Autore Topic: Casa alla figlia  (Letto 26294 volte)

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Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #45 il: Aprile 06, 2012, 20:29:15 pm »
Eh no, non ci siamo. Non cambiare strada a tuo piacimento.
Io ho contestato il tuo "appoggiarti" in maniera acritica ai dati ufficiali, facendoti l'esempio del caso limite (violenza maschile principale causa di morte).
Ovvero (per esempio) queste parole.

Non è la prima causa di morte "violenta" per le donne? Questo si evince dai dati che mi dici di guardare criticamente. Io accendo il mio senso critico e lo uso a 360% mica parcellizzandolo. Invece mi stai dicendo di leggere acriticamente ciò che mi dici tu e il contenuto delle cose scritte qui, come se si trattasse di una bibbia. Io leggo, mi documento, e se chiedo dati da contrapporre è solo per farmi una mia idea senza passare dalla tua interpretazione delle cose. Lo stesso fai tu. E' soilo indice di autonomia e non di svicolamenti.

Citazione
Eccome se serve, serve a farti capire che un fenomeno numericamente marginale (se rapportato alla popolazione), per quanto grave sia, viene ad arte trasformato in emergenza sociale.

Se così è allora devo pormi il dubbio che così potrebbe essere per altre questioni. Ogni cosa della quale si ingigantiscono i numeri si intende farla percepire come una emergenza sociale? prendo un esempio a caso: la questione dei padri separati? e faccio quell'esempio con lo stesso rispetto che ho per le vittime di violenza sulle donne. la disperazione e tutto ciò che ne deriva non hanno giustificazioni e vanno cercate delle soluzioni. ma è possibile - e te la offro come argomento oppositivo con la consapevolezza che sulla testa delle persone 'sti giochi non si fanno mai - è possibile, dicevo, che in quel caso i dati veicolati vengano ingigantiti per far percepire una emergenza sociale di modo che si provveda per risolverla?

Citazione
Innanzitutto la prima cosa da fare è contestare la veridicità dei dati che affermano la "sopravvalutazione del fenomeno", non credi?

E non è una cosa molto triste parlare di sopravvalutazione del fenomeno quando si discute di questioni così serie. L'emergere del mio problema può passare attraverso la sottovalutazione di quell'altro? Perché anteporli? A che serve? Non possono emergere entrambi senza creare questo corto circuito fatto di pregiudizi da una parte e dall'altra?

Se io ti chiedo dati e ragiono sui dati è perché dietro ciascuno di essi ci sono vite umane. Non sto giocando con i numeri. Sono persone. Ci siamo cascate pure noi in questo gioco sciocco del rimettere in discussione i dati per difesa e pareva che l'obiettivo fosse la marginalizzazione di un fenomeno. ma poi ci siamo rese conto che è una cosa che non va bene. personalmente non mi interessa dire per esempio che i padri separati che soffrono sono più o meno delle cifre divulgate. mi dispiace che soffrano e basta e mi chiedo come si possa fare emergere quel dato senza declinarlo come fosse una ideologia, di frase in frase, passata di blog in blog, ad accreditare una tesi, una verità che ha dei numeri, tanti, pochi, non importa, come si può passare da una dinamica di comunicazione tra difesa e offesa e viceversa senza smentirsi e negarsi l'un l'altra con il pieno rispetto per il dolore di tutti/e?

Quella di cui parli, che dici essere così sicuro si tratti di una verità oggettiva. Resta comunque una verità parziale e se non la misuri con la mia e con quei maledetti dati la cui smentita viene brandita sul web ad ogni post che parla di violenza sulle donne (ecco dove sta il "non possiamo parlare di violenza sulle donne"), viene brandita come un'arma a rimuovere o esigere che si nasconda il dolore di una donna offesa, stuprata o uccisa, il dolore dei parenti, se tu non misuri tutto questo, a mio avviso, sei già entrato nel clichè dell'ideologia che disumanizza chi è diverso da te, che percepisce le vittime di quello che immagini come fronte avverso come minori, senza dolore, senza sangue, senza cuore. Le vittime sono solo vittime. E l'ufficialità dei dati è necessaria - tu mi stai dicendo - per evitare che dalla disperazione di una singola persona derivi un pregiudizio di genere e derivino provvedimenti autoritari. E' così in entrambi i casi.

