Autore Topic: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.  (Letto 52543 volte)

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Online fabriziopiludu

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #225 il: Aprile 05, 2012, 13:30:45 pm »



Figliuolo: 5 - 6 sono più che altro il momento di cominciare a smettere, non credi? Poi magari uno ricomincia a "giocare col seno" di una donna, quando è più grande, ma non con quello della madre. In mezzo c'è una pausa che si dice comunemente crescita.




 Io volevo dire: è rischioso giocare con un morbido seno!!?
 Penso sia meglio, invece, di giocare coi petardi, rischiando di perdere qualche dito!
 
 Le armi giocattolo... penso che diventi combattente chi cresca con le armi VERE in mano - come i Palestinesi, le ragazzine dell'ex KGB,...

 Uomo musulmano...
 Ricordiamoci: Bin Laden voleva la donna guerriera!!!
 Non diceva: "Andiamo nel Deserto, beviamo il the, mangiamo la focaccia.".


 

Offline FikaSicula

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #226 il: Aprile 05, 2012, 16:13:16 pm »
Pensi che una campagna del genere farebbe riflettere? Vista l'aria che tira c'è il rischio che ti prendono sul serio e la Fornero vi manda a lavorare sull'A1 di notte. L'unica cosa che farebbe, sarebbe  modulare le quote dello spurgo con quelle dei CdA. 20% per cominciare e poi a scalare. Poi non oso immaginare cosa succederà quando inizieranno a morire le prime donne sul lavoro, in numeri consistenti, che a quel punto dovrebbero aggirarsi anch'essi intorno al 20%, quindi sulle 200 all'anno (il doppio della violenza domestica). Già immagino che diranno i giornali e gli opinionisti misandrici in tv, in che modo giudicheranno questa società che manda le donne a lavorare di notte. Apriti cielo

Io voglio vedere cosa diranno, cosa dicono, cosa direbbero. Le campagne del 50/50 che ho visto comprendono un sacco di settori ma hai ragione tu, nessuno tra quelli sgraditi. Allora vorrei fare questa proviocazione. Spurgare cessi, scendere in miniera, eccetera. La faccenda del lavoro di notte si pose per l'Alitalia e io sono d'accordo che se hai un bambino piccolo dovresti poterlo accudire, così per il padre, ma se hai un figlio grande non puoi essere esentata in base al sesso. Le infermiere vanno a lavorare di notte. Altre categorie professionali di notte lavorano. Le cameriere lavorano anche di notte e se la notte è associata come stigma a mestieri non moralmente accettabili per le donne non è colpa delle donne. "Cosa vai a fare in giro di notte" è quello che tante si sentono dire se non rientrano a casa come Cenerentola. :)

Citazione
a) rispetto della presunzione di innocenza e delle garanzie per l'imputato;
b) non ridefinizione dello stupro in qualcosa che non è oggettivamente e ragionevolmente riconducibile a violenza.
Sai che in Italia esiste già una sentenza per "stupro visivo"? Ecco. Se la cinquantenne che stava sul treno la quale ha denunciato un uomo perché la guardava, vuole farmi credere di aver subito uno stupro, allora no, non ci sto. E purtroppo poi quell'uomo è stato pure condannato.

