E' vero che non si può cambiare la natura femminile, ma non siamo ancora certi se alcuni modi di fare e di pensare siano totalmente naturali. Se si estremizza, possiamo dare la giustificazione del male-bashing alla natura e allora che ci siamo a fare?
Mangiare è naturale, bere è naturale, volere la propria soddisfazione è naturale, voler stare
sempre meglio è naturale; si soddisfano dapprima le esigenze-base, poi si passa a tutte le altre.
E' ovvio che vi siano differenze tra
alcune esigenze femminili ed alcune esigenze maschili, a volte si scontrano addirittura.
Quindi (secondo me) si parta dal presupposto secondo cui pur avendo diverse esigenze in comune, su alcune ci si può scontrare, ovviamente. Ed è qui che nascono le diatribe che sempre sono esistite ed in qualque epoca e che sempre esisteranno, e che per me non sono certo il nucleo della QM.
Ma sul pianeta esiste la donna e pure l'uomo. L'esigenza del "
sempre meglio" è ovvio che deve trovare una sponda di qualche tipo, specie se le parti in causa sono due, distinte.
Le esigenze di uno devono trovare modo di andare d'accordo con quelle dell'altro, o perlomeno non ci dovrebbe essere, per questo motivo, una guerra generalizzata. La cosa riferita a uomo e donna mi pare assurda solo a pensarla, ed infatti tale guerra esiste solo in questa epoca strampalata, che peraltro ci propone problemi mai proposti prima (es. l'inquinamento) e mezzi (tecnologie) mai esistite prima (es. la tv).
Quanto a natura e cultura, se io avessi potere assoluto ed imponessi una legge che obblighi ognuno a frustarsi 2 volte al dì, imporrei una legge innaturale ed avrebbe vita breve.
Sono esistite, nel corso della storia, diverse leggi innaturali, ma ognuna ha avuto vita breve.
La "jus prime noctis" ad es. era una legge innaturale.
La condanna all'impalamento era una legge innaturale.
Il fatto di voler passare (almeno) la prima notte di nozze con la propria moglie è natura, la "jus prime noctis" era un costrutto culturale e legale;
Il non voler soffrire sino allo strazio prima di morire è natura, l'impalamento era un costrutto culturale e legale.
Il fatto di aver diritto al sesso all'interno del matrimonio è natura. Negarlo invece all'uomo -e garantirlo alla donna- non è natura, è un costrutto culturale e legale.
Se si nega l'esistenza di una natura (umana) con sue precise leggi, per coerenza si deve ad esempio negare l'avversione per la sofferenza straziante, si deve negare quello strano desiderio per un uomo di voler passare la prima notte con la propria moglie senza cederla ad altri.