Autore Topic: La questione maschile è più di tutto questo  (Letto 29811 volte)

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Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #105 il: Aprile 16, 2012, 23:33:06 pm »
Guarda Guit, forse non te ne rendi conto, ma oltre un certo punto ... ci si rende solo ridicoli... :cry:
Parlare come mangi, non sarebbe più semplice, anche per te?

Ridicolo o no è ciò che penso, ed è secondo me proprio così che funziona la caratterizzazione collettiva, precisamente come l'orbita dell'elettrone: ogni individuo ha solo maggiori probabilità di corrispondere alla propria forma tipica, ma non necessariamente lo farà. Questo spiega perfettamente il perché malgrado singoli maschi possano fare cose in antitesi con l'idea comune di maschile, quell'idea comune resta valida in termini di onda di probabilità.

Per il resto rivolgiti in segreteria.


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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #106 il: Aprile 16, 2012, 23:39:40 pm »
Guarda Guit, forse non te ne rendi conto, ma oltre un certo punto ... ci si rende solo ridicoli... :cry:
Parlare come mangi, non sarebbe più semplice, anche per te?

Oppure te usi il disintegratore protonico multistrato anche per tagliare gli spaghetti? :hmm:

guit è vero che tu tagli spaghetti? :ohmy: :P

Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #107 il: Aprile 16, 2012, 23:40:37 pm »
Allora ricapitolando, la funzione e l'utilità del femminile e del maschile bisogna ricercarla nei modelli del passato, lì le 5 e più gravidanze per coppia avevano un utilità non solo sociale ma anche privata, della coppia stessa. Oggi non è più utile in questua società moderna questo tipo di sistema, giusto o sbagliato che sia, le coppie con figli  si fermano al massimo a due. Ma i motivi non sono quasi mai quelli descritti qui, non accade perché si pensa che non esistano i due sessi,  perché si vuole andare in guerra, procurare il cibo o difendere il territorio da nemici o dalle calamità naturali come un uomo.
Accade per tutt altre ragioni che non mi metto qui ad elencare che sono fuori dal nostro controllo.

Questo per quanto ne so non corrisponde all'analisi sulla quale si basa la QM. E' un riassunto sbagliato.

Primo: il punto, nel descrivere il passato, non serve per tornarci ma per de-colpevolizzare il maschio dall'accusa storica di oppressore, perché i ruoli derivano dalla riproduzione e non da una arbitraria volontà oppressiva sulla donna.

Secondo: una volta stabilito ciò, l'intera interpretazione del significato dei sessi nella modernità cambia, e se la riproduzione è veramente inutile come dici, oltrettutto sbagliando perché la media delle italiane è di 1,3 figli a testa, la sua rimodellazione non deve più seguire una logica accusatoria anti-uomo.

Terzo: i motivi per cui non si fanno figli sono complessi hai ragione, però mi chiedo quali siano le ragioni che tu indichi come "descritte qui". Tu sostieni una ratio totalmente economica, che è sempliciotta e smentita, da quanto ne so, dai dati demografici disponibili, che sono estremamente disomogenei e difficili da ricondurre a una causalità precisa.

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #108 il: Aprile 16, 2012, 23:46:53 pm »
guit è vero che tu tagli spaghetti? :ohmy: :P

Infatti no. Da bravo italiano li arrotolo con la forchetta.

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Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #109 il: Aprile 16, 2012, 23:55:25 pm »
Ridicolo o no è ciò che penso, ed è secondo me proprio così che funziona la caratterizzazione collettiva, precisamente come l'orbita dell'elettrone: ogni individuo ha solo maggiori probabilità di corrispondere alla propria forma tipica, ma non necessariamente lo farà. Questo spiega perfettamente il perché malgrado singoli maschi possano fare cose in antitesi con l'idea comune di maschile, quell'idea comune resta valida in termini di onda di probabilità.

Per il resto rivolgiti in segreteria.

Ovviamente, solo chi non conosce le tecniche di debunking filo-tecnocratiche può pensare che questa cosa sia una prima spiegazione.

Ci troviamo in un'epoca dove dire che un uomo è più adatto a procurarsi reddito di una donna gravida è un'eresia, perché, è la risposta usuale, nella tal tribù di tal paese i figli li allevano nel modo x, perché un mio cugino sta a casa e la moglie lavora, perché in america c'è una donna con sei figli che fa la manager e il marito fa il mammo e sono felici. E via dicendo.