Citazione
Semplice: quando gli stessi poteri forti hanno capito che i movimenti potevano essere utili per raggiungere in modo occulto e apparentemente indolore degli obbiettivi che, perseguiti con metodi "tradizionali", non sarebbero risultati socialmente accettabili nè convenienti dal punto di vista del rapporto costo-efficacia.
Ma stò di nuovo "duplicando": vai (per esempio) alla discussione "Il femminismo è uno strumento o un virus". E leggi. Poi ci dici la tua.
Insomma, Fika, (ma stra-LOL e ROTLF, non ho mai chiamato una donna "Fika", che sia un rigurgito di maschilismo misogino e patriarcale?  :lol:) prenditi un po' di tempo per spulciare meglio il forum...

Questo è plausibile. Sempre che il femminismo si sia piegato ai poteri perché il mio femminismo è resistente. Marginale ma resistente. Ma tu dirai che il mio femminismo non conta nulla. Mi rendo conto.
Vado a leggere, appena riesco, non come fosse la bibbia. E spero di produrre una critica ragionata.

E comunque ti/vi ringrazio per davvero perché questa riflessione ad alta voce non avrei mai potuto farla se non assieme a voi. :)

Offline Angelo

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #46 il: Aprile 06, 2012, 20:30:08 pm »
Fikasicula, sia chiara una cosa. Il femminismo non è per me il male assoluto, ovemai vi fossero state storture giuridiche, discriminazioni, quote azzurre etc. etc. sarei e sono ancora adesso li primo a dire che sono porcate. Non cerco giri di parole e se sbaglio, lo ammetto. Per me, tutti devono avere gli stessi identici diritti e gli stessi doveri. Chiunque va contro a questo elementare e democratico concetto per me è "altro". Poi, scrivi posts lunghi quanto vuoi, parla tra le righe quanto vuoi. Io sono qui, attento...
« Ultima modifica: Aprile 06, 2012, 20:31:49 pm da Jason »
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Gilbert Keith Chesterton

Offline Angelo

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #47 il: Aprile 06, 2012, 20:33:30 pm »
Il femminismo è stato avallato dagli uomini di potere, altrimenti potevano manifestare per altri cento anni, non sarebbe cambiato nulla o quasi. E' funzionale dal punto di vista economico, divide la famiglia, crea nuovi soggetti compratori e butta la croce addosso ad un genere in modo che tante donne e tanti (non mi viene il termine) troveranno un nemico da combattere mentre il nemico lavora alacremente contro la giustizia, l'eguaglianza, i diritti, il lavoro etc. etc.
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Gilbert Keith Chesterton

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #48 il: Aprile 06, 2012, 20:34:45 pm »
Ti sembrerà strano ma su molte delle cose che dici sono d'accordo.
mi piacerebbe molto leggere quelle sentenze derivanti da conflitti tra ex partner e poterle commentare a modo mio dove mi è consentito scrivere e divulgare ciò che penso. ti ringrazio in anticipo se mi metti a parte di questa verità.

Non mi sembra strano. Riguardo alle sentenze io , fino a fine mese sarò in vacanza ( quasi agli antipodi ) , per cui farai prima a leggere il libro di Steffenoni e/o quelo della Logli.
Non ho il mio pc a disposizione e quindi nondispongo dei miei documenti.
Per altro non vorrei che si intenda daparte mia che i giudici facciano parte di una "internazionale " femminista che, da occulte stanze, ordisce persecuzioni per il povero " maschio".
No, la magistratura segue i suoi interessi di casta, ossia di potere, potere al quale ha fatto la bocca in questi anni.
ma anche interessi più terreni.Quindi oramai , le cause di divorzio non vengono più chiuse accertando responsabilità, moventi , ecc : troppo difficile e , sopratutto, richiede tempo. Poi c'è il rischio che non si possano fare gli arbitrati, e comunque ci vogliono impegno e capacità, qualità non sempre presenti.
Ecco come i giudici risolvono il busillis : NON addebitano a nessuno la responsabilità, inventano un" tenore divita come se il matrimonio fosse in essere ( ma il matrimonio è morto, assegnano il figlio alla madre, e il gioco è fatto, con poco tempo e nessun rischio. Il padre esce di casa, paga mantenimento/alimenti e magari anche il mutuo della casa dove non può più abitare. Poi, magari anche un affitto per una sua casetta.
Ti prongo un test : spiega queste cosette a una donna dell'est Europa e poi vedi cosa ti risponde.
A proposito,su come i giudici affrontano le cause di separazione c'è qualcosa anche su un libro filofemminista e pieno di inesattezze, ma che, involontariamente ( anzi si tratta di autogol ), scrive un paio di cosette assai interessanti

