischi molto grosso, anche di venire ucciso.

Insomma l'accettazione della femminilità non sopprime la maschilistà, i due elementi possono benissimo convivere.

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Offline Giuseppe83

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #170 il: Marzo 24, 2012, 20:20:58 pm »
Tornando a bomba, al visitatore occidentale superficiale , gli uomini così educati e affabili appiano in effetti più femminili, nel senso di più docili e accomodanti nei modi di fare. E in effetti LO SONO.
Ma la buona educazione non è una caratteristica esclusivamente femminile. Anzi, direi che da noi è più maschile che femminile.

Offline Guit

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #171 il: Marzo 24, 2012, 20:55:36 pm »
...
Ma la buona educazione non è una caratteristica esclusivamente femminile. Anzi, direi che da noi è più maschile che femminile.

Quoto. La buona educazione è buona educazione. Se associamo l'uomo al maleducato è solo in virtù del bombardamento femminista di svalorizzazione simbolica maschile. Dire che un orientale appare "femminile" perché è educato, è un dare ragione alla propaganda che ci colpisce.


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Offline Giulia

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #172 il: Marzo 24, 2012, 23:40:26 pm »
   
 
Come fai a dire che la tecno-riproduzione non ha bisogno dell'uomo? Come fa una macchina a riprodursi senza l'intervento umano? Come fa una macchina a sviluppare una sua autonomia? 
Come vedi, gira e rigira, siamo sempre al punto di partenza. Dici che da un punto di vista evolutivo quello che non serve più viene prima marginalizzato e poi eliminato. Ne consegue che il maschio sta subendo questo processo e quindi verrà eliminato.   
Forse anche io posso aver frainteso Guit. M secondo me siete vuoi che la buttate sulla fantascienza robotica. 
facciamo degli esempi attuali che esistono su cosa può diventare  superfluo ora del corpo umano e sostituito artificialmente: 
i denti del giudizio, i peli, il sebo, i feromoni soffocati da deodoranti , gli organi, gli arti. Il fatto di campare fino a cento anni senza denti perché c'è la dentiera o perché puoi mettere il bypass o perché c'è il polmone d'acciaio. 
Si può eliminare un feto, e si può tenere in vita una persona in coma. 
Citazione
Va da sè che anche le femmine, successivamente, subiranno tale processo di eliminazione. Ne consegue dunque che l'umano sparirà per arrivare a un mondo governato da sole macchine. 
E' questo che vuoi dire si o no?
Ethans, quello che sarà non sarà l'essere umano che intendiamo noi. 
Non lo so cosa può essere un essere umano che ha ad esempio il 95% del corpo artificiale, di sicuro sarà qualcos'altro. 
 
 
 

Offline Giulia

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #173 il: Marzo 24, 2012, 23:42:14 pm »
:unsure:
o governato da un supercomputer onnisciente, onnipotente e onnipresente dentro cui ci starà la storia, il sapere, l'evoluzione, i pensieri passati, presenti e futuri
facebook! :unsure: :D

Offline TheDarkSider

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #174 il: Marzo 25, 2012, 01:43:41 am »
Quoto. La buona educazione è buona educazione. Se associamo l'uomo al maleducato è solo in virtù del bombardamento femminista di svalorizzazione simbolica maschile. Dire che un orientale appare "femminile" perché è educato, è un dare ragione alla propaganda che ci colpisce.




Va beh, mea culpa, il termine scelto può in generare equivoci, in ogni caso nel proseguo della frase quotata c'è scritto ben chiaro cosa intendo:
Citazione
[Inserisci citazione]
Tornando a bomba, al visitatore occidentale superficiale , gli uomini così educati e affabili appiano in effetti più femminili,nel senso di più docili e accomodanti nei modi di fare. E in effetti LO SONO.

E questo è innegabile. In definitiva il punto fermo del discorso è che nei rapporti sociali gli orientali evitano come la peste il confronto e lo scontro diretto, e quindi tendono a mediare, sviare, accomodare, circuire, e insomma seguono più la linea curva che quella dritta, per usare l'ottima e pertinente metafora di Salar.
Questo perché le situazioni di scontro aperto producono tensione, tensione che poi produce altre situazioni in cui c'è il pericolo terrificante che si verifichi una "perdita di faccia".