Tutto pur di negare la forma tipica di uomo e donna che fino a ieri, sì, sarebbe stato ridicolo dover descrivere ricorrendo a principi di generalizzazione quantistica, ma oggi non più. Perché l'eterofobia e la negazione di complementarità sono imposti alle masse ricorrendo alla tecno-scienza.

Perché esistono studi dove si nega l'importanza per un bimbo di avere un padre e una madre, perché se un bimbo cresciuto da due lesbiche vuole cambiare sesso non è un problema, anzi, è un attributo di evoluzione e civiltà. Perché la non differenza sessuale è sostenuta a livello istituzionale ed è uno dei fondamenti dell'etica moderna.

Questa civiltà deve prendere una decisione sui sessi: se esistono deve dire qual'è la differenza.

Se invece non esistono deve dire cos'è la dicitura M/F sui registri anagrafici di Stato, sui documenti di identità e negli articoli di giornale suprematisti.

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #110 il: Aprile 17, 2012, 00:01:32 am »
Ovviamente, solo chi non conosce le tecniche di debunking filo-tecnocratiche può pensare che questa cosa sia una prima spiegazione.

Ci troviamo in un'epoca dove dire che un uomo è più adatto a procurarsi reddito di una donna gravida è un'eresia, perché, è la risposta usuale, nella tal tribù di tal paese i figli li allevano nel modo x, perché un mio cugino sta a casa e la moglie lavora, perché in america c'è una donna con sei figli che fa la manager e il marito fa il mammo e sono felici. E via dicendo.

Tutto pur di negare la forma tipica di uomo e donna che fino a ieri, sì, sarebbe stato ridicolo dover descrivere ricorrendo a principi di generalizzazione quantistica, ma oggi non più. Perché l'eterofobia e la negazione di complementarità sono imposti alle masse ricorrendo alla tecno-scienza.

Perché esistono studi dove si nega l'importanza per un bimbo di avere un padre e una madre, perché se un bimbo cresciuto da due lesbiche vuole cambiare sesso non è un problema, anzi, è un attributo di evoluzione e civiltà. Perché la non differenza sessuale è sostenuta a livello istituzionale ed è uno dei fondamenti dell'etica moderna.



esattissimo, anche se forse questo non era il caso di giulia. ma appunto....anche se non fosse stato il suo caso, il concetto rimane giusto.

Offline Giulia

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #111 il: Aprile 17, 2012, 00:26:35 am »
   

Questo per quanto ne so non corrisponde all'analisi sulla quale si basa la QM. E' un riassunto sbagliato.
Primo: il punto, nel descrivere il passato, non serve per tornarci ma per de-colpevolizzare il maschio dall'accusa storica di oppressore, perché i ruoli derivano dalla riproduzione e non da una arbitraria volontà oppressiva sulla donna.

E per me è de-colpevolizzato da un pezzo, (anche se Salar mi ha fatto venire il sospetto che sia proprio una caratteristica del popolo occidentale quella di voler dominare e opprimere in generale, per soddisfare l'ego e avevo fatto di tutto per smontare questa tesi...ma lasciamo stare...)
Tornando al tuo ragionamento dei ruoli, che derivano dalla riproduzione.  
Se si vuole eliminare o ridurre la riproduzione per altri motivi,  perché insistere nel rimanere sempre su il malinteso di  finti oppressori e finte oppresse passate?
Il problema sta a monte, oggi 5/6 figli non servono più, perché si sono create le condizioni per non farne così tanti.
Ora chi non ne vuole fare nemmeno uno, credo sia tempo perso far credere che possa essere l'unico surrogato esistente della propria immortalità perché ha concluso che non è così.
Ma chi ne ha uno o due , perché non ne fanno  cinque  o sei?
Quali sono i veri ostacoli?  
 
 
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Secondo: una volta stabilito ciò, l'intera interpretazione del significato dei sessi nella modernità cambia, e se la riproduzione è veramente inutile come dici, oltretutto sbagliando perché la media delle italiane è di 1,3 figli a testa, la sua rimodellazione non deve più seguire una logica accusatoria anti-uomo.

