L'obbligo del genitore separato di concorrere al mantenimento del figlio non cessa automaticamente con la maggiore età, ma perdura finchè il genitore interessato non dia prova che il figlio abbia raggiunto l'indipendenza economica". Così recita la sentenza della Corte di Cassazione che ha obbligato un padre separato all'obbligo di corrispondere gli alimenti alla figlia "bambocciona", una studentessa di 41 anni.
Questa sentenza ribalta la precedente emessa dalla Corte d'Appello di Venezia, la quale aveva dato ragione al padre che si rifiutava di mantenere ancora la figlia, più che adulta, adducendo alla motivazione che "i figli con un po' di buona volontà sono in grado di mantenersi una volta arrivati ad una certa età". Visto l'esito del ricorso i giudici avevano anche revocato l'assegnazione della casa familiare alla moglie, che conviveva con la sua "bambina". All'epoca dei fatti la donna aveva già 35 anni. Ma la sentenza d'appello non andò giù all'ex moglie, che decise di fare ricorso in Cassazione.
Sono passati sei anni dall'inizio della vicenda giudiziaria e la situazione risulta tutt'ora immutata. La madre difende a spada tratta la figlia e racconta che presto si laureerà e che il suo percorso di studi è durato così a lungo per via della depressione, sopraggiunta dopo la separazione dei due genitori. "Ha anche trovato un lavoretto precario, presto la questione si risolverà. Ma per ora ha ancora bisogno del mantenimento".
E detto, fatto. Sei anni dopo arriva la doccia gelata per il padre della 41enne: "La figlia va mantenuta finchè non raggiunge l'indipendenza economica". Qualsiasi sia la sua età.
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