Autore Topic: autoconsapevolezza maschile  (Letto 3249 volte)

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Offline enricosc

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Re: autoconsapevolezza maschile
« Risposta #15 il: Marzo 24, 2012, 11:30:01 am »
Eccomi! Innanzitutto grazie dell'accoglienza!

Io generalmente non mi definisco 'maschiopentito', ma qui o là ho trovato sul sito quest'espressione riferita a maschi che sono vicini alle posizioni del femminismo (credo) e quindi almeno in parte maschi simili a me, poiché io in effetti sono senz'altro un maschio vicino alle posizioni del femminismo; almeno in questo senso:

Io sono uno studente dell'università di 26 anni, non ho esperienza della paternità e neanche di un legame stabile (o comunque vincolato legalmente) come il matrimonio. Ho incontrato il femminismo nel senso che l'ho incontrato leggendo testi del femminismo italiano in particolare (Lonzi, Muraro ecc...), e nel senso che ho conosciuto donne femministe assieme alle quali faccio politica di movimento dentro l'università e da quest'esperienza - sia nei termini del loro discorso, sia nei termini del loro modo di fare - ne ho tratto molto, mi ha accresciuto, mi ha stimolato, mi ha influenzato positivamente sia nei miei rapporti con donne che uomini in termini di ascolto, disponibilità a condividere esperienze ecc...

Dalle (poche) cose che ho letto su questo forum mi sembra di capire che qui si usi il termine 'femminismo' - correggetemi se sbaglio! - riferendolo non tanto ad una pratica politica di donne al suo interno molto conflittuale e differenziata per altro (femminismo dei diritti, della differenza, gender theory, femminismi globali, postcolonial, postfemminismo), quanto piuttosto ad un sistema di cose, che abbraccia tanto l'opinione pubblica e i media, quanto le istituzioni pubbliche, che tende a favorire le donne (es. le cosiddette azioni positive: abbassare le tasse universitarie per studentesse che si iscrivono nelle facoltà di scienze, dove la percentuale di donne è minoritaria) e a castrare qualsiasi criticità da parte maschile attraverso il politically correct (per cui ad esempio dire che una donna è brutta o che non tutte le donne sono belle è presentato come un vergognoso atto di maschilismo!).

Ho detto bene?

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Re: autoconsapevolezza maschile
« Risposta #16 il: Marzo 24, 2012, 13:49:21 pm »
Eccomi! Innanzitutto grazie dell'accoglienza!

Io generalmente non mi definisco 'maschiopentito', ma qui o là ho trovato sul sito quest'espressione riferita a maschi che sono vicini alle posizioni del femminismo (credo) e quindi almeno in parte maschi simili a me, poiché io in effetti sono senz'altro un maschio vicino alle posizioni del femminismo; almeno in questo senso:

Io sono uno studente dell'università di 26 anni, non ho esperienza della paternità e neanche di un legame stabile (o comunque vincolato legalmente) come il matrimonio. Ho incontrato il femminismo nel senso che l'ho incontrato leggendo testi del femminismo italiano in particolare (Lonzi, Muraro ecc...), e nel senso che ho conosciuto donne femministe assieme alle quali faccio politica di movimento dentro l'università e da quest'esperienza - sia nei termini del loro discorso, sia nei termini del loro modo di fare - ne ho tratto molto, mi ha accresciuto, mi ha stimolato, mi ha influenzato positivamente sia nei miei rapporti con donne che uomini in termini di ascolto, disponibilità a condividere esperienze ecc...

Dalle (poche) cose che ho letto su questo forum mi sembra di capire che qui si usi il termine 'femminismo' - correggetemi se sbaglio! - riferendolo non tanto ad una pratica politica di donne al suo interno molto conflittuale e differenziata per altro (femminismo dei diritti, della differenza, gender theory, femminismi globali, postcolonial, postfemminismo), quanto piuttosto ad un sistema di cose, che abbraccia tanto l'opinione pubblica e i media, quanto le istituzioni pubbliche, che tende a favorire le donne (es. le cosiddette azioni positive: abbassare le tasse universitarie per studentesse che si iscrivono nelle facoltà di scienze, dove la percentuale di donne è minoritaria) e a castrare qualsiasi criticità da parte maschile attraverso il politically correct (per cui ad esempio dire che una donna è brutta o che non tutte le donne sono belle è presentato come un vergognoso atto di maschilismo!).

Ho detto bene?

il femminismo come narrazione sleale, contraddittoria, incoerente, che nasconde dietro la maschera di parita e ugualianza, odio, volonta di rivalsa, ingiustizia.
il femminismo che assegna al maschile il copiright del male e al femminile quello dell'innocenza. il femminismo che osa raccontare il vissuto maschile e pretende di convertire l'uomo sulla base di un autocritica all'essenza stessa della maschilita.