Autore Topic: Donne viste da oriente  (Letto 15394 volte)

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #30 il: Aprile 14, 2012, 13:04:31 pm »
La scienza occidentale,è partita dal presupposto razionalista,che esista una realtà indipendente dall'osservatore,e il gatto di schrodinger è il punto di arrivo di questa visione ''dualistica'',ovvero che il gatto in questione non è dotato di un'esistenza intrinseca,ma questa gli viene conferita dall'osservatore.

Trascuri il fatto che ognuno è "osservatore" di se stesso, per cui il gatto esiste anche per se stesso.
Cogito ergo sum. :)

Online fabriziopiludu

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #31 il: Aprile 14, 2012, 13:58:17 pm »




 Il gatto!!!!!!??


 


  

Offline Salar de Uyuni

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #32 il: Aprile 14, 2012, 13:58:46 pm »
Citazione
Trascuri il fatto che ognuno è "osservatore" di se stesso, per cui il gatto esiste anche per se stesso.

Non è tanto il punto se il gatto esiste o meno,di per sè stesso,ma è il punto è se esiste in una maniera oggettiva.
Nel ventesimo secolo è stato introdotta un'altra teoria rivoluzionaria,quella della relatività einsteniana.
Se la meccanica quantistica suggerisce un'identità fra osservatore e osservato,la relatività einsteiniana suggerisce una differnza fra osservatori,che produce  osservazioni diverse,ovvero suggerisce la ''molteplicità'' degli osservatori,e dunque degli eventi,a seconda dell'osservatore in questione.
Si potrebbe anche riadattare il gedanken experiment del gatto alla teoria della relatività,ma ho paura che se lo faccio ''arriva la lav''...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #33 il: Aprile 14, 2012, 14:03:22 pm »
Citazione
Mi crea una stanchezza fisica proprio.

Anche a me francamente,non so fino a che punto la gente sia disposta a discutere,ciò che da per scontato...
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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #34 il: Aprile 14, 2012, 14:35:04 pm »
Una volta il nostro Nietzsche disse. "l'asiatico è cento volte più grande dell'europeo". Non sarà vero anche per le....asiatiche? Animus, se ci sei...batti un colpo!

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #35 il: Aprile 14, 2012, 14:49:21 pm »



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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #36 il: Aprile 14, 2012, 15:20:47 pm »
Non è tanto il punto se il gatto esiste o meno,di per sè stesso,ma è il punto è se esiste in una maniera oggettiva.
Nel ventesimo secolo è stato introdotta un'altra teoria rivoluzionaria,quella della relatività einsteniana.
Se la meccanica quantistica suggerisce un'identità fra osservatore e osservato,la relatività einsteiniana suggerisce una differnza fra osservatori,che produce  osservazioni diverse,ovvero suggerisce la ''molteplicità'' degli osservatori,e dunque degli eventi,a seconda dell'osservatore in questione.
Si potrebbe anche riadattare il gedanken experiment del gatto alla teoria della relatività,ma ho paura che se lo faccio ''arriva la lav''...
L'esistere soggettivo del gatto per sè stesso genera la possibilità di assumere il controllo su sè stessi e di ciò che si vuole essere soggettivamente per sè stessi.
Il buddhismo posticcio visto dagli europei viene smontato esattamente da questo aspetto, che invece il kybalion considera.
Motivo per cui, indagare soggettivamente sulle polarità all'interno di sè stessi è la chiave per conoscersi, per crearsi, per agire e non essere agiti.
Cercare invece sempre soggettivamente le risposte da dare a sè stessi in cose esterne è disastroso perchè si finisce per credere di agire senza conoscere nemmeno il perchè si agisca, quindi si è agiti.

Controllare o essere controllati. A ciascuno la scelta.
Per me è molto meglio un uomo che consapevolmente decida di vedersi ed essere donna, piuttosto che un uomo che agisca secondo la natura, anche se essa fosse perfetta (e non lo è), senza chiedersi nemmeno il perchè agisca così, risultando niente di più che un animale, una pianta, un minerale.

