Autore Topic: Il patriarcato  (Letto 4978 volte)

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Offline Peter Bark

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Il patriarcato
« il: Marzo 30, 2012, 20:11:10 pm »
Salve ragazzi,oggi ho avuto una piccolo litigio con la mia compagna mentre stavamo guardando i soliti deliri della rai...capite cosa intendo vero?
Partiamo dalla mattina.
Argomento della discussione:gli uomini preferiscono la taglia 46.
Tralasciamo di addentrarci nel merito di questa "interessante" verità che ci è stata dispensata (magari fra qualche mese torneremo a preferire la taglia 40) e veniamo subito alle conclusioni.
Uno potrebbe pensare che l'argomento in questione non può che generare discussioni frivole,ma come immaginerete,vista la sistematica presenza di psicologi\psichiatri\psicoterapeuti servili,di galline starnazzanti e pure dell'acutissima Jo Squillo (ve la ricordate,quella che cantava "Siamo donne"?) sono usciti i soliti sproloqui in cui tutti gli astanti hanno più o meno espresso apertamente il loro verdetto,che come sapete già ci vede colpevoli:le donne,essendo prive della capacità d'intendere e di volere,e non essendo per natura,nemmeno un minimo,ossessionate dalla propria esteriorità,seguono come automi gli ordini del padrone,che le obbliga con una frusta in mano ad adeguarsi ai canoni imposti dalla moda,dalle tv,ecc.Per cui,uomini,sappiatelo,pure se una ha la sfortuna di ammalarsi di bulimia o di anoressia,è probabile che la colpa sia vostra.
Pomeriggio,argomento della discussione:due settantenni...lei dopo 40 anni di matrimonio,decide che non ha più bisogno di lui.Lui,disperato,fa di tutto per corteggiarla,lei,infastidita,lo denuncia e pretende che non frequenti gli stessi luoghi in cui va lei abitualmente perchè si sente molestata.
In studio,cè una decrepita schiumante rabbia,dall'aria severa,probabilmente la conoscerete.Mi pare si chiami Barbara Alberti.E che sia una scrittrice.L'ho sentita blaterare qualche volta,mi è bastato per capire che tipo di soggetto sia,un'isterica con palesi complessi d'inferiorità verso il genere maschile.
L'illuminata,davanti ad un'uomo presumibilmente già a pezzi,non ha saputo far altro che rincarare la dose,umiliandolo senza pietà e con un'accanimento disgustoso,descrivendolo come il solito MASCHIO italiano,infantile e bisognoso a tutti i costi della presenza femminile,incapace di reagire ai cambianti della vita,incensando nel contempo le donne (non le femmine eh?),che stando ai suoi concetti piuttosto astrusi,sarebbero madri di se stesse,forti,decise ecc ecc...
In quel momento vi giuro che ho pensato che se fossi stato io quel povero uomo,deriso pubblicamente non solo davanti al pubblico in studio,mi sarei alzato e a costo di esser sbattuto in galera,le avrei tirato uno sberlone per farle imparare cosa significa il rispetto.
Poco più tardi.Giro su un'altro canale rai.Titolo sullo schermo della tv.Uomo butta moglie dal balcone.Vabbé,niente di nuovo penso "tra me e me"...questi sono come sciacalli che si avventano su qualsiasi caso di cronaca nera a patto che la vittima sia una donna...se poi l'uomo è il carnefice,meglio ancora.
Nello studio però stanno discutendo del padre che ha ammazzato il figlio e poi si è ucciso.Il giornalista,che si sta intrattenendo con una donna che sinceramente non ricordo chi sia,aggiunge che il padre soffriva di tempo di depressione...e già qui sono sorpreso,dare una piccola attenuante a un gesto estremo quando chi lo compie è un'uomo,sapete che non è permesso tra chi ha il ruolo di plasmare il pensiero della gente comune...non passa molto tempo prima che il tizio in questione (Milo infante forse? comunque sia,un servo di questo spessore....) aggiunge che non capisce come faceva ad essere depresso il padre,visto che aveva un lavoro...naturalmente è superfluo dirvi che lo sguardo d'intesa è nato istantaneamente tra la donna (compiaciuta) e lo zerbino dopo quest'assurda affermazione.
Non ho più retto e ho spento la tv,disgustato,anche per oggi ne ho avuto abbastanza.
Ecco,mi son dilungato,vi avevo premesso di aver avuto un litigio,nato dal fatto che ho fatto notare alla mia ragazza quanto siano subdole e meschine le tecniche adottate dai media per far passare il messaggio che la violenza è una prerogativa dell'essere maschile.Lei mi ha risposto che non è cosi assurdo che la gente concepisca ed avverta più facilmente "fenomeni" come il femminicidio (lo so,mi fa ribrezzo usar questo termine,lo riporto perché è uscito dalla sua bocca) e le violenze di uomini sulle donne piuttosto che il contrario,perché la donna storicamente è sempre stata subordinata all'uomo.Solita retorica vittimista,che volete farci?
In particolare vi chiedo...il patriarcato...che l'essere femminile intende unicamente come l'espressione più evidente della negazione della propria libertà e lo chiama in causa metodicamente quando usa la tattica della colpevolizzazione del genere maschile per ottenere solo privilegi.Che aspetti positivi pensate che abbia avuto negli anni,e se ne esistono,quali sono quelli negativi?    

Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #1 il: Marzo 30, 2012, 21:24:30 pm »
Guarda, la situazione è talmente grave che, falsità per falsità io ritengo che si debba rispondere: <<Il patriarcato non è mai esistito, sta nella vostra testa e basta. E' solo una scusa che usate per chiudere la bocca agli uomini che si lamentano, rinfacciando loro sempre la stessa colpa da sessant'anni, sempre lo stesso debito che non si estingue mai. Dite di essere a favore dei diritti ma in realtà siete solo delle abusanti del diritto, che usano la vigliacca strategia dell'accusa per porsi su un piano di giudizio superiore e poter dettare così le proprie regole. Vi abbiamo scoperte. Il fatto che abbiate dalla vostra parte tutta la Rai e tutta la stampa non cambia la mia accusa. Anche Hitler aveva il sostegno di tutti i mezzi di informazione tedeschi>>

E' una delle possibili risposte. Non certo l'unica.



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Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #2 il: Marzo 30, 2012, 21:28:26 pm »
E comunque, la televisione esiste ormai solo come oggetto di arredamento vintage, quindi può anche stare spenta.




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Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #3 il: Marzo 30, 2012, 21:37:34 pm »
Peter, per un risvegliato è difficilissimo vivere con una che ti rinfaccia la tue colpe filogenetiche maschili, legate a un passato descritto da lei, a proprio uso e consumo, e usato all'occorrenza come un bavaglio.

Uomini, uscite dall'incantesimo. Non avete colpe. Non almeno per il semplice fatto di essere nati maschi.

Non date loro credito. Rispondete. Questo odio nei vostri confronti porta solo a distruzione. Di tutto. Di voi stessi e di ogni possibile futuro con lei.

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Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #4 il: Marzo 30, 2012, 21:47:03 pm »

Le donne vi devono amare per due motivi: come individui e come maschi.

Non possono dirvi: ti amo perché sei tu, ma come maschio sei portatore di una colpa.

Ribellatevi a questa perversione. A questo razzismo. A questa palese violazione di diritto umano che questa società malata e ipocrita intende spacciarci per verità. E' un matrix che siamo noi a dover terminare.