la prima certo. la seconda non mi è chiara. non ho trovato un link che parlasse di questo stupro visivo. se uno guarda, ti molesta, ti palpa, a palermo si dice ti "inquieta" può essere una molestia se ti infastidisce ma non l'avevo mai letta come uno stupro. può essere davvero fastidioso. a palermo le guardate ti capitano a tutte le ore ma se ogni donna pretendesse la galera per ciascuna delle persone che guarda l'ucciardone sarebbe pieno.
Io vorrei si capisse, dal mio punto di vista, un'altra cosa, parlo per alcune, ovviamente, e non per tutte, parlo per me:
non si manda in galera una persona facilmente, neppure se ha fatto qualcosa di grave. la galera è galera. le dinamiche che portano ad una violenza sono sempre più complesse di come vengono descritte. la semplificazione giova probabilmente in alcune direzioni, quelle securitarie, autoritarie e repressive, ma di fondo, quello che a me interessa è la tutela della vittima.
che la vittima senta riconosciuto il proprio diritto a sentirsi tale, cioè violata. e quello che mi interessa è che restino tutti vivi. in una situazione in cui un uomo vuole uccidere una donna il punto non è metterlo in galera per rovinargli la vita. il punto è impedire che lei, un bambino, altri/e siano uccisi e che lui alla fine si suicidi o comunque rovini pure la sua esistenza. la soluzione semplice che viene scelta è quella di prendere lui, chiuderlo per un po', lui esce più incazzato di prima e va ad ammazzarla lo stesso.
nel frattempo possibilmente lei non ha lavoro, manco una casa, non sa dove sbattere la testa e resta in zona o può rivolgersi ad un centro antiviolenza. ma la faccenda resta aperta e la questione non è superata se c'è qualcuno che è disposto a starti dietro per anni e che pensa di non avere più nulla da perdere.
Io vorrei capire lì quale può essere una soluzione alternativa al carcere e per me è lavorare sulla mentalità, sulla cultura, ma non è sufficiente. dunque cosa?

Citazione
Del vostro approccio al problema violenza c'è qualcosa che non mi si cuce addosso, alcuni conti che non mi tornano. Un conto è stigmatizzare come facciamo noi la violenza femminile per mostrare provocatoriamente che non esiste solo quella maschile, un altro sarebbe strutturarsi attivamente per affrontare solo quella violenza e non le altre.
Io non capisco quest'ansia moderna di affrontare la violenza per branche specialistiche, forse perché mi sfugge totalmente cosa cambia tra l'una e l'altra. Non capisco la differenza tra una vittima donna o uomo, tra una vita rovinata per una violenza fisica o per un'ingiusta detenzione, tra un bambino ucciso per possesso o per depressione. Non capisco quindi bene la differenza tra "violenza maschile" e "violenza femminile", oltre al fatto che nel primo caso l'ha operata un uomo, immagino, e nel secondo una donna. (...)
In casi del genere è lecito o no pensare che quell'argomento sia usato e strattonato con finalità diverse dalla semplice e pacifica difesa della vittima?


si. hai il diritto di pensarlo. per il resto non mi devi convincere. mi hai già convinto. mi hai convinto nel senso che quello che tu fai provocatoriamente io voglio farlo "strutturandomi attivamente per affrontare" la violenza delle donne. proprio perchè considero le questioni sullo stesso piano sebbene le motivazioni di partenza comunque siano diverse.
diverse non vuol dire che c'è una violenza di serie A e una di serie B. diverse vuol dire solo diverse e se non fai un'analisi sociologica, non forzata su ideologie, di nessun tipo, la soluzione non la vedi e io non so come orientare una campagna di comunicazione che non sia funzionale a questa o quella ideologia.
per quello che so resta una questione di priorità.
nella discussione attuale le donne sono più vittime. più morte. più ferite. più stuprate. più offese. più un sacco di cose. si fa percepire che c'è una pericolosità sociale che viene trascurata. tu mi dici che non è così.
e se te la devo dire tutta la tua opposizione dicendo che invece sono meno questo e meno quello non funziona perchè viene visto come negazionismo.
non funziona, ho già detto in mille altre discussioni, perchè produce resistenze e non funziona perché che tu creda che quelle cifre siano vere o meno se vai a toccare un nervo scoperto, se hai a che fare con donne che quella violenza l'hanno subita, se non la riconosci, loro non riconoscono quella che hai subito tu.
ci sono morti e feriti da ambo le parti. qualcuno deve parlare un linguaggio differente, del rispetto per tutte le vittime, senza attribuirle a mistificazioni, complotti mondiali, piani di sterminio del maschile.

che vuoi che ne sappia di tutte queste cose il padre o la madre che si sono visti ammazzare la figlia da un ex fidanzato. che vuoi che ne sappia di queste cose il ragazzo che è finito in carcere perchè lei ha inventato di aver subito uno stupro.
se non parliamo noi il linguaggio del buon senso allora chi lo deve parlare?
e parlo di noi per dire giusto quelle alle quali vengono attribuite un sacco di storture, per poi scoprire che siamo semplicemente persone, non campiamo della causa per cui ci spendiamo e non ci guadagniamo niente. proprio niente. quali altre finalità potremmo avere noi, potrei avere io, se non quella di provare a fare qualcosa di utile?