E tutto questo significa in parole povere, meglio uno che si vede come una donna ma decide di vedersi tale conoscendosi profondamente di uno che si limita a guardare le donne asiatiche per scoprire come sono e dedurne di essere il contrario.

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #37 il: Aprile 14, 2012, 16:11:12 pm »
Una volta il nostro Nietzsche disse. "l'asiatico è cento volte più grande dell'europeo". Non sarà vero anche per le....asiatiche? Animus, se ci sei...batti un colpo!

Non lo so, disse che l'asiatico è più grande, certo, non ricordo se 100 volte ... :lol:
Ricordo invece che disse che il buddhismo è 100 volte più grande del cristianesimo (lo ripete più di una volta che crist. e buddh stanno tra loro come 1 a 100).
E su questo, secondo me, aveva non 100, ma 1000 volte ragione. ;)
Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #38 il: Aprile 14, 2012, 16:43:46 pm »



 


 

Offline Salar de Uyuni

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #39 il: Aprile 14, 2012, 16:56:23 pm »
L'esistere di un soggetto solo perchè pensa, non è buddhismo,ma filosofia occidentale,come ti ha detto Giubizza,cogito ergo sum,è un motto cartesiano e non buddhista.
In realtà ciò che fotte questo sistema di pensiero,è che anche la natura della mente,la ''res cogitans'',che è l'osservatore,non è dotato di un'esistenza intrinseca.
Questo non è buddhismo posticcio,è buddhismo vajrajana.Il buddismo non pone la res cogitans su un piano ontologico al di sopra della 'res estensa',c(ovvero della materia)come fa Cartesio,perche' per entrambi vale il concetto di vacuita',ovvero di assenza di esistenza intrinseca
Citazione
L'esistere soggettivo del gatto per sè stesso genera la possibilità di assumere il controllo su sè stessi e di ciò che si vuole essere soggettivamente per sè stessi.
L'esistere soggettivo del gatto per sè stesso,genera un'illusione (come anche il suo non-esistere di per sè stesso) così come questa stessa ilusione è generata dalla sua osservazione da parte di un osservatore esterno.
Ciò su cui si focalizza quello che tu definisci ''buddhismo posticcio'',è sulla natura non-duale del gatto,come di qualsiasi altra cosa.


Il gatto si libera dall'illusione solo quando diventa un buddha,entra nel nirvana,si libera dalla res cogitans,e a quel punto va al di là della vita e della morte,NON E' PIU' VIVO,NE' MORTO,NE' MASCHIO,NE' FEMMINA,e non decide(nè desidera) di essere più niente perchè non c'è più niente da decidere.
Persino il fatto di voler diventare un buddha,è visto come un'errore,perchè il punto nel buddhismo NON E' DI CERCARE DI DIVENTARE QUALCOSA.
Da ciò il detto zen:''non cercare di diventare un buddha''.
A me questo che sto presentando,non mi sembra buddhismo posticcio.
Poi tu puoi avere la tua particolare visione del mondo,ma da lì a dire che io presento un buddhismo posticcio mi sembra assurdo.
Citazione
L'esistere soggettivo del gatto per sè stesso genera la possibilità di assumere il controllo su sè stessi
Il gatto comunque parliamoci chiaro poi,NON PUO' SCEGLIERE DI AUTODETERMINARSI(tramite una semplice ''osservazione),EGLI PUO' SCEGLIERE SE ANDARE OLTRE IL DUALISMO,MA NON PUO' SCEGLIERE QUALE DUALISMO VUOLE,SE VIVERE O MORIRE,PERCHE' QUA DA COME SEMBRA PRESENTATO,SEMBRA CHE L'ESISTENZA SOGGETTIVA IMPLICHI UN CONTROLLO,DEI FENOMENI SOGGETTIVI,COSA CHE E' UNA GRANDISSIMA ''CAZZATA''.
Non è che se il gatto si osserva,sceglie di vivere  o morire,ma vive o muore con una probabilità del 50%,perchè l'osservatore interno,non si pone su un piano ontologico diverso e ''superiore'' rispetto agli altri.
Se lui vivrà o morrà,non dipende tanto dalla sua azione di autoosservatore,quanto dal suo karma,con il quale che lo voglia o no,si troverà a che fare.