Come dico io? Oh: sto cercando casa in affitto, ci scrivono nelle condizioni: fidus bancarie, massimo due persone, niente mobili, niente cani di taglia grossa e niente bimbi!
Oramai nemmeno ci faccio più caso.
Per quanto riguarda l'accusa contro l'uomo sfondi una porta aperta, per me non c'è d'accusare nulla.
Citazione

Terzo: i motivi per cui non si fanno figli sono complessi hai ragione, però mi chiedo quali siano le ragioni che tu indichi come "descritte qui". Tu sostieni una ratio totalmente economica, che è sempliciotta e smentita, da quanto ne so, dai dati demografici disponibili, che sono estremamente disomogenei e difficili da ricondurre a una causalità precisa.

Sono complessi appunto come dici, ma io non ne ho fatto uno studio scientifico, né credo di averne le capacità per sviscerare un tale fenomeno.
Ho  solo delle umili opinioni in merito, che sintetizzo perché sarebbe lungo il discorso, soprattutto se nemmeno l'ho chiaro io stessa.  
Ma avevo accennato no, che i 25/30enni non contano nulla in questa società e se si accoppiano sono un peso sociale, sono invisibili né funzionali al sistema.
Forse proprio perché sono fertili (e dio non volesse che c'abbiano pure voglia  figliare).  
Di sicuro non è solo economico, è sistematico, non è funzionale allo status quo.  
E ahimé la trovo una fortuna il nichilismo che ti penetra da rifiutare l'istinto riproduttivo, perché soffri assai meno.
 
N.B. Non parlo solo da un punto di vista femminile, ma di coppia.
 
 
  
 

Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #112 il: Aprile 17, 2012, 00:28:16 am »
Alcune cose smentite dai dati demografici occidentali sono:

a) non è vero che la ricchezza sia determinante sia in positivo che in negativo;
b) non è vero che le infrastrutture di sostegno (nidi, congedi, ecc.) siano determinanti sia in positivo che in negativo;
c) non è vero che il femminismo sia portatore di denatalità.

La cosa che invece emerge, sembra essere l'impatto della inculturazione globale atlantista sulle varie nazioni, quindi sulle diverse culture.

Le nazioni nordiche e anglosassoni in cui il femminismo è culturalmente endogeno non mostrano livelli critici di denatalità, mentre altre, come i paesi latini mediterranei, insieme alla inculturazione mostrano un drastico calo di nascite.

Il femminismo ma in generale la globalizzazione dei miti e dei costumi, che segue canoni aglosassoni e nordici, sta di fatto ottenendo l'effetto di estinguere le culture non conformi. Porti il femminismo in America e gli americani continuano a figliare, lo porti in Grecia e i greci smettono.

Per esempio la Fornero per tentare di favorire le nascite in Italia ha introdotto il congedo di paternità obbligatorio che è di ispirazione svedese, incurante del fatto che tale istituto sulla nostra cultura non produce lo stesso effetto. Ma questi poteri, infatti, sostengono che sia la nostra stessa cultura a essere sbagliata e da modificare velocemente e in maniera forzosa.



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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #113 il: Aprile 17, 2012, 00:53:50 am »
Ovviamente, solo chi non conosce le tecniche di debunking filo-tecnocratiche può pensare che questa cosa sia una prima spiegazione.
Ci troviamo in un'epoca dove dire che un uomo è più adatto a procurarsi reddito di una donna gravida è un'eresia, perché, è la risposta usuale, nella tal tribù di tal paese i figli li allevano nel modo x, perché un mio cugino sta a casa e la moglie lavora, perché in america c'è una donna con sei figli che fa la manager e il marito fa il mammo e sono felici. E via dicendo.
   
Il punto è che le eccezioni hanno sempre lo stesso peso in qualsiasi discorso le si vuole considerare.  
Se con il genio  maschile si vuole  citare una tipica differenza tra i due sessi, per  
poi però non considerare che in tre miliardi e mezzo di umani di sesso maschile, i cosiddetti geni sono un pugno di uomini, mi viene da pensare che il genio maschile è un eccezione e non la regola che fa una delle differenza del sesso in questione.
Però se altre eccezioni - che a te non piacciono perché sballano un poco le differenze schematiche tra i generi- lì invece sono fumo negli occhi, e da considerarsi tecniche di debunking, allora il genio ad appannaggio maschile è una sorta di tecniche di debunking filo-quemmista, perché ci si focalizza sempre su delle eccezioni, che appunto non corrispondono alla normalità e alla media dell'essere comune.
Quindi a volte è necessario generalizzare: maschi e femmine son diversi, altre volte bisogna zoomare sulle singole differenze individuali, tra le normalità...
boh, non mi convince tanto...
 