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Offline Salar de Uyuni

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Re: Il patriarcato
« Risposta #5 il: Marzo 30, 2012, 21:48:31 pm »
Io credo che bisogni andare sul semplice:citare Orwell (chi controlla il  presente,controlla il passato,chi controlla il passato,controlla il futuro) va bene per menti fini,che Orwell l'abbiano già letto.
Ma soi-disant delle menti fini non hanno bisogno di qualcuno che gli spieghi che i programmi per tele-comari del pomeriggio dicono palle.
Allora bisogna citare Fedro,che è semplice,(ma profondo) e lo conoscono tutti.
La favola del lupo e dell'agnello,sottolineando i passaggi in neretto:
il lupo voleva MANGIARSI l'agnello,e cercava un pretesto,per giustificare la sua prava azione, allora LO ACCUSO' di stargli sporcando l'acqua che stava bevendo.
Ma l'agnello,si difese,e dimostrò la sua innocenza evidente:''come posso sporcare la tua acqua,se io bevo dopo di te,secondo la corrente?''
Ma il lupo se lo voleva mangiare lo stesso,e non sapendo più di che accusarlo,ACCUSO' I SUOI PADRI E DISSE FURBESCAMENTE:
''SE NON SEI STATO TU,E' STATO TUO PADRE,SE NON E' STATO TUO PADRE E' STATO TUO NONNO.''
L'agnello,non sapendo cosa rispondere,perchè non poteva conoscere il passato,tacque.
E il lupo,a quel punto se lo mangiò.
IL PATRIARCATO?
DA SEMPRE,CHI INVOCA LE COLPE DEI PADRI,SONO I LUPI,NON GLI AGNELLI...


Quindi voi che invocate le colpe dei padri,per sbranarvi i figli,non fate più finta di essere gli agnelli,perchè il buon Fedro vi smaschera:
siete voi i lupi,i lupi affamati della nostra carne innocente.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #6 il: Marzo 30, 2012, 21:58:05 pm »
Giusto Salar. L'importante per gli uomini di oggi è respingere la colpa filogenetica maschile. La colpa storica che come vedete, ogni volta che protesti per una ingiustizia di oggi, ti viene rinfacciata come debito da saldare.

E così facendo oltretutto ti umiliano facendoti capire che sanno benissimo di agire una ingiustizia, ma che è una vendetta nei tuoi confronti, non come persona, ma come maschio.

Dovete dire loro: <<Che colpa abbiamo? Quella di avere fatto il mondo della tecnica che vi ha rese libere dalla gravidanza indesiderata e dalla condanna del parto con dolore? O quella di essere morti per costruire gli edifici e le città dove vivete nel benessere? E come state usando i frutti del nostro lavoro per voi? Infamandoci continuamente e dicendo che vi abbiamo solo oppresse e che vi abbiamo fato solo del male. Questa a casa mia non è verità storica, è solo meschina vigliaccheria>>





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Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #7 il: Marzo 30, 2012, 22:25:38 pm »

Perché in questa società non si dice nulla su tutto il bene fatto dagli uomini alle donne nella storia?

C'è forse qualcuno che intende negare che questo strumento con cui ci stiamo comunicando, il web, non sia in larghissima parte frutto del sudore e del sacrificio maschile?

C'è forse qualcuno che vuole negare che l'uomo non abbia mai agito solo per sé stesso? Ma come, anche nei detti popolari c'è scritto, e nessuna femminista ha mai osato criticarli, quei detti dove si riconosce alla donna una forza trainante dell'agire maschile, ma che dico, il solo vero e unico fine del proprio agire. E allora?

Perché tutti gli uomini vengono psicostuprati sistematicamente raccontando loro un passato di colpe da espiare? Un passato costruito in parte con delle vere e proprie bugie (incendio 8 marzo 1908) e in parte tagliando e cucendo solo i pezzi che fanno comodo?

Perché tutti gli uomini dovrebbero vivere in questo matrix psicologico, in questa gabbia?

Alla classe dirigente di questo paese: siete voi che dovete rispondere non gli utenti del forum.



