Autore Topic: Sara Tommasi: questione che mi chiedevo anch'io  (Letto 663 volte)

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Offline Warlordmaniac

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Sara Tommasi: questione che mi chiedevo anch'io
« il: Aprile 14, 2012, 11:05:58 am »
http://www.saitenereunsegreto.com/index.php/2549/being-sara-tommasi/

Sto pensando a un mondo in cui un qualsiasi uomo giovane proveniente dal mondo dello spettacolo – che ne so, un Manuel Casella, per prenderne uno che ho visto ieri sera ai giornalieri dell’Isola dei Famosi e che a occhio mi sembra simpatico ed equilibrato – facesse quello che fa Sara Tommasi da mesi a questa parte. Cioè scendesse in strada e si calasse i pantaloni davanti ai fotografi, con lo sguardo perso nel vuoto e un sorriso spento che vorrebbe essere ammiccante. Ci sto pensando per capire in quanti secondi verrebbero ad arrestarlo.

E sto pensando anche a un mondo in cui io scendo in strada e mi alzo la gonna per mostrare le pudenda davanti ai fotografi (non che ce ne sarebbero, diciamo che ipotizzo), e a quanti secondi ci metterebbe il mio fidanzato per venire a trascinarmi via. Quanto impiegherebbero i miei a piombare sulla scena del crimine. Quanto tempo passerebbe prima che io mi ritrovi in clinica psichiatrica con un TSO sul coppino e qualcuno che si occupa di capire che cosa non mi funzioni nel cervello. Mi domando perché nessuno faccia lo stesso con Sara Tommasi, o perché la sua esibizione di genitali scarsamente velati venga accolta con una raffica di otturatori, piuttosto che con l’intervento della polizia.

Il problema, credo (oltre al fatto che Sara Tommasi sembra essere orfana e senza amici, nonché dotata di un fidanzato a cui fa gioco l’attenzione attirata dai suoi repentini smutandamenti) è che Sara Tommasi nasce come decorazione. La sua carriera televisiva è stata per lo più un’unica, ininterrotta esibizione silenziosa del corpo: da dieci anni siamo abituati a vederla più o meno svestita da qualche parte (fate una ricerca su Google Immagini con il suo nome, e contate in quante risulta in mutande), e il suo coinvolgimento in faccende di prostituzione tangenziali a quella storiella della nipote di Mubarak (nonché la celebre intervista del microchip e delle droghe somministrate a fini sessuali) ha contribuito a farne un personaggio da fumetto porno degli anni ’70. Si ride della sua apparente instabilità psicologica, ma se ne gode perché è una bella ragazza, ed è una bella ragazza letteralmente con la passera al vento. Ogni giorno è un buon giorno per ridere di Sara Tommasi che si alza la gonna per strada. Roba che se lo facesse un uomo, o una donna anziana, la reazione immediata sarebbe di orrore o pietà. Perché di solito sono i matti, quelli che si denudano all’improvviso per strada: e i matti fanno paura, non arrapano. I matti fanno paura e sono fragili, esposti, anche senza branchi di paparazzi pronti a documentare (se non direttamente incoraggiare) la loro follia.

Se fossi la mamma, il papà, qualunque parente pietoso di Sara Tommasi, andrei a riprendermela ora.


1) Che cosa aspettano a sbatterla in galera?
2) Che ne pensano le femministe?