http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=14971

Se lo avessi a portata di mano , ti indicherei pagina e riga :)

Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #49 il: Aprile 06, 2012, 20:46:55 pm »
Non mi sembra strano. Riguardo alle sentenze io , fino a fine mese sarò in vacanza ( quasi agli antipodi ) , per cui farai prima a leggere il libro di Steffenoni e/o quelo della Logli.

Infatti nei prossimi giorni faccio acquisti. :)

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Ecco come i giudici risolvono il busillis : NON addebitano a nessuno la responsabilità, inventano un" tenore divita come se il matrimonio fosse in essere ( ma il matrimonio è morto, assegnano il figlio alla madre, e il gioco è fatto, con poco tempo e nessun rischio. Il padre esce di casa, paga mantenimento/alimenti e magari anche il mutuo della casa dove non può più abitare. Poi, magari anche un affitto per una sua casetta.

è una inutile guerra tra poveri. se hanno agito come dici, e non ho difficoltà a crederti, hanno determinato una divisione sociale pari a quella tra stranieri e italiani. questa cosa viene riparata dal paracadute sociale familiare che ammortizza nel sud ma immagino che nel nord, nelle metropoli, il problema sia molto diverso. crei fasce di popolazione senza nessuna ancora di salvezza. divisione nella divisione.
vorrei capire per esempio perchè i dati istat parlano di madri povere in percentuale altissima e se quando ne parlano non considerano il fatto che stiano dentro o fuori dalla casa dei genitori.  questo a prescindere da ciò che pensate dei dati istat. :)

Citazione
A proposito,su come i giudici affrontano le cause di separazione c'è qualcosa anche su un libro filofemminista e pieno di inesattezze, ma che, involontariamente ( anzi si tratta di autogol ), scrive un paio di cosette assai interessanti
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=14971
Se lo avessi a portata di mano , ti indicherei pagina e riga :)

Lo metto in lista. :)
Devo fare una scelta di priorità. Comincio con un paio.

Grazie!

Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #50 il: Aprile 06, 2012, 20:47:55 pm »
(...) Io sono qui, attento...

Tipo *grande fratello*. Comincia a diventare inquietante! :P

Offline Fazer

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #51 il: Aprile 06, 2012, 21:13:46 pm »
Non è la prima causa di morte "violenta" per le donne? Questo si evince dai dati che mi dici di guardare criticamente.

 :doh: :doh: :doh:

No no.
Ecco perchè insisto nel parlare di emergenza sociale creata ad arte. La linea che i furbastri hanno fatto passare è che la violenza per mano di un uomo è la prima causa di morte...e basta. Non di morte "violenta".
Qui stà l'inghippo.
E persino se "aggiungessimo" la parola "violenta", bisognerebbe intendersi sul significato. Perchè vedi, nelle schede di morte ISTAT che vengono inviate all'ente stesso è morte violenta anche l'incidente stradale, l'asfissia da impiccagione, etc.


Invece mi stai dicendo di leggere acriticamente ciò che mi dici tu e il contenuto delle cose scritte qui,

Ti pregherei di non mettermi in bocca parole che non ho detto.
Nessuno ti ha detto di leggere acriticamente nè ciò che ti dico io nè ciò che trovi scritto qui.
Io ti ripeto che l'inganno lo puoi benissimo scoprire da te, semplicemente leggendo con attenzione come i mass-media hanno riportato la notizia. La parola "violenta" non c'era.