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Offline Peter Bark

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Re: Il patriarcato
« Risposta #8 il: Marzo 30, 2012, 23:13:03 pm »
ottime le allegorie,sarebbero un ottimo strumento di dibattito uomo\donna se non fosse che richiederebbero uno sforzo titanico delle sinapsi femminili per essere comprese. :D
ma concretamente,pensate che non ci sia niente di negativo se pensate ad esempio all'organizzazione strutturale della famiglia di qualche anno fa?
Cioè,le donne si lamentano proprio per dare fiato alla bocca e basta,oppure c'é qualche cosa che non possiamo proprio contestargli?
Guit capisco benissimo il discorso che fai.Ma d'altro canto una donna ti risponderebbe che tu hai creato la tecnologia perché a lei non veniva data questa possibilità.Sempre il solito discorso che ti fanno quando ti parlano di donne escluse dal mondo accademico scientifico ecc.Allora,qui si tratta di capire,per quello che mi riguarda:se c'è stata veramente un imposizione dell'uomo che ha precluso certe attività a qualsiasi persona di sesso femminile,o se erano le stesse donne che non avevano interesse verso determinati argomenti preferendo dedicarsi ad altro senza nessuna imposizione dittatoriale.Facciamo un parallelismo con la politica.Ti rompono i maroni perché dicono che son discriminate pure li non ricoprendo ruoli di potere,ma ti guardi in giro e scopri che per 100 uomini che si scannano per Berlusconi o Di Pietro ce ne una che fa la stessa cosa,le restanti parlano di tutt'altro.Ovvio che con queste premesse è lecito pensare che la stragrande maggioranza di persone che intraprendono l'attivita politica sia rappresentata da uomini,con tutto quello che ne consegue...cioè,queste sono afflitte da manie di persecuzione e quindi adottano l'arma del vittimismo blaterando di discriminazioni sessiste,ma è chiaro che in rapporto agli uomini che potrebbero lamentarsi dei giochi di potere che avvengono in un mondo cosi sporco,sono solo un'infinetesima parte...eppure riescono a far credere che questo mondo faccia ancora ridicole distinzioni tra sessi piuttosto che ammettere che non ci sono discriminazioni ma solo raccomandazioni che riguardano sia loro che noi uomini (vedasi le microcefale Carfagna,Mussolini,Santanché o come si scrive...)

Offline Giulia

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Re: Il patriarcato
« Risposta #9 il: Marzo 31, 2012, 00:00:19 am »
Ma d'altro canto una donna ti risponderebbe che tu hai creato la tecnologia perché a lei non veniva data questa possibilità.Sempre il solito discorso che ti fanno quando ti parlano di donne escluse dal mondo accademico scientifico ecc.
Fai un elenco dove le donne oggi sono di più degli uomini:
Nel Pubblico impiego, le donne sono il 54,7% dei dipendenti.

Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #10 il: Marzo 31, 2012, 00:09:24 am »
ottime le allegorie,sarebbero un ottimo strumento di dibattito uomo\donna se non fosse che richiederebbero uno sforzo titanico delle sinapsi femminili per essere comprese. :D
ma concretamente,pensate che non ci sia niente di negativo se pensate ad esempio all'organizzazione strutturale della famiglia di qualche anno fa?
Cioè,le donne si lamentano proprio per dare fiato alla bocca e basta,oppure c'é qualche cosa che non possiamo proprio contestargli?
Guit capisco benissimo il discorso che fai.Ma d'altro canto una donna ti risponderebbe che tu hai creato la tecnologia perché a lei non veniva data questa possibilità.Sempre il solito discorso che ti fanno quando ti parlano di donne escluse dal mondo accademico scientifico ecc.Allora,qui si tratta di capire,per quello che mi riguarda:se c'è stata veramente un imposizione dell'uomo che ha precluso certe attività a qualsiasi persona di sesso femminile,o se erano le stesse donne che non avevano interesse verso determinati argomenti preferendo dedicarsi ad altro senza nessuna imposizione dittatoriale.Facciamo un parallelismo con la politica.Ti rompono i maroni perché dicono che son discriminate pure li non ricoprendo ruoli di potere,ma ti guardi in giro e scopri che per 100 uomini che si scannano per Berlusconi o Di Pietro ce ne una che fa la stessa cosa,le restanti parlano di tutt'altro.Ovvio che con queste premesse è lecito pensare che la stragrande maggioranza di persone che intraprendono l'attivita politica sia rappresentata da uomini,con tutto quello che ne consegue...cioè,queste sono afflitte da manie di persecuzione e quindi adottano l'arma del vittimismo blaterando di discriminazioni sessiste,ma è chiaro che in rapporto agli uomini che potrebbero lamentarsi dei giochi di potere che avvengono in un mondo cosi sporco,sono solo un'infinetesima parte...eppure riescono a far credere che questo mondo faccia ancora ridicole distinzioni tra sessi piuttosto che ammettere che non ci sono discriminazioni ma solo raccomandazioni che riguardano sia loro che noi uomini (vedasi le microcefale Carfagna,Mussolini,Santanché o come si scrive...)

Quello che bisogna capire è che una volta c'erano da fare i figli. Capisci? Circa 5 o 6 figli per ogni ragazza di media. Perché serviva a tutti ed era l'unico modo per sopravvivere e migliorare la propria condizione.
Una donna quando fa sei figli di fatto perde tutta la gioventù in maternità, e gioco forza si ritrova nei secoli ad assumere un ruolo di quel tipo, anche culturalmente. Di contro l'uomo era chiamato a tutti gli altri doveri.

Questa era la condizione di una volta. Nessuna libera scelta individuale, quella è venuta dopo sia per le donne che per gli uomini. Una imposizione della natura e delle esigenze di sopravvivenza. NON UNA IMPOSIZIONE DELL'UOMO CATTIVO.

Basta con questa storia. Ne dovete uscire, liberarvi. Il femminismo ha fatto passare tutto distorto solo per accusarci e per fondare le basi del razzismo diffuso che oggi abbiamo davanti agli occhi, e contro il quale, ancora quella colpa storica di quel racconto infame, ci impedisce di rispondere.

Ci sono state cose sbagliate. E cosa significa? Vogliamo prendere solo quelle o fare una pesa dei pro e dei contro? Tu se la tua squadra vince lo scudetto che fai, non festeggi perché durante l'anno ha perso due partite invece di vincerle tutte?

Come si devono giudicare i fatti storici, considerando tutto o solo quello che ci pare?

E agli uomini, è andata forse sempre così bene?
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Offline Guit

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Re: Il patriarcato
« Risposta #11 il: Marzo 31, 2012, 01:16:07 am »
Uomini donne e politica. Le donne vengono da millenni di maternità, gli uomini da millenni di vita pubblica. E infatti gli uomini, vuoi per selezione naturale, o per cultura o per quello che ti pare, sono più interessati alla politica rispetto alle donne.

E' così, ma non l'abbiamo voluto noi, anzi, noi le abbiamo solo aiutate a uscirne sviluppando la tecnologia.

Loro vogliono essere ringraziate per aver figliato, ma al tempo stesso, non ci ringraziano per quello che abbiamo fatto noi, ci accusano.

Un'altra cosa, signori uomini. Ci avete mai pensato che stando a casa ad allattare si corrono molti meno rischi di sbagliare che stando in giro a difendere il territorio, costruire dighe e mediare politicamente con chi la pensa in un altro modo?

Bene. Il femminismo ha fatto un'operazione facile facile. Visto che il loro ruolo ammetteva errori minimi e nel caso ben poco visibili, mentre il nostro era gioco forza un alternarsi di vittorie e sconfitte, hanno ritagliato intorno intorno nel maschile solo gli errori, e ci hanno costruito sopra una storia immaginaria fatta di soprusi.

Ma il mistero di come abbiano fatto a stampare i loro libri anti-uomo, senza aver inventato la tipografia, rimane.

Che forse le macchine tipografiche crescevano sugli alberi e bastava raccoglierle?

Allora ti succede che se protesti davanti alla tv che sta infamandoti perché sei maschio, la tua donna ti ricorda i soprusi, e ti accusa. Mai una volta però che mentre fanno la recensione di una scrittrice, si volti verso di te per ringraziarti di avere inventato la stampa.