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #114 il: Aprile 17, 2012, 01:26:06 am »
   
Il punto è che le eccezioni hanno sempre lo stesso peso in qualsiasi discorso le si vuole considerare.  
Se con il genio  maschile si vuole  citare una tipica differenza tra i due sessi, per  
poi però non considerare che in tre miliardi e mezzo di umani di sesso maschile, i cosiddetti geni sono un pugno di uomini, mi viene da pensare che il genio maschile è un eccezione e non la regola che fa una delle differenza del sesso in questione.
Però se altre eccezioni - che a te non piacciono perché sballano un poco le differenze schematiche tra i generi- lì invece sono fumo negli occhi, e da considerarsi tecniche di debunking, allora il genio ad appannaggio maschile è una sorta di tecniche di debunking filo-quemmista, perché ci si focalizza sempre su delle eccezioni, che appunto non corrispondono alla normalità e alla media dell'essere comune.
Quindi a volte è necessario generalizzare: maschi e femmine son diversi, altre volte bisogna zoomare sulle singole differenze individuali, tra le normalità...
boh, non mi convince tanto...


giulia il paragone non mi sembra molto azzeccato.
la donna menager con sei figli e l'uomo mammo è un eccezzione.
l'uomo genio non è un eccezzione, la donna genio lo è. fra i genii la donna è un eccezione.
cosi come il genio/a è eccezione fra gli esseri umani. e nessuno hai mai sostenuto il contrario.(ovvero che la maggioranza degli esseri umani sia geniale).

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #115 il: Aprile 17, 2012, 08:55:42 am »
giulia il paragone non mi sembra molto azzeccato.
la donna menager con sei figli e l'uomo mammo è un eccezzione.
l'uomo genio non è un eccezzione, la donna genio lo è. fra i genii la donna è un eccezione.
cosi come il genio/a è eccezione fra gli esseri umani. e nessuno hai mai sostenuto il contrario.(ovvero che la maggioranza degli esseri umani sia geniale).
   
No, beta: non ho paragonato la donna manager con sei figli al genio se leggi bene.
Il genio non è solo un eccezione, ma è anche una qualità che può essere riconosciuta  in modo soggettivo. 
 
 

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #116 il: Aprile 17, 2012, 09:41:10 am »
Genio

...
1 Intelligenza straordinaria: il g. di Leonardo; opera di g.; persona fornita di tale dote: un g. della matematica
2 Spiccata attitudine e versatilità in un'arte o in una professione: avere il g. degli affari, della musica
3 Carattere, indole, con riferimento a un patrimonio ereditario, a una tradizione: il g. della lingua italiana

4 Gusto, gradimento || andare a g., essere simpatico, gradito
...

Quando dico genio maschile, non sto parlando di Einstein, ma di ciò che accomuna e caratterizza in potenza tutti gli uomini. Cosa c'entra l'eccezione e quando mai l'ho usata? Ho sempre proposto caratteri comuni della maschilità che non siano la tendenza al crimine che ci raccontano i media di regime, quindi ho sempre parlato di non-eccezioni che come vedo continuano a essere l'argomento preferito dei debunker.

Potrei fare un'altra cosa con te Giulia e chiederti cosa sia un carattere tipicamente maschile. L'intelligentia razzista occidentale risponderebbe <<L'omicidio>>.

Nella QM non accettiamo questa proposta identitaria da apartheid.

Prego proporne altre.

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Offline Guit

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #117 il: Aprile 17, 2012, 09:51:33 am »
Per aiutarvi:

a) riflettere sul perché i morti sul lavoro e gli infortuni gravi siano a schiacciante maggioranza maschile;
b) riflettere sul perché i suicidi da crisi siano tutti di uomini;
c) riflettere sul perché nella ricerca sulla fusione fredda e in tutti i pionierismi vi siano sempre uomini.

E riflettere sullo stato di salute esistenziale di un popolo come quello italiano che di suo farebbe meno di 1,3 figli per coppia ...

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #118 il: Aprile 17, 2012, 10:40:56 am »
   
Potrei fare un'altra cosa con te Giulia e chiederti cosa sia un carattere tipicamente maschile. L'intelligentia razzista occidentale risponderebbe >. Nella QM non accettiamo questa proposta identitaria da apartheid. Prego proporne altre.

Non lo penso proprio Guit che l'omicidio sia una pratica comune né nel solo uomo né nell'intera razza umana, anzi la razza umana è l'unica che è arrivata a condannarla in più culture, nonostante le lontane differenze di fede e di cultura. Anzi dire che tra tutti gli animali è l'umano l'eccezione perché riesce spesso andare oltre all'unica logica della sopravvivenza del più forte, organizzandosi e aiutando i più deboli.

Questo già potrebbe essere un voler andare contro natura. Infatti quale altro animale lo fa? Quale animale cerca di incastonare natura e artificiale con l'intenzione di salvare o migliorare la qualità della vita dei più deboli? E nessuno sente il dolore dell'altro come il proprio. Saranno pochi quelli che hanno successo, quelli che si dedicano in tutto ciò in modo tangibile, ma nella razza umana è comune il sentire il disagio altrui.

Gli esempi che ho fatto io però non sono eccezionali, non sono rarità o un pugno di esemplari presi dalla massa, ma è la massa stessa nella sua interezza. Sono i comuni mortali , ho fatto l'esempio di mio padre un semplice artigiano che non sarà citato nella storia, ma ha cmq creato un qualcosa nell'anonimato come altri come lui, non parlano di personaggi come Leonardo. (anche perché il riconoscimento del genio è soggettivo, tutti citano Leonardo da Vinci perché è più popolare rispetto ad un Giulio Monteverde).

Gli uomini comuni non saranno citati nei libri di storia per grandi opere o grandi scoperte o invenzioni.
Chiamali eroi silenziosi e invisibili, quelli che in qualsiasi condizione politica, economica e di opportunità hanno trovato un qualcosa da fare e contribuire. Sono le persone comuni di tutti i giorni, nulla di speciale, proprio perché sono la media e non si nota la grandezza in mezzo alla folla, ma io invece li considero la spina dorsale di una civiltà intera, antica o moderna che sia.

A volte qui li si definisce uomini "beta", perché la vera lotta, il verso scontro (e qui credo che Vero Mummio abbia ragione) è con i cosiddetti uomini alfa, cioè quelli speciali, quelli geniali, che spiccano, è con loro che c'è rivalità e scontro.
 

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Re: La questione maschile è più di tutto questo
« Risposta #119 il: Aprile 17, 2012, 13:22:48 pm »
Non so se sono in linea con gli sviluppi che la discussione ha avuto fino ad ora (il mio solito problema a leggere sul monitor...) ma vorrei dire che le donne hanno sempre lavorato e lavorano in massima parte tuttora. Lavori in passato diversi da quelli degli uomini, ma comunque sempre attività produttive erano.
Il fenomeno delle porcelline da ingrasso, delle ragazze che si cercano il pollo da spennare, è sempre stato un fatto circoscritto in alcuni ambiti e solo di recente è divenuto più o meno di massa. Di massa nel senso che riguarda una minoranza di donne più ampia (crescente?) che in passato, non perché riguardi la maggior parte delle donne. Magari, volendo dare una percentuale appezzottata giusto per dare un'idea di quanto intendo asserire, in passato riguardava un 2% di donne mentre oggi un 20-30%. Ma comunque la maggior parte delle donne oggi, come un tempo, lavorano insieme al marito per portare avanti la baracca, col fidanzato per mettere su casa e sposarsi e via dicendo. E così è sempre stato.
Per cui il ragionamento che fa Guit, o che almeno mi è parso di cogliere leggendo superficialmente il topic (sempre per motivi di stanchezza), se si riferisce ai ruoli svolti in ambito lavorativo può andare bene, ma se invece si riferisce al lavoro tout court allora anche lui sta erigendo delle eccezioni a regole.