Se così è allora devo pormi il dubbio che così potrebbe essere per altre questioni. Ogni cosa della quale si ingigantiscono i numeri si intende farla percepire come una emergenza sociale? prendo un esempio a caso: la questione dei padri separati? e faccio quell'esempio con lo stesso rispetto che ho per le vittime di violenza sulle donne.

Hai preso un esempio "a caso": quello dei padri separati.
Beh, ci vuole davvero poco a vedere che i numeri, nel caso di padri separati, non sono affatto ingigantiti. Anzi, il fenomeno non mi pare sia così pubblicizzato. Solo ultimamente, grazie ad alcune fiction, se ne parla con una certa continuità.

Sempre che il femminismo si sia piegato ai poteri perché il mio femminismo è resistente. Marginale ma resistente. Ma tu dirai che il mio femminismo non conta nulla. Mi rendo conto.
Vado a leggere, appena riesco, non come fosse la bibbia. E spero di produrre una critica ragionata.

Non offenderti, ma il "tuo" femminismo non esiste. Non esiste dal momento in cui decide di occuparsi di un problema in maniera parziale (violenza solo sulle donne e non a prescindere da chi sia la vittima).
Non esiste perchè si basa su dati "ufficiali" che invece di essere valutati vengono introiettati e rilanciati, contribuendo, attraverso questa acritica cassa di risonanza, a creare confusione e disperazione.
Non esiste perchè non è altro che una pedina in un gioco più grande.
Il "tuo" femminismo non è altro che carne da cannone, siete l'ARMIR di interessi più grandi di voi.
Comunque, secondo me sbagli approccio: non è che il femminismo si è volontariamente piegato ai poteri. Non siete stupide. Semplicemente, e parlo di "carne da cannone" non riesce a capire che la sua esistenza è...utile, e chi detiene il potere si guarda bene dal farlo sparire, come avrebbe potuto fare se lo avesse voluto. Ma è utile per scopi che con la difesa dei diritti delle donne non hanno nulla a che vedere.







« Ultima modifica: Aprile 06, 2012, 21:17:12 pm da Jason »

Offline Angelo

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #52 il: Aprile 06, 2012, 21:20:53 pm »
Fikasicula, rispondi alle altre domande...
« Ultima modifica: Aprile 06, 2012, 22:48:21 pm da Jason »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Fazer

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #53 il: Aprile 06, 2012, 21:34:30 pm »
...e se quando ne parlano non considerano il fatto che stiano dentro o fuori dalla casa dei genitori...

Perchè fanno le indagini alla cazzo, semplice.
Ora, mi chiederai, come lo sai?
E' parte del mio lavoro.
L'ISTAT riporta semplicemente le cazzate che la gente gli dice in questionari che farebbero cagare i tagliatori di teste Dayaki, se solo sapessero cos'è un questionario.
Poi, dice , esegue controlli incrociati...
Ma de che?
I "dati ufficiali"... :doh: :doh: :doh:

  



Offline FikaSicula

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #54 il: Aprile 06, 2012, 21:45:09 pm »
Ecco perchè insisto nel parlare di emergenza sociale creata ad arte. La linea che i furbastri hanno fatto passare è che la violenza per mano di un uomo è la prima causa di morte...e basta. Non di morte "violenta".
Qui stà l'inghippo.
E persino se "aggiungessimo" la parola "violenta", bisognerebbe intendersi sul significato. Perchè vedi, nelle schede di morte ISTAT che vengono inviate all'ente stesso è morte violenta anche l'incidente stradale, l'asfissia da impiccagione, etc.

Per me era sempre vista e letta come prima morte violenta e non come morte e basta. 'sta cosa viene fuori da istat, amnesty, onu, e non so.