Offline FikaSicula

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #227 il: Aprile 05, 2012, 16:20:05 pm »
(...)
Cioè, si ritorna a bomba alla scelta sulla riproduzione: la donna, in virtù della gravidanza e del parto, di fatto ha tutte le possibilità di scelta di riprodursi nel momento in cui vuole e in quel momento, giuridicamente, di fatto decide anche per l'uomo, col supporto della legge, che non potrà sottrarsi alle responsabilità di una paternità non desiderata, ma si potrà anche vedere escluso da una paternità desiderata

Ti ringrazio per l'esaustiva spiegazione. Questa esclusione nella scelta secondo il tuo punto di vista da cosa dipende? Chi ha deciso per le ruote e per l'anonimizzazione della madre?

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #228 il: Aprile 05, 2012, 16:41:30 pm »
Ti ringrazio per l'esaustiva spiegazione. Questa esclusione nella scelta secondo il tuo punto di vista da cosa dipende? Chi ha deciso per le ruote e per l'anonimizzazione della madre?


non so chi l'ha deciso secondo rita, ti dico quello che penso io. è il solito doppio standard, della donna che il corpo è il suo e lo gestisce lei, e il corpo del marito è anche suo e lo gestisce lei. è il solito doppio standart che l'uomo doveva pensarci prima o costringere la donna ad accettare il preservativo, e lei ci puo pensare anche dopo. un doppio standart figlio di una cultura che ha dato i diritti a una parte, i doveri e le responsabilita all'altra.

Offline Rita

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #229 il: Aprile 05, 2012, 16:43:08 pm »
la prima certo. la seconda non mi è chiara. non ho trovato un link che parlasse di questo stupro visivo.


http://www.repubblica.it/2008/04/sezioni/cronaca/lecco-condannato-sguardo/lecco-condannato-sguardo/lecco-condannato-sguardo.html

il punto della definizione della violenza, per quanto mi riguarda, ha anche origine nell'accorpamento legislativo del 1996 delle due fattispecie preesistenti: violenza carnale e atti di libidine violenti.
L'occhiata in realtà non è nemmeno classificabile come atto di libidine violenta, per quanto mi riguarda, ma atto fastidioso, sanzionabile culturalmente casomai.. con un "che c'hai da guardare?" detto a muso duro per esempio  :P
Quello che mi colpì di più quando uscì la notizia sui media no fu tanto la sentenza, quanto la reazione: su la "Stampa" Flavia Amabile, per esempio, scrisse sul suo blog un articolo dal titolo "Finalmente le donne denunciano". Tra l'altro questa cosa s'interseca anche con la cd libertà di vestirsi come si pare. Trovo abbastanza ipocrita sostenere che il vestito succinto viene indossato per "stare meglio con sè stesse", è evidente che c'è un discorso di seduzione femminile (che probabilmente a te non garba, nella tua ottica del'eliminazione di qualsiasi caratteristica di genere) però.. c'è, è così, ne facciamo quotidianamente esperienza. La ragazza giovane e carina che si abbiglia per farsi guardare, s'infastidisce se a guardarla è il ragazzo o l'uomo che a lei non interessa, non si infastidisce se a guardarla con occhiata libidinosa è il "figo" di cui vuol suscitare l'interesse.
Il discorso è amplissimo, non liquidabile in quattro righe e .. molto scivoloso, proprio per quel che accennavi tu dopo: si rischia di passare per sostenitori della violenza, quando invece il punto è "definiamola questa violenza". In qualche post più indietro (adesso non so se lo trovo con facilità, se riporto un tuo pensiero sbagliato correggimi, perchè potrei anche essermi confusa) mi sembra accennassi a una sorta di tangibilità della violenza contro le donne in quanto è violenza fisica, oggettivamente misurabile insomma, mentre le fattispecie di violenza delle donne che ti riportavano ti sembrava non tangibile.

Ecco l'occhiata libidinosa di un uomo alla scollatura di una donna è violenza? Che facciamo, dobbiamo munirli di paraocchi per lasciare libertà alle ragazze di vestirsi come pare loro perchè non si sa mai sfuggisse loro lo sguardo?

