Salve ragazzi,oggi ho avuto una piccolo litigio con la mia compagna mentre stavamo guardando i soliti deliri della rai...capite cosa intendo vero?
Partiamo dalla mattina.
Argomento della discussione:gli uomini preferiscono la taglia 46.
Tralasciamo di addentrarci nel merito di questa "interessante" verità che ci è stata dispensata (magari fra qualche mese torneremo a preferire la taglia 40) e veniamo subito alle conclusioni.
Uno potrebbe pensare che l'argomento in questione non può che generare discussioni frivole,ma come immaginerete,vista la sistematica presenza di psicologi\psichiatri\psicoterapeuti servili,di galline starnazzanti e pure dell'acutissima Jo Squillo (ve la ricordate,quella che cantava "Siamo donne"?) sono usciti i soliti sproloqui in cui tutti gli astanti hanno più o meno espresso apertamente il loro verdetto,che come sapete già ci vede colpevoli:le donne,essendo prive della capacità d'intendere e di volere,e non essendo per natura,nemmeno un minimo,ossessionate dalla propria esteriorità,seguono come automi gli ordini del padrone,che le obbliga con una frusta in mano ad adeguarsi ai canoni imposti dalla moda,dalle tv,ecc.Per cui,uomini,sappiatelo,pure se una ha la sfortuna di ammalarsi di bulimia o di anoressia,è probabile che la colpa sia vostra.
Pomeriggio,argomento della discussione:due settantenni...lei dopo 40 anni di matrimonio,decide che non ha più bisogno di lui.Lui,disperato,fa di tutto per corteggiarla,lei,infastidita,lo denuncia e pretende che non frequenti gli stessi luoghi in cui va lei abitualmente perchè si sente molestata.
In studio,cè una decrepita schiumante rabbia,dall'aria severa,probabilmente la conoscerete.Mi pare si chiami Barbara Alberti.E che sia una scrittrice.L'ho sentita blaterare qualche volta,mi è bastato per capire che tipo di soggetto sia,un'isterica con palesi complessi d'inferiorità verso il genere maschile.
L'illuminata,davanti ad un'uomo presumibilmente già a pezzi,non ha saputo far altro che rincarare la dose,umiliandolo senza pietà e con un'accanimento disgustoso,descrivendolo come il solito MASCHIO italiano,infantile e bisognoso a tutti i costi della presenza femminile,incapace di reagire ai cambianti della vita,incensando nel contempo le donne (non le femmine eh?),che stando ai suoi concetti piuttosto astrusi,sarebbero madri di se stesse,forti,decise ecc ecc...
In quel momento vi giuro che ho pensato che se fossi stato io quel povero uomo,deriso pubblicamente non solo davanti al pubblico in studio,mi sarei alzato e a costo di esser sbattuto in galera,le avrei tirato uno sberlone per farle imparare cosa significa il rispetto.
Poco più tardi.Giro su un'altro canale rai.Titolo sullo schermo della tv.Uomo butta moglie dal balcone.Vabbé,niente di nuovo penso "tra me e me"...questi sono come sciacalli che si avventano su qualsiasi caso di cronaca nera a patto che la vittima sia una donna...se poi l'uomo è il carnefice,meglio ancora.
Nello studio però stanno discutendo del padre che ha ammazzato il figlio e poi si è ucciso.Il giornalista,che si sta intrattenendo con una donna che sinceramente non ricordo chi sia,aggiunge che il padre soffriva di tempo di depressione...e già qui sono sorpreso,dare una piccola attenuante a un gesto estremo quando chi lo compie è un'uomo,sapete che non è permesso tra chi ha il ruolo di plasmare il pensiero della gente comune...non passa molto tempo prima che il tizio in questione (Milo infante forse? comunque sia,un servo di questo spessore....) aggiunge che non capisce come faceva ad essere depresso il padre,visto che aveva un lavoro...naturalmente è superfluo dirvi che lo sguardo d'intesa è nato istantaneamente tra la donna (compiaciuta) e lo zerbino dopo quest'assurda affermazione.
Non ho più retto e ho spento la tv,disgustato,anche per oggi ne ho avuto abbastanza.
Ecco,mi son dilungato,vi avevo premesso di aver avuto un litigio,nato dal fatto che ho fatto notare alla mia ragazza quanto siano subdole e meschine le tecniche adottate dai media per far passare il messaggio che la violenza è una prerogativa dell'essere maschile.Lei mi ha risposto che non è cosi assurdo che la gente concepisca ed avverta più facilmente "fenomeni" come il femminicidio (lo so,mi fa ribrezzo usar questo termine,lo riporto perché è uscito dalla sua bocca) e le violenze di uomini sulle donne piuttosto che il contrario,perché la donna storicamente è sempre stata subordinata all'uomo.Solita retorica vittimista,che volete farci?
In particolare vi chiedo...il patriarcato...che l'essere femminile intende unicamente come l'espressione più evidente della negazione della propria libertà e lo chiama in causa metodicamente quando usa la tattica della colpevolizzazione del genere maschile per ottenere solo privilegi.Che aspetti positivi pensate che abbia avuto negli anni,e se ne esistono,quali sono quelli negativi?