E tuttavia questo tratto femminile non dannegga  la loro parte maschile, che c'è ed è in ottima salute: d'altrone uno degli sport più popolari è la Muay Thai o boxe Thailandese che è davvero tosta ( e maschia ) ;)


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Offline Ethans

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #175 il: Marzo 25, 2012, 20:40:10 pm »
Ethans, quello che sarà non sarà l'essere umano che intendiamo noi. 
Non lo so cosa può essere un essere umano che ha ad esempio il 95% del corpo artificiale, di sicuro sarà qualcos'altro. 

Si, si infatti... il ragionamento ci sta tutto.

Offline Fazer

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #176 il: Marzo 25, 2012, 21:19:10 pm »
Non lo so cosa può essere un essere umano che ha ad esempio il 95% del corpo artificiale, di sicuro sarà qualcos'altro. 

Un Borg?  :D

Chissà cosa avrebbe detto un uomo vissuto all'epoca degli antichi romani se avesse potuto vedere un uomo contemporaneo, con denti "artificiali", qualche placca/vite/chiodo per tenergli insieme le ossa, un' apparecchiatura per permettere al suo cuore di continuare a funzionare, qualche "fascia" a reggergli l'intestino (per l'ernia), una diavoleria elettronica dentro l'orecchio per permettergli di sentire, etc.
Avrebbe pensato ad un alieno?  :D
Siamo già, in parte, macchine...

Offline Giulia

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #177 il: Marzo 25, 2012, 22:32:31 pm »
Un Borg?  :D

Chissà cosa avrebbe detto un uomo vissuto all'epoca degli antichi romani se avesse potuto vedere un uomo contemporaneo, con denti "artificiali", qualche placca/vite/chiodo per tenergli insieme le ossa, un' apparecchiatura per permettere al suo cuore di continuare a funzionare, qualche "fascia" a reggergli l'intestino (per l'ernia), una diavoleria elettronica dentro l'orecchio per permettergli di sentire, etc.
Avrebbe pensato ad un alieno?  :D
Siamo già, in parte, macchine...
E già.
Oggi mi è capitato di sentire la notizia dei due italiani rapiti in india dai maoisti, ne hanno rilasciato uno.
Il giornalista ha aggiunto che essendo stati tenuti in "cattività" si sono presi la malaria.
I maoisti si rifugiano nelle foreste.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #178 il: Marzo 28, 2012, 00:36:50 am »
Osservando che la mia tesi,pur proposta più volte,ha trovato questa volta un certo seguito in questo topic,colgo la palla al balzo (anche se in ritardo),per riavviare la discussione sul sentiero in cui avevo cercato di instradarla.
Qui non è questione,di uomini più o meno femminilizzati,ma DI UN BLOCCO FRA LE 2 PARTI COSTITUTIVE DELL'ESSERE UMANO,CHE IO HO MATERIALMENTE CHIAMATO CERVELLO DESTRO E CERVELLO SINISTRO,PARTE MASCHILE E PARTE FEMMINILE.
Non è questione di essere più o meno educati,o più o meno muscolosi,è questione di come funziona il tuo cervello.
Premettendo che la psicanalisi,di cervello,capisce poco o nulla,se si vuole capire qualcosa,bisogna retrocedere di qualche millennio,e vedere quello che dicono le tradizioni iniziatiche,almeno quello che RIMANE di loro.
Il Tao si sa è vecchio,come e più di Lao Tsu,esprime una saggezza arcaica,ma qui voglio introdurre un'altra tradizione ulteriore,con la quale il Tao,sembra non aver a che fare,o forse non ha nulla a che fare:quella della Cabala ebraica.
Il primo ad avere dei dubbi sulla mia tesi era e sono io stesso,senonchè sono incappato in questo passaggio di ''introduzione alla Cabala'' di Naadav Crivelli,in cui spiegava così le interazioni emisferiche:
(Avevo già proposto questo brano,ma era caduto nel vuoto,eppure contiene alcune frasi che sono parecchie significative,anche se poi l'autore non le approfondisce,e ci lascia con la sensazione di essere davanti QUALCHE COSA DI IMPORTANTE,DI ENORME SIGNIFICATO PER LA RAZZA UMANA,SENZA PERO' POTERVI PENETRARE ALL'INTERNO)
Attenzione alle parti sottolineate.
''Il Cervello Umano
I due emisferi cerebrali dell'essere umano non solo soltanto due parti di un medesimo organo, ma le sedi di due ben distinti modi di pensare, capaci di interpretare la realtà secondo modelli quasi opposti. Tale fatto, scoperto dalla neurologia soltanto qualche decina di anni fa', era ben noto ai Saggi dello Zohar e degli altri testi di mistica ebraica. Non a caso essi chiamano il cervello col nome "mochin", lett. "i cervelli", quindi più di uno. Nella terminologia della Cabalà si tratta di Chokhmà (Sapienza) e Binà (Intelligenza). La prima ha sede nell'emisfero destro, ed è la capacità di concepire idee complesse ed elevate, racchiuse in un singolo lampo di genio, in un piccolo punto di intuizione. Si tratta di una facoltà al di sopra della logica, una facoltà per la quale il simbolo, il mito, il paradosso, l'enigma, il lato artistico e romantico di una data situazione, sono pane quotidiano. La seconda facoltà, Binà, risiede a sinistra, e costituisce la capacità di afferrare il lampo di Chokhmà (che altrimenti lascerebbe rapidamente la consapevolezza) e di dargli forma e concretezza, spiegandolo ed analizzandolo secondo concetti logici. Grazie a Binà, le rivelazioni di Chokhmà vengono assimilate dall'intelletto, trasmesse e comunicate, trasformate in progetti pratici e concreti. Binà è raziocinio, linguaggio, rigorosità e senso pratico. Per quanto il Creatore ci abbia fatto in modo tale da poter usarle entrambe, ogni essere umano è più incline ad utilizzare una o l'altra delle due facoltà descritte. Inoltre, l'intera società moderna occidentale ha una spiccata preferenza per le funzioni tipiche dell'emisfero sinistro.

La stessa Torà possiede una struttura duplice, simile a quella descritta prima. Ed è questo uno dei motivi per cui viene data su due tavolette, una a destra e l'altra a sinistra. Nel campo della Torà le due funzioni precedenti operano come segue. Chi possiede più Binà è attratto soprattutto dalla parte rivelata della Torà, il niglè, gli insegnamenti dell'Halakhà, le discussioni della Ghemarà, le riflessioni sulla filosofia ebraica. Viceversa, chi è incline più verso Chokhmà si rivolge in particolare alle haggadot e ai midrashim, agli insegnamenti misteriosi della Cabalà (nistar), a volte così apparentemente contraddittori, alle vette superne del Chasidut. "Torat Ha-Shem temimà", dice il Salmo, "meshivat nafesh". "La Torà di Ha-Shem è completa, fa rivivere l'anima". Spiegano i Maestri del Chasidut che soltanto quanto la Torà è completa di entrambi gli aspetti citati è in grado di "far ritornare l'anima", di farci rivivere, di farci fare una teshuvà completa.

Abbiamo così parlato dei due cervelli noti nel corpo fisico come "emisfero destro ed emisfero sinistro", e della necessità di sviluppare ed utilizzare entrambe le funzioni che vi hanno sede. Si tratta però di un compito alquanto difficile, per effettuare il quale è indispensabile l'opera riconciliatrice di un terzo "cervello", posto a metà strada tra i due. La consapevolezza che vi risiede ha il compito di mostrare come i loro due modi di percepire il mondo non siano affatto contradditori e mutuamente esclusivi, ma complementari e reciprocamente necessari. La scienza non è ancora in grado di identificare un organo fisico, posto nella parte mediana del cervello, in grado di svolgere un ruolo del genere. La Cabalà invece già da lungo tempo ci parla di un terzo cervello, chiamato Da'at, o Conoscenza unificante. Si tratta della sede di un'intensa attività spirituale, che rimane però misteriosa ed elusiva se espressa nei termini della consapevolezza quotidiana. È la percezione del sottile legame che unifica le varie situazioni ed eventi della vita, è la capacità di sentirsi un tutt'uno con quanto capiamo e conosciamo con la mente. A livello psicologico, Da'at è quella potenza dell'anima grazie alla quale è possibile unificare pensiero ed emozione, cuore e cervello.