Da notare anche, ma adesso forse sto mettendo troppa carne al fuoco, che man mano che la cultura maschile si orienta verso quella desiderata (vestiti come ti pare, ti ignoro, non ti tacchino più, non ci provo più  :P ) cresce anche una lamentela per la scomparsa degli "uomini di una volta".. quelli che tacchinavano, ci provavano etc...

Ora, per carità, da analizzare,.. ma qualcosa che non quadra c'è.

Una sorta di schizofrenia in cui non si sa bene cosa si vuole diventare e cosa le donne vogliono dagli uomini in generale.  Capirlo e adeguarsi pare essere come ai tempi antichi responsabilità degli uomini. Non ti dico come voglio che tu sia, ma sappi che se sbagli devi pagare.
Non so se è cultura o natura, sciocchezze o stereotipi, però queste cose si vedono e si sentono continuamente

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Rita

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #230 il: Aprile 05, 2012, 16:48:37 pm »
Ti ringrazio per l'esaustiva spiegazione. Questa esclusione nella scelta secondo il tuo punto di vista da cosa dipende? Chi ha deciso per le ruote e per l'anonimizzazione della madre?


la legge sul parto anonimo mi sembra risalga al periodo dei neonati buttati nel cassonetto a gogò.. (Elio e le storie tese docet).

In pratica: c'è un problema.. un fenomeno che sembra allargarsi, (quello dei neonati buttati nel cassonetto) lo Stato, (ma prima ancora evidentemente la società) decide che deve risolverlo.

Aumentano le madri infanticide? Facciamo una legge che permetta loro di trovare la scappatoia se hanno sbagliato fin lì (perchè mi pare evidente che c'è un problema  di ignoranza, di mancata contraccezione, insomma se al nono mese ti accorgi che quel figlio non lo volevi, qualche errore mi sembra ci sia stato no?)

aggiungo una cosa: l'art. 578 del codice penale punisce con una pena inferiore all'omicidio la madre che uccida il neonato immediatamente dopo il parto qualora si trovi in condizioni di abbandono morale e materiale. Nasce storicamente dal concetto di "onore" (la donna abbandonata che per salvaguardare il suo onore e non diventare una ragazza madre uccide il neonato ha uno sconto della pena),poi con le modifiche delcodice penale che aboliva gli sconti d' "onore" è rimasta solo la dicitura "abbandono morale e materiale". Se ne è discusso un po' di tempo fa proprio sul fatto della difficoltà odierna di riscontrare condizioni di abbandono materiale proprio perchè la norma risale all'epoca in cui non c'era il 118 e compagnia bella e quindi è probabile che si potesse ritrovare sole e abbandonate a sè stesse a partorire senza nessuno accanto.
« Ultima modifica: Aprile 05, 2012, 17:02:16 pm da Rita »
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Online fabriziopiludu

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #231 il: Aprile 05, 2012, 16:51:55 pm »


 
 

 omaggio a Sykula

 
 





  

Offline ilmarmocchio

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #232 il: Aprile 05, 2012, 16:52:35 pm »
  Citazione di: FikaSicula - Ieri alle 22:11:51
... Il principe azzurro non è un "ideale" ma è una sciocchezza sulla base della quale si realizza il modello di società che scommetto non piace neppure a te. Quello in cui le donne delegano all'uomo di essere salvate e l'uomo riconosce se stesso e il proprio lato maschile solo se tutela e salva. Quello in cui una donna non sa fare altro che farsi mantenere invece che andare a lavorare e in cui un uomo si ritrova sul groppone tutta la responsabilità economica della famiglia ...