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Ti pregherei di non mettermi in bocca parole che non ho detto.
Nessuno ti ha detto di leggere acriticamente nè ciò che ti dico io nè ciò che trovi scritto qui.
Io ti ripeto che l'inganno lo puoi benissimo scoprire da te, semplicemente leggendo con attenzione come i mass-media hanno riportato la notizia. La parola "violenta" non c'era.

No, non volevo metterti in bocca nulla. Era un ragionamento e quello che mi dici mi va bene. è ciò che intendevo io. voglio verificare e non sposare nulla per fede. chi ha scritto che era la prima causa di morte se ha detto una sciocchezza vorrei avere i dati per contestarglielo. dicevano che erano più morte che per il cancro e vorrei sapere quante sono le donne che muoiono ogni anno di cancro. il dato me lo trovo io e li confronto.

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Hai preso un esempio "a caso": quello dei padri separati.
Beh, ci vuole davvero poco a vedere che i numeri, nel caso di padri separati, non sono affatto ingigantiti. Anzi, il fenomeno non mi pare sia così pubblicizzato. Solo ultimamente, grazie ad alcune fiction, se ne parla con una certa continuità.

ti ripeto, non mi interessa di che cifre parliamo. è una cosa seria comunque. le fiction ti indottrinano e ti educano a intendere le cose come una ideologia. non è così che convinci la gente. non creando un mito, un dogma rispetto al quale chi dubita o vuole verificare commette un'eresia. serve fare circolare, ma so che lo sapete, dati e fatti.

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Non offenderti, ma il "tuo" femminismo non esiste. Non esiste dal momento in cui decide di occuparsi di un problema in maniera parziale (violenza solo sulle donne e non a prescindere da chi sia la vittima).
Non esiste perchè si basa su dati "ufficiali" che invece di essere valutati vengono introiettati e rilanciati, contribuendo, attraverso questa acritica cassa di risonanza, a creare confusione e disperazione.
Non esiste perchè non è altro che una pedina in un gioco più grande.
Il "tuo" femminismo non è altro che carne da cannone, siete l'ARMIR di interessi più grandi di voi.
Comunque, secondo me sbagli approccio: non è che il femminismo si è volontariamente piegato ai poteri. Non siete stupide. Semplicemente, e parlo di "carne da cannone" non riesce a capire che la sua esistenza è...utile, e chi detiene il potere si guarda bene dal farlo sparire, come avrebbe potuto fare se lo avesse voluto. Ma è utile per scopi che con la difesa dei diritti delle donne non hanno nulla a che vedere.

il mio femminismo non esiste. finirà che alla fine di questa discussione non esisterò più neppure io e che fikasicula non è mai esistita. era solo un prodotto della mente. :D (e non mi dire che è così perchè non sono pronta a desustanziarmi :P)
prendo comunque per buone queste cose che mi stai dicendo e ci rifletto. sono tutti compiti per casa.

Perchè fanno le indagini alla cazzo, semplice.
Ora, mi chiederai, come lo sai?
E' parte del mio lavoro.
L'ISTAT riporta semplicemente le cazzate che la gente gli dice in questionari che farebbero cagare i tagliatori di teste Dayaki, se solo sapessero cos'è un questionario.

Perché non fare una indagine seria allora? Non ci sono le possibilità per farla?
« Ultima modifica: Aprile 06, 2012, 22:01:39 pm da FikaSicula »

Offline Fazer

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #55 il: Aprile 06, 2012, 22:04:26 pm »
Per me era sempre vista e letta come prima morte violenta e non come morte e basta. 'sta cosa viene fuori da istat, amnesty, onu, e non so.

Ecco, vedi, il "per me" non esiste.
Esiste solo il messaggio che i media propagandano, e soprattutto esistono gli effetti negativi di questa propaganda.
Per ogni Fikasicula che dice per "me" ci sono migliaia di persone che si bevono la versione modificata, senza la parola "violenta".
Pensando magari: "chi sono io per contestare ONU, Amnesty, etc?"

...chi ha scritto che era la prima causa di morte se ha detto una sciocchezza vorrei avere i dati per contestarglielo.

Aridaje.
Premesso che tu ad Amnesty o all'ONU non contesterai un bel nulla perchè non ti faranno parlare, tutto ciò che puoi fare è diffondere tra i comuni mortali, con i mezzi che già usi.
Trovare i dati di cui parli (ancora), nel caso delle principali cause di decesso, è persino inutile.
Lo sai benissimo in cuor tuo, e lo sanno tutti quelli muniti di almeno due neuroni che i tumori, gli infarti, gli incidenti, etc, messi insieme sono assai di più delle pistolettate e delle coltellate, su...
C'è poco da contestare all'ONU, bisogna solo riaccendere i cervelli della gente.

...le fiction ti indottrinano e ti educano a intendere le cose come una ideologia. non è così che convinci la gente.


Vero , però intanto c'è voluta una fiction per far scoccare la scintilla, e ha smosso più merda quella fiction di decine di altre iniziative.
Quanto poi al "non è così che convinci la gente" permettimi di dissentire.
Non darei tanto peso all'intelligenza del Sig. Mario Rossi.
Guarda al caso Sex & the City... :hmm:

finirà che alla fine di questa discussione non esisterò più neppure io e che fikasicula non è mai esistita. era solo un prodotto della mente.

Ma infatti tu non esisti, per tua stessa ammissione. Hai parlato tu di nick collettivo, e io vi ho subito paragonato alla razza Borg di Star Trek.




Offline Fazer

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #56 il: Aprile 06, 2012, 22:08:44 pm »
Perché non fare una indagine seria allora? Non ci sono le possibilità per farla?

E chi dovrebbe/potrebbe farla?
Chi può scalzare il Ministero della Verità (noto anche come ISTAT)?
Sai che mezzi ci vogliono per un'indagine multiscopo?
Sai quanti mesi durano le operazioni di censimento e quanti enti coinvolgono?
Sai che l'ISTAT, volendo, potrebbe effettuare indagini infinitamente più serie e precise, visto che noi dei Comuni, le ASL, etc, sono tenuti PER LEGGE a comunicargli persino quando andiamo in bagno?
Hanno tutti i mezzi.
I risultati sono quelli che vediamo: pessimi.

Offline Rita

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #57 il: Aprile 06, 2012, 22:35:02 pm »


Perché non fare una indagine seria allora? Non ci sono le possibilità per farla?


http://questionemaschile.forumfree.it/?t=24201601

articolo  (vecchissimo.. peraltro) comparso su La Repubblica con una delle rare indagini sulla violenza delle donne nei confronti del partner. Intervistarono Aldo Dinacci responsabile di prontopapà.. era il periodo della grande indagine Istat del 2006 (quella che viene citata ad ogni piè sospinto, 1 donna su 3 ha subito violenza...) e sorpresa... l'allora direttore centrale dell'Istat (è ancora lei?  :unsure:) dichiarò

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L'anno prossimo, l'Istat riuscirà a fare una prima indagine statistica sulle violenze domestiche nei confronti delle donne. "Siamo uno dei primi istituti nazionali al mondo a farla", spiega Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat, "e certo poter contemplare anche le vittime di sesso maschile sarebbe stato importante, ma purtroppo non ci sono i fondi
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #58 il: Aprile 06, 2012, 23:09:14 pm »
http://www.noidonne.org/blog.php?ID=02017

un pò di parte, la nostra direttrice dell'Istat , L. L Sabbatini
Anzi, rileggendo bene il testo, direi un pò troppo per aspettarsi un comportamento equidistante

Offline ilmarmocchio

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Re: Casa alla figlia
« Risposta #59 il: Aprile 06, 2012, 23:45:33 pm »
La nostra egregia direttrice parla di " maschi" contrapposto a "donne " , e di una " statistica di genere ".
Pascal e Leibnitz  si rivolterebbero nella tomba a vedere affibbiata una caratteristica di genere alla loro creazione matematica che, per definizione è asessuata.
Questo documento non lo avevo ancora letto.
Delirante come gli scritti di quella magistrata antiberlusconiana che ha intasato il già pesante sito di Magistratura democratica ( perchè esiste anche una magistratura NON democratica ?) .
Giustizia di genere, ecco il parto distocico della non insigne giurista .