Tra tutte le facoltà dell'intelletto, Da'at è quella che ha subito la menomazione più grave come risultato del peccato di Adam, dell'essersi cibato dell'albero della conoscenza (etz ha-da'at), un "peccato" che ripetiamo ogni qualvolta preferiamo l'intelligenza umana e naturale alla sapienza della Torà, che è chiamata etz ha-chaim, l'Albero della Vita. Un atteggiamento particolarmente utile per riportare Da'at alla sua integrità primaria è quello di dare la massima priorità al Shalom Bait, all'armonia famigliare, cioè al portare un maggior senso di unione tra marito e moglie, in tutti i campi e in tutti i momenti possibili. Ecco il senso del versetto;

"ve-Adam yad'a et Chava ishto",

"e Adamo conobbe Eva sua moglie",
intepretato dal Chasidut come il momento in cui Adamo fece teshuvà dal peccato dell'albero. A livello di società e di storia, la rettificazione finale di Da'at verrà operata dal Mashiach, come dice il verso:

"va-imale ha-aretz de'a et Ha-Shem",

"e la terra si riempirà

della conoscenza di Dio".[/u]


Ecco,se noi ribaltiamo l'ultima osservazione,ovvero ''per ripristinare Daat,ovvero l'integrazione fra i 2 cervelli,bisogna rispettare l'armonia familiare tra uomo e donna'',in ''se manca Daat,l'integrazione fra i 2 cervelli,il rapporto fra uomo e donna diventa disarmonico'',otteniamo qualcosa di molto simile alla tesi poc'anzi presentata,con il pregio che questa volta esce fuori da una tradizione iniziatica come la Cabala.
''E Adamo conobbe sua moglie''
non mi è chiaro il significato di questo passo,ma è significativo che il Crivelli metta in relazione la sessualità vera e propria,con la comunicazione inter-emisferica.
E a questo punto arriviamo al punto che avevo domandato retoricamente la volta scorsa:
''L'uomo moderno,conosce sua moglie?''
A giudicare da come siamo messi,non tanto.
Urge ripristinare lo strumento di questa conoscenza.
Qui ovviamente ci troviamo davanti qualcosa di misterioso,però,la tesi rimane inalterata,rifiutando il razionalismo,il rapporto fra i 2 cervelli potrebbe migliorare,e forse chi lo sa,anche quello fra i 2 sessi?
« Ultima modifica: Marzo 28, 2012, 01:19:21 am da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Il femminismo è uno strumento o un "virus"?
« Risposta #179 il: Marzo 28, 2012, 00:59:18 am »
"e Adamo conobbe Eva sua moglie",intepretato dal Chasidut come il momento in cui Adamo fece teshuvà dal peccato dell'albero.

Teshuvà significa pentimento,ritorno a Dio,e quindi il sesso,è una forma di cancellazione di pentimento dal peccato originale...
Non certo il peccato originale,come qualcuno può avere maldestramente pensato credendo che il peccato consumato fra Adamo ed Eva fosse il sesso.
No il sesso,è una parziale ''rettificazione'',del peccato originale.
Evidentemente senza peccato originale,NON ERA NECESSARIO.
(Non chiedetemi che cos'è perchè non lo so)
E poi,comunque,io parlo di ''sesso'',ma noi moderni,da questo punto di vista,siamo degli ignoranti,perchè abbiamo un unico termine per designare qualcosa che in ebraico antico veniva designato con tante sfumature diverse,di cui ''conoscere'',era una delle tante espressioni.
Ce ne sono mi pare una decina in tutta la Bibbia,e ognuna ha una sua sfumatura diversa.
E questo ripeto,la dice lunga,su come ''conosciamo'' le nostre donne (e viceversa).
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''