Autore Topic: Presentazione!  (Letto 30740 volte)

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Offline enricosc

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Re: Presentazione!
« Risposta #15 il: Marzo 24, 2012, 16:58:06 pm »
Allora, mi avete risposto dandomi molte cose da pensare; intanto grazie! rispondo innazitutto a quelle più semplici per me.

x Guit: posso senz'altro non fare uso dell'asterisco; non era mia intenzione urtare nessuno. e capisco la logica dell'obiezione. In effetti l'uso dell'asterisco non viene dal pensiero della differenza sessuale - così tanto per fare storiografia della politica - ma dalla gender theory americana e dai gruppi politici di movimento che si appoggiano a quella teoria. Lì in effeti è in opera una significativa cancellazione della differenza sessuale, della corporeità a favore della performatività del gender. Senz'altro si può dire altrimenti!

x Animus: cercherò di essere più sintetico, anche se le cose di cui ho scritto e le cose che ho in mente di cui, volendo, potremmo discutere sono tante e complesse e non mi è agevole esprimerle sinteticamente. ma volendo facilitare la comunicazione e non complicarla, starò più attento! per adesso, visto che le questioni sono tante, le dividerò distinguendo i miei interlocutori (Guit, Animus ecc...) in paragrafi diversi. ok?

Il commento di Guit a proposito delle prigioni non sono sicuro di averlo capito. Si può ridirlo altrimenti? O potresti comunque rispiegarmelo?

Per quel che concerne l'idea che il pensiero della differenza sessuale sia uno strumento di modellazione tecnocratica, io non credo che sia vero in effetti. Ma ancora più interessante a mio giudizio è il fatto che proprio tale pensiero - eventualmente sbagliando! si vedrà - combatte la tecnocrazia sui sessi e i generi. Penso che sarebbe interessante non solo contestarsi, ma su un punto tanto liminare da avvicinare le due posizioni, si dovrebbe provare ad aprire una negoziazione concreta. Ovviamente servono persone disponibili da ambo le parti.

x Beta e Massimo: capisco il discorso tratto dall'esempio della donna con la maglietta 'uomo morto non stupra'. è un punto e va messo a tema. ma così per questo, come per la questione degli spazi femminili e dei modi femminili di essere sono certo di quello che dico: le femministe che conosco non accettano qualunque comportamento solo perché viene da una donna. Anzi è tipico del femminismo della differenza, mettere a tema anche in maniera fortemente critica dentro ai collettivi di donne (e quelli misti) le differenze tra le donne. Per cui, sì, è possibile far emergere queste differenze.

x Animus: raccolgo con grande piacere il tuo invito a parlare della maschilità per come emerge nel pensiero della differenza sessuale. Anche se mi rendo conto che sarà dura!! La questione è certamente molto complessa per cui se lo gradite una prossima volta potrei aprire una discussione apposita!

x Warlordmaniac e Guit: senz'altro quello che volevo esprimere era solo la mia esperienza e la mia percezione della socializzazione maschile e per farla breve e farmi capire mi sono appellato a stereotipi. è chiaro che la maschilità storicamente non è macchine-sport-cameratismo. maschilità è anche diritto, scienza, filosofia, poesia, arte... grosso modo tutta la cultura umana! intendevo dire che ho avuto sempre difficoltà a stare bene con i maschi, se non altro perché nella mia primissima socializzazione io all'interno del gruppo maschile ero il soggetto respinto, il nerd, lo sfigato. questo non mi ha facilitato. tutto qua.

x Massimo: alla domana 'tu cosa pensi di fare?' rispondo che il mio interesse è una politica mista che abbia come obiettivo l'istituzione di regole e forme della convivenza comune tra i sessi e i generi che garantisca l'espressione di ciascuno e ciascuna.  

