Potrebbe avvenire o forse no ma in ogni caso si tratterebbe di contaminazione reciproca. Se pensi che questo non sia "utile" buttalo via.
assolutamente: penso sia arricchente per entrambi, pur nella diversità
rispondo a quanto dici a me, tralasciando nei limiti del possibile la conversazione con gli altri, così da lasciarti un minimo di ordine. sinceramente mi dispiace per questa difficoltà ulteriore, che però trovo anche inevitabile in un forum; e comunque ti apprezzo (nonostante il monito di vero mummio
).
mo' però ci vuole anche un po' di pepe, sennò ci addormiamo...
E la conclusione che leggo a rovesciamento di quella che viene intesa in quanto ideologia è la proposta di un'altra ideologia che indica le donne come maggiori autrici di violenze.
a me sembra invece che le conclusioni di Vantaggiato siano che la violenza è al più reciproca. è quello che penso anche io. penso anche che in realtà la nostra società sia piuttosto tranquilla e che gli eventi criminali siano tutto sommato rari.
e comunque, dico, ben più importante è che vuole dimostrare che il paradigma femminista è infodato.
pare strano che in un sistema patriarco-maschilista ci sia silenzio di tomba su questo tentativo.
non pare strano invece che l'autrice di quel rapporto ISTAT, la Sabbadini, partecipa al movimento femminista senonoraquando!
e neanche che nel mentre scrivi sul tuo blog che è in atto un olocausto femminile coi maschi nel ruolo dei nazisti!!
e io trasecolo... GIURO CHE SONO INNOCENTE!!!
comunque il libro che ti ho segnalato parla solo della violenza femminile, come volevi tu; il documento era sì di uno degli autori ma un di più rispetto a quanto avevi chiesto.
Se includi tra le violenze di genere la morte di una donna ammazzata a seguito di una rapina è un falso ideologico, se includi lo stupro invece non lo è.
curiosità: ma secondo te a me hanno insegnato che le donne si possono stuprare come e quando voglio?
io ho fatto le scuole statali, il militare a Cuneo,
, e mai mi è stato isegnato questo. GIURO!
diversamente forse dal tuo amico... che allora... porc'... mettiti al riparo! è lui che è pericoloso!
quello fa tanto l'amico femminista perché ci sta a prova'.
Il sistema di oppressione lo verifichi sulla base di leggi che via via hanno concesso alle donne diritto di voto, di istruzione, accesso al lavoro, fino alle leggi che in Italia, come dicevo prima, sono state determinanti per una evoluzione culturale.
il suffraggio universale prima di Rousseau non esisteva manco come concetto, figurati quanto potere decisionale doveva avere il popolo - maschi e femmine indistintamente.
ma anche dopo la Rivoluzione il voto fu dato col contagoccie, prima i ricchi, poi gli istruiti. i più "fortunati" dovevano servire la patria (che non ritornavano). all'Unità gli aventi diritti al voto erano meno del 2%.
i maschi in quanto maschi non hanno mai avuto diritto al voto, all'istruzione, al lavoro, per statuto "di genere". chiaro?!
nell'età post-industriale il lavoro si apre alle donne quando le macchine sollevano dalla fatica e c'è bisogno di una massa di lavoratori a basso costo per i servizi. mi fa specie dirlo a te ma leggi il buon Marx (e non tirarlo per la giacchetta: lo schema oppressori-oppressi non vale per maschi-femmine).
di buono c'è che solo allora (quando anche le donne furono costrette lavorare; nota: prima solo i nobili non lavorano) si parlò di sicurezza sul lavoro - a riprova, permettimi, che una onesta femminista "di genere" non può in coscienza non vedere le morti bianche come violenza sul genere maschile, a meno di non negare il sacrificio maschile tout court per altre esigenze (p.es. ideologiche).
certa riscrittura della storia ricorda tristemente il ruolo del min.cul.pop.
Giusto per parlare di un argomento che credo vi veda sensibili: qualche tempo fa una ragazza inventò di essere stata stuprata
a me non interessa cosa ha spinto la ragazza - sarà falso uguale? - mi interessa sapere (sono sensibile a questo, cioè) perché non è stata punita tanto quanto avrebbe rischiato lo stupratore; e perché nessuno ha protestato in tal senso; e perché non esiste una legge specifica - come se le donne in quanto donne non mentissero a prescindere (perché una donna dovrebbe inventarsi uno stupro?).
altra curiosità: come si comportò il movimento femminista in quel caso? fece picchetti? chiese interpellanze parlamentari?
o giustificò la calunniatrice?
io ho questa idea: il grido disperato di "ne uccide più l'amore del tumore" (manco a dirlo: un falso) è per stordire, per creare allarme, quel tanto che basta per far passare leggi raccapriccianti. mi auguro con tutto il cuore - colmo di giustizia - che Zapatero & co. siano giudicati prima dai tribunali internazionali e poi dalla storia.
scusami fas, sono certo della tua buona fede, davvero, ma non posso non pensare al femminismo al pari di una ideologia fascista, e che come quella stupra il cervello dei suoi militanti.