Autore Topic: La questione maschile è più di tutto questo  (Letto 29870 volte)

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #75 il: Aprile 15, 2012, 21:55:05 pm »

piu che stare a leggere liberi del genere (la bibliografia di fini la so praticamente a memoria) basterebbe leggersi dei buoni libri di storia, soprattutto quelli recenti.

Che ne pensi di Marc Bloch?


Citazione
Pensare che Carlo Magno e Federico Barbarossa, re e imperatori, ma prima di tutto uomini di guerra e di accampamento, vivono entrambi 75-80 anni (e considerando che il secondo muore in un incidente, affogato mentre attraversava un fiume) puo far pensare...

Cosa ti fa pensare?

Offline ilmarmocchio

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #76 il: Aprile 15, 2012, 21:58:23 pm »
laureato e specializzando

approfitterò per chiederti dei titoli.. :cool: :D :D

Offline ilmarmocchio

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #77 il: Aprile 15, 2012, 21:59:14 pm »
Ma fate bene: l'inutilità rende liberi.  :P
Gli animali promiscui come i gatti riescono a inseminare anche le gatte già incinte e con una solo gravidanza possono fare dai tre ai nove cuccioli e questo fa in modo di non far crescere troppo i piccoli in proporzione alla madre, così mi hanno detto.  
 
ps:
Sai se gli animali d'allevamento possono riuscire a partorire da sole?
 
no, su questo non saprei dirti nulla di preciso

Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #78 il: Aprile 16, 2012, 00:31:41 am »
Bè su questo non ne sono molto convinto. Certo è che la mancanza di progresso tecnologico e scientifico abbassava enormemente la qualità della vita, anche alle classi più abbienti:(basti pensare alla medicina - ci sono re e personaggi illustri che sono morti di malattie che oggi anche in malawi curano - ai mezzi di trasporto alle abitazioni ecc). Forse non era una società così' violenta e barbara come molti film e documentari ci vogliono far credere ma la qualità della vita per le mancanze che di cui sopra doveva essere per forza di cose pessima (per ricchi e poveri nessuno escluso). Certo non c'era il femminismo, e d'altronde le donne (sopratutto quelle delle classi medio-basse) immagino non fossero molto attraenti  (pensate a che denti e che capelli dovevano avere)............. e probabilmente a 30 anni sembravano già delle vecchie, supersfatte da una marea di gravidanze...........

Tutte queste cose hanno poco a che vedere con la gioia di vivere e con la voglia di fare per il domani, che sono i pilastri dell'unica possibile idea di felicità. Trovo la modernità occidentale spenta e devitalizzata. Potrebbe essere la percezione soggettiva di un ultra-quarantenne ma si dà il caso che vengo or ora da uno scambio di vedute con ragazzi meno che trentenni, i quali ravvisano le medesime sensazioni. C'è passato e passato. Ci sono le caverne, il medioevo e l'ottocento. Nonché il dopo-guerra e la rinascita. Dipende di quale passato si parla, di dove si parla, di quale classe sociale e via dicendo. Ma certo che un popolo senza passato, com'è quello tecnocratico di oggi, è peggio delle caverne. Vuoto e stanco di vivere prima ancora di nascere.




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Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #79 il: Aprile 16, 2012, 00:40:51 am »
Secondo me il problema generale che pone la riflessione QM è quello della dimensione umana, che io ritengo essere locale e non globale. Il femminismo è uno degli strumenti di delocalizzazione culturale e di colonialismo filo-ariano. Il femminismo nasce nel nord europa e nei paesi anglosassoni, cioè negli stessi posti dove nascono bimbi biondi con gli occhi azzurri. Infatti esso provoca i maggiori disastri quando impatta con la cultura mediterranea o indiana; con culture che non lo covano ma lo assumono per imposizione dall'alto. Questa potrebbe essere una matrice coerente con la apparente incoerenza della distribuzione degli indici di nascita nelle varie zone del mondo.

Di fatto: il femminismo come tratto culturale nordico sta ottenendo l'effetto di abbattere i tassi di nascita nei popoli non nordici o anglosassoni, e vagamente di profila come una forma di colonialismo genocida.

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Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #80 il: Aprile 16, 2012, 01:12:04 am »
Ma fate bene: l'inutilità rende liberi.  :P

No. L'inutilità rende schiavi.

Lasciando stare i vari eccessi le donne facevano tra i 3 e i 6 figli di media a testa, in giovane età. Poniamo un tempo medio di due anni per figlio tra gravidanza allattamento e accudimento neonatale, e quindi una distanza media di 2 anni tra un figlio e l'altro. Poniamo una età media del primo figlio intorno ai 17 anni. 6 figli a testa ma preferiamo dire 5, per una media più verosimile e generale, sono circa dieci anni di lavoro. Bene. Una donna iniziava a fare questo lavoro a 17 anni e finiva a 27. Proprio gli anni in cui la tua formazione sociale e il tuo essere soggetto pubblico prende forma e si concretizza, gli anni in cui le energie e l'entusiasmo fondano ciò che si sarà per il resto della vita.
A 27 anni una donna aveva un bimbo neonato, uno di due anni che piangeva, uno di quattro che era il più vivace di tutti, uno di sei che si doveva educare con attenzione, uno di otto eccetera eccetera eccetera.

Questa forma vivente umana femminile e materna avrebbe quindi dovuto fare quello che faceva l'uomo, oltre al fornire questo contributo per l'umanità? L'uomo per non opprimere questa donna avrebbe dovuto chiederle anche di andare in miniera? con un bimbo attaccato al seno e uno nella pancia. E quando trentenne lei si fosse ritrovata finalmente un po' meno soverchiata, avrebbe solo allora dovuto iniziare a costruirsi una nuova identità politica?


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Offline jorek

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #81 il: Aprile 16, 2012, 01:16:46 am »
Che ne pensi di Marc Bloch?


Cosa ti fa pensare?

Che ne penso di Bloch? Che è un grande storico  :cool:...Di certo è fondamentale il suo modo di raccontare il Medioevo, diciamo che ha rotto un po con una tradizione storiografica un po troppo ideologizzata. Poi non credo di avere ancora le competenz necessarie per dargli un giudizio completo.

Mi fa pensare che il discorso "età media" va preso con le molle. Mi fa pensare che due uomini ( e non solo loro) che sono stati combattenti, che si sono ammalati feriti numerose volte, sono campati parecchio per il tempo...e non solo loro. L'unica cosa di cui tutti son sicuri, a proposito di demografia, è che a partire dal VII secolo fino al XIV secolo, la popolazione non ha fatto altro che aumentare costantemente, dopo la peste della prima metà del 600, e dopo tutta la confusione delle invasioni barbariche ( il declino demografico precedente era già iniziato secondo molti durante il III secolo). Fluttuazioni di lungo temrine insomma...

Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #82 il: Aprile 16, 2012, 01:20:26 am »
E' sulla base di questa vitale utilità che la donna nell'oggi ha la forza per pretendere privilegi, non sulla base di una inutilità storica, come tu Giulia sembri paventare.

Quello che manca e che la QM denuncia, in tutto ciò, è la scrittura storica della funzione maschile complementare e non oppressiva. E' sulla base di una presunta inutilità/perversione della funzione maschile storica, che il femminismo ci restituisce in termini di sola oppressione e ostacolo allo sviluppo del benessere di tutti, che si costruisce la compressione del diritto degli uomini.

L'inutilità rende schiavi.

Uomini, non date retta: siete stati e siete ancora utili e vitali, indispensabili, malgrado i criminali che gestiscono l'informazione di massa tendano a farvi credere il contrario.




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Offline jorek

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #83 il: Aprile 16, 2012, 01:28:42 am »
No. L'inutilità rende schiavi.

Lasciando stare i vari eccessi le donne facevano tra i 3 e i 6 figli di media a testa, in giovane età. Poniamo un tempo medio di due anni per figlio tra gravidanza allattamento e accudimento neonatale, e quindi una distanza media di 2 anni tra un figlio e l'altro. Poniamo una età media del primo figlio intorno ai 17 anni. 6 figli a testa ma preferiamo dire 5, per una media più verosimile e generale, sono circa dieci anni di lavoro. Bene. Una donna iniziava a fare questo lavoro a 17 anni e finiva a 27. Proprio gli anni in cui la tua formazione sociale e il tuo essere soggetto pubblico prende forma e si concretizza, gli anni in cui le energie e l'entusiasmo fondano ciò che si sarà per il resto della vita.
A 27 anni una donna aveva un bimbo neonato, uno di due anni che piangeva, uno di quattro che era il più vivace di tutti, uno di sei che si doveva educare con attenzione, uno di otto eccetera eccetera eccetera.

Questa forma vivente umana femminile e materna avrebbe quindi dovuto fare quello che faceva l'uomo, oltre al fornire questo contributo per l'umanità? L'uomo per non opprimere questa donna avrebbe dovuto chiederle anche di andare in miniera? con un bimbo attaccato al seno e uno nella pancia. E quando trentenne lei si fosse ritrovata finalmente un po' meno soverchiata, avrebbe solo allora dovuto iniziare a costruirsi una nuova identità politica?





sai non è un mistero che "donna" è la contrazione di "domina" cioè "signora" cioè quella fascia di persone che non si sporcano le mani lavorando e "uomo" deriva da "humus" cioè terra, cioè lavoro... Chissà perchè non siamo piu "viri"...

Offline Giulia

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #84 il: Aprile 16, 2012, 09:42:31 am »
   

No. L'inutilità rende schiavi.

Dipende dai punti di vista. Mi sembra sia stato citato da Rino che l'inutilità rende liberi. Però comprendo perché è necessario cambiarrne il senso.
 
Citazione
Lasciando stare i vari eccessi le donne facevano tra i 3 e i 6 figli di media a testa, in giovane età. Poniamo un tempo medio di due anni per figlio tra gravidanza allattamento e accudimento neonatale, e quindi una distanza media di 2 anni tra un figlio e l'altro. Poniamo una età media del primo figlio intorno ai 17 anni. 6 figli a testa ma preferiamo dire 5, per una media più verosimile e generale, sono circa dieci anni di lavoro. Bene. Una donna iniziava a fare questo lavoro a 17 anni e finiva a 27. Proprio gli anni in cui la tua formazione sociale e il tuo essere soggetto pubblico prende forma e si concretizza, gli anni in cui le energie e l'entusiasmo fondano ciò che si sarà per il resto della vita.
A 27 anni una donna aveva un bimbo neonato, uno di due anni che piangeva, uno di quattro che era il più vivace di tutti, uno di sei che si doveva educare con attenzione, uno di otto eccetera eccetera eccetera.
Questa forma vivente umana femminile e materna avrebbe quindi dovuto fare quello che faceva l'uomo, oltre al fornire questo contributo per l'umanità? L'uomo per non opprimere questa donna avrebbe dovuto chiederle anche di andare in miniera? con un bimbo attaccato al seno e uno nella pancia. E quando trentenne lei si fosse ritrovata finalmente un po' meno soverchiata, avrebbe solo allora dovuto iniziare a costruirsi una nuova identità politica?

Sono paranoie nostre queste.
le indiane lavoravano con il bambino legato sulle spalle. In certe tribù indigene si faceva in modo di allungare il seno per poterlo "buttare dietro alle spalle per allattarlo, mentre si lavorava.
Il fatto che il tipo di lavoro debba essere maschile - in miniera - e non una tradizione artigiana femminile, non è mica colpa vostra, se le donne in occidente hanno smesso di "trasformare" la frutta in marmellate e il filo in ricami, hanno smesso loro di tramandarlo alle figlie la capacità di essere per lo meno autosufficienti.
E pure certe donne in certi luoghi anche italiani ancora oggi arrotondano così la giornata, senza dover chiedere un posto fisso a nessuno.
 
Cmq penso anche io che il numero più realistico non superasse in media 5 figli. Chi ne faceva più di 10, ai tempi del fascismo ad esempio, erano premiate con una medaglia: una di quelle donne era la mia bisnonna.
http://www.mneo.tv/1933.-La-Giornata-nazionale-della-Madre-e-del-Fanciullo-0-0-0-0-110.html

Un giorno quando tornerò a casa mia a Roma  posterò la foto. Un vero frammento di storia documentato! :cool:
 
 
 
 
 

Offline nonmorto

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #85 il: Aprile 16, 2012, 13:02:20 pm »
Mi spiegate allora come facevano a fare 5 figli? Non trombavano? Mi sembra strano, visto che non c'erano i videogiochi, la tv, i libri ed altri svaghi.

Una coppia in tanti anni di matrimonio quindi trombava 5 volte in tutto? Trombavano solo le donne incinta?

Le donne diventavano tutte sterili perché non mangiavano? Era diffusa l'anoressia? Facevano solo pom****i? Scusate la volgarità, sembra un tema ridicolo, ma in realtà è centrale.

Mi chiedo come fate a dire che facevano solo 5 figli senza spiegare il come.

Offline vero mummio

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #86 il: Aprile 16, 2012, 13:21:17 pm »
E' sulla base di questa vitale utilità che la donna nell'oggi ha la forza per pretendere privilegi, non sulla base di una inutilità storica, come tu Giulia sembri paventare.

Quello che manca e che la QM denuncia, in tutto ciò, è la scrittura storica della funzione maschile complementare e non oppressiva. E' sulla base di una presunta inutilità/perversione della funzione maschile storica, che il femminismo ci restituisce in termini di sola oppressione e ostacolo allo sviluppo del benessere di tutti, che si costruisce la compressione del diritto degli uomini.

L'inutilità rende schiavi.

Uomini, non date retta: siete stati e siete ancora utili e vitali, indispensabili, malgrado i criminali che gestiscono l'informazione di massa tendano a farvi credere il contrario.
Non funziona così perchè la donna non è come l'uomo.
Gli uomini non avranno mai il riconoscimento per le loro fatiche a livello collettivo, perchè gli uomini tra loro sono come i cani maschi, intimamente e profondamente sono in una perenne guerra tra loro, invece d'ammazzarci la mascheriamo con la schiavitù, con l'umorismo, col femminismo, ma la guerra è insita nei nostri geni.
Basta che ciascuno di noi ricordi che atmosfera c'è nell'aria, quando si entra in un ascensore insieme ad un altro maschio sconosciuto.

Offline Giulia

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #87 il: Aprile 16, 2012, 14:12:32 pm »
   

Mi spiegate allora come facevano a fare 5 figli?
Leggi la donna cristiana
 
Non trombavano?

Anche.  
Quello che molti nostalgici del patriarcato antico, dimenticano spesso è che anche l'uomo aveva un capo, e questo era Cristo, quando la religione era l'unica giuda.
Non è affatto vero che la donna doveva aprire le gambe a richiesta come molti spesso dicono.
Vi erano lunghi periodi di "digiuno" in tutti i sensi.
La donna cristiana  
http://www.bookrepublic.it/book/9788896720516-la-donna-cristiana-secondo-linsegnamento-della-tradizione-apostolica/
affronta questi ed altri temi.
Citazione

Mi sembra strano,  
visto che non c'erano i videogiochi, la tv, i libri ed altri svaghi.

C'era la fede e la praticata.
Citazione

Una coppia in tanti anni di matrimonio quindi trombava 5 volte in tutto? Trombavano solo le donne incinta?

Io prima di star a pensare a ciò, mi informerei se davvero una donna di altri tempi e con pochi mezzi, poteva davvero avere 20 gravidanze. secondo me sono un po' troppe.
 
 

Offline Warlordmaniac

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #88 il: Aprile 16, 2012, 15:24:32 pm »
Mi spiegate allora come facevano a fare 5 figli? Non trombavano? Mi sembra strano, visto che non c'erano i videogiochi, la tv, i libri ed altri svaghi.

Una coppia in tanti anni di matrimonio quindi trombava 5 volte in tutto? Trombavano solo le donne incinta?

Le donne diventavano tutte sterili perché non mangiavano? Era diffusa l'anoressia? Facevano solo pom****i? Scusate la volgarità, sembra un tema ridicolo, ma in realtà è centrale.

Mi chiedo come fate a dire che facevano solo 5 figli senza spiegare il come.

Molte coppie c'impiegano anni prima di fare un figlio; anni di atti sessuali, non di amor platonico.
Non tutti siamo fertili allo stesso modo, tant'è che noi tendiamo a scegliere chi lo è di più.

Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #89 il: Aprile 16, 2012, 15:35:34 pm »
Non funziona così perchè la donna non è come l'uomo.
Gli uomini non avranno mai il riconoscimento per le loro fatiche a livello collettivo, perchè gli uomini tra loro sono come i cani maschi, intimamente e profondamente sono in una perenne guerra tra loro, invece d'ammazzarci la mascheriamo con la schiavitù, con l'umorismo, col femminismo, ma la guerra è insita nei nostri geni.

Cosa c'entra con quello che dicevo?
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