Oltre a essere un'illusione,come ho spiegato prima,questa genera il karma derivato da quest'illusione
Significa che,
una volta entrato nel mondo dell'illusione ''io esisto per me stesso'',si prendono sì a quel punto delle decisioni,si entra nel mondo dell'azione,del samsara, e si viene incatenati alle conseguenze karmiche della stessa,che possono essere positive o negative,ma il buddhismo come dottrina,anche nelle sue divergenze proclama,che per liberarsi e raggiungere il nirvana,bisogna liberarsi da tutte le conseguenze karmiche,anche quelle positive.
Citazione
per agire e non essere agiti.
Che si tratti di agire o essere agiti,sempre con un karma hai a che fare.
Questo è il buddhismo.
Se vuoi il nirvana,con il karma,è meglio non averci a che fare.
Agire è una scelta legittima,ma al Buddhismo,(e anche al Taoismo),non piace granchè,si pensi al ''wuwei'' ovvero all' AGIRE SENZA AGIRE.


Citazione
er me è molto meglio un uomo che consapevolmente decida di vedersi ed essere donna, piuttosto che un uomo che agisca secondo la natura, anche se essa fosse perfetta (e non lo è), senza chiedersi nemmeno il perchè agisca così, risultando niente di più che un animale, una pianta, un minerale.
Ora che uno possa pensare quello che pensi tu ci può anche stare,ma che tu spacci questo come buddhismo,e poi per giunta mi dici che il mio posticcio,proprio,non ha senso.
SE UN UOMO VUOLE ESSERE UNA DONNA,ALDILA' DI QUELLA CHE E' LA PROPRIA NATURA,E DECIDE DI VEDERSI COSI' NON E' FILOSOFIA ORIENTALE,MA FILOSOFIA FEMMINISTA,ANZI FILOSOFIA ''TRANSGENDER'' :D
Parliamoci chiaro,buddhismo posticcio,è questa specie di teoria transgender,PER IL BUDDHISMO,TU PUOI SCEGLIERE DI ANDARE OLTRE IL MASCHIO E LA FEMMINA,MA NON PUOI SCEGLIERE SE ESSERE MASCHIO O FEMMINA.
Se nasci maschio,ma vuoi essere femmina,sai cosa ti rispondono i buddhisti?
Hai solo da aspettare la prossima reincarnazione... :D

Se parli con fikasicula potrà anche darti ragione,se parli con un buddhista,no.



Anche per il Buddhismo,così come per il Taoismo,esiste una ''propria natura fondamentale'',cosiddetta ''tathaghata garba'',ovvero natura di buddha(che non centra niente con quella animale,o con la polarità yin e yang,perchè comunque ci sono delle differenze fra Taoismo e Buddhismo),lo scopo dell'agire buddhista non è voler essere qualcosa di specifico,ma ''riscoprire questa natura fondamentale'',non voler decidere di essere qualcosa,PERSINO QUANDO QUEL QUALCOSA E' UN BUDDHA.

Se tu pensi di essere un uccello e ti butti dalla finestra,non voli.
Questo è il senso del karma.
Tu puoi scegliere di essere illusoriamente ciò che vuoi,ma questo non ti libererà dalle conseguenze del tuo agire.
Se ti butti,ti schianti,non voli,il karma è il pavimento,il dharma è la tua natura.
Questo è buddhismo,il resto,non lo so,ma tanto orientale non mi sembra.



