Autore Topic: brutte e femministe  (Letto 1559 volte)

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Offline jorek

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brutte e femministe
« il: Aprile 16, 2012, 23:29:52 pm »
http://www.iodonna.biz/brutte-femministe/


Le donne brutte hanno maggior propensione a diventare femministe in carriera
Posted on April 16, 2012 by admin2| Leave a comment
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È il risultato di una analisi sociologica pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology: le donne brutte, che non hanno possibilità di attrarre un uomo, tendono a procurarsi un lavoro per poi razionalizzare la loro zitellaggine mediante l’ideologia femminista.

La femminista Andrea Dworkin (foto da wikipedia)

Invece le ragazze carine privilegiano la famiglia alla carriera, e tendono ad avere vite più felici.

Per questo motivo le femministe attaccano le mamme in maniera così sguaiata: le donne brutte sentono, ad un livello viscerale, che la loro bruttezza è la vera ragione per cui non non possono avere la vita felice delle donne di aspetto migliore, e quindi le deridono come vittime di un immaginario “patriarcato” che non capiscono le gioie di una rampante carriera a colpi di quote rosa.

Queste femministe quindi cadono in una campagna di odio anti-maschile in cui mentono anche a loro stesse.

Particolarmente pericolose diventano quelle femministe che, lavorando come avvocate, cercano di distruggere la felicità delle altre donne inducendole a divorziare calunniando l’ex-marito per ottenere il mantenimento dei figli a costo di rovinare loro la vita.

Offline beta

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Re: brutte e femministe
« Risposta #1 il: Aprile 16, 2012, 23:58:10 pm »
http://www.iodonna.biz/brutte-femministe/


Le donne brutte hanno maggior propensione a diventare femministe in carriera
Posted on April 16, 2012 by admin2| Leave a comment
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È il risultato di una analisi sociologica pubblicata sul Journal of Personality and Social Psychology: le donne brutte, che non hanno possibilità di attrarre un uomo, tendono a procurarsi un lavoro per poi razionalizzare la loro zitellaggine mediante l’ideologia femminista.

La femminista Andrea Dworkin (foto da wikipedia)

Invece le ragazze carine privilegiano la famiglia alla carriera, e tendono ad avere vite più felici.

Per questo motivo le femministe attaccano le mamme in maniera così sguaiata: le donne brutte sentono, ad un livello viscerale, che la loro bruttezza è la vera ragione per cui non non possono avere la vita felice delle donne di aspetto migliore, e quindi le deridono come vittime di un immaginario “patriarcato” che non capiscono le gioie di una rampante carriera a colpi di quote rosa.

Queste femministe quindi cadono in una campagna di odio anti-maschile in cui mentono anche a loro stesse.

Particolarmente pericolose diventano quelle femministe che, lavorando come avvocate, cercano di distruggere la felicità delle altre donne inducendole a divorziare calunniando l’ex-marito per ottenere il mantenimento dei figli a costo di rovinare loro la vita.

dopodiche proiettano sull'uomo la loro visione di personale/politico e ingannate dal dogma dell'ugualianza deducono erroneamente che se un uomo si occupa di qm è per forza uno sfigato. cotto e mangiato, il cerchio è chiuso :w00t:

Offline ilmarmocchio

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Re: brutte e femministe
« Risposta #2 il: Aprile 17, 2012, 02:11:33 am »
ma le racchie sono loro :D :D :D

Offline COSMOS1

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Re: brutte e femministe
« Risposta #3 il: Aprile 17, 2012, 20:02:04 pm »
articolo da segnarsi, dice quel che tutti sappiamo ma preferiamo, per conformismo, fingere di non sapere

su quel mensile un altro bell'articolo: http://www.iodonna.biz/certe-donne-dovrebbero-vergognarsi-di-ivetta-miasarova-grigoryan
Dio cè
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Offline Warlordmaniac

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Re: brutte e femministe
« Risposta #4 il: Aprile 17, 2012, 20:36:23 pm »
Eppure mi viene naturale empatizzare. Sono rancorose e lo capisco: noi uomini diamo troppa importanza all'aspetto fisico, molti di noi necessitano di certificazioni sessuali, di trofei da esporre, di pubblicità promozionale, e in questo bailamme di troiaggine e lustrini, ne rimangono fuori.

Per essere incazzate, ne hanno di motivi.

Offline Effe

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Re: brutte e femministe
« Risposta #5 il: Aprile 17, 2012, 20:44:30 pm »
"Le donne italiane si lamentano che l’uomo italiano e’ un mammone.

E’ vero, ma se e’ cresciuto da una mamma che fin da piccolo non lo aiuta a diventare autonomo, che lo porta in passeggino, legato al passeggino, imbacuccato di lane e sciarpe, fino a oltre i tre anni o quattro, e magari in piu’ gli toglie la figura paterna e la discredita appena puo’… allora non c’e’ niente da stupirsi che un uomo di 45 anni non si sposa e vive con la mamma…. e non sa prendersi responsabilita’ e impegni."

Nonostante vengano dette cose vere (e da una donna (raro)), anche in questo articolo c'è un forte male-bashing grammaticale/concettuale. Nella frase sopra riportata c'è la conferma da parte della scrittrice che l'uomo è un mammone, senza alcun distinguo. Siamo tutti uguali e mammoni.
Mentre nella frase a inizio articolo che di seguito riporto, si spendono un sacco di righe per spiegare che non si vuole generalizzare e che non tutte le donne sono cattive
"Voglio dire subito che quel che scrivero’ non e’ assolutamente da applicarsi – come una generalizzazione superficiale – a tutte le donne italiane: e certamente la mia intenzione non è affermare che tutte le donne italiane sono come quelle che descrivo qui.

Ho conosciuto tante e tante italiane piene di grandi qualita’ ma non e’ di questo che penso di scrivere…"
.
Quindi se anche un Armena cresciuta in una civiltà patriarcale si lascia andare a tali superficialità comincio a pensare che i fattori ambientali contino poco, e che le donne abbiano scritto nel DNA di discriminarci, per sminuirci, per essere di conseguenza più grandi e quindi, evolutivamente parlando, per avere una maggior fitness