A Rita

[Animus]

Quindi.. che volevo dire?
Ok la domanda è sempre quella.. la colpa è della generazione maschile “sessantottina” e hanno usato la questione femminile per scaricarsi pesi e responsabilità senza valutare le conseguenze. Ma a questo punto ..loro sono stati ipocriti, ma quella femminile è stata fessa, … dimostrando di avere le stesse capacità di analisi della realtà di un frequentatore dell’asilo e della prima elementare  ?

Ho letto casualmente e non volendo scrivere sul blog di UB (ho visto che Fabrizio ti ha risposto, ma secondo me, pur non avendo letto la sua risposta..."conoscendolo" devo ritenere che sia inadeguata/erronea, le solite teorie di stampo marxiano insomma, che spiegando tutto, non spiegano in realtà nulla ) te la metto qui.

Non è una questione di "colpa" , ma ... di resistenza:

"Volere significa mantenersi a ogni costo in uno stato di esasperazione e di frenesia. Lo sforzo è estenuante, e non è detto che l'uomo possa sempre sostenerlo"
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=159.msg44491;topicseen#msg44491

[Rita]

sì effettivamente mi capisci meglio 

ora bisogna vedere se ti capisco io 

Ora, premesso che non è colpa mia perchè ho ripreso il discorso di Stefano e di Luigi che lo condivideva sulla "colpa" della generazione passata e l'invito alla cautela l'ho beccato io  (sto facendo come la Fornero.. resisto all'attribuzione di responsabilità e mi dimostro allergica a ogni tentativo, sia pur minimo di responsabilizzarmi  )*, quello su cui volevo porre l'attenzione era che proprio quello sforzo estenuante poteva aver contribuito a far sì che quella generazione "cedesse", opportunismo, ipocrisia possono pure starci. Ma dall'altro lato si è pensato soltanto che l'uomo poteva "andare a dormire all'ora che voleva" esattamente quello che da bambina pensavo degli adulti, prima di capire che diventare adulti comportava anche sforzi e pesi non indifferenti e che comunque non si poteva andare a dormire quando si voleva comunque 


*http://www.repubblica.it/politica/2012/08/01/news/la_fornero_-40175397/

sta attento che adesso mi esibisco in un doppio carpiato che confonde ulteriormente le idee.. è un po' come la Vela, l'atleta portoghese che lamenta mancanza di supporto morale da parte degli allenatori e che ha lasciato l'Olimpiade perchè incinta al terzo mese.

Che voleva? Che la spronassero a continuare e gareggiare? E se, disgraziatamente avesse perso il bambino, avrebbe accettato la sua totale responsabilità di aver accettato o avrebbe "scaricato" la colpa trasformando magicamente un supporto morale con sprone in una pressione?

Invece ha scelto di abbandonare, forse perchè non se la sentiva, temeva per il bambino, ma comunque la responsabilità della scelta non l'ha presa  in toto, .. è colpa comunque dell'allenatore che non l'ha sostenuta.

E' un po' questo che intendi con resistenza alla volontà? Voglio.. voglio il mio bambino, ma voglio anche vincere, ma quanto costa volere.. non è mia la volontà di abbandonare vi sono state costretta dalla mancanza di supporto morale, o.. nel caso contrario non è stata mia la volontà di mettere a rischio la gravidanza, vi sono stata costretta dalla pressione a gareggiare..

Ma se è così, è la femmina la campionessa della resistenza alla volontà? 

[Animus]

Rita, la cosa non è difficile.
C'è una battaglia, uno perde l'altro vince.
Di chi è "la colpa"?
Di chi è "il merito"?

Vedi che sono semplicemente etichette.

Il dato di fatto è la dinamica, uno (una?) forza, l'altro si oppone, l'uno ha un cedimento...l'altra prende il sopravvento.

Una generazione (di uomini) ha ceduto, una generazione (di donne) ha fatto vedere a quella successiva come stanno veramente le cose.

Ho già scritto abbastanza su questo, e non serve ripetermi, dato che nell'ottica della teoria del conflitto, che è quella che ho sposato io, tutta la dinamica dei sessi (ma anche di più, si comprende quasi l'intera storia) diviene  perfettamente chiara.

E' un po' questo che intendi con resistenza alla volontà? Voglio.. voglio il mio bambino, ma voglio anche vincere, ma quanto costa volere.. non è mia la volontà di abbandonare vi sono state costretta dalla mancanza di supporto morale, o.. nel caso contrario non è stata mia la volontà di mettere a rischio la gravidanza, vi sono stata costretta dalla pressione a gareggiare..

Mah, io intendo ancora una cosa piuttosto semplice, la volontà maschile è la paternità.
Dall'altra invece ... sminuirla per avere il primato sulla creazione. (altrimenti non sarebbe una teoria del conflitto)

Dall'altra, se la volontà femminile è la maternità, quella maschile...sminuirla per imporre il primato della paternità.
E' evidente che questo scontro di volontà che mira al primato unico , mascherato come prevede ogni buona guerra che si rispetti (che infatti usa codici segreti), causa per mantenersi, anche solo l'equilibrio, che però è un equilibrio instabile, visto che appena uno cede, l'altro tira la corda e lo fa cadere, uno sforzo estenuante di intere generazioni.

La generazione maschile post bellica ha ceduto perché era ovvio che non si poteva andare avanti a fare guerre mondiali ogni 20 anni!
Io ho scritto che è la bomba atomica ("termine ineluttabile al quale non è molto importante, in fin dei conti, che arrivi per la via del logoramento o del disastro") che lo ha impedito, chissà, fosse stato per gli uomini sarebbero pure andati avanti a fare altre 5 guerre, tanto.... : L'uomo preferisce ancora volere il nulla, a non volere nulla.
 
Mi son spiegato meglio?

[Rita]

Mi son spiegato meglio?

sì