Offline yamamax

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Re: Presentazione!
« Risposta #16 il: Marzo 24, 2012, 18:43:26 pm »
ciao enrico.
Ho letto i tuoi interventi partendo dalla tua autodefinizione di maschio-pentito che trovo singolare espressa proprio qui dove li stiamo combattendo come la peste ... cmq andando oltre mi sembra di capire (anche   in relazione alla tua giovane età), che ancora ti relazioni con un femminismo "teorico" fermo al dibattito che probabilmente ti aiuta a superare quei spazi vuoti che hai con quelli del tuo sesso.
Ti consiglio di informarti nn solo in questo forum ma anche in altri di come cambiano le cose quando il femminismo passa dal dibattito teorico ...diciamo alla pratica, cioè vedere come questa società è stata stravolta da privilegi regalati alle donne che puntualmente usano contro tutti e dall' arroganza vuota di contenuti che manifestano una volta ottenuto un qualcosa verniciato di rosa. Vedere come si muovono giudici e tribunali quando emettono sentenza inerenti a separazioni affidamenti e mantenimenti. Insomma capire se le tue interlocutrici femministe, oggi ancora studentesse, fra 10 anni se ti dovesse capitare di incontrarle ad una selezione di lavoro o in un tribunale saresti trattato con dignità e rispetto.
Meglio un nerd oggi ... o uno zerbino tritato domani ! Questa chiaramente è una decisione che spetta solo a te.
In ogni caso buona permanenza, magari impariamo tutti qualcosa in più.

Offline Warlordmaniac

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Re: Presentazione!
« Risposta #17 il: Marzo 24, 2012, 19:44:13 pm »
x Warlordmaniac e Guit: senz'altro quello che volevo esprimere era solo la mia esperienza e la mia percezione della socializzazione maschile e per farla breve e farmi capire mi sono appellato a stereotipi. è chiaro che la maschilità storicamente non è macchine-sport-cameratismo. maschilità è anche diritto, scienza, filosofia, poesia, arte... grosso modo tutta la cultura umana! intendevo dire che ho avuto sempre difficoltà a stare bene con i maschi, se non altro perché nella mia primissima socializzazione io all'interno del gruppo maschile ero il soggetto respinto, il nerd, lo sfigato. questo non mi ha facilitato. tutto qua.


Hai tutta la mia solidarietà, non ti devi assolutamente giustificare.
Lo sfigato, il nerd, è la migliore risposta al femdom. Lo sfigato è colui che non è facilmente sfruttabile dalle donne perché di basso value. In pratica è il talento naturale dell'emancipazione maschile. C'è un piccolo problema: le forze omologanti sono potentissime e la libido è solo la punta di questo iceberg.
Ti consiglio di leggere Timido Docile Ardente, Manuale per capire ed accettare i valori dell'introversione, scritto da Luigi Anepeta, fondatore della LIDI. Scrivo spesso sul loro forum.

Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #18 il: Marzo 24, 2012, 20:44:26 pm »
...
Il commento di Guit a proposito delle prigioni non sono sicuro di averlo capito. Si può ridirlo altrimenti? O potresti comunque rispiegarmelo?

Era un parallelo ardito e mal posto, nel senso di non ben giustificato, dove intendevo scindere il singolo dal plurale. Andiamo oltre non è importante. Perché quello che dici qui sotto mi pare ben più rilevante.

Citazione
Per quel che concerne l'idea che il pensiero della differenza sessuale sia uno strumento di modellazione tecnocratica, io non credo che sia vero in effetti. Ma ancora più interessante a mio giudizio è il fatto che proprio tale pensiero - eventualmente sbagliando! si vedrà - combatte la tecnocrazia sui sessi e i generi. Penso che sarebbe interessante non solo contestarsi, ma su un punto tanto liminare da avvicinare le due posizioni, si dovrebbe provare ad aprire una negoziazione concreta. Ovviamente servono persone disponibili da ambo le parti.

Piena e assoluta disponibilità. La QM da queste parti è una cosa sentita e a volte si cade nell'errore dell'eccessiva enfasi, che ha origine in una rabbia mal direzionata. Tutti possiamo sbagliare. La mia opinione è che con una persona dialogante, si dialoga, ci si confronta, ci si scusa quando si è esagerato. Il confronto di idee per me è la cosa più importante.

La tua proposta leggendola bene contiene una sostanza che a me personalmente interessa. Ci siamo. Dovrai però sforzarti di spiegarci bene alcune cose, per esempio mi colpisce questa interpretazione che tu dai, secondo la quale il f. della differenza sarebbe ontologicamente anti-tecnocratico. Vorrei capirci di più.

Poi c'è la tua esperienza personale. Anch'io ho dovuto subire angherie da ragazzino, il bullismo è un termine entrato non da molto nell'uso comune, ma esiste da sempre. Quello che ho fatto però è stato rivendicare un maschile come piace a me, dentro il maschile, senza fare ricorso all'aiuto esterno.
Tempo fa un amico mi disse: "Che uomo sei se non ti interessi di calcio?". Io gli risposi semplicemente che secondo me lui aveva una visione molto ridotta del maschile. E guardati intorno. In effetti la conquista femminile ha reso il pallone praticamente l'unico spazio di separazione simbolica rimasto, quindi quel mio amico non sbagliava ed era perfettamente in linea con ciò che la nostra comunità intende per maschile.
Allora sono diventato quemmista, perché io invece credo che gli uomnini si debbano parlare. E lo voglio fare da uomo e non da rieducato, perché si è fatto spiegare dalle donne come si fa. Noi lo sappiamo fare, perché siamo umani, come loro.
Ti scrivo questo perché non sempre l'esperienza personale è traducibile in politica. Non ti sto dicendo che hai sbagliato, hai fatto le tue scelte legittime. Ma estendere alla politica, al collettivo, all'ordine mitologico, l'idea che gli uomini per parlarsi debbano farsi spiegare come si fa, è già abusante e irrispettoso dell'essere. Non possiamo rendere politico il non-rispetto.

Quello che possiamo fare invece è rivendicare un maschile non stereotipato.

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Offline enricosc

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Re: Presentazione!
« Risposta #19 il: Marzo 24, 2012, 21:38:31 pm »
Piena e assoluta disponibilità. La QM da queste parti è una cosa sentita e a volte si cade nell'errore dell'eccessiva enfasi, che ha origine in una rabbia mal direzionata. Tutti possiamo sbagliare. La mia opinione è che con una persona dialogante, si dialoga, ci si confronta, ci si scusa quando si è esagerato. Il confronto di idee per me è la cosa più importante.
La tua proposta leggendola bene contiene una sostanza che a me personalmente interessa. Ci siamo.

Molto bene, sono lieto! Prendo queste tue parole - senz'altro personali e non automaticamente generalizzabili, però significative - come un bel segnale di apertura e questo mi fa molto piacere perché penso di poter imparare molte cose e spero possa anche io darvi qualcosa su cui riflettere. Già solo in un giorno ho letto molte cose che mi hanno fatto riflettere e mi hanno stimolato. Grazie

Dovrai però sforzarti di spiegarci bene alcune cose, per esempio mi colpisce questa interpretazione che tu dai, secondo la quale il f. della differenza sarebbe ontologicamente anti-tecnocratico. Vorrei capirci di più.

Senz'altro! Farò del mio meglio. Nei prossimi giorni cercherò di mettere in condivisione quello che ho imparato, quel che conosco ecc...

Per quanto riguarda l'esperienza interpersonale con i maschi e quel che dico di aver scoperto con le mie relazioni con femministe, vorrei solo essere più chiaro su alcuni passaggi. Quello che ho fatto nella mia vita finora è senz'altro quello che dici anche tu: costruirmi una via personale alla maschilità - si può dire che consciamente o inconsciamente ho seguito la via tutta maschile - rispetto alla quale quindi gli uomini non hanno da imparare dalle donne - della riflessione, del pensiero. Ho studiato e studio filosofia. Quello che posso dire è che questa mia via nella maschilità pur garantendomi autonomia e indipendenza non mi ha comunque facilitato nelle relazioni con maschi. Io anche - come del resto il pensiero della differenza sessuale - penso che i maschi dovrebbero imparare a stare tra di loro, avere relazioni tra maschi, mettere a tema le relazioni tra maschi, mettere a tema la propria identità sessuata e sessuale, i propri desideri e le proprie paure e anche le proprie dipendenze (dall'altro, dal capo, dall'amico, dal fratello, dalla madre, dalla moglie e chi più ne ha più ne metta): metterle a tema per elaborarle e quindi anche superarle in un certo senso.

Per questo voglio sottolineare che nella mia esperienza una maggiore disponibilità relazionale nei confronti dei maschi sono riuscito a stabilirla non tanto grazie all'aiuto o all'insegnamento di donne, ma di femministe. La differenza qui è che incontrandomi con femministe, che rivendicano la pratica politica del separatismo - stare tra donne, fare autocoscienza - sono riuscito a capire - ma senza che loro mi dovessero mostrare chissaché - il bisogno che abbiamo anche noi maschi di spazi nostri, spazi maschili, spazi di confronto simbolico tra maschi. Spazi che però non si riducano agli spazi quotidiani che abbiamo, quelli in cui condividiamo le cose di tutti i giorni, ma degli spazi apposta, degli spazi speciali, degli spazi politici, degli spazi ulteriori.

Poniamo il caso con voi, questo forum è uno spazio di condivisione speciale. è chiaro che alcune di queste discussioni potrebbero nascere in tutti i contesti quotidiani abitati da maschi, ma ha rilevanza simbolica la possibilità di abitare un tale spazio apposta per questo genere di confronto. In un certo senso qui la maschilità non è lo sfondo di un confronto che può vertere su altro (amore, politica, arte e quant'altro), ma è il tema principale e il tramite del confronto. Tutto ciò, secondo me, di per sé non è in contraddizione con il femminismo della differenza. è chiaro però che invece qui è parte preponderante del confronto la solidarizzazione contro un sistema di cose - il femminismo - che si vede come oppressivo. Però le due cose, legittime eh!, non le voglio biasimare, non si accompagnano necessariamente. Credo. Sono stato prolisso, scusate.

Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #20 il: Marzo 24, 2012, 21:54:04 pm »
... Tutto ciò, secondo me, di per sé non è in contraddizione con il femminismo della differenza. è chiaro però che invece qui è parte preponderante del confronto la solidarizzazione contro un sistema di cose - il femminismo - che si vede come oppressivo. Però le due cose, legittime eh!, non le voglio biasimare, non si accompagnano necessariamente. Credo. Sono stato prolisso, scusate.

Riprendo solo questo perché su tutto il resto concordo. Hai elaborato mi sembra già tutta una parte in comune con la rivendicazione quemmista e l'hai fatto partendo dall'osservazione. Sulla posizione rispetto al femminismo ne riparleremo con calma. Non siamo un gruppo compatto e massimalista, siamo uomini, ma anche donne, che hanno giustamente visioni diverse, talvolta alternative, un po' su tutto, con delle costanti comuni sulle quali abbiamo sentito la necessità di fare azione (parola).
Io sono tra quelli a cui sta stretto l'accorpamento del femminismo in una unica branca, e mi piace distinguere. Personalmente contrasto tutti i tratti ideologici, politici, istituzionali, culturali del femminismo, che si basano sulla svalorizzazione maschile, sulla guerra al sesso, sulla compressione del libero arbitrio nell'ottica della rimodellazione tecnocratica dell'umano.
Ma questo non significa rifiutare altre interpretazioni. Il femminismo mi sembra che sia una categoria vasta e spesso contraddittoria già dall'interno. Ne riparliamo.


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Offline Red-

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Re: Presentazione!
« Risposta #21 il: Marzo 24, 2012, 23:01:01 pm »
Dò il mio benvenuto al nuovo arrivo. A proposito di quel che ha scritto nel primo post, aggiungo che secondo me, per uno scambio di idee costruttivo, bisogna anzitutto intendersi sui termin,i in maniera abbastanza precisa.
Altrimenti io potrei dire che sono d'accordo sul divenire di Aiaccia.
Ma certamente nessuno capirà quel che intendo dire. ..Però potrò cantarmela e suonarmenla senza che nessuno abbia di che ridire.

Quindi se siamo d'accordo su cosa si intende per "femminismo" ( o meglio neofemminismo, ovvero quello che nasce negli anni 60-70) , e cosa si intende quando si parla di relazione costruttiva e appagante con l'altro sesso, allora poi si può proseguire.

Per me il femminismo di oggi ha pretese assolutamente assurde ed illogiche, e quindi ogni relazione basata su tale ideologia non può semplicemente essere appagante e costruttiva. Punto. Al massimo ci si può arrabattare (arrangiare).
Con ciò ho spiegato in breve come la vedo: se il nostro ospite vuole, può spiegare come la vede lui.

Che tipo di donne hai trovato, Enrico, e parlo di quelle con cui hai avuto relazioni appaganti? E cosa intendi con "relazioni appaganti"?
Per alcuni anche il fem-dom è una relazione appagante; se è per questo c'è anche gente che trova appagante ...altre cose, tipo il sesso con animali et similia.
Ci puoi spiegare, se ti va?
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re: Presentazione!
« Risposta #22 il: Marzo 24, 2012, 23:52:52 pm »
da questa interazione non uscirà niente di costruttivo  :huh:
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
(Stirner , L'Unico e la sua proprietà)
http://maschileindividuale.wordpress.com/

Offline enricosc

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Re: Presentazione!
« Risposta #23 il: Marzo 25, 2012, 04:35:07 am »
da questa interazione non uscirà niente di costruttivo  :huh:
Spero di riuscire a contraddire questa prima sensazione :) farò del mio meglio nel corso del tempo.
Le idee positive che ho sul femminismo, come ho scritto, mi provengono dalla lettura di testi e dall'esperienza politica con ragazze e donne femministe. Credo che sia una parte importante della mia vita. Ma non mi sono iscritto a questo forum per convincere nessuno delle mie idee. Al contrario ho fatto richiesta di iscrizione per ascoltare, dialogare e vedere se pur nella nostra differenza - nella diversità del nostro percorso finora - è possibile trovare zone di contatto, punti di convergenza, elementi che facciano da ponte. Sono quindi molto recettivo nei vostri confronti; intenzionato a scoprire cose che non conosco e a mettere in comune cose che invece conosco.

Per me il femminismo di oggi ha pretese assolutamente assurde ed illogiche, e quindi ogni relazione basata su tale ideologia non può semplicemente essere appagante e costruttiva. Punto. Al massimo ci si può arrabattare (arrangiare).
Con ciò ho spiegato in breve come la vedo: se il nostro ospite vuole, può spiegare come la vede lui.

Accogliendo il tuo invito a capirsi sui termini, Red, ti chiedo se puoi di spiegarmi meglio cosa intendi per femminismo nel contesto di questa frase ('il femminismo di oggi'). Te lo chiedo perché nella mia esperienza e anche nei contesti accademici che frequento in quanto studente (e quindi anche sui libri per dire) il femminismo è innanzitutto un pensiero e una pratica politica. Si dice poi che il femminismo emergendo abbia prodotto degli effetti socio-culturali notevoli, cambiamenti rilevanti e in quel contesto spesso si usa parlare di post-femminismo. Inoltre il fatto che tu parli di 'pretese' del femminismo di oggi, mi fa pensare al femminismo dei diritti - che richiede il riconoscimento di un certo tipo e un certo numero di diritti.

A volte quando leggo nel forum ho l'impressione - ma correggetemi se sbaglio - che il femminismo sia inteso come quella condizione sociale comune a tutti e tutte oggi che favorisce e tutela le donne, svilisce e castra la maschilità e che perciò è oppressiva. Mi sembra di capire che in un certo senso tutto il mondo occidentale sia femminista, o meglio che il dominio femminista controlli tutti gli aspetti significativi della società: media, diritto ecc...

Se fosse così io potrei dire: capisco a cosa vi riferite, riconosco il senso per cui parlate di dominio e tuttavia credo che una parte del femminismo italiano inteso come tradizione politica e culturale in un certo senso si scolli da questa dimensione, vada altrove.

Quello che posso dire per certo è che appunto: il femminismo della differenza spesso non vede di buon occhio molti degli aspetti istituzionali e mediatici che descrivono quella che per voi mi sembra essere la dominazione femminista. detta in parole povere, ho l'impressione, che la dominazione - ad esempio del capitale, del consumo ecc. - faccia uso del femminismo, ma non sia femminista.

Faccio un esempio stupido ma forse chiaro: ho letto sul forum che oggi qualcuno che conoscete, forse qualcuno del forum o di Uomini3000 o del Movimento maschile italiano non so, sarebbe andato in televisione a parlare della questione maschile. Precisamente in una trasmissione condotta da Barbara D'Urso. Tra i commenti si è detto: Barbara D'Urso è una femminista di quelle stronze (o antipatiche, o non so). Ecco, io non credo che Barbara D'Urso sia femminista. Per nulla proprio. Non credo che conosca cosa sia il femminismo come movimento politico e se crede di essere femminista perché le piacciono le donne, difende le donne e parla bene delle donne, allora non ha capito cos'è il femminismo. Per questo penso che sia difficile intendersi su questo punto pure basilare. Voi dite che la D'Urso è femminista, io non la considero una femminista e di certo neanche le donne femministe con cui faccio politica la considerano tale.

Che tipo di donne hai trovato, Enrico, e parlo di quelle con cui hai avuto relazioni appaganti? E cosa intendi con "relazioni appaganti"?
Per alcuni anche il fem-dom è una relazione appagante; se è per questo c'è anche gente che trova appagante ...altre cose, tipo il sesso con animali et similia.
Ci puoi spiegare, se ti va?

Per rispondere a questo dico intanto che non ho mai avuto relazioni sentimentali con donne femministe. Con donne femministe ho invece relazioni politiche per cui facciamo le cose assieme - assemblee, riunioni, cortei, iniziative, articoli, volantini - ci confrontiamo, ci confidiamo - ovvero siamo amici ma al contempo cerchiamo di dare un senso politico alla nostra reciproca e differente esperienza guardando la politica partendo da noi stessi -e mettiamo a fuoco nei nostri confronti come opera tra di noi la differenza sessuale ovvero: come l'intelligenza maschile può essere di guadagno per loro e come l'intelligenza femminile può essere di guadagno per me.
Se invece vogliamo parlare di relazioni sentimentali e sessuali non so le cose sono in parte diverse, perché mancano appunto questi due elementi: la politica e il femminismo.

Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #24 il: Marzo 25, 2012, 06:36:35 am »
Il femminismo della differenza ha abolito l'idea di uguaglianza e introdotto la nozione di pari opportunità, che ha portato poi all'applicazione delle azioni (discriminazioni) positive, che vogliono compensare la condizione femminile partendo da una realtà artificiale, ricostruita a tavolino con indagini socio-economiche artatamente manipolate, per far apparire la donna e l'uomo diversi da ciò che sono, trasformando la discriminazione positiva in discriminazione razzista.

Ultimamente il governo ha risposto all'emergenza separati con:

1) mortificazione simbolica del cognome paterno
2) esclusione degli uomini adulti dall'esenzione irap per le imprese
3) pubblicazione di dati ISTAT sulla povertà divorzile ideologici
4) introduzione del congedo di paternità obbligatorio
5) affossamento da parte della Cassazione del condiviso e del mantemineto diretto

Questa è la risposta del regime femminista agli uomini che stanno male, a causa di un diritto di famiglia che sempre le istituzioni avevano già trasformato in un apartheid anti-padre.

Noi quemmisti siamo gli unici in Italia a contrastare questo razzismo, nessun aiuto da parte di nessuno, anzi, quando è il caso solo calunnie, offese, travisamenti.

Cosa posso dirti, non è colpa del femminismo? Vogliamo trovare un altro nome? Femdominismo ti suona meglio?

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Offline Guit

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Re: Presentazione!
« Risposta #25 il: Marzo 25, 2012, 07:00:48 am »
Noi usiamo la parola femminismo per indicare genericamente l'ideologia responsabile degli orrori anzidetti.

La differenza posta oggi dal femminismo vede l'uomo e la donna su prospettive anti-naturali e anti-riproduttive. E' una differenza progettata su un piano di ingegneria sociale tecnocratico, che abolisce ogni ontologia sacra per dare l'umano, la sua vita, la sua dignità, in pasto allo scientismo.




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Offline Animus

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Re: Presentazione!
« Risposta #26 il: Marzo 25, 2012, 09:22:03 am »

Cosa posso dirti, non è colpa del femminismo? Vogliamo trovare un altro nome? Femdominismo ti suona meglio?



A me, tra i neologismi del momas, piace molto il termine "suprematismo femminile" usato da Massimo, spiega benissimo il concetto, anche meglio di Femdominismo coniato da UB.
Non andrebbe lasciato cadere...
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline beta

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Re: Presentazione!
« Risposta #27 il: Marzo 25, 2012, 13:59:38 pm »
@ enricosc

secondo me un buon modo per iniziare a capirci meglio anche sui termini, sarebbe se ci riportassi uno dei volantini che avete prodotto assieme alle tue amiche femministe. cosi entreremmo piu nel merito :)

quando io parlo di femminismo, e lo faccio grossolanamente facendo di tutta l'erba un fascio, lo faccio perche io per femminismo intendo un linguaggio. definirei il femminismo un liguaggio. una narrazione. uno strumento con il quale è possibile "pushare" gli uomini. "you must be pushed". ecco, tutti i femminismi con le loro differenze, contribuiscono alla formazione di questo linguaggio.e da questo linguaggio, nasce una morale, che diventa giudizio, e poi legge, e poi ingiustizia.

Offline Fazer

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Re: Presentazione!
« Risposta #28 il: Marzo 25, 2012, 14:05:29 pm »
A volte quando leggo nel forum ho l'impressione - ma correggetemi se sbaglio - che il femminismo sia inteso come quella condizione sociale comune a tutti e tutte oggi che favorisce e tutela le donne, svilisce e castra la maschilità e che perciò è oppressiva. Mi sembra di capire che in un certo senso tutto il mondo occidentale sia femminista, o meglio che il dominio femminista controlli tutti gli aspetti significativi della società: media, diritto ecc...

A questo, proposito, Enrico, io ti vorrei chedere: ma tu, le cose evidenziate in rosso, le hai notate o no?

1) mortificazione simbolica del cognome paterno
2) esclusione degli uomini adulti dall'esenzione irap per le imprese
3) pubblicazione di dati ISTAT sulla povertà divorzile ideologici
4) introduzione del congedo di paternità obbligatorio
5) affossamento da parte della Cassazione del condiviso e del mantemineto diretto

Queste cose, le vedi ogni giorno o no?
Secondo te sono vere o no?

...Con donne femministe ho invece relazioni politiche per cui facciamo le cose assieme - assemblee, riunioni, cortei, iniziative, articoli, volantini...

Quali sono gli argomenti delle vostre assemblee, riunioni, cortei, iniziative, articoli, volantini?

Offline enricosc

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Re: Presentazione!
« Risposta #29 il: Marzo 25, 2012, 14:18:40 pm »
Cosa posso dirti, non è colpa del femminismo? Vogliamo trovare un altro nome? Femdominismo ti suona meglio?

Non ne voglio fare una questione di semplice linguaggio. Tutte le informazioni che mi date, sul diritto di famiglia, sugli strumenti giuridici di controllo, esclusione e discriminazione della maschilità per me sono informazioni nuove e che prendo così come me le date, fidandomi. Senz'altro se ne riparlerà, leggerò altro materiale su questi argomenti qui e altrove.