« Ultima modifica: Aprile 14, 2012, 19:43:14 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #40 il: Aprile 14, 2012, 18:56:33 pm »
Citazione
Motivo per cui, indagare soggettivamente sulle polarità all'interno di sè stessi è la chiave per conoscersi, per crearsi, per agire e non essere agiti.

Perchè secondo te la mia indagine non si rivolge ANCHE all'interno della psiche umana?

http://www.metromaschile.it/forum/dialoghi-sulla-qm/qm-razionalismo-architettura-e-espulsione-del-principio-femminile-nell'occidente/



« Ultima modifica: Aprile 14, 2012, 19:52:22 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline vero mummio

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #41 il: Aprile 14, 2012, 19:54:15 pm »
Sveliamo il perchè ai cristiani e ai post cristiani piace tanto questo buddhismo vi va? Yuppie!

Il gatto si libera dall'illusione solo quando diventa un buddha,entra nel nirvana,si libera dalla res cogitans,e a quel punto va al di là della vita e della morte,NON E' PIU' VIVO,NE' MORTO,NE' MASCHIO,NE' FEMMINA,e non decide(nè desidera) di essere più niente perchè non c'è più niente da decidere.
Persino il fatto di voler diventare un buddha,è visto come un'errore,perchè il punto nel buddhismo NON E' DI CERCARE DI DIVENTARE QUALCOSA.
Da ciò il detto zen:''non cercare di diventare un buddha''.
E Dio disse all'uomo: "fai tutto ma non mangiare il frutto proibito della conoscenza, per te ho creato un paradiso, rinuncia a voler essere Dio".

Poi tu puoi avere la tua particolare visione del mondo,ma da lì a dire che io presento un buddhismo posticcio mi sembra assurdo.Il gatto comunque parliamoci chiaro poi,NON PUO' SCEGLIERE DI AUTODETERMINARSI(tramite una semplice ''osservazione),EGLI PUO' SCEGLIERE SE ANDARE OLTRE IL DUALISMO,MA NON PUO' SCEGLIERE QUALE DUALISMO VUOLE,SE VIVERE O MORIRE,PERCHE' QUA DA COME SEMBRA PRESENTATO,SEMBRA CHE L'ESISTENZA SOGGETTIVA IMPLICHI UN CONTROLLO,DEI FENOMENI SOGGETTIVI,COSA CHE E' UNA GRANDISSIMA ''CAZZATA''.
Non è che se il gatto si osserva,sceglie di vivere  o morire,ma vive o muore con una probabilità del 50%,perchè l'osservatore interno,non si pone su un piano ontologico diverso e ''superiore'' rispetto agli altri.
Se lui vivrà o morrà,non dipende tanto dalla sua azione di autoosservatore,quanto dal suo karma,con il quale che lo voglia o no,si troverà a che fare.
Buio, tenebre, impotenza, rassegnazione al fato, rinuncia.

Oltre a essere un'illusione,come ho spiegato prima,questa genera il karma derivato da quest'illusione
Significa che,
una volta entrato nel mondo dell'illusione ''io esisto per me stesso'',si prendono sì a quel punto delle decisioni,si entra nel mondo dell'azione,del samsara, e si viene incatenati alle conseguenze karmiche della stessa,che possono essere positive o negative,ma il buddhismo come dottrina,anche nelle sue divergenze proclama,che per liberarsi e raggiungere il nirvana,bisogna liberarsi da tutte le conseguenze karmiche,anche quelle positive.Che si tratti di agire o essere agiti,sempre con un karma hai a che fare.
Questo è il buddhismo.
Se vuoi il nirvana,con il karma,è meglio non averci a che fare.
Agire è una scelta legittima,ma al Buddhismo,(e anche al Taoismo),non piace granchè,si pensi al ''wuwei'' ovvero all' AGIRE SENZA AGIRE.
"Dove vuoi andare tu? Non uscirai mai dal controllo piccolo uomo, rinuncia."

Se nasci maschio,ma vuoi essere femmina,sai cosa ti rispondono i buddhisti?
Hai solo da aspettare la prossima reincarnazione... :D
Placidità, staticità, rassegnazione, estasi, deresponsabilizzazione.

