una mia dipendente mi ha portato oggi un ritaglio da Donna Moderna di una acefala di nome Ntonella Boralevi
la quale dopo aver fatto la solita lista di femminicidi conclude: "Lettera Aperta alle donne italiane: Adesso tocca a voi! Insegnate ai figli maschi a rispettare le donne".
Abbiamo pranzato insieme e chiacchierato.
Lei ha avuto un figlio da un tale da cui poi si è separata, dopo qualche anno si è messa insieme ad un altro da cui ha avuto due figli, e questo autunno si sono sposati in chiesa.
Io le ho fatto notare che la maggior parte delle violenze viene da maschi cresciuti da donne separate. Attenzione, il terreno è scivoloso: lei è separata e il primo figlio vede il padre molto raramente (lei a dir la verità fa di tutto perchè si vedano).
Le faccio perciò concludere che la Boralevi
afferma il falso quando dice che spetta alle donne educare i figli: alle madri spetta fare spazio ai padri.
Ad un certo punto le dico: pensi come starebbe il suo primo figlio se lei non avesse avuto la forza di ricominciare e di dargli, comunque, una famiglia. È vero, quello con cui convive non è suo padre, ma è meglio che nulla.
Ebbene, terreno MOLTO scivoloso. Ma mi ha dato ragione. Errori ci sono da ambedue le parti, ma una società non si può costruire senza gli uomini. Le donne che cercano di marginalizzarci si danno la zappa sui piedi.
Le donne vengono ammazzate dagli uomini soprattutto perchè agli uomini non è consentito crescere in un ambiente maschile, in rapporti sani con gli altri maschi, di stima e fiducia reciproca. Uomini senza padri, femminilizzati, impulsivi e violenti. Sono il frutto del femminismo.
Non dovremmo stupirci di quanti femminicidi ci sono, ma di quanti NON ce ne sono. Di quanti milioni di uomini, nonostante tutto, sanno gestire la loro ira in modo costruttivo. Nonostante tutto.