Però, quello che voglio dire e di cui sono piuttosto certo è che il femminismo della differenza sessuale come pensiero politico espressione dei gruppi femministi Diotima, Libreria delle Donne, Via Dogana, Casa Internazionale delle Donne ecc... in quanto pensiero politico che contrasta la rappresentanza parlamentare e le istituzioni senz'altro non è a favore delle pari opportunità, senz'altro non è responsabile dell'istituzione di quel diritto di famiglia di cui parliamo. Almeno nel senso ristretto del termine: nessuna donna femminista del pensiero della differenza sessuale ha mai ricoperto i ruoli istituzionali decisionali atti a istituire queste modifiche giuridiche.

Altri lo hanno fatto, altri uomini e altre donne. Secondo me è un caso in parte paragonabile alla legge 180 Basaglia sui trattamenti sanitari volontari e obbligatori. Basaglia come psichiatra aveva introdotto un trattamento sociale della malattia mentale che prevedeva una vita comunitaria, una relazionalità tra struttura ospedaliera e degenza. Tutto questo si è perduto nella scrittura giuridica e nella sua applicazione concreta. Adesso gli effetti della legge 180 sono assolutamente lontani dalle posizioni di Basaglia.

Una discussione molto lunga su questo forum si domanda: il femminismo è uno strumento o un virus? Io sono molto aperto alle idee a cui mi introducete - istituzioni, diritto di famiglia, media, strumenti statistici, controllo sanitario ed economico che opprimono gli uomini, i padri ecc... - quindi non ho dubbi che una dominazione in effetti ci sia - del resto il capitale non smesso di opprimere la forza lavoro precaria qui in Italia come nel resto del mondo, tanto per fare un esempio - ho solo dubbi sul fatto che questa dominazione sia a conti una dominazione del femminismo, attivamente portata avanti dai movimenti femministi e non piuttosto una dominazione che per i suoi vantaggi fa uso della libertà femminile, fa uso del femminismo, fa uso della questione femminile come punto debole e molle della struttura giuridica e sociale per trasformare il quadro delle cose, per liberare forza lavoro efficiente, produttiva, macchinica, come sono le donne quando vengono messe a lavoro (ripeto su questo forum si è detto delle donne che studiano e memoria vs. i maschi che studiando con la logica e innovano).

L'operare della differenza sessuale mostra che le donne tendenzialmente seguono le regole - più di quanto non le innovino - e perciò sono forza lavoro scolarizzata, specializzata, intellettualmente competente ed efficiente, liberata, messa a disposizione della produzione proprio da quelle riforme giuridiche, da quelle azioni (discriminazioni) positive di cui parliamo.

x Fazer: io queste cose non le vedo tutti i giorni, confesso. conosco i media - la telvisione, i giornali - e quindi sì conosco il politically correct, la cappa che copre il discorso pubblico sul rapporto tra i sessi in televisione e sui giornali anche se secondo me questa cappa danneggia tanti i maschi quanto le femmine ed esibisce un'immagine di entrambi i sessi assolutamente fuorviante e deviata. Per quel che riguarda il resto confesso di non avere esperienza di questo: istat, irap per le imprese, concedo di paternità obbligatorio (questo mi sembra interessante, qualcuno avrebbe voglia di spiegarmelo? :) ).

x Beta: sul femminismo come linguaggio e narrazione. mi sembra un punto importante. è chiaro che quando una cosa diventa narrazione diffusa e mediatica facilmente si traveste in altro da sé. è uscito da poco un libro di una femminista, Valeria Ottonelli, La libertà delle donne, sottotitolo: contro il femminismo moralista. Io ancora non l'ho letto, ma immagino, conoscendo l'ambiente, che sia un libro contro quel femminismo mediatico (es. Se non ora quando) che ha preso molto piede in giro e che non porta da nessuna parte (di buono) né per gli uomini, ma neanche per le donne.