Anche per il Buddhismo,così come per il Taoismo,esiste una ''propria natura fondamentale'',cosiddetta ''tathaghata garba'',ovvero natura di buddha(che non centra niente con quella animale,o con la polarità yin e yang,perchè comunque ci sono delle differenze fra Taoismo e Buddhismo),lo scopo dell'agire buddhista non è voler essere qualcosa di specifico,ma ''riscoprire questa natura fondamentale'',non voler decidere di essere qualcosa,PERSINO QUANDO QUEL QUALCOSA E' UN BUDDHA.
Conseguenza logica di tale pensiero infatti può essere solo il rifiuto dell'essere, soprattutto e non persino, il rifiuto dell'essere Dio (Borè, non il tizio colla barba).
Figlio infatti della deresponsabilizzazione accennata prima, passano i secoli, cresce il bisogno, si diventa semplicemente scimmie che credono nel solo agire, nel solo corpo, nel buio, negli impulsi sessuali fini a sè stessi. N'somma si ritorna scimmioni.

Se tu pensi di essere un uccello e ti butti dalla finestra,non voli.
Questo è il senso del karma.
Tu puoi scegliere di essere illusoriamente ciò che vuoi,ma questo non ti libererà dalle conseguenze del tuo agire.
Se ti butti,ti schianti,non voli,il karma è il pavimento,il dharma è la tua natura.
Questo è buddhismo,il resto,non lo so,ma tanto orientale non mi sembra.
Per uscire dal controllo infatti non basta agire sul piano in cui si vuole agire. Bisogna risalire ai vari "mondi superiori". Agendo sulla radice, influirai anche sui rami.
E siccome non c'è nulla di diverso da nulla se non in differenza di grado, non c'è differenza tra materia e anima, se non in grado.
Che in parole povere significa che così alla carlona, se vuoi essere un uccello devi agire sulla genetica che è il codice della fenomenologia biologica, quindi un mondo superiore, una radice della realtà visibile.

Offline Animus

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #42 il: Aprile 14, 2012, 20:16:50 pm »
non c'è differenza tra materia e anima, se non in grado.
:huh: :hmm: :dry:

Ragazzi, ma perché riuscite a far scadere ogni discussione dopo solo 2-3 pg?
x Salar de Uyuni, eri partito con lo yin ti sei andato ad incagliare su cose più grandi di te!
Lascia stare il buddhismo, quì nessuno può descrivere come si deve la filosofia buddhista, può farlo solo in maniera rocambolesca, per sentito dire, ho letto su wiki, wtc.  :doh:
Cioran ad es aveva letto i testi sacri del buddhismo, li considerava la vetta massima della conoscenza (filosofica) e della lucidità a cui era arrivata l'umanità, ma per quanto riguarda il Senso, la percezione buddhista del mondo, sapeva che nonostante tutta la sua conoscenza/letture, lui era solo un buddhista ...occidentale!
E stiamo parlando di Cioran...uno che aveva letto un'intera biblioteca di libri...

X Mummio: E lassalo scrivere! :P
Ognuno di noi vorrebbe che gli altri la pensassero come la pensiamo noi...ma non si può.
Si può solo aprire un proprio topic, mostrare la ns. visione del mondo, e sperare che a qualcuno...piaccia.

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #43 il: Aprile 15, 2012, 01:17:04 am »
a me sembra sensatissimo il punto di vista di salar.
x mummio: la tua soluzione sarebbe pura e semplice manipolazione genetica? se è cosi preferisco il femminismo. il che è tutto dire.

Offline Ethans

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Re: Donne viste da oriente
« Risposta #44 il: Aprile 15, 2012, 16:36:08 pm »
Come ci riescono i giapponesi a descrivere le donne in modo spaventoso, , cattive, spietate, vendicative - solo furia cieca senza umanità - non ci riesce nessun occidentale.

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