La donna che nel passato mandava avanti la casa e i figli, senza lavatrici ecc, NON era mantenuta. Svolgeva una attività essenziale nelle condizioni del mondo di allora e che non è affato detto che sia superflua oggi.
Lato maschile o femminile, c'è una evidente specializzazione psico-fisica di origine naturale-evoluzionistica , tra uomo e donna.
tutti i tentavivi fatti per omologare i 2 sessi stanno fallendo.
La donna vuole ( o forse voleva?  anche il ruolo maschile, ma si sta accorgendo che che è anche amaro, duro.
Si accorgeranno ( eccome che se ne accorgeranno ) che tanti supposti supposti privilegi, in realtà erano doveri.
I diritti che oggi, a torto, oggi diamo per acquisiti,  sono stati conquistati a prezzi di immani sacrifici.
Sacrifici che la forza e l'istinto maschile hanno reso produttivi.
Siamo diversi, e non a caso.
E' un dato di fatto evolutivo su cui c'è poco da discutere.


Red :  Affermare che la natura non esiste, per me è una grossa sciocchezza.

Lo è per chiunque abbia un  cervello normale


Offline FikaSicula

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Separatismo opportunista
« Risposta #233 il: Aprile 05, 2012, 17:52:22 pm »
Non quoto niente perché mi riservo di rispondere dopo ma nel frattempo vi sottopongo gli interventi sulla 27esima ora (http://27esimaora.corriere.it/). mi permetto di proporre un link e vi indico gli interventi della bongiorno e della carfagna. il dibattito sta seguendo quella strana scia per cui tutte unite sarebbe un bene e avanti popolo alla riscossa.
probabilmente la cosa ci fa arrabbiare per motivi diversi. io vado a riflettere sui miei e comunque questo è quanto intendevo quando dicevo del separatismo opportunista per appiattire la differenza di classe e di identità politica.

Offline Giulia

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #234 il: Aprile 05, 2012, 21:20:43 pm »
L'occhiata in realtà non è nemmeno classificabile come atto di libidine violenta, per quanto mi riguarda, ma atto fastidioso, sanzionabile culturalmente casomai.. con un "che c'hai da guardare?" detto a muso duro per esempio  :P
E dipende pure da chi ti guarda, è questo che non si dice spesso.

Offline ilmarmocchio

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #235 il: Aprile 05, 2012, 21:28:14 pm »
E dipende pure da chi ti guarda, è questo che non si dice spesso.

 E brava Giulia: L'hai messa in battuta, ma è una grande verità

Offline Red-

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #236 il: Aprile 05, 2012, 21:45:14 pm »
FS, per cortesia rispondi al mio MP, altrimenti divido il 3D. :)
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Online fabriziopiludu

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #237 il: Aprile 05, 2012, 22:15:58 pm »

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Offline Angelo

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #238 il: Aprile 05, 2012, 22:36:09 pm »
Per Fikasicula...

17) Il governo Zapatero ha censurato alcune famose fiabe ritenendole maschiliste. Su questo argomento, la pensi come Zapatero ?
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/201004articoli/54012girata.asp

Fikasicula la pensa come Zapatero.

17bis) Il politicamente corretto si manifesta anche con queste "idee"... L'ultima è censurare Dante ritenuto omofobo,antisemita etc. etc.
La pensi come loro su questa questione?

http://www.corriere.it/cultura/12_marzo_13/distefano-dante-razzista_9b13460c-6cdc-11e1-b7b3-688dd29f4946.shtml
Fikasicula non la pensa come Gherush92 autore di simile idea.
18) Che ne pensi dell'asilo Egalia? Sei favorevole al loro progetto?
http://www.tempi.it/svezia-spopola-egalia-lasilo-dove-ogni-bambino-sceglie-il-suo-sesso
Fikasicula è favorevole a scuole come Egalia.

Grazie.

Naturalmente, se Fikasicula non è dello stesso parere, può affermare anche il contrario.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re: Ebbene, parliamo un pò con FikaSicula.
« Risposta #239 il: Aprile 05, 2012, 22:46:26 pm »
1) Sei favorevole all'introduzione della legge sulle "quote" per permettere una parità (50 e 50) fra gli
uomini e le donne in politica ? (nonostante non esistano ostacoli che impediscano ad una donna
di diventare anche primo ministro)
Fikasicula è contro le quote rosa.

2) Per arruolarsi nell'esercito le donne devono affrontare test a "standard ridotto" rispetto agli uomini,
e nonostante ciò hanno pure la faccia di bronzo di pretendere delle quote nei posti di comando
(vorrebbero il 30%). Sei d'accordo ?

Non risponde.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton