Guai a minimizzare le violazioni, vere o false che siano, sul sacro corpo femminile.
Tentata violenza sessuale a Treviso, il vice sindaco: solo una pacca sul sedereTREVISO - «
È stata solo una pacca sul culo. Su queste cose ai miei tempi ci facevamo una risata». Giancarlo Gentilini non perde troppo tempo nel cercare parole e concetti raffinati. Pensa piuttosto a centrare il bersaglio, anche a costo, come è già successo, di suscitare un vero e proprio vespaio.
Ieri, davanti alle telecamere di Antenna Tre, e poi in serata al telefono, ha liquidato senza troppi fronzoli l'
ennesimo caso di aggressione ai danni di una donna a San Zeno, ancora una volta in una via a ridosso della stazione ferroviaria di Treviso. «
Fonti sicure mi hanno confermato che si è trattato di una semplice pacca sul sedere data da un ragazzino che passava di là - conferma poi lo Sceriffo - Una ragazzata insomma. Questi sono solo tentativi per gettare fango su Treviso. È in atto una politica di denigrazione della città e io non lo accetto».
Quindi, per lo Sceriffo, non ci sarebbe alcun mostro a piede libero nel quartiere di San Zeno, nessun allarme. Concetto ribadito anche nei mesi scorsi, quando ha aspramente ripreso chi è arrivato a invocare le pattuglie dell'esercito per tenere sotto controllo il centro storico. «Treviso è la città più sicura d'Italia», urla Gentilini nel microfono e ripete subito dopo al telefono. Insomma, l'episodio che ha nuovamente scatenato paure e timori tra i residenti del quartiere, per lo Sceriffo poserebbe su fondamenta molto fragili.
«Qui si cerca di andare avanti a colpi di scoop, di titoloni a otto colonne sui giornali e di servizi in televisione. Ma
prima di uscire con certe notizie bisognerebbe informarsi meglio, essere certi delle cose. Se qui c'è allarme, cosa dovrebbero dire a Padova? Ci sono donne che mi
confessano di aver paura anche solo di salire sugli autobus padovani per timore dei palpeggiamenti. Per questo mi sono infuriato quando mi hanno spiegato cosa era successo a San Zeno. Bisogna usare la testa. Ripeto: Treviso è una città sicura. E ho detto tutto».
Fonte:
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=187010Ha ragione prima di lanciare accuse gravi è meglio informarsi meglio, e non urlare al mostro come fanno le femministe.
Le femministe sono già parecchio incazzate:
Tre consigliere municipali, Antonella Tocchetto (Pd), Maristella Caldato (Pd) e Letizia Ortica (Pdl) hanno annunciato l'intenzione di chiedere, nella prossima seduta di lunedì, una convocazione pubblica dell'assemblea dedicata esclusivamente al problema della sicurezza a Treviso. "Checché ne dica la giunta - spiega Tocchetto - Treviso non è affatto una città sicura ed esiste un problema di tranquillità per le donne nel muoversi liberamente la sera. Intendiamo anche stigmatizzare - rincara - l'espressione con cui il vicesindaco Gentilini ha minimizzato l'ultimo episodio di aggressione a sfondo sessuale registrato nella frazione di san Zeno". Una richiesta che sarà corredata da una raccolta di firme, avviata in queste ore, coinvolgendo le sezioni femminili delle associazioni di categoria e dei sindacati, per sollecitare, tra l'altro, che una pattuglia tenga d'occhio la zona anche nelle ore serali. Ma non sono sole le donne in politica a prendere distanza dalle parole del vicesindaco. "Mi chiedo se Gentilini avrebbe detto le stesse cose - domanda provocatoriamente Mariarosa Battan, coordinatrice di Cna Impresa Donna di Treviso - se oggetto della 'comune palpata di culo' fosse stata sua moglie". Per Gabriella Moscatelli, presidente di Telefono Rosa, l'uscita del vicesindaco "lascia basite e indignate" e rappresenta "una pericolosa sottovalutazione del fenomeno della violenza contro le donne".