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Offline beta

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Re: Il patriarcato
« Risposta #12 il: Marzo 31, 2012, 02:12:39 am »
Quello che bisogna capire è che una volta c'erano da fare i figli. Capisci? Circa 5 o 6 figli per ogni ragazza di media. Perché serviva a tutti ed era l'unico modo per sopravvivere e migliorare la propria condizione.
Una donna quando fa sei figli di fatto perde tutta la gioventù in maternità, e gioco forza si ritrova nei secoli ad assumere un ruolo di quel tipo, anche culturalmente. Di contro l'uomo era chiamato a tutti gli altri doveri.

Questa era la condizione di una volta. Nessuna libera scelta individuale, quella è venuta dopo sia per le donne che per gli uomini. Una imposizione della natura e delle esigenze di sopravvivenza. NON UNA IMPOSIZIONE DELL'UOMO CATTIVO.

Basta con questa storia. Ne dovete uscire, liberarvi. Il femminismo ha fatto passare tutto distorto solo per accusarci e per fondare le basi del razzismo diffuso che oggi abbiamo davanti agli occhi, e contro il quale, ancora quella colpa storica di quel racconto infame, ci impedisce di rispondere.

Ci sono state cose sbagliate. E cosa significa? Vogliamo prendere solo quelle o fare una pesa dei pro e dei contro? Tu se la tua squadra vince lo scudetto che fai, non festeggi perché durante l'anno ha perso due partite invece di vincerle tutte?

Come si devono giudicare i fatti storici, considerando tutto o solo quello che ci pare?

E agli uomini, è andata forse sempre così bene?


una delle domande piu scomode che possa fare un quemmista.
quoto ogni virgila di ogni tuo post in questo topic.

Offline Stealth

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Re: Il patriarcato
« Risposta #13 il: Marzo 31, 2012, 13:38:41 pm »
Ribadisco che il patriarcato è una tipologia di organizzazione sociale, economica e familiare fondata sul capostipite maschio, il pater. Era tipica delle antiche famiglie contadine delle antiche società agrarie.
Si tratta di un qualcosa che va contestualizzato e visto per quello che è evitando di ricamarci sopra le solite leggende metropolitane.
Ergo, la taglia delle donne e vere o presunte molestie non c'entrano una cippa col patriarcato.

Offline Giuseppe83

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Re: Il patriarcato
« Risposta #14 il: Marzo 31, 2012, 15:13:13 pm »
Vediamo cosa possono contestare del patriarcato:
1) Gli uomini prendevano tutte le decisioni relative alla collettività. In alcuni casi era vero ma in compenso gli uomini si prendevano anche tutti i rischi per difenderla la collettività (in primis combattevano le guerre) e mi sembra sacrosanto che chi rischia sia l'unico legittimato a decidere. In altri casi era falso: decidevano alcuni uomini e donne ma tutti gli uomini (e solo loro) si prendevano ugualmente tutti i rischi.
2) Gli uomini lavoravano e le donne no. Vero, però il lavoro consisteva nella quasi totalità dei casi nello sfiancarsi nelle campagne prima e nelle fabbriche poi. Le donne invece stavano al calduccio coi figli.
3) Soltanto gli uomini avevano accesso all'istruzione. Falso: bisogna dire una percentuale ridicola di uomini vi aveva accesso. Inoltre c'erano donne molto più istruite della quasi totalità degli uomini.
4) Gli uomini potevano uccidere la moglie che li tradiva cavandosela con poco o nulla. Non è completa l'affermazione: potevano uccidere anche il traditore oltre alla moglie, se colti in flagranza. Era un sistema per tenere unite le famiglie. Le donne erano garantite dal fatto che se il marito le avesse tradite, questo sarebbe stato ucciso dal marito dell'amante (ricordiamoci che in passato tutti erano sposati).
5) Tutta la storia, durante il patriarcato è stata fatta dagli uomini. Vero: l'azione e soprattutto l'ideazione erano monopolio degli uomini. E lo sono ancora oggi. Attendiamo con sfiducia una donna che compia grandi azioni o che sviluppi grandi idee.
Se ho dimenticato qualcosa, aggiungetelo voi.